"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 27 settembre 2020

Revocato un finanziamento di circa 10 milioni di euro, per il completamento della copertura, il recupero e la valorizzazione del Triclinio della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina


Abitiamo per davvero in un Paese Italia da barzelletta, dove può succedere di tutto e di più e sembra quasi che sia la normale quotidianità. 

Si contano le pulci ai Sindaci di turno, oggi Cammarata, ieri Miroddi, ecc, ecc, puntando il dito e mettendo in croce questi per ogni cosa, lo si fa certo per partito preso, della serie (levatici tu che mi ci devo mettere io), e invece per un fatto così gravissimo ad opera di Uffici dello Stato non si alzano polveroni, ma che dico, non si protesta neanche con vigore attraverso lo strumento principe della comunicazione, della provocazione e certe volte della maldicenza, Facebook, dove molti leoni da tastiera sono di solito impegnati a demonizzare questo o quello. 

Non si comprende il silenzio assordante del mondo associativo-culturale piazzese che non si mobilità, che non mobilità la società civile per protestare e tenere sit-in ai piedi del palazzo Trigona, dove ha sede il quartiere generale del Parco Archeologico Villa Romana del Casale e altro ancora, e dove lavorano con scrupolo e perizia d'interventi le alte menti della manifesta incapacità di amministrare somme erogate, e che per chissà quali motivi non sono state spese e scandalosamente restituite allo Stato.

Architetti, ingegneri, professori, professoroni e archeologi quelli con il "coccio della lettera, che hanno fatto le scuole alte" e che determinano puntualmente la perdita di finanziamenti, prima per l'allestimento museale a palazzo Trigona, e ora per il completamento del restauro alla Villa Romana. 

Peccato non sia stato il Sindaco di turno a far perdere tutti questi soldoni, chissà cosa sarebbe successo, quale rivoluzione e assalto con presa di Palazzo di Città si sarebbe verificata, giannizzeri e bravi ad assediare, mortificare, umiliare la dignità anche personale dei malcapitati sindaci, assessori e consiglieri comunali, ed invece poichè i soldi vengono "persi" da seppure importanti apparati, uffici dello Stato, che forse nel nostro immaginario collettivo non devono dare conto a nessuno, la notizia seppure con tanta rabbia viene appresa, assorbita ed epurata allo stesso tempo.

Sia ben chiaro, nulla di personale con nessuno, ci mancherebbe altro, ma è evidente a tutti, che ruoli e competenze affidati a dirigenti vari e pseudo comitati scientifici, negli anni hanno dimostrato di non saper produrre nulla di concreto, bravi solo a riscuotere le laute indennità, con la beffa di farsi revocare finanziamenti del genere, che non possono più passare inosservati. 

Infatti, come possiamo scordarci la perdita del finanziamento di € 384,00 per l’allestimento museale, concesso con decreto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 20 novembre 2002 e perso in quanto revocato il 27 febbraio 2012, perché la Soprintendenza di Enna dopo 10 anni, un vero record da guinness dei primati, non aveva effettuato la gara d’appalto entro i termini fissati. E pensare che nel 2009 la stessa Soprintendenza aveva creato una commissione di esperti, ne era componente anche l'allora sindaco Nigrelli, cosa abbiano fatto rimane un mistero.

Di questi giorni la revoca da parte della Regione Sicilia di un finanziamento di circa 10 milioni di euro, venti miliardi delle vecchie lire, stanziati per il recupero e la valorizzazione del Triclinio della Villa Romana con la realizzazione della nuova copertura e gli interventi sui pavimenti mosaicati ove sono rappresentati le fatiche di Ercole, lo scontro dei Titani, ecc.. mosaici che si stanno deteriorando nella più totale incapacità di chi dovrebbe intervenire. 

Ahimè, il dado è tratto, l'ennesimo finanziamento è stato perduto, ma in tutta questa triste storia la cosa che più amareggia e che questa gente, questi professionisti che a vario titolo sono responsabili della debacle continueranno a restare al proprio posto, nel quasi silenzio di tutta la comunità piazzese che ammantata dal torpore autunnale non pensa ad altro se non al Corona virus. 

