"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

martedì 30 marzo 2021

Benedizione della Casa San Gabriele e della Cappella Maria Regina degli Apostoli


Benedetti, dal Vescovo di Piazza Armerina Rosario Gisana, i locali della nuova “Casa San Gabriele”​ e la Cappella dedicata a Maria Regina degli Apostoli.., ​ 
Venerdì 19 marzo, in occasione della festa liturgica di San Giuseppe, il Vescovo di Piazza Armerina Rosario Gisana, ha visitato e benedetto i nuovi locali dedicati a San Gabriele Arcangelo patrono del nostro Istituto maschile di vita consacrata di cui noi fratelli consacrati portiamo la denominazione di gabrielini. 
Al termine del momento della benedizione è stato svelato il crocifisso di San Damiano simbolo sempre presente per noi​ consacrati durante la nostra formazione in noviziato ma anche segno che ci ha accompagnato ​ durante le attività ed iniziative svolte nei precedenti​ anni​ all’interno dell’Oratorio Giovani Orizzonti.​ ​ 
«Dopo anni di attesa, non privi di momenti di sconforto e difficoltà, in una data così carica di significato abbiamo affidato al Signore Gesù il nostro apostolato, attraverso la preghiera e la benedizione del nostro Vescovo e la presenza se pur lontana a causa della pandemia ma molto vicina dei nostri​ superiori paolini e dei nostri confratelli gabrielini. 
Significativo il messaggio del nostro delegato dell’Istituto don Guido Gandolfo​ che abbiamo voluto riportare citando alcune parole: vi raggiungo molto volentieri in occasione dell'inaugurazione dei nuovi locali della "Casa San Gabriele".
 E' una realizzazione che avete desiderato, pensato, e voluto con tutte le vostre energie! Il Signore vi concede oggi di vedere realizzato il vostro sogno! Esprimiamo la nostra profonda riconoscenza a S.E. Mons. Rosario, Vescovo, per aver benevolmente accolto l'invito a benedire la nuova Casa. 

A conclusione,​ noi fratelli gabrielini di Piazza Armerina desideriamo che questi locali​ possano diventare il centro e il cuore​ vitale per programmare ed avviare progetti da svolgere poi fuori​ per una chiesa in uscita che come afferma il Concilio Vaticano II possa essere pronta ad ascoltare i segni dei tempi.​ Una missione che ci spinge ad uscire fuori nelle periferie, nei quartieri e nei luoghi di aggregazione presenti nel territorio, in piena sinergia con il nostro carisma paolino e portando il messaggio del nostro fondatore il beato Giacomo Alberione, portare e far conoscere​ a tutti Gesù, via, verità e vita. 
I locali avranno anche la presenza attiva​ dell’ apostolato che già da anni svolgiamo attraverso l’associazione Giovani Orizzonti. Una realtà nata da 15 anni​ e ben consolidata e che coinvolge​ le​ famiglie e i giovani del territorio.​ ​ Inoltre,vogliamo ringraziare le proprietarie della casa che hanno concesso i locali e che grazie alla loro​ collaborazione​ hanno permesso la buona riuscita​ di quest'opera, un grazie anche a​ tutti coloro che durante la giornata si sono recati e hanno visitato la “Casa San Gabriele” e la ​ Cappellina interna dedicata a Maria Regina degli Apostoli nella quale all’interno è custodita la statua​ di Maria e il crocifisso collocato all’interno della stessa cappellina. ​ 

ISGA - Fratelli Gabrielini di Piazza Armerina ​ ​ ​ ​ 
Per info sugli orari di preghiera 338,3934693 / 347,979164

Il Calvario anno Domini 2021 visto di notte

 

Le fasi di realizzazione del Calvario al castello Aragonese

 

Pasqua 2021, realizzato il Calvario nell'area esterna del castello Aragonese

Dopo lo stop forzato dello scorso anno, dovuto alla pandemia, il nobile quartiere Monte Mira, seppure, ancora oggi, con le limitazioni del caso, ripropone la realizzazione del Calvario sul costone esterno del giardino del castello Aragonese (visibile da via Floresta e piazza Castello), "la Croce" simbolo sacro e importante dei cristiani nel mondo.

