"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

giovedì 31 ottobre 2013

La tariffa dell'acqua sarà una in tutta la Sicilia, però a Dio piacendo, fra tre anni.


Sarà unica la tariffa che verrà applicata per l'acqua in tutti i comuni siciliani. Questo, almeno, è quanto è stato approvato nelle settimane scorse in commissione Ambiente all'Ars, dove sta per intraprendere il rush finale il ddl sull'acqua, prima di approdare in Aula.


Il via libera della commissione, prevede l'omogeneizzazione delle tariffe attualmente pagate nei vari comuni, mediante l'applicazione di una tariffa media ponderata "per ragioni di solidarietà tra i territori".

Grandissimo risultato quello della tariffa unica, peccato che i siciliani dovranno aspettare le lungaggini burocratiche che prevedono che tale operazione dovrebbe andare in porto nel giro di tre anni dall'approvazione delle legge sull'acqua.

Un piccolo passo, o un grande salto in avanti, per affermare definitivamente l'acqua come bene comune. 

L'articolo votato ed approvato segue questa direzione; "solidarietà tra utenti e territori, economicità, efficienza ed efficacia della gestione, tutela della risorsa acqua, completamento e ammodernamento degli impianti primari e secondari del settore idrico, previsione di premialità nella pianificazione degli investimenti per i territori con deficit strutturali".

Si avvicina a grandi passi verso l'Aula, pertanto, la travagliatissima legge sull'acqua, il cui unico obiettivo è: la gestione pubblica nel rispetto dell'esito referendario.

Fiduciosi attendiamo l’evolversi degli eventi…


martedì 29 ottobre 2013

L' Aforisma della Settimana


La Festa dei Morti



Ormai bussa alle porte il mese di novembre che per noi siciliani è soprattutto il mese dei morti.
La tradizione della “Festa dei Morti” non è altro che la credenza popolare
 per cui “le anime dei nostri congiunti” più cari, una volta l’anno, la notte dall’ 1 al 2 novembre, escono dalle sepolture e vengono a rallegrare i bambini, lasciando loro secondo i gusti e i desideri ogni più bella cosa.
Il loro ricordo è sacro e vivo nella memoria e nel cuore di tutti, è come se tra di loro ed i morti non si siano spezzati e neppure allentati quegli intimi legami, che li tenevano uniti in vita e che rimangono saldi oltre la morte.