Questa gente sappia, anche se è opinione più che diffusa in Città, che non merita di occupare posti di così alto prestigio e responsabilità, se solo avessero un briciolo di dignità dovrebbero quantomeno dimettersi.

                                                                         Filippo Rausa

P.S. Considerato che in Città vi sono diverse testate giornalistiche, tra queste PiazzaInDiretta, se non fosse il caso di sentire dalla viva voce dei protagonisti ad iniziare dal nostro concittadino presidente del Comitato scientifico, Carmelo Nigrelli e dal direttore del parco Archeologico, Liborio Calascibetta, perché i 10 milioni di euro pronti per l'uso non sono stati utilizzati, preferendo perderli.




Da lunedì 28 settembre triduo in onore della Madonna della Catena

Si informa la cittadinanza che quest'anno il triduo in onore della "Madonna della Catena" avrà luogo nella Chiesa Collegiata del SS. Crocifisso, da Lunedì 28 a Mercoledì 30 settembre. La Comunità parrocchiale, il Popolo di Dio sono invitati a partecipare. 
Di seguito la locandina




La Domenica con Gesù, XXVI del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Se il giusto…commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso. E se il malvagio si converte dalla sua malvagità…e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere sé stesso…”Ez 18,25-28 . 
“…Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno…consideri gli altri superiori a sé stesso…Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli…svuotò sé stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini…” Fil2,1-11 . 
“…Un uomo aveva due figli…al primo…disse:…Va’ a lavorare nella vigna. Egli rispose: non ne ho voglia…Poi si pentì e vi andò…Al secondo…disse lo stesso. Ed egli rispose: Sì…ma non andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre ? Risposero: il primo…” Mt 2,28-32.


Nei due figli, che dicono e si contradicono, come afferma Ermes Ronchi, nel suo commento alla parabola, viene raffigurato il nostro cuore scisso. Anche San Paolo, giustamente, dice: non mi capisco più: faccio il male che non vorrei, e il bene che vorrei non riesco a farlo( Cfr. Rm 7,15-19). Persino Goethe riconosce: ho in me, ah, due anime”. Tutto ciò premesso, notiamo che la parabola suggerisce la strada per la vita buona: “un cammino vero un cuore unificato”. Il salmo 86,11 dice: Signore, tieni unito il mio cuore, indicato dalla Sapienza 1,1, come il primo passo sulla via della saggezza.

Dono da chiedere al Signore: Signore: unifica il mio cuore; che io non abbia due cuori, in lotta tra loro. Se tu agisci così, come assicura Ezechiele nella I Lettura, fai vivere te stesso, sei tu il primo che ne riceve vantaggio; e il libro dei Proverbi (4,23) dice: “Con ogni cura vigila il tuo cuore, perché da esso sgorga la vita “.

Il primo figlio si pentì e andò a lavorare. Di che cosa si pente ? Matteo dice: si convertì. Infatti, ora, vede in modo diverso la vigna, il padre e l’ obbedienza. Adeso non è più la vigna di suo padre, è la nostra vigna. Il padre non è più il padrone, a cui sottomettersi o al quale sfuggire, ma il Coltivatore, che lo chiama a collaborare per una vendemmia abbondante, per un vino di festa per tutta la casa. Adesso, possiamo dire “il suo cuore è unificato”.

Al centro, rimane la domanda del Signore: Chi dei due figli ha compiuto la volontà del padre ? In che cosa consiste la sua volontà ? Nell’ avere figli rispettosi e obbedienti ? Certamente, no. Il suo sogno di padre è quello di avere una casa abitata non da servi ossequiosi, ma da figli liberi ed adulti, alleati con lui per la maturazione del mondo, per la fecondità della terra”.

La morale evangelica non è quella dell’ obbedienza, ma è quella della fecondità, dei frutti buoni; volontà del padre è che voi portiate molto frutto e il vostro frutto rimanga. In conclusione: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti, nella salvezza. Sono parole dure rivolte anche a noi, che a parole diciamo “sì”, ci vantiamo di essere credenti, ma siamo, in realtà, “cristiani solo di facciata”. Sono parole, contemporaneamente, anche consolanti, perché in Dio non c’ è condanna, ma la promessa di una vita buona, per gli uni e per gli altri. Dio, infatti, ha fiducia, sempre, in ogni uomo, nelle prostitute e anche in noi, nonostante i nostri errori. Dio crede in noi, sempre.

