"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

giovedì 30 aprile 2020

10 milioni di euro per la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, il grido d'allarme messo in campo dalla politica nel 2014 finalmente trova la giusta risposta.



Apprendiamo dalla stampa e dal post del sindaco Nino Cammarata del finanziamento di circa 10 milioni di euro per la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, di cui sei milioni e mezzo di euro per la realizzazione di opere strutturali e per il completamento della copertura del Triclinio, e quattro per gli interventi di recupero sui mosaici e le superfici decorate.

Un grande risultato con un lavoro propedeutico partito nel non lontano 2014 allorquando l’allora Consigliera comunale Laura Saffila s’intestò la battaglia in difesa e per il completamento delle coperture e restauri dei pavimenti musivi della Villa Romana, con interrogazioni alla Soprintendenza, all'Assessorato Regionale ai Beni Culturali, incontri con i dirigenti della Soprintendenza, del Parco Archeologico e sedute in Consiglio comunale, una serie di iniziative messe in campo per tenere alta la problematica per il completamento della Villa, che coinvolse l'intero ambiente politico. 

A queste non venne meno la sensibilità dell’Associazione Mira 1161 guidata dal dott. Francesco Galati, indiscusso paladino a difesa del patrimonio artistico e monumentale cittadino.

Con questo finanziamento Comunitario il lavoro propedeutico di tutti coloro che si sono spesi ed adoperati per raggiungere questo obbiettivo è stato raggiunto, per cui un plauso di vero cuore a tutti coloro che per amore verso questa nostra città hanno alzato la voce, battuto i pugni affinché tutto ciò potesse succedere. 

Le somme finanziate con le linee europee sul programma PO FESR 2014-2020, linea d’intervento 6.7.1 e tutta la fase progettuale, d’appalto e di realizzazione e collaudo delle opere sarà seguita dall’Assessorato Regionale ai Beni Culturali, dalle Soprintendenze e dalle Direzioni dei parchi archeologici.

Per tutto ciò, si lancia un accorato appello affinché le istituzioni coinvolte, Assessorato Regionale ai BB.CC. e il Parco Archeologico, attivino tutte le misure per iniziare immediatamente l'iter burocratico per la gara di affidamento dei lavori, per dare finalmente dignità al sito UNESCO Villa Romana di Piazza Armerina fiore all'occhiello della Regione Siciliana. 

Infine, si chiede che l'Amministrazione Comunale con il Sindaco Nino Cammarata e il nostro referente deputato On. Luisa Lantieri sollecitino le istituzioni di che trattasi a velocizzare gli interventi, anche in considerazione della situazione economica e sociale in cui a causa della pandemia la popolazione sta patendo sacrifici enormi, per cui necessita ed è improrogabile l'attivazione dei cantieri per dare lavoro e ristoro alle persone.   
               
                                                                       Filippo Rausa

Di seguito alcuni link:







mercoledì 29 aprile 2020

S.Messa dal Santuario di Maria Ss. in Piazza Vecchia di mercoledì 29 aprile 2020 con la presenza dei presidenti dei Quartieri Monte Mira e Castellina.



Mercoledì 29 e Giovedì 30 aprile 2020 presso il Santuario di Maria Ss. delle Vittorie in Piazza Vecchia, l'arciprete don Giovanni Tandurella, su personale invito, accoglierà nel corso della celebrazione Eucaristica "a porte chiuse", due per volta, i Presidenti dei Quartieri, in rappresentanza del popolo dei quattro Quartieri storici cittadini.

Nella celebrazione di Mercoledì hanno partecipato alla celebrazione Filippo Rausa, Presidente del nobile quartiere Monte Mira e Massimo Di Seri, Presidente del quartiere Castellina.

Alla fine della S.Messa, i Presidenti portatisi davanti l'altare per una supplica a Maria delle Vittorie, in questo triste momento di pandemia, hanno donato alla Madonna i foulard dei rispettivi quartieri, per simboleggiare la vicinanza di tutta la comunità dei quartieranti. 

Giovedì sarà la volta di Salvatore Arena, presidente del quartiere Canali ed Aldo Arena, presidente del quartiere Casalotto.

Di seguito il video della S.Messa di mercoledì, riprese di Alessio D’Alú, ed alcuni scatti fotografici.







 





martedì 28 aprile 2020

I racconti brevi che contengono lezioni preziose. 7) Come bollire una rana

Le storie e i racconti brevi possono essere più efficaci di qualsiasi discorso pomposo o predica moraleggiante e possono aiutare a guardare il mondo sotto una luce diversa, a scegliere nuove strade, a percepire i propri limiti e le proprie potenzialità.