E’ commovente ed affascinante, nello stesso tempo, la visita al nostro cimitero-fiorito, sempre come un lussureggiante giardino, e per le tombe, non importa se umili od imponenti.
Le tremule luci dei lumini con i loro palpiti richiamano i battiti di mille cuori vivi; i fiori recisi, i migliori, deposti sulle tombe, significano una bellezza fragile, un tenero messaggio di gratitudine ed amore; e le visite assidue, alle tombe, presso le quali si riprende e si continua un colloquio muto, mai interrotto, indicano un punto di riferimento costante.
Un giorno importante quindi, ma non solo per i grandi, ma anche e soprattutto per i piccoli, che gioiscono nel ricevere, proprio nel giorno della Commemorazione dei Defunti, i loro giocattoli tanto desiderati ed apprezzati.
Ricordo che da bambini, io e mio fratello, per farci dormire, o comunque per farci stare buoni, mio nonno Rosario era solito raccontarci che una sera dei “Morti”, un I° novembre in cui era tornato tardi a casa per via del suo lavoro, aveva incontrato i Morti in processione, tutti avvolti in bianchi lenzuoli, con una lanterna in mano, che venivano a due a due dal cimitero di Bellia.
Egli voleva vedere se tra quei morti ci fosse sua madre, e domandava loro dove si trovasse, e quelli rispondevano: “Appresso, appresso”.
E pensare, che ci sembrava davvero di vedere quella lunga teoria di fantasmi incappucciati, che dicevano: “appresso, appresso”.
E andavamo a letto buoni buoni, sapendo che i morti nel passare per la via ci avrebbero lasciato i regali.
L’indomani eravamo svegliati dagli scoppiettii delle pistole e dei fucili dei bambini del vicinato, allora, con urli e con grida di gioia ci precipitavamo in cucina, nel salotto per trovare il regalo nascosto dove, oh meraviglia delle meraviglie!!, i Morti ci avevano portato proprio quello che noi avevamo desiderato: la pistola a tamburo con tanto di fodero, il fuciletto, ispirati a modelli western, il trenino colla galleria, l’asinello rosso; per le bambine, bambole ricciolute, il classico Ciccio bello, fornelli e pentolame.
Scesi per strada, per tutta la giornata facendo bella mostra del regalo ricevuto, felici e gioiosi giocavamo mimando i soldati italiani in guerra contro i tedeschi, gli indiani con i cawboy. 
Ora del passato, resta il pellegrinaggio al Cimitero.
I bambini d’oggi, che si dice nascono con gli occhi aperti, non credono più ai Morti e il consumismo a portato noi genitori a smetterla con le favole, si preferisce accompagnare i bambini nel negozio e fargli scegliere il regalo che vuole nella bancarella di piazza Cascino.
Inoltre lo strano fascino d’oltre America ha trasportato il mito di Halloween anche in Italia e a giudicare dal successo che questa festa “straniera” riscuote da un decennio fra i giovani, continuare a parlare di Morti e regali pare cosa d’altri tempi.
E poi, a pensarci bene, lo scorso anno diversi bambini, tra loro mia figlia, suonando il campanello di casa, baldanzosi snocciolavano il motto sentito e risentito una miriade di volte, quel “dolcetto o scherzetto” che se ben ricordo la prima volta lo sentii in quel vecchio cartone di Paperino alle prese con Qui, Quo e Qua.
E che dire infine, il 31 ottobre, discoteche, pub e altri locali organizzano serate e nottate all'insegna di horror, vampiri, teschi, fantasmi, pipistrelli e zucche!.
Insomma, una bella carnevalata, per esorcizzare la paura della morte e dell’aldilà.
Dei “Morti” resta il simpatico ricordo solo nel parlare tra amici, dicendo a chi la fa lunga o parla a sproposito: " Ma a chistu chi nu lassanu i morti? ".
Povere tradizioni se ne vanno e noi, da inabili protagonisti le facciamo dileguare anche se con tanta pena al cuore.

                                                                                       Filippo Rausa

lunedì 28 ottobre 2013

Da indiscrezioni pare che il nome del nuovo Vescovo di Piazza Armerina sia stato fatto. Si attende la nomina.


Chi sarà il nuovo vescovo di Piazza Armerina? 

Sono trascorsi circa sei mesi da quando mons. Michele Pennisi si è insediato nell’Arcidiocesi di Monreale, era il 25 aprile c.a., anche se la sua nomina ad Arcivescovo risale a giorno 8 febbraio 2013. 

Di fatto dal 25 aprile la Diocesi di Piazza Armerina è sede vacante, nel frattempo in Vaticano al Santo Padre Benedetto XVI è succeduto Papa Francesco e con esso il nuovo corso che sta influendo la Chiesa con la nomina dei nuovi prelati a cominciare dalla squadra di diplomatici, il Segretario di Stato, i nuovi nunzi nella curia romana e con essa le nomine o eventuali spostamenti dei Vescovi nelle Diocesi italiane e del mondo. 

Da indiscrezioni pare che il nome del nuovo vescovo di Piazza Armerina sia stato fatto, ma che per ora, sino
a quando non sarà ufficialmente proclamato dal Santo Padre, vige il più assoluto silenzio.

E allora aspettando della Santa Sede la nomina del nuovo pastore della Chiesa Piazzese che dovrebbe avvenire da un momento all’altro, non ci resta che pregare il buon Dio, metterci nelle mani dello Spirito Santo, affinché il prossimo vescovo della Diocesi di Piazza Armerina, sulla scia di Papa Francesco e raccogliendo l’eredità di mons. Michele Pennisi, sia portatore e promotore dei doni che il Signore custodisce nei suoi benevoli disegni in questa nostra Chiesa che è in Piazza Armerina.

                                            Filippo Rausa

domenica 27 ottobre 2013

Socrate...... I tre setacci...grande saggezza


Dedicato a tutti quelli che fanno della maldicenza la loro attività principale




Nell’antica Grecia Socrate aveva una grande reputazione di saggezza. Un giorno venne qualcuno a trovare il grande filosofo, e gli disse:

- Sai cosa ho appena sentito sul tuo amico?