Quindi, posso anch’ io, cominciare la mia conversione verso Dio, che è amore e libertà.

                                                                  Mons. Antonino Scarcione

sabato 19 settembre 2020

La Domenica con Gesù, XXV del Tempo Ordinario / A

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…L’ empio abbandoni la sua via e l’ uomo iniquo i suoi pensieri…Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie…” Is 55,6-9 . 
“…Per me infatti vivere è Cristo…” Fi 1,20c-24.27a. 
“…Chiama i lavoratori e dai loro la paga, cominciando dagli ultimi fino ai primi. Venuti quelli delle cinque di pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro…Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi”.

Il testo evangelico di questa domenica è costituito da una parabola, che “urta” la nostra sensibilità e, per certi aspetti, si presenta come “irricevibile”. La reazione immediata del lettore è: Non è giusto che i lavoratori, che hanno faticato per un’ intera giornata, ricevano la stessa paga di chi ha lavorato soltanto per un’ ora. Tentiamo, dunque, di comprendere il significato del testo.

La parabola, nella storia, è stata interpretata in diversi modi. Ad esempio, è stata letta come un’ allegoria delle varie età della vita umana. Cioè, anche una conversione, in età avanzata, non pregiudica la salvezza. Oppure, è stata interpretata come allegoria della storia che va da Adamo a Noè, da Abramo a Mosè, fino a Gesù Cristo.

Gli studi moderni vi scorgono una parabola, che giustifica il comportamento di Gesù di fronte ai suoi oppositori, che lo rimproverano di “preferire” peccatori e pubblicani, cioè, gli ultimi, destinati a divenire primi nel Regno di Dio.

Anche da un punto di vista strutturale, notiamo che la parabola è divisa in due parti. Una, che inizia all’alba, la seconda, che inizia la sera. Nella prima parte, il padrone di casa esce a prendere a giornata dei lavoratori. Con i primi si accorda per un denaro al giorno. Ad altri dice che darà loro ciò che è giusto.

Anche alla fine del pomeriggio, quando appare insensato ingaggiare altri operai, egli dà un lavoro a chi non ne ha. La seconda parte della parabola, invece, riguarda il momento del pagamento. Notiamo che, inaspettatamente, il pagamento inizia dagli ultimi. La scelta sembra alludere alla preferenza per gli ultimi, tipica dello stile di Dio nella Bibbia. Non lo sappiamo. Notiamo, comunque, che con certezza i primi vedono il pagamento accordato agli ultimi. Verificare che agli ultimi è data la paga promessa ai primi suscita un’ aspettativa nei primi: dicono tra sé e sé, noi sicuramente avremo un salario maggiore. A cui segue la delusione, perché percepiscono la stessa paga degli ultimi. E mormorano.

A questo punto, possiamo osservare che, giuridicamente, il padrone della vigna è irreprensibile, perché ha rispettato il contratto e perché, comunque, ha titolo per dare agli ultimi una misura analoga a quella dei primi.

Ma forse il problema è un altro: “Sei tu invidioso, perché io sono buono ? “. Qui emerge lo specifico di questa parabola: la gratuità, la liberalità, la generosità del padrone, tutti elementi che caratterizzano Dio. Il punto più alto del messaggio è certamente nella rivelazione: “io sono buono”.

Il testo ci interpella su ciò che è al centro del nostro rapporto con Dio. Infatti, se riusciamo ad avere un dialogo autentico col Signore, anche il peso della giornata lavorativa è un “giogo soave e leggero”.

                                          Mons. Antonino Scarcione

I Musici, l'Armata Giallonera del nobile quartiere Monte Mira a Lentini, alla 4^ edizione della manifestazione culturale “Meravigliosamente…Jacopo”


Ha avuto luogo a Lentini sabato 12 settembre presso il cortile della Chiesa della Catena. la 4^ edizione della manifestazione culturale “Meravigliosamente…Jacopo”, iniziativa volta alla valorizzazione e alla promozione della figura di Jacopo da Lentini, funzionario alla corte di Federico II di Svevia e noto esponente della Scuola Poetica Siciliana. 