I racconti brevi mettono in gioco sia l’emisfero sinistro del cervello sia quello destro. L’emisfero destro presiede alla creatività, all'immaginazione e alla vicenda, cioè alla componente viva del racconto, mentre l’emisfero sinistro ascolta le parole e coglie la logica del discorso, interpretando gli schemi e le sequenze di informazioni secondo cui il racconto si organizza.

Le narrazioni hanno un modo brillante di catturare e distrarre la parte conscia della mente, permettendo al subconscio di trattare liberamente le informazioni che vengono offerte, facendo paragoni, classificazioni, abbinamenti e rispecchiamenti.

Dato che le nuove informazioni non vengono percepite come una minaccia al nostro sistema di convinzioni, esse sembrano semplici proposte inedite che il subconscio può passare in rassegna per trarne nuovi ideali, soluzioni o scelte.

L’obiettivo di chi racconta storie dev’essere quello di “orientare”, e non di manipolare. Solo così sarà possibile costruire relazioni basate sulla fiducia e rispetto reciproco che dureranno nel tempo.

Come bollire una rana

Immagina una pentola piena d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana.

Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda.

La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce morta bollita”.

Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 60°C sarebbe balzata subito fuori dalla pentola.

- Noam Chomsky - 

Lezione:

Quando un cambiamento si effettua in modo sufficientemente lento, in modo graduale, sfugge alla coscienza e non suscita nessuna opposizione.

lunedì 27 aprile 2020

Indovina chi viene a cena?...

Di seguito l'ennesima vignetta del poliedrico artista Giuseppe Liguori, al tempo del coronavirus; un capolavoro, una vignetta che resterà nella storia cittadina, nell'animo del popolo piazzese, di quello che ha a cuore la storia, le tradizioni religiose di una comunità che dal 1348 rinnova ogni anno la propria fede con la 'Festa del ritrovamento' del sacro vessillo papale di Maria SS. delle Vittorie in contrada piazza vecchia.
Un plauso a Giuseppe che per competenza e professionalità, merita l'attenzione dell'Amministrazione per ruoli di primo piano nello scenario artistico, culturale e di indirizzo della nostra città. 

                                                                     Filippo Rausa
 


L'Aforisma della Settimana


domenica 26 aprile 2020

La Domenica con Gesù, III DI PASQUA

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Pietro…a voce alta parlò così: Uomini d’ Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret…consegnato a voi…per mano di pagani, l’ avete crocifisso e l’ avete ucciso…Ora Dio lo ha risuscitato…” At 2,14.22-33 . 
“…Voi sapete che non a prezzo di cose effimere , come argento e oro, foste liberati…ma con il sangue prezioso di Cristo…” 1 Pt 1,17-21 . 
“…Due dei discepoli erano in cammino verso un villaggio di nome Emmaus…Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro…Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò l benedizione, lo spezzò e lo diede loro…Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero…” Lc 24,13-35.

Ci troviamo di fronte ad una delle pagine più belle e famose del vangelo di Luca. Facciamo nostra la riflessione di E. Ronchi, uno dei più sensibili e attenti studiosi della parola di Dio. Quasi, d’ incanto, Gesù si avvicina e cammina con i due discepoli, diretti nel villaggio di Emmaus. Sono delusi e immersi nella tristezza, perché il loro sogno di liberazione appare ormai sfumato. Notiamo che “Dio”, come afferma E. Ronchi, “si avvicina sempre all’ uomo e muove tutta la storia”. Cammina con noi, non per correggere il nostro passo o dettare il ritmo. Semplicemente, per accompagnarsi a noi e prendere il nostro passo.

Gesù raggiunge i due viandanti, li guarda e li trova tristi. Dice loro: “Che cosa sono questi discorsi ? ”. Ed essi gli raccontano proprio il fallimento della sua storia: per loro, un’ illusione, terminata tragicamente nel sangue sulla collina del Golgota. Lo hanno seguito e lo hanno amato. Hanno fortemente sperato che il Maestro liberasse Israele dal giogo straniero. Parlano, quindi, con rammarico, delle loro aspettative di potere, definitivamente, tramontate.