Una iniziativa che conta 10 edizioni e che puntualmente viene realizzata dagli indomiti soci del comitato di quartiere, che negli ultimi anni si avvalgono della preziosa collaborazione del neo proprietario del Castello, Giancarlo Scicolone, che con grande spirito di collaborazione e altruismo, mette a disposizione di spazi dell' antico maniero.

Abbiamo voluto con questo segno rendere partecipi tutti i quartieranti, i cittadini, affinché la visione delle croci poste in un luogo diverso dalla Chiesa, ci ricordi sempre che per noi cristiani la croce costituisce:
• un ricordo della passione, morte e risurrezione di Gesù;
• un monito dell'invito evangelico ad imitare Gesù in tutto e per tutto, accettando pazientemente anche la sofferenza.
Un grazie ai soci, che si sono adoperati, in ordine alfabetico:Tony Amato, Totò Di Dio, Concetto Favella, Filippo Purrazza , Filippo Rausa.













sabato 27 marzo 2021

Ora legale: orologi avanti di un'ora nella notte tra il 28 e il 29 marzo

 

Torna l'ora legale. Domenica 28 marzo 2021, alle 2 del mattino, dovremo spostare in avanti le lancette degli orologi di un'ora, passando direttamente alle ore 3:00. Dormiremo un'ora in meno, ma avremo anche un'ora di luce in più giornate finalmente più lunghe. Il nuovo orario durerà fino a domenica 31 ottobre.

LA DOMENICA CON GESU', DELLE PALME / B

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perchè io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato…” Is 50,4-7 . 
“Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio,...svuotò sé stesso assumendo una condizione di servo…” Fil 2,6-11 . 
“…In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà…Prendete, questo è il mio corpo…Poi prese un calice…e disse loro: Questo è il mio sangue dell’ alleanza, che è versato per molti…Il centurione…vedendolo spirare in quel modo, disse: Davvero quest’ uomo era figlio di Dio !...” Mc 15,1-39.

LA MORTE DI GESU’ IN CROCE: UN GESTO DI AMORE PERFETTO VERSO GLI UOMINI.

L’ ingresso di Gesù a Gerusalemme, come afferma Ermes Ronchi, non è soltanto un accadimento storico. Siamo di fronte ad “una trappola d’ amore”, perché la città lo accolga, perché anche noi lo accogliamo. La risposta al Suo “corteggiamento” è la nostra fede in Lui. Egli viene come un Re mendicante, come un Potente umile, che non si impone, ma, semplicemente, si propone: Dio viene, in questo mondo, nella nostra casa. Viene ancora, viaggiatore dei millenni. E’ alle porte.

La Settimana Santa scandisce i giorni: essi ci vengono incontro. Ciascuno con segni, simboli e luce. In questa settimana, l’ anno liturgico “rallenta i suoi ritmi temporali” e ci consente di seguire i movimenti di Gesù, quasi, ora per ora. La cosa migliore che possiamo fare è quella di “stare con Lui”. Come afferma D. Bonheffer: “Uomini e donne vanno a Dio nella loro sofferenza, piangono per aiuto, chiedono pane e conforto. Così fanno tutti, proprio tutti. I cristiani, invece, stanno vicini a Dio nella sua sofferenza”. Stanno vicini a un Dio, che sulla croce, non è più l’ “Onnipotente”, il salvagente nei nostri naufragi, ma è Colui che, con le braccia aperte sulla croce, abbraccia tutti, l’ Onni-amante che naufraga nella tempesta perfetta dell’ amore per noi.

Vediamo che la passione di Cristo si consuma ancora, “in diretta”, nelle infinite croci del mondo, dove noi possiamo stare accanto ai crocifissi della storia, lasciarci ferire dalle loro ferite, provare dolore per il dolore della terra, patire e portare conforto. Certo, la croce disorienta, ma se persistiamo a restarle accanto come le pie donne, a guardarla come ha fatto il centurione, non capiremo tutto, ma una cosa,sì, la capiremo: in quella morte c’ è “il primo vagito di un mondo nuovo”.