- Un momento - rispose Socrate. - Prima che me lo racconti, vorrei farti un test, quello dei tre setacci.

- I tre setacci?

- Ma sì, - continuò Socrate. - Prima di raccontare ogni cosa sugli altri, è bene prendere il tempo di filtrare ciò che si vorrebbe dire. Lo chiamo il test dei tre setacci. Il primo setaccio è la verità. Hai verificato se quello che mi dirai è vero?

- No… ne ho solo sentito parlare…

 - Molto bene. Quindi non sai se è la verità. Continuiamo col secondo setaccio, quello della bontà. Quello che vuoi dirmi sul mio amico, è qualcosa di buono?

- Ah no! Al contrario

- Dunque, - continuò Socrate, - vuoi raccontarmi brutte cose su di lui e non sei nemmeno certo che siano vere. Forse puoi ancora passare il test, rimane il terzo setaccio, quello dell’utilità. E’ utile che io sappia cosa mi avrebbe fatto questo amico?

- No, davvero.

- Allora, - concluse Socrate, - quello che volevi raccontarmi non è né vero, né buono, né utile; perché volevi dirmelo?

Se ciascuno di noi potesse meditare e metter in pratica questo piccolo test... forse il mondo sarebbe migliore.

Ora solare 2013: si sposta la lancetta un’ora indietro


Siamo ormai quasi giunti al consueto appuntamento con il cambio dell’ora: la notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre saremo infatti chiamati a spostare le lancette dei nostri orologi un’ora indietro. L’ora legale lascerà il posto a quella solare, che resterà in vigore fino al 30 marzo 2014.

Il cambio dell’ora avverrà come sempre durante ore notturne, in modo da arrecare il minor disagio possibile, tra le 2 e le 3 di notte.

La Domenica con Gesù, XXX del Tempo Ordinario/C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: " Il Signore...non è parziale a danno dell' oppresso e ascolta la preghiera dell' oppresso...Non trascura la supplica dell' orfano, nè della vedova..." Sir 35, 15b-17. 20-22a . " Figlio mio, io sto per essere versato in offerta...Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede...2Tm 4, 6-8 . 16-18 . "...Il fariseo, stando in piedi, pregava cosi' tra sè: O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana...Il pubblicano, invece,...non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto, dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Questi tornò a casa sua giustificato..." Lc 18, 9-14 .

Il testo odierno costituisce il secondo quadro, che l' evangelista Luca traccia per i suoi lettori nel cap. 18.
- L' introduzione (v.9). "Disse ancora questa parabola per alcuni che aveano l' intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri" (v.9). Lo stesso Luca, quindi, precisa che la parabola viene raccontata per chi disprezza il fratello.
- La preghiera del fariseo: vv.11-12. Due uomini salgono al tempio a pregare. Ma se la loro meta è la stessa, il loro percorso interiore, invece, è ben diverso. Infatti, osservando il ritratto del primo personaggio, il lettore intuisce che, in realtà, il fariseo sale al tempio non per mettere sè stesso di fronte a Dio, ma per mettere Dio di fronte a sè stesso ( di fronte alla propria presunta perfezione). La preghiera, che, per definizione, apre all'alterità assoluta ( Dio ), diviene, cosi', un "tragico" ripiegamento su sè stesso, un' auto-compiacimento. Dio non è percepito come il TU di un dialogo, ma come quello di uno "spettatore", chiamato ad ascoltare l' auto-esaltazione di chi si compiace della propria "perfezione". Ecco le parole del fariseo: " O Dio, ti ringrazio, perchè non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che posseggo (vv.11-12 ). Mentre il grazie a Dio scaturisce dalla coscienza che tutto è dono, il "ringraziamento" del fariseo, invece, è generato dal confronto con un altro, il pubblicano. "Il ringraziamento" non esalta, conseguentemente, Dio, ma una "giustizia", derivante dal rispetto della Legge, compiendo, addirittura, con un doppio digiuno e col pagamento della decima.
- La preghiera del pubblicano ( v.13 ) . Luca mette a fuoco il secondo personaggio, inserendolo tra gli "altri": ladri, ingiusti e adulteri. Questa la preghiera del pubblicano: " O Dio, abbi pietà di me peccatore ". Si ferma a distanza: possiamo pensare che sia fermato sulla soglia del tempio, non considerandosi degno di entrare nella Casa di Dio, o che si tenga distante dagli altri, per non contaminarli col proprio peccato. L'incapacità di alzare lo sguardo al cielo, è segno di vergogna e di inadeguatezza. Il "battersi il petto" può indicare pentimento o disperazione. Infatti, riscuotere le tasse per gli oppressori ( i romani ), era considerata una professione infame e odiata: anche l'emendarsi (rinunciando a quell' attività), era cosa assai difficile, perchè richiedeva un lungo periodo e una notevole capacità economica, per risarcire i cittadini vittime di tasse esose.