Giunti ad Emmaus, il Signore mostra di voler andare più lontano. A questo punto, dai due sgorgano le famose parole, ottimamente, collocate in un canto, indimenticabile: “Resta con noi, Signore, perché si fa sera”. Notiamo che i discepoli hanno fame di parola, di compagnia e di casa. Dio non sta dappertutto, abita e rimane nella casa in cui lo si lascia entrare. E il viandante si ferma, perché “era a suo agio sulla strada, dove tutti sono più liberi; è a suo agio nella casa dove tutti sono più veri”.

La narrazione, adesso, ruota attorno al profumo del pane e alla tavola, fatta per riunire le persone attorno a sé e per collegarle tra di loro: sguardi che si cercano, si incrociano, si fondono. Ci si nutre gli uni degli altri. E’ proprio là che lo riconoscono, nello spezzare il pane. Lo riconoscono, perché tre giorni prima, il giovedì sera, Gesù aveva compiuto “un gesto inaudito”, attraverso le parole: “prendete e mangiate, questo è il mio corpo”. Lo individuano, perché spezzare , rompere e consegnarsi contiene il segreto del vangelo: Dio è pane che si consegna alla fame dell’ uomo. Perché non siamo noi ad esistere per Dio, è Dio che vive per noi.

Mons. Antonino Scarcione





2020 l'anno in cui il coronavirus impedì i festeggiamenti della Madonna di piazza Vecchia


Articolo tratto dalla pagina Facebook "Maria Santissima delle Vittorie", scritto da Mariano Gianluca D'Alù.

Cari amici che seguite questa pagina, oggi è il 25 aprile, giorno di festa laica per l'intera nazione, ma per la comunità di Piazza Armerina questo 25 aprile, avrebbe avuto una doppia valenza... oggi a mezzogiorno, tutte le campane della Basilica Cattedrale avrebbero suonato a festa, accompagnate dalle salve di cannone... oggi è il sabato che precede l'ultima domenica di aprile, la domenica dedicata alla nostra Bedda Matri! 

Oggi sarebbero iniziati ufficialmente i festeggiamenti in onore di Maria Ss. in Piazza Vecchia! 

A breve in tanti ci saremmo ritrovati nella Chiesetta dell'Indirizzo per iniziare quel suggestivo pellegrinaggio serale che ci conduce nel luogo tanto piccolo e semplice quanto ricco di devozione, fede e storia... nel santuario di Piazza Vecchia.

La situazione dei giorni che stiamo vivendo, è ampiamente conosciuta a tutti, viviamo un tempo così difficile che ha portato a scomodare memorie dei conflitti mondiali e di epidemie passate che pensavamo mai potessero più mettere in ginocchio il genere umano. E invece l'intera popolazione mondiale è ferma, bloccata a contrastare la feroce trasmissione di questo virus! 

E ormai abituati già dalle solenni celebrazioni del triduo Pasquale, celebrate in solitaria dai presuli e dal clero all'interno di cattedrali e rettorie vuote, fissando obiettivi di telecamere anziché i volti dei fedeli, così ci apprestiamo a vivere la festa di Maria Ss. in Piazza Vecchia. 

Valutato attentamente ogni aspetto e possibilità, con l'idea di calcare il solco della tradizione popolare secolare di questa città, il neo-parroco della Basilica Cattedrale don Giovanni Tandurella (che quest'anno avrebbe avuto il piacere di presiedere la sua prima festa in Piazza Vecchia) con attenzione e rispetto per la fede mariana piazzese, le norme liturgiche e per i vari Decreti vigenti, ha redatto un programma che renda lode e onore alla Beatissima Vergine Maria Ss. e che unisca il popolo santo di Dio in raccoglimento e preghiera, per vivere anche da casa la gioia di sentirsi figli amati di Maria!

Da domani a domenica 3 maggio, anniversario del ritrovamento della sacra immagine di Maria Ss. delle Vittorie patrona della città e della diocesi di Piazza Armerina, ogni giorno tutti noi potremmo metterci in preghiera all'interno del Santuario tramite pc e smartphone partecipando alle celebrazioni che verranno trasmesse in diretta. 

Non è certamente il modo che ognuno di noi avremmo voluto, ma è un modo per vivere la nostra fede, alimentarla e testimoniarla, un modo che certamente ci farà ancora di più apprezzare quello che fino a qualche mese fa era scontato! 

Ci auguriamo che presto tutto possa riprendere il suo corso, che si possano riprendere in mano le vite e gli impegni che tutti abbiamo lasciato in sospeso non dimenticando le tante vittime e i tantissimi cuori lacerati da tanta sofferenza e solitudine. 

