"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 26 luglio 2020

La Domenica con Gesù, XVII del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Salomone disse:…Signore, mio Dio,…concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male…” 1Re 3,5.7-12 . “Fratelli, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio…” Rm 8,28-30 . 
“Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi…vende tutti i suoi averi e compra quel campo…Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore,…vende tutti i suoi averi e la compra…Ancora, il regno dei cieli e simile a una rete gettata nel mare…i pescatori…raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi…” Mt 13,44-52.

Il dittico della fede. Gesù con due parabole brevi e “lampeggianti” dipinge su uno sfondo d’ oro il dittico della fede. Evoca tesori e perle del nostro rapporto con Dio. Sembra, come afferma E. Ronchi, un linguaggio da romanzi, da pirati e da avventure, da favole o da innamorati, che racconta la fede come una forza vitale, che trasforma la vita, la fa incamminare, correre e perfino volare: annuncia che credere fa bene. Perché la realtà non è solo ciò che si vede: c’ è un di più, raccontato come tesoro. E’ accrescimento, incremento, intensità, eternità e addizione: “La religione equivale a dilatazione” (G. Vannucci ). Siamo avvolti misteriosamente da forze buone: Qualcuno nasconde sotto terra tesori per noi, semina perle nel mare dell’ esistenza. Come afferma G. Ungaretti, “Il cielo prepara oasi ai nomadi d’ amore“.

Trovato il tesoro, l’ uomo va, pieno di gioia, vende tutto e compra quel campo. A questo punto, si mettono in moto la vita e la gioia. Conseguentemente, la visione di un cristianesimo triste, che si innesca nei momenti di crisi, è lontanissima dalla fede solare, che invece, propone Gesù. Dio ha scelto di parlarci con il linguaggio della gioia. Per questo seduce ancora. Vale per il povero bracciante e per l’ avveduto mercante, che gira il mondo, inseguendo il suo sogno. Noi progrediamo nell’ esistenza per una passione, per scoprire tesori: “dov’ è il tuo tesoro, là corre felice il tuo cuore” (Mt ,21). “Procediamo” nella vita attraverso innamoramenti e per la gioia che accendono. “I cercatori di Dio”, contadini o mercanti, non hanno le soluzioni in tasca, le cercano.

Aver fede è un verbo dinamico. Infatti, bisogna alzarsi, muoversi, cercare, proiettarsi, guardare oltre: lavorare il campo, viaggiare, scoprire sempre, interrogare sempre.

In queste due parabole, i termini: tesoro, perla, valore, stupore, gioia sono nomi di Dio. Si rivolgono alla mia fede e mi domandano: ma Dio per te è un tesoro o soltanto un dovere ? E’ una perla o un obbligo ? E sono grato a Colui che mi ha fatto “inciampare” in un tesoro, in molte perle, lungo molte strade. Davvero, incontrare Cristo, come dice il teologo, è stato l’ affare migliore della mia vita !

                                        Mons. Antonino Scarcione

sabato 25 luglio 2020

Realizzato il nuovo banner del nobile Quartiere

E' stato realizzato un nuovo banner con i colori e lo stemma araldico del quartiere, che è stato collocato sulla ringhiera esterna il muro perimetrale del castello Aragonese. 
Va a sostituire quello realizzato qualche anno fa; nel dettaglio dello striscione sono stati riportati e colori del quartiere, il tradizionale stemma araldico e nell'altro estremo un aquila pronta a spiccare il volo.
In basso il logo del Palio dei Normanni e per la prima volta è stato rappresentato il logo stilizzato con il santo patrono del quartiere, San Martino, a ricordo dei nostri antenati i normanni-aleramici, che 1163 vollero la prima chiesa madre dedicata appunto al santo transalpino.


