"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 29 gennaio 2023

La Domenica con Gesù, IV del Tempo Ordinario / A

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Cercate il Signore voi tutti, poveri della terra, che eseguite i suoi ordini, cercate la giustizia, cercate l’ umiltà…Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogne…” Sof 2,3;3.12-13 . 
“…Quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti, quello che è debole…Dio lo ha scelto per confondere i forti…quello che è ignobile e disprezzato…quello che è nulla…per ridurre al nulla le cose che sono…” 1 Cor 1,26-31 . 
“…Beati i poveri in Spirito, perché di essi è il regno dei cieli…Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio…” Mt 5, 1-12a.

“GESU’ INSEGNA LA VIA DELLA FELICITA’:COME AFFERMA PAPA FRANCESCO, LE BEATITUDINI CONTENGONO LA “CARTA D’ IDENTITA’ “ DEL CRISTIANO, INFATTI DELINEANO IL VOLTO DI GESU’ STESSO, IL SUO STILE”.

Per la felicità ci sono “due vie opposte”: quella degli uomini, fondata sul successo, il potere e la ricchezza e quella indicata da Dio: le Beatitudini. Papa Francesco, nella lettera enciclica “Fratelli tutti”, esplicita quello che S. Paolo definisce “stolto, debole, disprezzato, nulla” per il mondo. Anziani, deboli, poveri, immigrati vengono percepiti come “scarti”, qualche cosa che non serve più. Questo è ovvio, in una società, come quella contemporanea, fondata sul consumare e sul produrre. Oggi, l’ efficienza è annoverata tra i valori più alti. La “piccolezza” , invece, non trova posto in questa nostra società. Considerata da essa come uno “scarto“ , dev’essere, conseguentemente, rimossa ! . Sono, invece, considerati beati, i ricchi, i sazi, gli adulati…

Al contrario: sono le Beatitudini a rappresentare il “capovolgimento” di tutto ciò: coloro che hanno fame e che piangono, i poveri e i perseguitati…questi sono beati, perché “poveri in spirito”, perché nella loro vita può entrare il Signore con la sua costante novità.

Infatti, “le ricchezze non ti assicurano nulla. Anzi, quando il cuore si sente ricco, è talmente soddisfatto di sé stesso che non ha spazio per la Parola di Dio, per amare i fratelli, né per godere delle cose più importanti della vita” (Gaudete et Exsultate, 68).

Solo chi è povero in spirito è beato, è felice, perché si riconosce bisognoso di Dio, confida e spera solo in lui.

                                         Mons. Antonio Scarcione

mercoledì 25 gennaio 2023

Presentazione del libro "Ducezio. Enigma e utopia" di Calogero Micciché



Il Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina organizza, per giorno 27 gennaio 2023, nella sala conferenze del Museo della Città e del Territorio di Piazza Armerina, a Palazzo Trigona, un incontro per la presentazione del libro Ducezio. Enigma e utopia di Calogero Micciché. Relazionerà Emilio Galvagno. Sarà presente l’autore.

Il volume si presenta come una biografia di Ducezio; ovviamente in primo luogo affronta il problema dei Siculi e dei loro rapporti con i Greci. È superfluo ricordare che sulle popolazioni locali della Sicilia in età greca disponiamo solo di fonti greche, ed essenzialmente di tipo militare; non c’è una letteratura sicula. Nei decenni centrali del V secolo a.C. Ducezio è il protagonista della storia di Sicilia. Su Ducezio però disponiamo di un’unica fonte, Diodoro; dalla Bibliotheca risulta un ritratto piuttosto enigmatico; l’unico dato certo è il prestigio che gli deriva dall’appartenere alle emergenti élites sicule. Ci si chiede “se e in che misura le presunte istanze politiche del movimento duceziano siano espressione delle reali esigenze delle varie comunità sicule disseminate nella mesogheia”; l’egemôn siculo, “espressione di una aristocrazia ampiamente permeata di cultura greca”, sembra essere portavoce non tanto di una opposizione di matrice culturale ma di una élite ampiamente integrata che, in seguito all’azione delle grandi poleis per l’ampliamento della chora e l’acquisizione di nuovi mercati, non riusciva a trovare uno spazio adeguato. La linea dell’A. è quella di vedere nell’azione di Ducezio un nuovo indirizzo nelle relazioni col mondo greco, basato su “una politica ecistica ed urbanistica di stampo greco”. Il racconto di Diodoro viene puntualmente confrontato con il quadro storico e con i dati archeologici. Non dimentichiamo che una contrapposizione in senso etnico può essere semplicemente frutto della nostra cultura.

