"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 30 aprile 2023

Festeggiamenti Patronali della Madonna delle Vittorie nel 675 anniversario del ritrovamento

Di seguito il programma dei festeggiamenti in onore di Maria Ss. delle Vittorie in Piazza Vecchia che quest’anno vivremo in modo speciale in occasione del Giubileo Mariano Cittadino per i 675 anni dal ritrovamento dell’icona della Madonna delle Vittorie. 
Ai festeggiamenti del 3 maggio seguirà la peregrinatio dell’immagine di Maria Ss. delle Vittorie in Piazza Vecchia nelle comunità ecclesiali della Città. In comunione di fede e di preghiera clero e fedeli della nostra città di Piazza Armerina possano vivere queste settimane di grazia alla scuola di Maria per conoscere la bellezza del discepolato cristiano seguendo Gesù.


La Domenica con Gesù, IV di PASQUA - DEL BUON PASTORE / A

…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Cosa dobbiamo fare, fratelli ? E Pietro disse loro: Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati…” At 2,14a.36-41 . 
“…Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce…1 Pt 2.20b-25 . 
“…Chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi entra da un’ altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore…” Gv 10,1-10.

“LA DOMENICA DEL BUON PASTORE ESPRIME LA MODALITA’ FONDAMENTALE, CON CUI SI VIVE L’ INCONTRO CON IL RISORTO. EGLI GUIDA I SUOI FEDELI, PROPONENDO SE’ STESSO COME MODELLO DA ASCOLTARE E SEGUIRE. NELLA SUA UMANITA’, NEI SUOI TRATTI DI UNICITA’ E ORIGINALITA’: LA SUA VOCE”.

In questa Domenica, detta “la Domenica del buon Pastore”, Gesù si presenta con due immagini, che si completano a vicenda. L’ immagine del pastore e quella della porta dell’ ovile. Il gregge ha come abitazione un ovile, che serve da rifugio, dove le pecore riposano dopo le fatiche del cammino. E l’ ovile ha un recinto con una porta, dove sta un guardiano. Al gregge si avvicinano diverse persone: C’ è chi entra nel recinto per la porta e chi “vi sale da un’ altra parte”. Il primo è il pastore, il secondo un estraneo, che entra per altri interessi.

Gesù si identifica col primo e manifesta familiarità con le pecore, attraverso la voce, con cui le chiama e che esse riconoscono: “le pecore ascoltano la sua voce. Egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome”, per condurle fuori, ai pascoli erbosi. La seconda immagine, con cui Gesù si identifica, è quella della “porta delle pecore”. Egli, infatti, dice: “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato”, cioè avrà la vita in abbondanza. Il sacro autore evidenzia che Gesù afferma: “Io sono venuto perché abbiano la vita in abbondanza”. Cristo, Buon Pastore, è diventato la porta della salvezza dell’ umanità, perché ha offerto la vita per le sue pecore.

Gesù è un capo, la cui autorità si esprime nel servizio, un capo che, per comandare, dona la vita. Di un capo così, ci si può fidare, come fanno le pecore che ascoltano la sua voce, perché sanno che con lui si va a pascoli buoni e abbondanti. Esse seguono, obbediscono, guidate dalla voce, che avvertono come presenza amica, che indirizza, protegge, consola e cura.

C’ è una dimensione cristiana, che forse lasciamo in ombra. La dimensione spirituale ed affettiva. Quel vincolo speciale col Signore, come quello che intercorre tra le pecore e il pastore.

Tante volte, come afferma Don Lucio D’ Abbraccio nel suo breve commento, “razionalizziamo” troppo la fede e rischiamo di perdere il timbro di quella voce, la voce di Gesù, buon pastore. Come è accaduto ai due discepoli di Emmaus, a cui ardeva il cuore, mentre il Risorto parlava loro lungo la via.

                                   Mons. Antonio Scarcione

lunedì 24 aprile 2023

Il Palio due volte l'anno, anche questa volta salta la proposta.