 

domenica 19 luglio 2020

Il Battesimo di Quartiere, IX^ edizione, domenica 2 agosto alle 18,30 in piazza Castello

Il sindaco Cammarata e il presidente Rausa, anno 2018
Il sindaco Cammarata e il presidente Rausa, anno 2018


In città, dopo la pandemia coronavirus che ha cambiato la vita e le abitudini degli italiani, si inizia a preparare qualche evento,  tra queste la manifestazione regina il Palio dei Normanni. Certamente un Palio diverso, che resterà un unicum nella storia perché non avrà il corteo storico, ed i figuranti impegnati dovranno rispettare un protocollo, quello del distanziamento e tante precauzioni. 

Come quartiere, tra le attività propedeutiche al Palio dei Normanni, si darà vita alla nona edizione del “Battesimo di Quartiere”, istituito con apposito regolamento nel 2012.

Nel rispetto delle normative che regolano gli assembramenti, questo avrà come location palazzo Roccazzella, ma non si effettuerà all'interno del grande androne come negli anni precedenti ma innanzi il palazzo, con i partecipanti a debita distanza nella piazza Castello.

Quest'anno, inoltre, non avremo la presenza del padrone di casa, Paolo, recentemente scomparso, che verrà ricordato dalla moglie Sonia Conti e dal presidente Filippo Rausa.  

Un battesimo laico, che ha lo scopo di "sacralizzare" l'appartenenza perpetua al proprio Quartiere, i
n effetti, nei trascorsi decenni i quartieranti si sono sempre posti il problema, ma Quartierante si nasce, oppure si diventa?. 

Quando si pensa al Quartiere immediatamente si parla della sua storia, dei suoi luoghi, della sua gente, delle vicende di ognuno che si confondono in quelle di tutti, ai Palii persi e all'ultimo vinto, dando per scontato di appartenere ad uno dei quattro quartieri storici cittadini.

Negli ultimi decenni i Quartieri con i suoi Comitati legalmente costituiti con Statuto, hanno ulteriormente alimentato lo spirito di appartenenza, infatti oltre all'impegno alle attività che non mancano nel corso dell’anno, la vita dei Quartieri ha raggiunto il suo apice nei mesi estivi con il Palio dei Normanni e la sua Quintana, dando maggiore consistenza al “fenomeno” di appartenenza. 

E’ Quartierante chi nasce nel territorio del quartiere, un po’ come la nazionalità: per cui non è una scelta, ma un dovere ed un diritto, che dura per tutta la vita, anche nel caso in cui cambia casa e si trasferisce nel territorio di un altro quartiere.

Ma quartierante si può anche diventare: chi abita al di fuori dei confini od in un'altra città, può scegliere per simpatia un Quartiere, e partecipare alla sua vita.  

Siena che con le sue Contrade ha fatto scuola, negli anni ’40/50 a seguito di un acuta osservazione sullo spostamento delle famiglie dall'interno dei rioni all'esterno delle mura di città dove si iniziavano a costruire case migliori (un po’ come è successo negli ultimi trent’anni a Piazza), pensò di istituire il battesimo di Contrada per evitare di far smarrire il forte legame del contradaiolo con la contrada, perdendo quel senso di appartenenza al territorio che invece è base dell'istituzione Contrada e del Palio senese.
 Detto ciò è facile dedurre lo spirito con il quale il Consiglio direttivo del nobile quartiere Monte, nell'anno 2012 ha istituito con un proprio regolamento il “Battesimo di Quartiere”, legare con un cerimoniale, misto tra sacro e profano, l’appartenenza al Quartiere.

Il quartiere Monte Mira è tra i quartieri che ha subito più pesantemente il fenomeno della migrazione di quartieranti nelle nuove zone residenziali, quartieranti che sentimentalmente sono rimasti legati al quartiere perché in esso vi hanno trascorso e vissuto parte della loro vita.

Ed è anche a loro, quelli che non nascono e non crescono più nel quartiere che si guarda; tutti, a qualsiasi età, potranno essere protagonisti del “Battesimo di quartiere”: potrà essere impartito ai bambini/e (quale dono fatto al figlio dal genitore), ai ragazzi/e egli adulti quale loro libera scelta.