Promosso dalle associazioni culturali “Neapolis” e “SiciliAntica”, con il patrocinio del Comune di Lentini e la collaborazione della Chiesa Madre Santa Maria La Cava e Sant’Alfio.

La manifestazione ha avuto momenti di approfondimento culturale; in particolare, quest’anno, si è svolta la premiazione della I edizione del concorso nazionale di poesia “Sonetto d’Argento”, lanciato nel corso della scorsa edizione della manifestazione e curato dai soci dell’APS “Jacopo e Riccardo da Lentini” Giusy Sciacca e Giovanni Bonfiglio. 

Non sono mancate le letture delle poesie del notaro e spettacoli di diversa natura per offrire al pubblico i tradizionali momenti di festa, tra musiche e canti medievali. 

L’incontro con il cibo e la cultura culinaria medievale ha proposto la degustazione di piatti provenienti dai ricettari dell’imperatore Federico II, curate da Navarria Catering e Banqueting. 

Fulcro della serata sono stati gli spettacoli che si sono alternati nel corso della premiazione del concorso, protagonisti indiscussi, senza volere togliere merito agli altri gruppi che hanno rappresentato spettacoli differenti, i "Musici del nobile Quartiere Monte Mira, l'ARMATA GIALLONERA" che per il secondo anno consecutivo oltre a rappresentare il Nobile Quartiere, ha portato lustro alla Città di Piazza Armerina ed al suo Palio dei Normanni.

Ancora una volta i Musici,  l'ARMATA GIALLONERA, capeggiati da Moreno Purrazza, hanno dimostrato tutta la loro bravura e la professionalità raggiunta, per tutto ciò ha affermato il presidente Filippo Rausa, dobbiamo essere orgogliosi e grati di essere rappresentati nelle varie manifestazioni di ambientazione medievale da giovani ragazzi che per prestigio e qualità portano alto il buon nome del Quartiere e della città di Piazza Armerina.  



giovedì 17 settembre 2020

Carabinieri, l’ex comandante della compagnia di Piazza Armerina, Maggiore Vincenzo Bulla promosso Tenente Colonnello.

 

Il Comandante del Nucleo Investigativo Carabinieri di Pistoia, Maggiore Vincenzo Bulla, fino allo scorso anno già Comandante della Compagnia di Piazza Armerina, la sua promozione al grado di Tenente Colonnello.

Apprendiamo con viva gioia e formuliamo i migliori auguri al nostro caro Amico e Socio onorario del nobile quartiere Monte Mira, Vincenzo Bulla, per la promozione al grado di Colonnello.

Mercoledì, 16 settembre 2020, con Decreto del Ministero della Difesa, Vincenzo Bulla, Comandante del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Pistoia, è stato promosso al grado di Tenente Colonnello, dopo una carriera iniziata il 16 marzo 1998.

L’Ufficiale Superiore, 47 anni, originario della provincia di Catania, in possesso della laurea in Giurisprudenza conseguita presso l’Università degli Studi di Catania con relativa abilitazione all'esercizio della professione di avvocato e della laurea magistrale in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna conseguita presso l’Università “Tor Vergata” di Roma, ha svolto tutta la sua carriera nell'ambito dell’organizzazione territoriale dell’Arma dei Carabinieri acquisendo un’ampia esperienza e svolgendo i propri incarichi in aree geografiche particolarmente sensibili come quella siciliana, dove ha condotto importanti e delicate indagini in materia di criminalità organizzata e comune, per le quali gli sono state attribuite varie ricompense e onorificenze tra cui quella di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.

Tra le varie attività sono da ricordare l’operazione “Perseo” e l’operazione “The End”, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo; l’operazione “Primavera” e la fase investigativa relativa all'operazione “Ultra” (non quella esecutiva perché già trasferito) dello scorso mese di giugno coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, tutte indagini in materia di associazione di tipo mafioso sulle famiglie criminali dell’area palermitana ed ennese dedite ad estorsioni, alle infiltrazioni nelle aggiudicazioni degli appalti pubblici e al traffico di sostanze stupefacenti.