Di seguito la proposta del Magistrato dei Quartieri e dell'Associazione ASDEA, relativamente la realizzazione di un evento equestre denominato “Palio delle Vittorie” legato alle iniziative religiose della Madonna delle Vittorie in c/da Piazza vecchia, e naturalmente in continuità e collegamento con il Palio dei Normanni.
La proposta di seguito indicata non ha trovato il sostegno dell'Amministrazione comunale, perché a detta dell'Assessore al Turismo la realizzazione dell'iniziativa avrebbe distratto dagli eventi programmati dall'Amministrazione.

MAGISTRATO DEI QUARTIERI  - A.S.D.E.A.


Piazza Armerina, 07 febbraio 2023

AL SINDACO DELLA CITTA’ DI PIAZZA ARMERINA


Oggetto: Richiesta patrocinio comunale per la realizzazione della manifestazione equestre “Palio delle Vittorie” programmata per il 25 aprile 2023.

I sottoscritti Stefano Di Dio e Ranieri Luca Ferrara, nella qualità di priore del Magistrato dei Quartieri e presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Equestre Armerina,

Premesso che: - è nelle intenzioni promozionali delle scriventi associazioni, mettere in scena una giostra cavalleresca il prossimo 25 aprile 2023, in concomitanza con la Festa della Liberazione, presso il campo di gara Sant’Ippolito;

- che codeste associazioni, intendono realizzare l’evento, prendendo spunto dalla tradizione storica- culturale e rievocativa della città di Piazza Armerina, delle sue più importanti kermesse folcloristiche e religiose, il Palio dei Normanni e la festa in onore della Patrona Maria Santissima delle Vittorie, per semplicità citando la millenaria storia di Piazza Armerina, il ritrovamento del sacro Vessillo papale di Maria Santissima delle Vittorie, con i successi avvenimenti che, ancora oggi, hanno un ruolo emozionale vivido e fervido nella memoria della cittadinanza piazzese e dei tanti nostri concittadini, residenti all’estero;

- che in occasione della citata Festa della Liberazione appare rispondente ai canoni della promozione turistica, culturale e ludico- sociale, dar vita ad una giostra cavalleresca aperta alla pubblica partecipazione dei molteplici amanti ed appassionati delle arti equestri della città, peraltro anticipando la manifestazione clou del 14 agosto, la Quintana del Saraceno, la sfida tra i quattro quartieri storici municipali;

- che la denominazione prescelta per caratterizzare l’iniziativa è quella di “Palio delle Vittorie” alla quale parteciperanno i cavalieri regolarmente iscritti, componendo le squadre dei quattro quartieri piazzesi, Canali, Casalotto, Castellina e Monte Mira, i quali si cimenteranno in tre prove di abilità e destrezza, la Prova dell’anello, la Prova con la mazza e la Prova con il Giavellotto; - tutto quanto sopra premesso,

Chiedono alla S.V

La concessione del Patrocinio Comunale, da manifestare nelle seguenti forme:
1. Concessione del campo di gara Sant’Ippolito dal 11 al 27 aprile 2023;
2. Copertura assicurativa personale e conto terzi dei cavalieri in gara;
3. Comodato delle armi e delle attrezzature di gara necessarie;
4. Promozione pubblicitaria della manifestazione.

Auspicando il Vostro interessato riscontro, porgiamo Cordiali Saluti.

In fede

                 Il Priore                                        Il Presidente
            Stefano Di Dio                              Ranieri Luca Ferrara

sabato 22 aprile 2023

La Domenica con Gesù, III di PASQUA / A

…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Uomini d’ Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret, uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi…Voi, per mezzo dei pagani, l’ avete crocifisso e l’ avete ucciso…Davide…previde la risurrezione di Cristo…Noi tutti ne siamo testimoni…” At 2,14.22-33. 
 “…Voi sapete che…foste liberati… con il sangue prezioso di Cristo…” I Pt 1,17-21 . 
“…Stolti e lenti di cuore a credere…A tavola con loro prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzo e lo diede loro…Allora…lo riconobbero…” Lc 24,13-35.