Consapevole della propria posizione, il pubblicano non chiede la misericordia di Dio; utilizza, invece, un' espressione particolare, con la quale si era soliti domandare l' annullamento di una condanna e il ristabilimento della relazione. Il pubblicano offre, quindi, sè stesso a Dio, perchè lo incontri, lo possegga e lo redima.
- L' applicazione della parabola ( v.14 ) ." Io vi dico: questi, a differenza dell' altro, torno' a casa sua giustificato, perchè chiunque si esalta sarà umiliato, chi, invece, si umilia sarà esaltato. il verbo greco dikaio'o (= giustificare) indica il passaggio dall'ambito giuridico a quello religioso: il pubblicano tornerà alla sua casa, trasformato dalla grazia di Dio. Ci chiediamo, dunque, qual è la preghiera accolta da Dio ? Certamente, la preghiera di colui che si affida a Dio; di colui che pone sè stesso alla Presenza del Signore, sapendo che tutto, compreso il bene compiuto, è "grazia".
Il pubblicano. consapevole della propria pochezza, del proprio vuoto, ha permesso alla giustizia di Dio di "riempirlo" . Questa è la "giustificazione" : il dono della Grazia, che riempie il vuoto di chi riconosce di "essere vuoto".
Due uomini. Uno tronfio della propria realizzazione religiosa; l'altro con la consapevolezza della propria piccolezza: il primo ritorna con la propria giustizia umana, l'altro, invece, porta con sè il dono della giustificazione ricevuta da Dio. 

                                                                                           Mons. Antonino Scarcione 

sabato 26 ottobre 2013

INVITO alla FESTA della SANTITA'


La sera del 31 Ottobre i cristiani festeggiano la vigilia di tutti i santi. 

Come tradizione la nostra Associazione “Oratorio Giovani Orizzonti” presente nella Chiesa Santa Maria della Neve a Piazza Armerina ORGANIZZA per tutti i ragazzi e giovani di festeggiare in modo cristiano questo giorno.



PROGRAMMA – GIOVEDÌ 31 OTTOBRE 2013



Ore 20,00 – raduno dei partecipanti presso la Chiesa Santa Maria della Neve
- MOMENTO di PREGHIERA in onore dei Santi
Ore 20,30 – PREMIAZIONE della Gara /CONCORSO di disegno e poesia ed assegnazione del TROFEO di Santità
Ore 20,30 – FESTA INSIEME e SERATA MUSICALE ….



La cittadinanza è invitata a partecipare - i coordinatori - Davide Campione e Sr. Ermelinda

Condoglianze

Il Presidente, il Consiglio direttivo con animo mesto, si uniscono al dolore che ha colpito la famiglia dei soci

Salvatore e Valeria Oliva 

per la scomparsa dell’amato congiunto
Giuseppe Aloi 

Porgiamo alla famiglia il nostro più accorato cordoglio. 

I funerali avranno luogo nella Basilica Cattedrale, lunedì 28 ottobre alle ore 16,00

venerdì 25 ottobre 2013

Cantieri di Servizio, la modulistica sul sito del Comune



Sul sito del Comune della nostra Città il Bando di gara, con la modulistica per la selezione nei Cantieri di servizi.

Una volta entrati nel sito del Comune, scorrere la pagina, in fondo a sinistra gli allegati n° 1 – 2. Da stampare l’allegato n° 2 da compilare e presentare all’Ufficio Protocollo al Municipio. 