Cosa ha visto mai il centurione, per pronunciare, lui pagano, il primo atto di fede cristiano: “Davvero quest’ uomo era Figlio di Dio ! ”. Ha visto un Dio che ama gli uomini e muore per loro. La fede cristiana poggia sulla cosa più bella del mondo: un atto d’ amore perfetto. Un Dio che dà la propria vita per gli uomini, anche per coloro che gli danno la morte.

Il suo potere consiste nel servire gli altri, anzicchè nell’ asservirli; nel vincere la violenza, non con una violenza maggiore, ma prendendola su di sé. La croce è l’ immagine più pura, più alta, più bella che Dio ha dato di sé stesso. “Per sapere chi sia Dio , debbo solo inginocchiarmi ai piedi della Croce” (Karl Rahner ).

                                                                   Mons. Antonino Scarcione

venerdì 26 marzo 2021

Giorno 30 e 31 Marzo alle ore 18:30, in Cattedrale, riflessioni del Vescovo in preparazione alla S. Pasqua



CARE AMICHE, CARI AMICI,

Mi è particolarmente gradito comunicare che S.E. il Vescovo, Mons. Rosario Gisana, il 30 e il 31 Marzo c.m., alle Ore 18:30, in Cattedrale, detterà delle brevi riflessioni in preparazione alla S. Pasqua. Le tematiche riguarderanno il credente e la preghiera. In particolare:

Martedì 30, verrà presentata la prima parte del “Pater Noster”;

Mercoledì 31, la seconda parte del “Pater Noster”.

Si rappresenta, infine, che, anche grazie agli ampi spazi offerti dal sacro tempio, saranno rigorosamente rispettate le distanze sociali e l'uso delle mascherine.

Con viva cordialità.

Mons. Antonino Scarcione

mercoledì 24 marzo 2021

Proposta rifacimento pavimentazione delle principali vie del Centro Storico, nel nobile quartiere Monte Mira.

Di seguito la proposta di rifacimento pavimentazione delle principali vie del Centro Storico, nel nobile quartiere Monte Mira.


Al Sindaco della città di Piazza Armerina
avv. Nino Cammarata

All’Assessore ai Lavori Pubblici
Epifanio Di Salvo
LORO SEDI

Piazza Armerina, 21.03.2021

via Cavour
Oggetto: rifacimento pavimentazione delle principali vie del nobile quartiere Monte Mira (Centro Storico).

Lo scrivente, Filippo Rausa, presidente del nobile quartiere Monte Mira, facendo seguito ad un deliberato dell’Assemblea dei Soci del quartiere, con la presente rende noto alle SS.LL. che la pavimentazione delle principali arterie del Centro Storico risulta obsoleta e non più funzionale al continuo flusso veicolare e pedonale, e per cui necessità una riqualificazione.

Le principali vie Cavour, Monte, Crocifisso, Crescimanno, Vittorio Emanuele II sono costituite da materiale lapideo, composto esclusivamente da basole di pietra lavica dell’Etna, poste in opera certamente nella prima metà del secolo scorso.

Se in quegl’anni, questa pietra lavica venne usata per ammodernare il manto stradale della Città, prima di allora costituito da pietra arenaria locale e ciottoli di fiume; negli ultimi decenni tale pavimentazione risulta essere obsoleta e non più funzionale per le migliaia di automobili che giornalmente vi transitano e per i pedoni.

via Monte
Al trasporto di uomini e cose che all’inizio del secolo scorso avveniva con carri e carrozze trainati da muli, asini e cavalli, oggi si è passati ad auto tecnologiche e automezzi di ultima generazione; ma ahimè, le strade urbane, sono rimaste pavimentate con le stesse basole, che definire fuori tempo è poco.

A causa delle irregolarità che presentano dette vie, è un continuo disagio percorrerle giornalmente, poiché risultano essere molto rumorose, non confortevoli per i viaggiatori, incidendo anche e soprattutto drasticamente sull’assetto strutturale delle automobili che in maniera costante riportano problemi e seri danni agli ammortizzatori, alle gomme e a tutte quelle componenti che assemblano un veicolo.

Infatti, chi abita in centro storico paradossalmente è penalizzato, in quanto spessissimo e costretto a dovere ricorrere alle varie e diverse officine specializzate per i costanti problemi causati dalla disgraziata pavimentazione, con danni ai veicoli che incidono nel bilancio familiare.