“IL MESSAGGIO DELLA III DOMEENICA DI PASQUA E’ : ACCOGLIERE E RICONOSCERE GESU’, CROCIFISSO E RISORTO. LA RESURREEZIONE NON E’ UN NUOVO MODELLO DI VITA DA PROPRRE. MA L’ APERTURA DEL CUIORE E DELLA MENTE A PERCEPIRE LA REALTA’ DI SE’ STESSI, A RILEGGERE LA STORIA, A SCRUTARE LE SCRITTURE”.

Il vangelo odierno si articola in tre momenti: liturgia della strada, quella della parola e quella del pane. Emmaus dista undici chilometri da Gerusalemme, tre ore di cammino, che i due discepoli utilizzano, per parlare del sogno in cui avevano creduto e che naufraga nel sangue con la morte di Gesù in croce. Gesù si avvicinò e camminava con loro. Come un Dio presente in tutte le strade del mondo, a cui basta un passo quotidiano. Ogni cammino gli va bene, purchè ci sia cammino.

Poi la liturgia della parola: cominciando da Mosè e dai profeti, spiegava loro le scritture, spiegava la vita con la Parola. La croce non è un incidente, ma la pienezza. E i due vedono un Dio che, così nascosto, sembra assente, ma tesse il filo della storia del mondo, partendo dalla croce.

La mano di Dio, che sembra nascosta, è potente, silenziosa ed efficace. Come uno senza fissa dimora, un Dio migratore per spazi liberi e aperti, che appartengono a tutti.

Si apre quindi la liturgia del pane, attorno al primo “altare”, che è la tavola di casa. Lo riconobbero nello spezzare il pane. Proprio così. Perché un giovedì, Gesù aveva pronunciato parole stupefacenti sul pane e il vino: “Prendete e mangiate. Questo è il mio corpo”. E’ per voi. La storia di Gesù profuma di pane.

Ma spezzare il pane, è solo il primo momento del donare. Prendo qualcosa di mio e lo do a te. Lascio nelle tue mani un pezzo di me, qualcosa che da mio diventa tuo. L’ anima di Gesù, la sua storia, la sua missione. Non chiede nulla, offre tutto.

Per secoli, la Messa è stata chiamata “fractio panis”: lo spezzare il pane e il donarlo. Come afferma Isaia (58): “Spezza il tuo pane con l’ affamato e la tua fame finirà. Illumina altri e ti illuminerai. Guarisci la ferita di altri e guarirà la tua: l’ asse portante del vangelo è il dono e non il sacrificio.

I due discepoli partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme. Partono come se la notte non dovesse venire più, con il sole dentro e senza più paura. Un miracolo. Ma il primo prodigio è stato un altro. Come dicono essi stessi: “Non ci bruciava forse il cuore, mentre spiegava il senso delle Scritture e della vita ?” Perché, come dice E. Ronchi, citando Efrem il Siro, “Chi mangia me, mangia il fuoco ! Abbiamo mangiato il fuoco nel pane”.

                                            Mons. Antonino Scarcione

domenica 16 aprile 2023

La Domenica con Gesù, II DI PASQUA O DELLA DIVINA MISERICORDIA / A

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…I credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune: vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo i bisogni di ciascuno…” At 2,42-47 .

“…Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’ oro…torni a vostra lode…quando Gesù Cristo si manifesterà…” 1 Pt 1,3-9 . 

“La sera di quel giorno…mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano…venne Gesù…e disse: Pace a Voi !. Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco…Ricevete lo Spirito Santo…Tommaso…chiamato Didimo, non era con loro…Dicevano gli altri discepoli: Abbiamo visto il Signore!...Ma egli disse loro: Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito…io non credo…Venne Gesù, a porte chiuse…e disse: Pace a voi ! . Poi disse a Tommaso: Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani…e non essere più incredulo, ma credente ! . Gli rispose Tommaso: Mio Signore e mio Dio !...” Gv 20,19-31.