Emilio Galvagno, già professore di Storia greca nell’Università di Catania, è autore, in particolare, di diverse pubblicazioni su Diodoro, tra cui Demokratia in Diodoro, e sui rapporti tra Siculi e Greci, tra cui Ducezio ‘eroe’: storia e retorica in Diodoro; I Siculi: fine di un ethnos; Politica ed economia nella Sicilia greca, un articolato lavoro di ricerca in cui si dà ampio spazio al ruolo di Siracusa ma anche alla emergente realtà sicula. Ha dedicato particolare attenzione ad alcune notevoli figure della storia di Siracusa, come Dionisio I, Dione, Timoleonte e Agatocle.

Calogero Micciché, già docente di Latino e Greco nel Liceo classico e a contratto di “Storia di religioni del mondo classico” nell’Università di Palermo, ha al suo attivo diverse pubblicazioni, tra cui Mesogheia. Archeologia e storia della Sicilia interna dal VII al IV sec. a.C.; L’isola più bella. La Sicilia nella ‘Biblioteca Storica’ di Diodoro Siculo. Ha curato per Rusconi e Rizzoli diverse edizioni critiche di Diodoro.

Sarà gradita la Vs. presenza.

domenica 22 gennaio 2023

La Domenica con Gesù, III del Tempo Ordinario / A

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
 
“…Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce, su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse…” Is 8,23b-9,3 . 
“…Mi è stato segnalato…che tra voi vi sono discordie…io sono di Paolo, io invece sono di Apollo, io invece di Cefa. E io di Cristo. E’ forse diviso il Cristo ?...: o siete stati battezzati nel nome di Paolo ?...” 1 Cor 1,10-13.17 . 
“…Lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone…e Andrea, suo fratello…e disse loro: Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini…Vide atri due fratelli, Giacomo…e Giovanni…e li chiamò…Essi…lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono…” Mt 4,12-23-

“LA 3° DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO E’ DEDICATA ALLA CELEBRAZIONE, RIFLESSIONE E DIVULGAZIONE DELLA PAROLA DI DIO, IN UN PERIODO DELL’ ANNO IN CUI TUTTI I CRISTIANI SONO INVITATI A PREGARE PROPRIO PER LA LORO UNITA’. E’ LA SACRA SCRITTURA A INDICARE IL CAMMINO PER GIUNGERE A UN’ UNITA’ AUTENTICA E SOLIDA. GESU’ E’ LA LUCE CHE GUIDA IL POPOLO, CHE INVITA ALLA CONVERSIONE E A LASCIARSI GUIDARE DA LUI “.

-Dato che il tema odierno è quello della Parola di Dio, è utile approfondire l’aspetto della sacramentalità della Parola. Cristo stesso è presente nella sua Parola, è lui che parla quando si legge la sacra Scrittura. Per questo la Parola è viva ed efficace. Dio parla al suo popolo, il popolo, a sua volta, risponde con il canto e la preghiera.

La Parola opera nella vita dei fedeli. Come giustamente dice il profeta Isaia: “Così sarà della Parola uscita dalla mia bocca: Essa non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ ho mandata” ( Is 55,10-11).