Si completano i lavori nell'aiuola di Marco Trigona

Questo pomeriggio si è provveduto a completare il lavoro nell'aiuola di Marco Trigona in piazza Cattedrale, i soci del quartiere i sigg. Giuseppe e Alfredo Bandiera, Franco Calì, coadiuvati da Tony Amato hanno messo a dimora alcune piante da fiore ornamentali.   
Ora il problema per il mantenimento delle piante è l’acqua, infatti il punto acqua che insisteva vicino l’aiuola, chissà per quale strano cavillo, la società che gestisce il servizio idrico Acquaenna, qualche anno fa lo ha rimosso, e ad oggi a nulla sono valse le proteste per il suo ripristino.
Auspichiamo che la nuova Amministrazione provveda per l'allaccio del punto acqua, necessario, specialmente nel periodo estivo per il mantenimento delle piante.
Di seguito alcuni scatti fotografici.
 
 
 
 

giovedì 24 ottobre 2013

Sabato 26 ottobre Giornata nazionale sul software libero

Riceviamo e Pubblichiamo

    
 
Presentano:
LINUX DAY 2013
Giornata nazionale sul software libero
sabato 26 ottobre 2013 - Ore 10,00 - 17,00
presso la sede D.A.S. di via Garibaldi 75 http://www.bitsud.it/
 

Alcuni scatti fotografi della gita ad Agrigento




gli elmi ritrovati a Montagna di Marzo, età graca

gli elmi ritrovati a Montagna di Marzo, età greca


Prolusione ai corsi dell'anno accademico 2013/2014 dell’Università Popolare del Tempo Libero “I. Nigrelli”

Riceviamo e Pubblichiamo 

Gentili Signora e Signore,
a nome dell’Università Popolare del Tempo Libero “Ignazio Nigrelli” vi invito a partecipare all’incontro di apertura dell’Anno Accademico 2013/2014 che consisterà nella conferenza sul tema
“La Villa del Casale di Piazza Armerina.
Dalla scoperta alla patrimonializzazione del sito”

tenuta dall’Arch. Maria Rosaria Vitale, Docente presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Catania.

L’iniziativa si svolgerà Mercoledì 30 Ottobre 2013 alle ore 18,00 presso l’Aula magna della Scuola Media "Cascino".

Sperando di avere corrisposto alle attese del maggior numero possibile di aderenti all’Associazione e dei fruitori non iscritti, per il diciannovesimo anno il Direttivo ha svolto un compito difficile, ma entusiasta per continuare ad essere presente nella nostra città, improntando le iniziative elaborate al principio dell’educazione permanente dell’adulto, insostituibile e prezioso per la crescita culturale e civile dei cittadini.

            Certa della partecipazione, Vi porgo cordiali saluti.

                                                                                                   La Presidente

                                                                                             Giacoma Roccaverde

Programma dell’Università del tempo libero “I. Nigrelli”

Riceviamo e Pubblichiamo



L'Aforisma della Settimana


martedì 22 ottobre 2013

Martedì 22 ottobre, lavori in corso nell'aiuola di Marco Trigona

 
Questo pomeriggio sotto un sole ancora caldo i soci del Comitato di Quartiere con zappe, rastrelli, pale, secchi, decespugliatore e tanta buona volontà, hanno iniziato a ripulire dalle erbacce infestanti l'aiuola di Marco Trigona in piazza Cattedrale e quella sotto la diverse panchine presenti nella piazza.

Merito loro l'aiuola è più presentabile agli occhi dei quartieranti, concittadini e dei tanti turisti che in questa stagione visitano la nostra bella Piazza Armerina.
 
 
Grazie, per l'impegno dei soci in ordine alfabetico; Aguglia Rosario, Bandiera Alfredo, Calì Franco, Oliva Salvatore, Parlascino Giuseppe, Pitruzzella Giuseppe.

Nel secondo pomeriggio abbiamo incontrato il vice sindaco, nonché assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Mattia, per alcuni sopralluoghi nel quartiere.

Con il vicesindaco accompagnato da alcuni tecnici comunali, è stato visitato il Giardino Carmelo Scibona, rimasto incompleto in alcune sue parti, dopo l’intervento di recupero dalla precedente Amministrazione; l’arco pericolante, tra l’omonima via Arco Speciale e la via Monte, la zona via Costa San Francesco per la creazione di spazi per posteggio e naturalmente in piazza Cattedrale per chiedere un punto d’acqua nell’aiuola Marco Trigona per annaffiare i fiori presenti e quelli che saranno piantumati nei prossimi giorni.
 
                                                     Filippo Rausa