“QUESTA DOMENICA E’ LA FESTA DELLA FEDE CONDIVISA, DELLA MISERICORDIA RICEVUTA E DONATA. IL VERTICE E’ COSTITUITO DALLA PROFESSIONE FI FEDE DI TOMMASO: MIO SIGNORE E MIO DIO ! “

La forza dei

In quella casa c’era tanta paura. Paura dei Giudei, di sé stessi, della propria vita, di come si erano comportati nella notte del tradimento. Eppure, Gesù viene, nonostante il loro e il nostro cuore inaffidabile. Ci conforta pensare che se trova chiuso, lui non se ne va.

Egli ha detto: “Shalom”. Che indica ben più della pace. Indica la forza dei miti e dei non-violenti, la luce dei puri di cuore in un mondo di astuzie, la serenità dei giusti nelle ingiustizie, la perseveranza degli onesti tra le disonestà.

Soffiò e disse: “Ricevete lo Spirito Santo”. Sui discepoli, chiusi ed impauriti, scende il vento, che soffia sugli abissi, il vento sottile dell’ Oreb su Elia, il profeta. Che scuoterà le porte del cenacolo. Tommaso afferma: “se non vedo e non tocco, non crederò”. Povero Tommaso, diventato ormai proverbiale !. Vuole garanzie. E ha ragione, perché, se Gesù è vivo, la sua vita ne uscirà tutta cambiata. Gesù si avvicina a Tommaso e all’ umana lentezza nel credere con i tre famosi imperativi: “guarda”, “metti”, “tocca”. Tommaso, ora, comprende il motivo per cui Cristo è risorto: “per un amore scritto con ferite incancellabili”, da cui non sgorga più sangue, ma luce. Tommaso si arrende non ai suoi occhi, ma a questa esperienza di pace, offerta da Gesù. Tommaso passa dall’ incredulità all’estasi. Noi non sappiamo, se egli abbia toccato, o meno, il corpo del Risorto. Non è importante. Tommaso ripete: “Mio Signore e mio Dio ! ”. Quel piccolo “mio”, che cambia tutto, che indica appartenenza, che fa eco al “Cantico di Cantici”: “Il mio amato è mio e io sono sua !. Mio Signore, che mi fai vivere, che sei la parte migliore di me. “Mio”, come lo è il respiro. E senza di esso non vivrei.

“Beati quelli che senza aver visto crederanno”. Beatitudine consolante, che finalmente sentiamo nostra. Gesù ci dice beati !. Chi fa fatica, chi cerca a tentoni, chi non vede ancora, eppure cammina avanti. Come afferma Giovanni della Croce: “Siamo pellegrini senza strada, ma tenacemente in cammino”.

“La fede è il rischio di essere beati, cioè felici” (E. Ronchi ). Una vita non certo più facile, ma più piena e appassionata. Così termina il vangelo, così inizia la nostra sequela di Cristo: col rischio di essere felici.

                                        Mons. Antonio Scarcione

lunedì 10 aprile 2023

Il Comitato di Quartiere Monte Mira quest'anno festeggia il 40° anniversario dalla fondazione.

 


Quest'anno festeggiamo il 40° anniversario dalla fondazione del Comitato di Quartiere Monte Mira un traguardo davvero importante per una realtà come la nostra, che nei decenni si è sempre distinta per il coraggio e la determinazione di rappresentare una comunità, un territorio troppe volte decantato e ancor più facilmente dimenticato.

Quest'anno in una data che il Governo di quartiere stabilirà, festeggeremo l’anniversario, che è un traguardo importante per la storia e l’immagine del nobile quartiere tutto.

La celebrazione di questo importante anniversario vuole rappresentare la credibilità di un Comitato di Quartiere che dal 1983 si è barcamenato nella storia politica, culturale e sociale della città di Piazza Armerina, diventando un simbolo e un punto di riferimento del territorio.