Detto ciò, è naturale porre in essere la problematica della riqualificazione della pavimentazione del Centro Storico, che ha nostro avviso si rende necessaria e prioritaria sia per le motivazioni sopra esposte, che per il diffuso degrado dei materiali lapidei che compongono l’assetto viario, oggetto di puntuali interventi di risistemazione delle carreggiate, che incidono nel bilancio comunale.

Aidone, piazza Cultreri
Negli ultimi anni, tutte le città piccole e grandi, vicine e lontane hanno adeguato le pavimentazioni oggetto di viabilità dei Centri Storici, lastricandole in maniera uniforme, esempio ne sono tantissimi comuni Aidone, Enna, Catania, Noto, recentemente Troina, Caltanissetta solo per citarne alcuni.

Pertanto, con la presente proposta, si invitano le SS.LL. a prendere in seria considerazione l’avvio di un programma progettuale di interventi di adeguamento della rete stradale del Centro Storico, con la predisposizione di progetti finalizzati a partecipare ai bandi che puntualmente vengono proposti dagli enti nazionali e della comunità europea.

Infine, sarebbe opportuno riprendere il discorso del recupero della piazza Generale Giunta, la quale è pavimentata con mattonelle di asfalto e in ampie parti per via del distacco di queste, risulta asfaltata e con visibili avvallamenti.

Detta piazza, già attenzionata con progetto decenni fa (il gioco della storia), vide sfumare l’intervento in quanto le somme previste furono spostate per il completamento della piazza Umberto I, all’epoca pavimentata anch’essa con mattonelle d’asfalto.

Adrano, corso Garibaldi
Inoltre, altro importante intervento dovrebbe prevedere il rifacimento di piano Fedele Calarco, ove insiste la Curia Vescovile, la chiesa di San Francesco con l’ex Convento, pavimentata con mattonelle di asfalto e dove sono visibili ampi avvallamenti e macchie di asfalto qua e la.


Naturalmente, affermare che in ambito urbano queste pavimentazioni nulla hanno a che vedere con il contesto architettonico ed urbanistico medievale della Città e superfluo.

A tal fine certo di un Vostro cortese riscontro, e della Vostra sensibilità, che non è venuta meno da quando la Vostra Amministrazione si è insediata, Vi porgo cordiali saluti.

                                                                                Il Presidente
                                                                               Filippo Rausa



Catania, via Etnea
 
Caltanissetta, corso Vittorio Emanuele


domenica 21 marzo 2021

Le celebrazioni della Santa PASQUA smorzate dalla pandemia.


 

LA DOMENICA CON GESU', V^ DI QUARESIMA / B

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“,,,Questa sarà l’ alleanza che concluderò con la casa d’ Israele…Porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore…Io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo…” Ger 31,31-34 . 
“Cristo…Pur essendo Figlio, imparò l’ obbedienza…e, reso perfetto, divenne causa di salvezza per tutti coloro che gli obbediscono “ Eb 5,7-9 . 
“…Gesù rispose loro:…Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto…Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna…” Gv 12,20-33.

“Vogliamo vedere Gesù”: Questa, la domanda, antica e sempre nuova, dell’ uomo in cerca Dio… La risposta del Signore ci chiede di osservare attentamente la realtà. Egli afferma: se volete capire il messaggio, osservate attentamente il chicco di grano. Cercate, altresì, la risposta nella croce, sintesi estrema del Vangelo: “Se il chicco di grano non muore, rimane solo. Se muore produce molto frutto”. Ecco, una delle frasi più celebri e difficili del Vangelo. Ma, se ascoltiamo la lezione del chicco, se lo osserviamo, vediamo che il nucleo, da cui germoglia la spiga, è il germe e il grembo, che lo avvolge, è il suo nutrimento.

In realtà, il chicco è come un “forziere”, che lentamente si apre. Nella madre terra avviene un “travaglio” meraviglioso, una donazione continua, una donazione di sé: la terra dona i suoi elementi minerali, il chicco invece offre al germe sé stesso in nutrimento, proprio come una madre offre il suo seno al bambino. E quando il chicco ha dato tutto, il germe si lancia verso l’ alto. Allora, il chicco muore, nel senso che la vita è trasformata in una forma più evoluta e potente.