Ci illumini Maria in questi giorni e nei prossimi, quelli difficili della ripartenza, sperando che presto tutti insieme ai Suoi piedi, potremmo cantare inni e gridare W Maria! 

venerdì 24 aprile 2020

I Festeggiamenti di Maria SS. delle Vittorie in Piazza Vecchia 2020 al tempo del Coronavirus


Saltano anche i tradizionale  festeggiamenti nel 672° anniversario del ritrovamento del sacro Vessillo di Maria SS. delle Vittorie in c/da piazza vecchia; il parroco don Giovanni Tandurella ha diramato il programma di seguito riportato, le celebrazioni saranno trasmesse tramite la pagina Facebook Maria SS. delle Vittorie.




mercoledì 22 aprile 2020

Auguri al mitico Totò Augeri...

Il mitico Totò Augeri è tornato in città, dopo la parentesi che lo ha visto in quarantena per via del coronavirus Salvatore è rientrato in città guarito e più in forma di prima. 
Auguri a Totò nostro caro amico e quartierante. 
(Di seguito la brillante vignetta dell'artista Giuseppe Liguori)



martedì 21 aprile 2020

I racconti brevi che contengono lezioni preziose. 6) Le quattro candele

Le storie e i racconti brevi possono essere più efficaci di qualsiasi discorso pomposo o predica moraleggiante e possono aiutare a guardare il mondo sotto una luce diversa, a scegliere nuove strade, a percepire i propri limiti e le proprie potenzialità.

I racconti brevi mettono in gioco sia l’emisfero sinistro del cervello sia quello destro. L’emisfero destro presiede alla creatività, all'immaginazione e alla vicenda, cioè alla componente viva del racconto, mentre l’emisfero sinistro ascolta le parole e coglie la logica del discorso, interpretando gli schemi e le sequenze di informazioni secondo cui il racconto si organizza.

Le narrazioni hanno un modo brillante di catturare e distrarre la parte conscia della mente, permettendo al subconscio di trattare liberamente le informazioni che vengono offerte, facendo paragoni, classificazioni, abbinamenti e rispecchiamenti.

Dato che le nuove informazioni non vengono percepite come una minaccia al nostro sistema di convinzioni, esse sembrano semplici proposte inedite che il subconscio può passare in rassegna per trarne nuovi ideali, soluzioni o scelte.

L’obiettivo di chi racconta storie dev’essere quello di “orientare”, e non di manipolare. Solo così sarà possibile costruire relazioni basate sulla fiducia e rispetto reciproco che dureranno nel tempo.

Le quattro candele

Le quattro candele, bruciando, si consumavano lentamente.

Il luogo era talmente silenzioso, che si poteva ascoltare la loro conversazione.

La prima diceva:
“IO SONO LA PACE, ma gli uomini non mi vogliono: penso proprio che non mi resti altro da fare che spegnermi!”

Così fu e, a poco a poco, la candela si lasciò spegnere completamente.

La seconda disse:
“IO SONO LA FEDE purtroppo non servo a nulla.

Gli uomini non ne vogliono sapere di me, non ha senso che io resti accesa”.
Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense.

Triste triste, la terza candela a sua volta disse:
“IO SONO L’AMORE non ho la forza per continuare a rimanere accesa.

Gli uomini non mi considerano E non comprendono la mia importanza. Troppe volte preferiscono odiare!”

E senza attendere oltre, la candela si lasciò spegnere.

…Un bimbo in quel momento entrò nella stanza e vide le tre candele spente. “Ma cosa fate! Voi dovete rimanere accese, io ho paura del buio!” E così dicendo scoppiò in lacrime.

Allora la quarta candela, impietositasi disse:
“Non temere, non piangere, finché io sarò accesa, potremo sempre riaccendere le altre tre candele: IO SONO LA SPERANZA”

Con gli occhi lucidi e gonfi di lacrime, il bimbo prese la candela della speranza e riaccese tutte le altre.

- Paulo Coelho -  

Lezione:

La speranza non si spegne mai.

sabato 18 aprile 2020

La Domenica con Gesù, II DI PASQUA o DELLA DIVINA MISERICORDIA / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Avevano ogni cosa in comune, vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno…” At 2,42-47 . 
“…Anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinchè la vostra fede, messa alla prova molto più preziosa dell’ oro…torni a vostra lode, gloria e onore…” 1 Pt 1,3-9 . 
“…Gesù disse loro…Pace a voi ! Come il Padre ha mandato me, anch’ io mando voi…Tommaso…chiamato didimo, non era con loro, quando venne Gesù…Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi…io non credo…Venne Gesù, a porte chiuse…Poi disse a Tommaso:…Metti qui il tuo dito…e non essere incredulo, ma credente !...” Gv 20,19-31.