Proprio in merito all'attività inerente il contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, all'Ufficiale Superiore, in occasione della sua promozione, è stato consegnato dal Comandante Provinciale di Pistoia, un Encomio della Legione Carabinieri Sicilia, quale riconoscimento per l’attività investigativa svolta dal 2015 al 2017 – quando si trovava al Comando della Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina – nelle Province di Catania ed Enna, che si è conclusa con l’arresto di 22 persone facenti parte di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti, al recupero di un ingente quantitativo di stupefacente e al rinvenimento di un’arma da fuoco clandestina con relativo munizionamento.

Il Presidente Filippo Rausa e Vincenzo Bulla all'epoca Capitano  
Anche nell’ultimo anno, alla guida del Nucleo Investigativo di Pistoia, quale responsabile delle attività investigative sull’intero territorio della Provincia, l’Ufficiale si è distinto nel supporto dato alle varie attività investigative svolte dalle Compagnie Carabinieri; nell’attività d’indagine relativa alla denuncia in stato di libertà di 22 persone ritenute responsabili di truffa aggravata ai danni dello Stato e falsa attestazione a un pubblico ufficiale, che ha permesso di far luce su gravi irregolarità nelle graduatorie di 3° fascia del personale ATA di vari Istituti scolastici della Provincia di Pistoia; nell’attività d’indagine nell’ambito del contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti che ha portato, nello scorso mese di marzo, all’arresto in flagranza di reato della prima persona in provincia di Pistoia durante il regime di lockdown dovuto all’epidemia da coronavirus.


mercoledì 16 settembre 2020

Nuovo digitale terrestre, ecco cosa succederà. Quali regioni partiranno per prime? Ci saranno delle agevolazioni? Le risposte


Ricordate dieci anni fa, nel 2009, quando tutti, chi più chi meno, correvamo per supermercati e negozi specializzati alla ricerca di un decoder o direttamente di un nuovo televisore per poter continuare a vedere la tv?

In quel periodo si stava passando dall'analogico al digitale terrestre. La rivoluzione prevedeva l'abbandono (nel giro di qualche anno) dei vecchi, ingombranti televisori a tubo catodico e la possibilità di vedere molti, molti più canali rispetto al passato.

Tutto ciò grazie a uno standard chiamato DVB-T1. Dagli ultimi mesi del 2021 (vedi calendario qui sotto), alcune regioni italiane cominceranno ad abbandonare lo standard di trasmissione MPEG-2 per usare l'MPEG-4, passando così al nuovo DVB-T2. Questo standard dovrà essere adottato da tutta la nazione entro giugno 2022. Tutti i televisori presenti sul mercato sono già predisposti, mentre per ovvi motivi il parco circolante non lo è.
Il passaggio al DVB-T2 è indispensabile? 

Sì, perchè alcune frequenze (sui 700 MHz) attualmente occupate da vari canali dovranno fare spazio al tanto discusso 5G dei cellulari. E, dal momento che la banda a disposizione delle tv si restringerà, per far posto ai canali attuali e futuri si è reso necessario adottare dei sistemi di trasmissione video come l'HEVC che garantiscono la stessa qualità con una occupazione di banda molto inferiore.

Cosa ci guadagniamo?

Una migliore qualità audio e video, il supporto alla risoluzione 4k e 8k, e una moltiplicazione (ancora!) dei canali in alta definizione. 

Cosa succederà in pratica?

Dal 2021 i canali del digitale terrestre cominceranno ad abbandonare l'attuale standard di codifica MPEG-2 per passare all'MPEG-4, al momento usato solo dai canali HD.

Il passaggio dal vecchio al nuovo digitale terrestre avverrà secondo questo calendario (recentemente aggiornato):

1° settembre - 31 dicembre 2021: (Area 2 e Area 3) Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, province di Trento e di Bolzano.

1° gennaio - 31 marzo 2022: (Area 1) Sardegna, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania.

1° aprile - 20 giugno 2022: (Area 4) Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche.

(i tre archi temporali sopra riportati indicano che la transizione può cominciare in una data qualsiasi al loro interno, ma che comunque il passaggio verrà completato entro la data finale)

Come si verifica se un televisore supporta l'MPEG-4?