-Strettamente connesso a questo messaggio, è il tema dell’ unità dei cristiani. Come evidenzia Papa Francesco, la “Domenica della Parola di Dio esprime una valenza ecumenica, perché la Sacra Scrittura indica il cammino da perseguire, per giungere ad un’ unità autentica e solida” (n.3).

Nella seconda lettura Paolo parla di divisioni all’ interno della comunità di Corinto, esortando i fratelli all’ unanimità e alla perfetta unione di pensiero. Gesù nel vangelo indica la via per raggiungere una tale comunione, quando dice: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”.

-“La conversione” è quel cambiamento intimo, radicale, che coinvolge tutto l’ umano e porta a rileggere la propria esistenza alla luce della Parola. Come evidenzia chiaramente il decreto “Unitatis redintegratio”.

Non esiste un vero ecumenismo senza interiore conversione. L’unità nasce e matura dal rinnovamento dell’ animo, dall’ abnegazione di sè stessi e dall’ esercizio della carità. (Cfr. n. 7 ) 

                                Mons. Antonio Scarcione


giovedì 19 gennaio 2023

Il dono della vita è un mistero, la storia dei coniugi Gaetano Milazzo e Maria Caruso

I coniugi Gaetano Milazzo e Maria Caruso

Ciò che sto per raccontarvi, certamente è l'epilogo di una bellissima storia d'amore tra due nostri quartieranti Gaetano Milazzo e Maria Caruso, la cui vita, 61 anni insieme è sempre stata coronata da un grande rapporto d'Amore.

La vita è un mistero, quante volte ci siamo posti la domanda su chi siamo, da dove veniamo e dopo la morte dove andiamo, lasciando la risposta alla fede, a un grande e immenso Dio creatore.

Certi "fenomeni" dimostrano, che il mistero della Vita dopo la Morte, ci da le prove che l’aldilà non è separato da questo mondo.

L' amore tra due persone, tra due anime, i coniugi Gaetano Milazzo e Maria Caruso che hanno trascorso la loro lunga vita, insieme a sei amorevoli figli e tanti nipoti e pronipoti, ci dice come questa, sia associata ad un filo invisibile che prosegue anche dopo la fine di questa vita terrena.

Zio Tanino, 82 anni dopo una breve malattia che non faceva presagire alla morte, lasciava questa vita terrena per tornare alla casa del Padre, di contro, l'amata moglie zia Maria a causa di una polmonite, in questo tragico momento, era in degenza presso l'ospedale Chiello, all'oscuro del luttuoso evento.

A distanza di 24 ore dalla morte di zio Tanino, anche la moglie, zia Maria, 78 anni, lasciava questa vita terrena per ricongiungersi con il suo amato marito.

Se la morte è il trapasso dell'anima in una nuova fase di un viaggio verso l'ignoto mistero della vita, non possiamo non pensare che l'anima, lo spirito di zio Tanino sia andato a visitare la cara e amata moglie in ospedale per l'ultimo saluto.

Se tutto ciò ha lasciato sgomenti e ulteriormente affranti dal dolore i figli, i familiari, per l'ennesima grave perdita, troppo repentina, la lettura per chi ha fede è ben chiara, nel disegno divino di Dio Padre, l'amore, la perseveranza che da sempre ha caratterizzato la vita dei coniugi Milazzo-Caruso, non poteva non essere diversa dal continuare a vivere anche nell'aldilà, stretti mano nella mano, per continuare un futuro insieme al servizio e al cospetto di Dio Padre onnipotente creatore del cielo e della terra.

Che il Signore li abbia in gloria è che sia da consolatore per il grande dolore dei figli e di quanti li hanno amati.

                                                           Filippo Rausa

lunedì 16 gennaio 2023

Giustizia è fatta per tutte le vittime e i martiri della mafia...