Per quest'anno, la data stabilita per la cerimonia è Domenica 2 agosto, il tutto alla presenza di alfiere e tamburi, tra il rullo dei tamburi e lo sventolio festoso delle bandiere, il Presidente in qualità di massima autorità e rappresentante del popolo, battezzerà "quartierante a vita", usando l'acqua.

In ricordo verrà consegnato al quartierante una pergamena e il fazzoletto, con i colori del quartiere, giallo listato di nero e bianco, con stampato lo stemma araldico, l’aquila; il fazzoletto andrà poi indossato legandolo al collo.

                                                               

E' salita alla casa del Padre la mamma del Vescovo


Questa mattina il Signore ha chiamato a se la Signora Giovanna, mamma del nostro Eccellentissimo Vescovo. 

Il Presidente, il Consiglio direttivo, gli associati e gli abitanti del Quartiere tutto, in questa triste circostanza partecipano al cordoglio del nostro amato Vescovo Mons. Rosario Gisana, per la dipartita della Sua cara mamma. 

Che il Signore abbia in gloria la Signora Giovanna, le doni il premio dei beati, conforti il cuore del nostro Vescovo e dei suoi familiari in questo difficile e doloroso momento.

Ci stringiamo idealmente a Sua Eccellenza a cui vanno le nostre più sentite condoglianze. 

sabato 18 luglio 2020

La Domenica con Gesù, XVI del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Non c’ è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose, perché tu debba difenderti dall’ accusa di giudice ingiusto. La tua forza infatti è principio della giustizia, e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indulgente con tutti…” Sap 12,13.16-19 . 
“Fratelli, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili…” Rm 8,26-27. 
“Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo…Mentre tutti dormivano, venne il suo Nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò…” Mt 13,24-43.

Bene e male: il buon seme e le erbe cattive si “disputano” il cuore umano. La nostra prima reazione, di fronte alle erbacce, è identica a quella dei contadini, che dicono al padrone: Vuoi che andiamo a raccogliere la zizzania (=pianta con semi tossici e con effetto narcotico) ? L’ istinto suggerisce di agire proprio così: sradica subito ciò che è in te puerile, sbagliato, immaturo…Strappalo e starai bene e produrrai frutto.

Ma in noi c’ è anche uno sguardo consapevole e adulto, seminato da Dio, che ci dice: non strappate, per ora, le erbacce, perché rischiate di sradicare anche il buon grano. La maturità di una persona non dipende da reazioni immediate, ma da grandi pensieri positivi e da grandi valori buoni.

In realtà, il Signore cosa cerca in me ? La presenza di quella “profezia di pane” , prefigurato nelle spighe. Vediamo che, a questo punto, nel sacro testo, traspare la prospettiva di un Dio seminatore, che guarda al buon grano, che arriverà nel futuro e che fa coincidere l’ uomo, non con i peccati, ma con la bontà e la grazia. Perché io non coincido con i miei difetti. Non sono stato creato ad immagine del Nemico, che di notte ha seminato la zizzania, ma a somiglianza del Padre e del suo pane buono.

Certamente, il vangelo propone, come nostra atmosfera vitale, il respiro della fecondità: grappoli di uva che maturano lentamente al sole, spighe che si “gonfiano” di buon seme e non un utopistico sistema di vita perfetta. Noi siamo al mondo non per essere perfetti, ma fecondi. Il bene è più importante del male, una spiga di buon grano vale molto di più di tutta la zizzania del campo.

La nostra coscienza chiara, illuminata, sincera deve scoprire ciò che di vitale, bello, buono, promettente, Dio continua a seminare in noi e lo cura e custodisce come nostro Eden. Veneriamo le forze di bontà, generosità, tenerezza e accoglienza che Dio ci consegna.