Nella II Domenica di Pasqua, la liturgia propone sempre lo stesso vangelo. Ed è come se ci “obbligasse” a riflettere sulla nostra fede nel Cristo risorto. I dubbi di Tommaso, in effetti, sono anche i nostri. Sentiamo anche noi il bisogno “di vedere e di toccare”. Questo non ci deve spaventare. Perché la fede è chiamata a convivere con i dubbi. Anzi, essi contribuiscono a mantenere viva una ricerca personale e condivisa con la propria comunità.

Vi è, chiaramente, un lavoro interiore, talvolta doloroso e difficile, che attende il seguace del Signore. Esso passa attraverso il confronto con le Sacre Scritture: è qui che si acquisisce la bussola, che orienta qualsiasi itinerario di fede.

Si misura con l’ impegno di mettere in pratica le parole di Gesù, anche quelle più dure e difficili. Proprio da qui nasce, infatti, un’ esperienza personale che trasforma l’ esistenza.

L’ approdo è, allora, lo stesso di Tommaso. Perché non c’ è più necessità “di vedere e toccare “. Chi lo dice, infatti, che Tommaso abbia veramente messo il suo dito nelle piaghe di Gesù ? A questo punto, la bocca e il cuore si aprono alla confessione di fede dell’ apostolo: “Mio Signore e mio Dio ! “ .

E’ il momento, in cui, come, afferma lo studioso Roberto Laurita, si mette la propria esistenza nelle sue mani e ci si abbandona al suo amore e alla sua misericordia.

                                         Mons. Antonino Scarcione

giovedì 16 aprile 2020

Nonna Maria Oliva spegne 111 candeline...


Auguri alla nonna del Monte Mira che oggi, 16 aprile 2020, festeggia i suoi 111 anni. 

La signora Maria Oliva oggi taglia il traguardo dei 111 anni di vita, migliorando ancora una volta il suo già invidiabile record di longevità.

A causa del coronavirus non si potrà festeggiare tutti insieme come negli anni trascorsi il compleanno, pazienza, questo è solo un dettaglio, la cosa importante è che nonna Maria si mantenga in salute sotto l'occhio vigile dei figli che l'accudiscono e dei nipoti e parenti tutti. 


Ci preme ricordare che nonna Maria con i suoi 111 anni, è la cittadina più longeva di Piazza Armerina e certamente anche della Sicilia.

Per l'occasione il Presidente Filippo Rausa i Soci del consiglio direttivo e il Popolo del Quartiere tutto, AUGURANO OGNI BENE.

martedì 14 aprile 2020

I racconti brevi che contengono lezioni preziose. 5) Le ranocchie nella panna

Le storie e i racconti brevi possono essere più efficaci di qualsiasi discorso pomposo o predica moraleggiante e possono aiutare a guardare il mondo sotto una luce diversa, a scegliere nuove strade, a percepire i propri limiti e le proprie potenzialità.

I racconti brevi mettono in gioco sia l’emisfero sinistro del cervello sia quello destro. L’emisfero destro presiede alla creatività, all'immaginazione e alla vicenda, cioè alla componente viva del racconto, mentre l’emisfero sinistro ascolta le parole e coglie la logica del discorso, interpretando gli schemi e le sequenze di informazioni secondo cui il racconto si organizza.

Le narrazioni hanno un modo brillante di catturare e distrarre la parte conscia della mente, permettendo al subconscio di trattare liberamente le informazioni che vengono offerte, facendo paragoni, classificazioni, abbinamenti e rispecchiamenti.

Dato che le nuove informazioni non vengono percepite come una minaccia al nostro sistema di convinzioni, esse sembrano semplici proposte inedite che il subconscio può passare in rassegna per trarne nuovi ideali, soluzioni o scelte.

L’obiettivo di chi racconta storie dev’essere quello di “orientare”, e non di manipolare. Solo così sarà possibile costruire relazioni basate sulla fiducia e rispetto reciproco che dureranno nel tempo.

Le ranocchie nella panna

C’erano una volta due ranocchie che caddero in un recipiente di panna. Immediatamente intuirono che sarebbero annegate: era impossibile nuotare o galleggiare a lungo in quella massa densa come sabbie mobili.