E quindi, aspettando di calendarizzare date e proposte, ci rinviamo alle prossime settimane per il brindisi augurale certi di continuare a trasmettere quel forte sentimento di appartenenza che negli anni ha caratterizzato la vita, lo spirito e l'immagine del nobile quartiere Monte Mira.

domenica 9 aprile 2023

La Domenica con Gesù, DOMENICA DI PASQUA


La Pasqua sta a significare che Gesù ha davvero vinto la morte, è veramente risorto. La risurrezione di Gesù Cristo significa vita eterna per tutti coloro che credono in lui. La risurrezione di Gesù Cristo dai morti è il cuore del Vangelo cristiano. San Paolo dice che senza la risurrezione di Cristo dai morti, la nostra predicazione e la nostra speranza non avrebbero fondamento e sarebbero vane. Gli apostoli di Cristo sarebbero rimasti un gruppo nascosto per paura dei Giudei. Erano completamente senza speranza finché non incontrarono il Cristo risorto e come racconta Giovanni, toccarono le ferite dei chiodi e della lancia di Cristo e mangiarono e bevvero con Lui.

I Vangeli concordano tutti nel raccontare la Risurrezione di Gesù. 
Alla sera del venerdì, un soldato per accertarsi che Gesù fosse veramente morto, gli trapassò il cuore con una lancia. Giuseppe d’Arimatea, chiese a Pilato di recuperare il corpo di Gesù per la sepoltura. La sua richiesta fu accettata e Gesù fu avvolto in una sindone con aromi e lo deposto in un sepolcro scavato nella viva pietra. Il giorno dopo i Principi dei Sacerdoti, così si legge nel Vangelo di Matteo, chiesero a Pilato di custodire il sepolcro per tre giorni. Si ricordarono che Gesù disse, che il terzo giorno dalla sua morte sarebbe risuscitato e temevano che i suoi discepoli avrebbero rapinato il corpo per poi dire che il loro maestro fosse risorto. Pilato acconsentì e mise a guardia del sepolcro alcuni soldati. La mattina del terzo giorno, si sentì un gran terremoto. Un angelo scese dal cielo, tolse la pietra che chiudeva l’entrata del sepolcro e vi sedette sopra. Come aveva promesso, Gesù era risorto. Le guardie spaventate caddero svenute a terra, quando ripresero i sensi corsero dai Principi dei Sacerdoti per raccontare quanto avevano visto, ma questi li pagarono per andare in giro a raccontare che il corpo di Gesù era stato prelevato dai suoi discepoli e portato via.

Al mattino presto Maria Maddalena e l’altra Maria si diresse al sepolcro, ma trovarono la pietra rimossa e il corpo di Gesù assente. Mentre si chiedevano che cosa stava a significare tutto questo, l’angelo disse: “Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto”. E le due donne corsero ad annunciare la Risurrezione di Gesù.

sabato 8 aprile 2023

Gli Auguri alla comunità di Mons. Scarcione



Al Presidente e al Direttivo del NQMM.

Cari Amici, consapevole del Vostro costante impegno per il Quartiere nella promozione umana e sociale dei suoi abitanti, mi è particolarmente gradito formulare sinceri auguri di serenità, pace e prosperità ai soci e alle rispettive famiglie per le Festività Pasquali.

                                             Don. Antonino Scarcione

giovedì 6 aprile 2023

Contrarietà all'apertura di un centro di accoglienza migranti nel quartiere Monte Mira, in via mons. Brunaccini.

Di seguito il documento inviato alle autorità in indirizzo relativo la contrarietà all'apertura di un centro di accoglienza migranti, per 30 minori non accompagnati, nel quartiere Monte Mira di Piazza Armerina.

Al Prefetto di Enna
Al Sindaco di Piazza Armerina
Al Presidente del Consiglio Comunale
LORO SEDI

Piazza Armerina, 06 aprile 2023


Oggetto: Contrarietà all'apertura di un centro di accoglienza migranti nel quartiere Monte Mira di Piazza Armerina.

In questi giorni, in un antico palazzo condominiale di via Mons. Brunaccini, una traversa di via Monte, il trasporto di brande, materassi e altre suppellettili di arredamento, hanno non poco incuriosito i passanti e gli abitanti delle vie limitrofe; motivo di così tanto allarmismo, l’allestimento di un centro di accoglienza per migranti, che a quanto pare dovrebbe ospitare circa 30 minori non accompagnati.