E' sufficiente andare su un canale trasmesso in HD, come Rai 1 HD (canale 501). Se il canale si vede e si sente vuol dire che il televisore, anche se un po' vecchiotto, consentirà di vedere le trasmissioni fino allo switch-off definitivo, che partirà da luglio 2022.

Da quel mese verranno impiegati solo gli standard HEVC e DVB-T2.

Se invece si sente solo l'audio, il televisore non supporta l'MPEG-4 e dovrà necessariamente essere affiancato da un nuovo decoder oppure essere sostituito del tutto.

Quindi, per essere sicuri di non avere problemi dopo luglio del 2022 è indispensabile controllare il manuale del televisore: se supporta HEVC e DVB-T2 si è già pronti per lo switch-off definitivo.

E' il caso dei televisori acquistati dopo il 1° gennaio 2017: per legge, a partire da questa data non si possono più commerciare televisori privi dei nuovi standard.

Se il televisore è stato acquistato prima del 2017 (a maggior ragione qualche anno prima) ci sarà la necessità di sostituirlo o di comprare un nuovo decoder (no, quelli di 10 anni fa non vanno bene...).

Sono previste delle agevolazioni per passare al nuovo standard?

Sì, nella Legge di Bilancio 2019 sono stati stanziati 151 milioni di euro per l'acquisto di nuove tv e nuovi decoder. I destinatari (ovvero, le famiglie con ISEE fino a 20mila euro) godranno di uno sconto massimo pari a 50 euro sull'acquisto di televisori e decoder idonei a ricevere i programmi TV nei nuovo standard.

Il bonus (come si desume dal sito del Ministero dello sviluppo economico, dove verrà pubblicato il facsimile da portare al venditore) si potrà richiedere dal 18 dicembre 2019 al 31 dicembre 2022, e ogni nucleo familiare lo potrà avere per un solo dispositivo (tv o decoder).

sabato 12 settembre 2020

La Domenica con Gesù, XXIV del Tempo Ordinario / A

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Rancore e ira sono cose orribili, e il peccatore le porta dentro…Ricordati della fine e smetti di odiare…e resta fedele ai comandamenti…” Sir 27,30-28,7,NV 27,33-28,9 . 
“…Se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore…Per questp infatti Cristo è morto ed è ritornato in vita…” Rm 14,7-9 . 
“Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse:…Quante volte dovrò perdonare… ? Fino a sette volte ? E Gesù gli rispose: Non dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette…” Mt 18,21-35. 

PERDONARE SEMPRE. Non fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette, cioè, sempre. L’ unica misura del perdono, come afferma il teologo, è quella di perdonare senza misura. Gesù stesso porta la bella notizia che l’ amore di Dio non ha misura. Questo ci racconta con la famosa parabola dei due debitori.

Il primo doveva un’ enorme somma di denaro al suo signore. Allora, dice il sacro testo, “gettatosi a terra, lo supplicava…”. Teniamo conto che, al tempo di Gesù, il debito era una cosa durissima da affrontare. Chi non riusciva a pagare, diventava schiavo, per sempre. Proprio per questo, quando noi preghiamo, diciamo: rimetti a noi i nostri debiti. Gli stiamo chiedendo: donaci la libertà, “lasciaci per oggi e per domani tutta la libertà di volare, amare, generare”.

Incredibile, ma vero. Il servo, perdonato, “appena uscito”, non una settimana, non un giorno dopo, non un’ ora dopo, ma subito, “prese per il collo il suo collega e lo strangolava gridando: “dammi i miei centesimi”. Proprio lui, al quale erano stati condonati milioni !?

Ma perché perdonare ? Semplicemente, perché così fa Dio.

Il perdono è “scandaloso”, perché richiede “la conversione” (non a chi ha commesso il male), ma a chi ha subito il torto ! Il vangelo ci ricorda che “noi siamo più grandi della storia che ci ha partorito e ferito. Noi siamo grandi quanto “il perdono, che strappa i circoli viziosi, spezza le coazioni a ripetere su altri il male subito, rompe la catena della colpa e della vendetta, spezza le simmetrie dell’ odio” (Hanna Arendt ).