Come afferma opportunamente il pensatore cinese, Lao Tze: “Quello che il bruco chiama fine del mondo, tutti gli altri chiamano farfalla”. Essa non striscia più, vola. Notiamo che il verbo più importante, che regge la parabola del seme, è: “produce frutto” . Sappiamo bene che “la gloria di Dio non è la morte, ma la fecondità, e il suo innesco è il dono di sé. Quindi, la chiave di volta, che regge il mondo, dal chicco a Cristo, non è la vittoria del più forte, ma il dono.

Il secondo elemento portante del Vangelo è la croce. Per sapere chi sia Dio, dice Karl Rahner, debbo solo “inginocchiarmi ai piedi della croce”. Gesù, un chicco di grano che si consuma e germoglia; una croce, dove si respira la resurrezione. Indimenticabile la frase di D. Bonhoeffer, grande uomo di Dio, morto nel campo di concentramento nazista: “La croce non ci fu data per capirla, ma per aggrapparci ad essa”.

Anch’ io, dice Ermes Ronchi, “attratto da qualcosa che non capisco, ma che mi seduce e rassicura, mi aggrappo alla sua croce, cammino con Lui, in eterno morente nei suoi fratelli, in eterno risorgente. Sulla croce l’ arte divina di amare si offre alla contemplazione cosmica”.

                                     Mons. Antonino Scarcione

venerdì 19 marzo 2021

Restituiamo la piazza Garibaldi ai piazzesi...

L'amministrazione comunale presenta alla città il progetto della nuova piazza Garibaldi, ai tanti che parlano che vogliono la piazza com'era prima, mostro loro questa foto e chiedo: ma di quale piazza stanno parlando?.

Della piazza di cui alcuni si riempiono la bocca, altro non era che un posteggio con spartitraffico centrale. Dell'antica piazza era rimasto soltanto il nome.




La piazza Garibaldi finalmente sarà restituita ai piazzesi con un intervento di recupero e valorizzazione, così come nel 2013 proposto dal nobile quartiere all'Amministrazione dell'epoca.

Correva l'anno 2013 all'orquanto il Consiglio direttivo del nobile quartiere Monte Mira, proponeva all'Amministrazione Nigrelli il rifacimento di piazza Garibaldi, per restituirgli quella dignità che negli anni 50/60 era stata volutamente rimossa, per fare posto ad un becero parcheggio. 
Ad onor del vero, noi rispolveravamo un'idea progettuale dell'allora Ing. Paola Di Vita, assessore con l'amministrazione Prestifilippo, ma di cui nulla si era più saputo.   
Nel 2014, precisamente il 28 ottobre, la consigliera comunale Laura Saffila, presentava una proposta all'Amministrazione Miroddi, di seguito il link, con la quale chiedeva la riqualificazione urbana della suddetta piazza Garibaldi. Peraltro detta proposta veniva discussa nel Consiglio Comunale dell'epoca con un voto unanime sulla bontà dell'iniziativa con richiesta di essere inserito tra le priorità del piano triennale delle opere pubbliche da realizzare.
 

Detto ciò, il Consiglio Direttivo del nobile quartiere Monte Mira, nel condividere l'idea progettuale ribadisce e ringrazia l'Amministrazione Cammarata per avere portato avanti la riqualificazione della piazza, che prossimamente sarà a misura di uomo e non di automobili.




In un'ottica di riqualificazione e valorizzazione della Città, che va dal quartiere Casalotto alla Castellina, attraversando il centro storico nella sua pienezza, verrà restituita alla Città e ai cittadini uno spazio dal grande valore simbolico e culturale.

Verranno raddoppiati gli attuali parcheggi e gli spazi a servizio delle attività commerciali, restituendo alla piazza ordine e decoro, offrendo a chi verrà la possibilità di muoversi e godere in piena sicurezza degli angoli più belli della città.

Oggetto di intervento anche il marciapiedi di via Marconi che verrà allargato per consentire ai pedoni di transitare in tutta sicurezza.