Su detto centro di accoglienza, in fase di preparazione, il Presidente del nobile quartiere Monte Mira e i componenti del Consiglio direttivo tutto, esprimono perplessità per la scelta di individuare in pieno Centro storico una struttura del genere.

Infatti, l’antico palazzo condominiale di via Mons. Brunaccini, la cui costruzione è databile al XVII secolo, dista appena 100 metri dai più importanti monumenti cittadini: Cattedrale, Palazzo Trigona, Museo Diocesano, Pinacoteca Comunale, Castello Aragonese, da innumerevoli altre chiese, da un ufficio postale e ancora la presenza di un istituto Comprensivo da cui dipende la scuola elementare Trinità.

In questi giorni siamo stati contattati da decine di famiglie e tanti quartieranti, ed abbiamo ascoltato anche i pareri di alcuni operatori commerciali della zona, di strutture ricettive e tanti altri ancora e non possiamo non rilevare diverse criticità.


Sebbene, innegabilmente lodevole ne sia la finalità, si indicano di seguito alcune delle principali ragioni che depongono nel senso dell'inopportunità dell'apertura di un centro di 'accoglienza di circa 30 migranti nella sede individuata, risultando invece più opportuna l'individuazione di altra e più congrua sede possibilmente nella periferia della città.

In primo luogo, l'apertura di detto centro di accoglienza per migranti nella già menzionata via, si muoverebbe in direzione contraria rispetto al percorso di riqualificazione turistica che interessa il centro storico della città. Le unità immobiliari del centro storico e in particolare quelle insistenti sulle vie con maggiore vocazione turistica, tra cui quella qui interessata, dovrebbero, infatti, essere fisiologicamente destinate alla ricezione turistica sia essa intesa quale attività di ristorazione sia di hosting o commerciale.

In tale contesto, senza dubbio, appare distonica l'apertura di detto centro che dovrebbe piuttosto trovare collocazione in altro contesto cittadino, come detto prima, ovvero in quelle zone della città connotate da un'urbanistica più moderna e in quanto tali, dotate di tutti quei servizi pubblici (ivi inclusi i collegamenti, che ne garantiscono una pronta e agevole accessibilità e le strutture che garantiscano il mantenimento di idonei livelli igienico-sanitari) di cui gli ospitati possano necessitare.

Inoltre, ancora sul piano della riqualificazione del centro storico, l'apertura di una tale struttura non può che rappresentare un vulnus a un mercato immobiliare già ripetutamente afflitto in passato e che solo di recente, grazie proprio a una nuova cultura di rivalutazione del centro storico, comincia a mostrare timidi segnali di ripresa. L'apertura di un centro di accoglienza potrebbe con ogni probabilità rappresentare un freno ai deboli segnali positivi registrati.

Infine, il collocamento di una siffatta nuova realtà nel contesto di un centro storico già scarsamente abitato e con tanta popolazione anziana residente, potrebbe lasciar prevedere l'insorgere di problematiche di ordine pubblico che si presenterebbero in misura certamente ridotta e potrebbero essere più facilmente affrontabili in altre aree della città caratterizzate da una maggiore densità abitativa e da un miglior controllo del territorio da parte delle autorità di pubblica sicurezza.

Pertanto, si chiede al Sig. Prefetto, al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale di attenzionare, innanzitutto, le ragioni dei quartieranti, valutando l'opportunità dell'apertura di una siffatta struttura in un contesto urbano dai tratti peculiari sopra evidenziati sia sotto il profilo dello sviluppo turistico che il quartiere sta vivendo sia sotto il profilo della sicurezza urbana del quartiere stesso e dell'idoneità strutturale dei luoghi in generale e del palazzo in questione in particolare a divenire sede di tale struttura.

A tal fine, in attesa di un vostro solerte riscontro, auspichiamo nell’interesse dei condomini del palazzo, dei quartieranti e nello specifico dei tanti residenti degli isolati circostanti, di conoscere le autorizzazioni tendenti alla apertura di detto centro riservandosi di poter agire anche con altri mezzi ed in altre sedi.