Vedremo, così, che la zizzania scomparirà dal campo.

                                      Mons. Antonino Scarcione

domenica 12 luglio 2020

La Domenica con Gesù, XV del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra…così sarà della mia parola…” Is 55,10-11 . 
“…La creazione geme e soffre le doglie del parto…Anche noi…gemiamo interiormente aspettando l’ adozione a figli…” Rm 8, 18-23 “ . 
“…Il seminatore uscì a seminare…una parte cadde lungo la strada…un’ altra…sul terreno sassoso…un’ altra cadde sui rovi…un’ altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno, chi ha orecchi, ascolti…” Mt 13,1-23.

Vediamo che Gesù, come afferma Enzo Bianchi, non fa discorsi lunghi e complicati. Ma si serve di brevi parabole, che nascono dal tempo trascorso a ripensare gli eventi quotidiani, che egli stesso osserva nella vita reale. La prima parabola è quella che narra del seme caduto sui diversi tipi di terreno. E’ la più importante. Infatti, è una parabola “in atto”. Gesù sta parlando della sua semina della “parola del Regno” proprio in coloro che lo stanno ascoltando sulla riva del lago: sta descrivendo l’ accoglienza o il rifiuto della parola.

Secondo le usanze agricole della Palestina, la semina avveniva prima che il terreno fosse arato: il contadino spargeva il seme, dovunque. Per questo, come afferma il Signore, una parte cade lungo la strada, dove viene divorata dagli uccelli; un’ altra tra i sassi e subito germoglia, ma, allo spuntare del sole, secca per mancanza di radici; un’ altra tra le spine, che la soffocano; un’ altra, infine, sulla terra buona e porta frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta.

Gesù, poi, spiega il significato della parabola. I quattro tipi di terreno sono tutti rappresentati nel nostro unico cuore. Sono, infatti, quattro le possibili risposte alla Parola di Dio. Occorre interiorizzare la Parola, quasi “ruminarla”, altrimenti il maligno la rapisce dal nostro cuore: l’ ascolto superficiale, certamente, non è un vero ascolto. (E’ il seme seminato lungo la strada ). Inoltre, è facile accogliere la Parola con gioia, per breve tempo. (Essa porta frutto per un attimo, come il seme tra i sassi ).

Occorre lottare contro i seducenti idoli mondani ( particolarmente contro l’ accumulo delle ricchezze ). Altrimenti la Parola viene soffocata come il seme dalle spine. Infine, dice Gesù, “il seme seminato nella terra buona è colui che ascolta la Parola e la comprende. Egli produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta”.

Questo è l’ ascolto “con un cuore bello e buono” (Lc 8,15), che si oppone alla durezza del cuore (Cfr. Dt 10,16). Appare, quindi, opportuno un quotidiano esercizio di ascolto, da non intendersi soltanto come uno sforzo meritorio, bensì, come un predisporre tutto, affinchè la Parola di Dio possa operare in noi.

Infatti, la Parola è sempre efficace e non lascia mai il credente nella situazione di partenza. “Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare…” (Is 55,10). E’ proprio ciò che accade agli uditori di fronte alla persona di Gesù.

                                    Mons. Antonino Scarcione

lunedì 6 luglio 2020

Addio Ennio Morricone



Ennio Morricone è una di quelle che potremmo chiamare 'leggende viventi' del panorama musicale italiano e mondiale. Autore di oltre 500 colonne sonore, è praticamente il padre e il pioniere della musica per film: quando si accinse a comporre musica per gli spaghetti western degli anni '60, non aveva una orchestra a disposizione, così dovette comporre con pochi strumenti una musica corale e maestosa... Da qui, è praticamente nata tutta la musica 'cinematografica' mondiale... In questa nostra rubrica ritroveremo spesso il nome di questo genio contemporaneo, che non è sbagliato ritenere l'erede dei grandi musicisti italiani d'opera come Verdi, Rossini, Bellini e tanti altri. Più volte in nominations, ha ottenuto un Oscar alla carriera nel 2007, dalle mani di Clint Eastwood, icona dei film western di Sergio Leone, da lui musicati. 