Oggi, 16 gennaio 2023, il nostro caro concittadino e quartierante Giorgio Boris Giuliano avrebbe esultato di gioia per l'arresto del boss Matteo Messina Denaro, perché chiude il cerchio cominciato con l'arresto di Totò Riina. 
Una giornata storica, una grande giornata per la Sicilia e l'Italia, perché, forse, me lo auguro, rappresenta la fine del sistema Mafioso e stragista creato sin dal dopoguerra in Sicilia. 
Troppe e tante sono state le morti, quanti servitori della Patria hanno pagato con la propria vita il loro impegno per sconfiggere il sistema Mafia che ha condizionato la storia civile, culturale e politica della nostra nazione. 
Giustizia per tutte le vittime, per i martiri sembra essere fatta, anche se bisognerà continuare a combattere il retaggio mafioso della prepotenza, dell'arroganza, della legge del più forte che vorrà sempre incidere, qualora trovi debolezza è terreno fertile. 

Per i martiri è per tutte le vittime della mafia che hanno combattuto pagando con la vita, a loro va questa storica giornata, che oltre ad essere ricordata nei libri di storia, mi auguro venga anche ricordata come la fine di questo flagello che ha macchiato l'onorabilità di un popolo e di una terra meravigliosa qual è la Sicilia. 
Per tutto ciò, grazie a tutti gli appartenenti alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura che con abnegazione e sacrificio sono riusciti nella cattura del latitante. 
Spero non si abbassi la guardia, ed auspico affinché non si abbiano a vivere pagine di storia così terribili, che ogni Siciliano onesto, così come la politica e il mondo dei mass media siano sempre vigili, denunciando ogni singolo atteggiamento mafiogeno che certamente sotto varie e diverse forme cercherà di tornare in auge. 

                                                Filippo Rausa
                        Presidente del nobile quartiere Monte Mira




domenica 15 gennaio 2023

La Domenica con Gesù, II del T. O. / A

  ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’ estremità della terra” Is 49,3.5-6 . 
“Paolo…e il fratello Sostene, alla chiesa di Dio che è a Corinto…grazia e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo “ 1 Cor 1,1-3 . 
“…Ecco l’ Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo…questi è il Figlio di Dio” Gv 1,29-34.

“GESU’E’ PRESENTATO COME IL SERVO CHE DIVENTA LUCE E PORTA SALVEZZA, COME L’ AGNELLO DI DIO E IL FIGLIO DI DIO. LO SCOPO E’QUELLO DI PRESENTARCI LA FIGURA DI GESU’. LA CONOSCENZA E LA FEDE IN LUI CONVOCANO OGNI CRISTIANO A FARSI MESSAGGERO E MISSIONARIO”.

Questo nuovo periodo, definito, liturgicamente, “Tempo Ordinario”, celebra il mistero della salvezza. La liturgia ci propone, quindi, Gesù, i suoi gesti, le sue parole e i suoi insegnamenti. In quanto fedeli, siamo, conseguentemente, invitati al discepolato e alla sequela del Signore. La nostra riflessione, pertanto, valorizza, opportunamente, il costante e continuo cammino di conversione, la bellezza del discepolato, la fedeltà a Dio nell’ ordinarietà della vita e l’ annuncio gioioso del Vangelo.

-Elemento fondamentale del Tempo ordinario è proprio la “centralità della domenica”, definita, saggiamente, in “Sacrosanctum Concilium”, al n.106: “Festa primordiale che deve essere inculcata alla pietà dei fedeli” e considerata “il fondamento e il nucleo di tutto l’ anno liturgico”.

-E’, altresì, utile riprendere alcuni elementi della domenica messi in luce dalla lettera apostolica, “Dies domini”, di Giovanni Paolo II. Tra questi, considerato il cammino sinodale in corso, la “domenica come giorno della chiesa”.

Con fede e umiltà, lasciamoci guidare, allora, da questo “tempo opportuno”, vero tempo di Dio, che ci parla attraverso la sua Parola.