San Francesco ad un frate guardiano, che si lamentava della sua comunità , scrive che, nel perdonare, c’ è “un’ ultima esigenza”: “farai vedere negli occhi il perdono. Non il perdono a stento, non quello a muso duro, ma quello che esce dagli occhi, dallo sguardo nuovo e buono, che ti cambia il modo di vedere la persona. E diventano occhi, che ti custodiscono, dentro i quali ti senti a casa. Perché il perdonante ha gli occhi di Dio”.

                                        Mons. Antonino Scarcione

mercoledì 9 settembre 2020

CITTA' DI LENTINI, IL 12 SETTEMBRE 2020 TORNA “MERAVIGLIOSAMENTE… JACOPO” CON LA PARTECIPAZIONE DEI MUSICI DEL NOBILE QUARTIERE MONTE MIRA

Anche per l’anno 2020 si rinnova l’appuntamento con la manifestazione culturale “Meravigliosamente…Jacopo”, l’iniziativa volta alla valorizzazione e alla promozione della figura di Jacopo da Lentini, funzionario alla corte di Federico II di Svevia e noto esponente della Scuola Poetica Siciliana. Promosso dalle associazioni culturali “Neapolis” e “SiciliAntica”, con il patrocinio del Comune di Lentini e la collaborazione della Chiesa Madre Santa Maria La Cava e Sant’Alfio.
Anche quest'anno la manifestazione avrà il privilegio di ospitare il Gruppo Musici del nobile quartiere Monte Mira di Piazza Armerina.


domenica 6 settembre 2020

La Domenica con Gesù, XXIII del Tempo Ordinario / A

  ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Io ti ho posto come sentinella per la casa d’ Israele…Se io dico al malvagio: malvagio, tu morirai e tu non parli, perché il malvagio desista dalla sua condotta, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te…” Ez 33,1.7-9 . 
“…Non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’ amore vicendevole…” Rm 13,8-10 . 
“…Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo tra te e lui solo, se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello…” Mt 18,15-20.

Il dovere della correzione fraterna e il valore della preghiera comunitaria: elementi fondamentali della vita cristiana. Certamente, la correzione fraterna e la preghiera comunitaria soddisfano pienamente alla volontà di Dio che, cioè, nessuno vada perduto. Vediamo che l’ autore del sacro testo è molto attento nel dare consigli utili per una pastorale della comunità. Questi “strumenti pastorali” sono indispensabili e sono una metodologia da aggiornare e contestualizzare nei nuovi ambiti culturali. Infatti, se domenica scorsa abbiamo ascoltato che alla base della carità ci sono i verbi “legare” e “sciogliere”, lo stesso binomio è altrettanto importante, insieme ai verbi “perdonare” e “accogliere”, presenti nel vangelo di Giovanni. Certamente, la comunità deve effettuare un cammino perenne di conversione.

Quante volte, nelle comunità parrocchiali, il parroco, il diacono, o il responsabile di un gruppo, devono fare i conti con questi sentimenti di esclusione e di rivalità, che, talvolta, albergano nel cuore di ciascuno ?! Se ciò avviene, questo dipende, spesso, dal fatto che la comunità non prega. La preghiera fa sì, che tutti ottengano la grazia del pentimento e che il fratello, che si allontana, possa ritornare.

In più, la correzione reciproca è espressione di carità, poiché tutti hanno il compito di correggere i fratelli, che sbagliano, attraverso un procedimento che Gesù, nel vangelo, ci propone. Tutta la comunità è in cammino ed è questa la prospettiva: nessuno vada perduto. Tutti siamo chiamati a prenderci cura gli uni degli altri. L’ icona del buon pastore, in cerca della pecorella smarrita, suggerisce il metodo della pedagogia della pazienza, per “guadagnare” il peccatore.

La pedagogia di Dio, che diventa pedagogia di Gesù Cristo, deve essere assunta dalla Chiesa. Prima, c’ è il dialogo a due, poi, l’ intervento delle persone autorevoli della comunità, non per giudicare o punire, ma per correggere il fratello con la loro voce autorevole. Infine, c’ è tutta la comunità, che si fa carico del fratello, mostrandosi misericordiosa. Nella liturgia odierna emerge, quindi, un grande impegno pastorale e comunitario per i lontani.

                                       Mons. Antonino Scarcione