Tratto da Cinefilo Moviebook


Gita turistica a Donnafugata e Punta Secca


L'Aforisma della Settimana


sabato 4 luglio 2020

La Domenica con Gesù, XIV del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Esulta grandemente…figlia di Gerusalemme !...A te viene il tuo re…Farà sparire il carro da guerra…annuncerà la pace alle nazioni…” Zc 9,9-10 . 
“Fratelli, voi non siete sotto il dominio della carne, ma dello spirito, dal momento che lo spirito abita in voi…” Rm 8,9.11-13 . 
“…Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli…Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi e io vi darò ristoro…” Mt 11,25-30.

Il vangelo ha appena riferito di un periodo di insuccessi e tira una brutta aria: Giovanni è stato arrestato, Gesù è stato contestato duramente dai rappresentanti del tempio, i villaggi attorno al lago, dopo l’ iniziale entusiasmo, si sono allontanati. A questo punto, in realtà, pur in quell’ aria di sconfitta, si apre, davanti a Gesù, un capovolgimento improvviso, che lo riempie di gioia, evidenziata dalle parole: “Padre, ti benedico, ti rendo lode, ti ringrazio, perché ti sei rivelato ai piccoli. Cioè, i pescatori, i poveri, i malati, le vedove, i bambini e i pubblicani, i preferii da Dio.

Gesù non se l’ aspettava e si stupisce: la meraviglia lo invade. Scopre ed evidenzia il modo di agire di Dio nel profondo del cuore dell’ uomo. E, poi, le famose parole: “Hai rivelato queste cose ai piccoli. Ma, esattamente, di quali cose si tratta ? Un piccolo, ad esempio un bambino, capisce subito l’ essenziale: Cioè, se gli vuoi bene o no. Questo è il segreto della vita. Non ce ne sono altri, più profondi.

I piccoli, i peccatori, gli ultimi, “le periferie del mondo”, come ripete giustamente Papa Francesco, hanno capito che Gesù ha portato la “rivoluzione della tenerezza”. “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi e io vi darò ristoro”. Vediamo che Dio si pone accanto a chi non ce la fa e porta quel “pane d’ amore di cui ha bisogno ogni persona”.

Ogni cuore può essere stanco. Ed ecco le bellissime parole: “Venite, vi darò ristoro”. Non dice: vi presenterò un nuovo catechismo, oppure altre regole. Ma il conforto del vivere. “Il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero”: parole che risuonano come musica. Sono “la buona notizia”.

In questo modo, Gesù “cancella” la vecchia immagine di Dio. Egli, cioè, non è un dito accusatore, puntato contro di noi. Bensì, due braccia aperte all’ accoglienza. Egli, come ottimamente afferma E. Ronchi, “è venuto a rendere leggera e fresca la religione” e a darci le ali di una fede che libera: il Signore è un liberatore e quindi è amato dai piccoli e dagli oppressi della terra. E dice ancora: imparate de me, dal mio modo di amare, delicato e indomito.

Dal lui apprendiamo l’ alfabeto della vita.

                                      Mons. Antonino Scarcione

venerdì 3 luglio 2020

5G l'esaustivo intervento dell'Ing, Carlo Tornetta


Di seguito riportiamo la puntata "Piazza In Diretta" del 02 luglio 2020 con l'intervento dell'Ing. Carlo TORNETTA che fa chiarezza sul 5G e sgombera ogni possibile paura determinata dall'ignoranza, dalla malafede e dalla stupidità delle persone pronte ad incutere paura e preoccupazione al prossimo.

Un servizio che merita di essere visto dall'inizio alla fine, ascoltando  le esaustive dichiarazioni di un competente esperto qual'è l'ingegnere Carlo Tornetta.