                                  Mons. Antonio Scarcione

sabato 14 gennaio 2023

I Normanni: I Potenti Guerrieri della Normandia - Curiosità Storiche - Storia e Mitologia Illustrate

Trovato su Youtube un video sui Normanni con delle esaustive illustrazioni, tra queste, il Vessillo della Madonna delle Vittorie, che la tradizione vuole essere il Vessillo inviato da Papa Alessandro II subito dopo la battaglia di Cerami nel 1063 al conte Ruggero il normanno impegnato nella liberazione della Sicilia dal dominio arabo.

domenica 8 gennaio 2023

La Domenica con Gesù, BATTESIMO DEL SIGNORE / A

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Ecco il mio servo che io sostengo…Egli porterà il diritto alle nazioni…non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino della fiamma smorta…” Is 42,1-4.6-7 . 
“…Pietro prese la parola e disse:…Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga…Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret…” At 10,34-38 . 
“…Gesù…venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui…Appena battezzato, Gesù…vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba…sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo diceva: Questi è il Figlio mio, l’ amato…” Mt 3,13-17.

IL BATTESIMO DI GESU’ E’ L’ EVENTO, IN SEGUITO AL QUALE, LO SPIRITO DI DIO SI POSA SUL FIGLIO. GESU’, COME IL SERVO, NON VIENE A SPEZZARE LA CANNA INCRINATA E A GIUDICARE, VIENE A FARE DEL BENE. COME DICONO GLI ATTI DEGLI APOSTOLI, “PASSO’ FACENDO IL BENE E RISANANDO TUTTI COLORO CHE STAVANO SOTTO IL POTERE DEL DIAVOLO, PERCHE’ DIO ERA CON LUI”.

-“L’amato”. Il battesimo di Gesù rientra tra le epifanie (=manifestazioni di Dio ), in cui Dio Padre, attraverso il suo Figlio, l’ Amato, si manifesta all’umanità. Infatti, è proprio questo il momento, in cui inizia la vita pubblica del Signore ed egli si mostra, ancora una volta, il Dio-con-noi.

-“L’ ultimo”. Quante volte ci è capitato di fare la fila davanti ad un qualsiasi sportello, in attesa del medico o di un funzionario ! In quante situazioni ci siamo ritrovati ad essere dei semplici numeri, fragili e dai destini incerti ! La nostra vulnerabilità, la nostra fragilità sono evidenziate da Gesù anche quando diventa adulto e comincia la sua vita pubblica. Egli si mette in fila con i peccatori come l’ ultimo degli ultimi. Il Figlio di Dio entra nel mondo dal punto più basso, perché nessuno lo senta lontano e nessuno si senta escluso. Gesù non viene a spezzare la canna incrinata e a giudicare. Viene a fare del bene.

-“Il primo”. Si aprono i cieli e scende lo Spirito Santo. Questo è accaduto anche per noi. Dio ci ama come ama lui, con la stessa intensità, la stessa passione e lo stesso slancio. Ognuno è figlio suo prediletto. Figlio perché abbiamo la stessa eredità; amato perché- prima di ogni merito- Dio ci ama senza riserve.

-“All’inizio”. Questo avviene nel nostro battesimo attraverso il dono dello Spirito. Ognuno di noi, quindi, pur nella sua fragilità, ha in sé il respiro del cielo, il soffio di Dio che lo avvolge, gli trasforma pensieri, parole, affetti e lo fa simile a sé. Prendere coscienza di tutto ciò, è un invito, all’ inizio di ogni giornata, anche quella più buia, ad ascoltare la voce del Padre, che è dentro di noi e ci ripete: “Figlio/a, amore mio, mia gioia”, e a sentire squarciarsi il buio, lasciando che l’amore spieghi le ali.