Il Presidente
Filippo Rausa

Per il Consiglio direttivo, firmato…

SALVATORE DI DIO, FILIPPO PURRAZZA, FILIPPO ALOI, CARLO CHIARITO, JESSICA LIBRO, CONCETTO FAVELLA, JORDAN TUDISCO, ALFREDO BANDIERA, OSVALDO ZITELLI, GIUSEPPE LAGATI, GIANCARLO SCICOLONE, PIETRO RAUSA, GRAZIA CURCURACI, GRAZIA DELIA, LINA FAVELLA, FILIPPO BOLOGNA, VERUSKA RENOVA, ANTONINO AMATO, SIMONE GRILLO, RENZO LAGATI, FRANCESCO GALATI, CLAUDIO GENNARO, CLAUDIO PICICUTO, FILIPPO SECONDO, FRANCESCO LENTINI, GIUSEPPE BANDIERA, SALVATORE MARETTA, LAURA SAFFILA, ANNA LA MATTINA, LIDIA PURRAZZA, SONIA GUAIETTA, SIRIA LA DELIA, GIUSY LO PRESTI, MORENO PURRAZZA.

martedì 4 aprile 2023

Realizzato il Calvario al Castello Aragonese.



Nel corso del pomeriggio di martedì 4 aprile i soci del Nobile quartiere Monte Mira si sono impegnati per realizzare il Calvario sul costone esterno in Castello Aragonese, simbolo sacro e importante dei cristiani nel mondo, realizzando l'edizione numero 17. 

La croce è il simbolo cristiano più diffuso e riconosciuto in tutto il mondo, una rappresentazione stilizzata del supplizio che secondo i vangeli e la tradizione cristiana è stato inflitto a Gesù Cristo.
Abbiamo voluto anche quest'anno rendere partecipi tutti i quartieranti, i cittadini, affinché la visione delle croci poste in un luogo diverso dalla Chiesa, ci ricordi sempre che per noi cristiani la croce costituisce:
• un ricordo della passione, morte e risurrezione di Gesù;
• un monito dell'invito evangelico ad imitare Gesù in tutto e per tutto, accettando pazientemente anche la sofferenza.
Se per noi cristiani la crocifissione è un simbolo di speranza e un monito, affinché l'uomo si redimi, la comunità di Piazza Armerina si fermi per perdonare il suo prossimo, ed insieme costruire un futuro migliore.

Grazie ai soci che si sono impegnati per la collocazione delle croci Concetto Favella, Filippo Purrazza, Filippo Aloi, Tony Amato, Osvalzo Zitelli, Massimo Baglio, Giovanni Rotondo e Silvio Panno.
Un particolare ringraziamento al proprietario del Castello Giancarlo Scicolone, socio e consigliere del comitato di quartiere, per la sua fattiva e grande collaborazione.












Auguri al Vescovo di Piazza Armerina, nel suo nono anniversario dell'ordinazione episcopale.


Da nove anni Vescovo di Piazza Armerina.
Mons. Rosario Gisana celebra il IX anniversario dell'ordinazione episcopale, quindi l'inizio del ministero pastorale nella nostra Diocesi.
Era il 5 aprile del 2014 quando mons. Gisana, per l'imposizione delle mani dell'allora vescovo di Noto mons. Antonio Staglianò, riceveva il mandato alla guida della nostra Diocesi.
La comunità del nobile quartiere Monte Mira, il Presidente e il Consiglio Direttivo augurano ogni bene a Sua Eccellenza, certi che con l'intercessione di Maria Ss delle Vittorie, il Signore conceda salute e grazie al nostro Pastore perché possa continuare il suo cammino ministeriale.

sabato 1 aprile 2023

La Domenica con Gesù, DOMENICA DELLE PALME/A

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale


Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

+ Dal Vangelo secondo Matteo  (Mt 21,1-11)

Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un’asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito”». Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Dite alla figlia di Sion: “Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un’asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma”».
I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l’asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!».
Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea».

Parola del Signore.