                                          Mons. Antonino Scarcione

sabato 7 gennaio 2023

Video del falò alla Befana del 6 gennaio 2023

Di seguito il video del grande falò alla Befana in piazza Castello alla presenza del Sindaco Nino Cammarata, dei rappresentanti del governo del quartiere Monte Mira e delle tante famiglie accorse per l'evento che conclude il periodo natalizio.  

giovedì 5 gennaio 2023

Lavori in corso per l'epifania

Tutto pronto per il falò alla Befana di venerdì 6 gennaio alle ore 19:00 in piazza Castello a cura del Nobile quartiere Monte Mira. Grazie a tutti i soci che si sono adoperati in particolare, Filippo Purrazza, Antonino Amato, Concetto Favella, Jordan Tudisco, Anna La Mattina, Simone Grillo, Moreno Purrazza, Mario Grillo, Filippo Secondo.  


 











La magia del tramonto del 5 gennaio 2023 su Piazza Armerina

 La magia del tramonto del 5 gennaio 2023 su Piazza Armerina, foto di Giuseppe Di Vita




EPIFANIA DEL SIGNORE

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia.

“Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te…” Is60,1-6 . 
“Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore…le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità…” Ef 3,2-3°.5-6 . 
“…Alcuni Magi vennero da Oriente…Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono…e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra…” Mt 2,1-12.

LA SOLENNITA’ DELL’ EPIFANIA CELEBRA LA MANIFESTAZIONE DI GESU’ AL MONDO, COME SALVATORE DI TUTTA L’ UMANITA’. I MAGI SONO IL SIMBOLO DI TUTTI I CERCATORI DI DIO.

Come afferma G. Bezzi nella sua riflessione sulla celebrazione odierna, “Il fascino che avvolge il vangelo dei magi e la fortuna di questa pagina sono meritati”. Veramente, in questa liturgia, s’ intrecciano temi fondamentali per la fede di ogni credente, come: la ricerca, il desiderio e il cammino. Dio parla attraverso la natura e la Scrittura. Il tema della manifestazione del Signore a tutte le genti è il seguente: chi è il vero re dei Giudei, Gesù o Erode ? La paura del potente, il rischio di dirsi cercatore del bambino, il tema dell’ incontro, del dono, del sogno, del ritorno, fanno di questa pagina un Vangelo in miniatura.

-“La luce continua”. La luce della nascita di Gesù si manifesta a tutte le genti del mondo senza distinzione di razza e nazionalità. Il Dio fatto bambino è un dono per tutti gli uomini amati dal Signore. Matteo dice fin dall’ inizio del suo vangelo che Gesù è venuto per tutti gli uomini, per i lontani, gli stranieri, i pagani, ma che ricercano sinceramente il senso profondo della vita.

-“Un cammino che ci riguarda”. Il viaggio dall’ Oriente, la ricerca, la guida della stella, la scoperta di Gesù, la sua adorazione, costituiscono le tappe che i popoli e gli individui dovevano percorrere, per andare incontro al Salvatore. I magi per arrivare a Gesù, per vederlo e riconoscerlo come Salvatore, sono passati attraverso situazioni in cui hanno sempre dovuto chiedere, fare domande, interrogare e interrogarsi per comprendere i segni inviati da Dio. Il cammino di fede implica la ricerca e la costanza, ma è proprio da questo che nasce la gioia. C’ è, tuttavia, un paradosso: chi è partito da lontano trova Dio, mentre chi è vicino, come gli abitanti di Gerusalemme, non lo sa riconoscere.

-“La stella, un segno”. I magi si sono lasciati guidare da una stella. Così hanno compreso chi fosse e dove dimorasse Dio. Così il nostro cammino di fede può essere guidato da segni presenti nella nostra vita: la conoscenza della Parola di Dio, la dottrina della Chiesa, i sacramenti, ma anche la testimonianza di alcuni uomini e donne del nostro tempo, che si impegnano a vivere il Vangelo.

Così pure le parole sagge di alcuni “maestri” del nostro tempo. Non accontentiamoci di dove siamo arrivati nella nostra vita spirituale, riconosciamo che facilmente smarriamo la strada.

                                      Mons. Antonino Scarcione

domenica 1 gennaio 2023

La Domenica con Gesù, MARIA SS.MA MADRE DI DIO

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

  
“Il Signore parlò a Mosè e disse:…Ti benedica il Signore e ti custodisca…faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia…e ti conceda pace…” Nm 6,22-27 . 
“…,Dio mandò il suo Figlio…per riscattare quelli che erano sotto la legge, perché ricevessero l’ adozione a figli…quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio” Gal 4,4-7 . 
“…(I pastori) andarono…e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia…I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto…Quando furono compiuti gli otto giorni…, gli fu messo nome Gesù…” Lc 2, 16-21.

“LA SOLENNITA’ ODIERNA DI MARIA MADRE DI DIO CONTINUA LA CELEBRAZIONE DEL NATALE ATTRAVERSO QUATTRO ASPETTI: MARIA COME MADRE DI DIO, MARIA COME BENEDETTA TRA TUTTE LE DONNE, IL DONO E L’ IMPEGNO DELLA BENEDIZIONE, IL DONO E L’ IMKPEGNO DELLA PACE. ( ED, IN FINE, IL NOME DI GESU’ = DIO-SALVA”).

Il vangelo proposto è quasi del tutto coincidente con quello della messa di Natale dell’ aurora. Il “focus” odierno è su Maria, sul bambino e sul nome di Gesù.

“Una storia da custodire…”. “Maria custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cure”. Il racconto mette in primo piano, dopo il parto, la figura della madre. Il tema è la sua meditazione interiore: Maria ascolta il racconto dei pastori. Però, essa “custodiva queste cose meditandole in cuor suo”. Ancora meglio, conservava con cura. Il plurale, queste cose, rimanda all’ annuncio dell’ angelo, al viaggio presso Elisabetta, all’ incontro, alla lode, insomma, alla storia “toccata” da Dio, in attesa che il tempo ne chiarisse il significato.

“…e ricomporre”. Maria è immagine dell’ autentico credente e non scivola in quella colpevole dimenticanza che sa di superficialità e ingratitudine. L’ altra azione di Maria è quella di “meditare”. Il verbo indica: “mettere insieme, incastrare i pezzi, farli collimare, comporre o ricomporre” realtà molto diverse, come, ad esempio, la mancanza di posto nell’ alloggio a Betlemme, o le parole dell’ angelo: “Colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio”. La Madonna scopre che Dio non spiega tutto e subito, ma fa camminare nel sentiero faticoso della fede.

Metterà insieme le parole di Simeone, a lei rivolte, sulla spada che le trafiggerà l’ anima, vaglierà le parole di Gesù dodicenne nel tempio: “Perché mi cercavate ? Non sapevate che dovevo occuparmi delle cose del Padre mio ? Un altro particolare è il luogo del custodire e mettere insieme: “il cuore”. Il cuore, nella visione biblica dell’ uomo, non è soltanto la sede dei sentimenti, esso indica,bensì, la radice delle decisioni, la persona intera capace di scelte libere e consapevoli. Il cuore nella visione biblica è la persona nella sua dimensione più intima, spirituale e operativa.

“Il nome della salvezza” . “Quando furono compiuti i giorni prescritti per la circoncisione , gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’ angelo. Dare il nome è prerogativa del padre in Israele e nel nostro caso si specifica che quel nome viene da Dio.

Il bambino, nato dallo Spirito Santo, è chiamato Gesù, nome che significa: “Dio salva”.

Sappiamo bene che il compito di Gesù sarà quello di vivere la sua unicità, la sua vocazione particolarissima: una vocazione che nasce dall’ amore, si manifesta nell’ amore e sfocia nell’ amore, fino alle sue ultime parole: “Padre, perdona loro”.

                                           Mons. Antonio Scarcione