All’inizio, le due rane scalciarono nella panna per arrivare al bordo del recipiente però era inutile, riuscivano solamente a sguazzare nello stesso punto e ad affondare. Sentivano che era sempre più difficile affiorare in superficie e respirare.

Una di loro disse a voce alta:

“Non ce la faccio più. È impossibile uscire da qui, questa roba non è fatta per nuotarci. Dato che morirò, non vedo il motivo per il quale prolungare questa sofferenza. Non comprendo che senso ha morire sfinita per uno sforzo sterile”.

E detto questo, smise di scalciare e annegò con rapidità, venendo letteralmente inghiottita da quel liquido bianco e denso.

L’altra rana, più perseverante o forse più cocciuta, disse fra sé e sé:

“Non c’è verso! Non si può fare niente per superare questa cosa. Comunque, dato che la morte mi sopraggiunge, preferisco lottare fino al mio ultimo respiro. Non vorrei morire un secondo prima che giunga la mia ora”.

E continuò a scalciare e a sguazzare sempre nello stesso punto, senza avanzare di un solo centimetro. Per ore ed ore!

E ad un tratto… dal tanto scalciare, agitare e scalciare… La panna si trasformò in burro. La rana sorpresa spiccò un salto e pattinando arrivò fino al bordo del recipiente. Da lì, non gli rimaneva altro che tornare a casa gracidando allegramente.

- Jorge Bucay -   

Lezione: 

Mai darsi per vinti. Perché la soluzione arriverà, in maniera più o meno consapevole ma arriverà.

domenica 12 aprile 2020

Io e Dio - una poesia di Piero Infante, bellissima...




IO E DIO

Ve vojo riccontà ‘na storia strana.
Che m’è successa propio l’artra settimana

Camminavo pe’ r vialone davanti alla chiesa der paese
Quanno ‘na strana voja d’entrà me prese

Sia chiaro non so mai stato un cristiano praticante
Se c’era un matrimonio, se vedevamo al ristorante

Ma me so sentito come se quarcuno,
Me dicesse: “dai entra, nu’ c’è nessuno”

Un misto de voja e paura m’aveva preso
Ma ‘na vorta dentro, restai sorpreso

La chiesa era vota, nun c’era nessuno
La voce che ho sentito era la mia, no de quarcuno

C’erano quattro panche e un vecchio crocifisso de nostro Signore
“Guarda te se a chiamamme è stato er Creatore”

Me gonfiai er petto e da sbruffone gridai: “ So passato pè un saluto”
Quanno na voce me rispose: ”mo sei entrato, nu fa lo scemo mettete seduto!”

Pensai: mo me giro e vado via,
Quanno quarcuno me rispose: “Nu te ne ‘nnà. Resta … famme compagnia”.

“Famo n’altra vorta , poi mi moje chi la sente: è tardi sarà già tutto apparecchiato”.
“Avvicinate nu fa lo scemo, ‘o so che nu sei sposato.

Me sentivo troppo strano, io che nun avevo mai pregato
Me sentivo pregà dar Signore der creato

“Signore dateme na prova, devo da crede
Che sete veramente Iddio che tutto vede”

“Voi na prova ? Questo nu te basta? Te sei mi fijo
E io sto qua inchiodato pe er bene che te vojo!”

“Me viè da piagne, me sento de scusamme.
Signore ve prego perdonate le mie mancanze

A sapello che c’eravate pe davero …
Venivo più spesso, ve accennevo quarche cero”.

“Ahahahahhaha ma te pensi che io sto solo qua dentro?
Io so sempre stato co te, nella gioia e nel tormento.

Te ricordi quanno eri piccolino
Io pe te ero Gesù bambino

Prima de coricatte la sera
Me dedicavi sempre na preghiera

Era semplice quella che po’ fa er core de un bambino,
Me facevi piagne e con le mie lacrime te bagnavo er cuscino

Poi anni de silenzio… te s’è indurito er core
Proprio verso de me, che t’ho fatto co tanto amore.

Te gridavo fijo mio sto qua,
Arza l’occhi guarda tuo papà!

Ma te niente… guardavi pe tera
E te ostinavi a famme la guera.

Poi quanno tu padre stava male
E te già pensavi ar funerale

Sul letto de morte… nelle ultime ore
T’è scappata na preghiera… “Te affido ar core der Creatore”.

Ecco perché t’ho chiamato,
Pe ditte quanto me sei mancato.

Ho cominciato a piagne dalla gioia e dar dolore…
Ho scoperto de esse amato dar Signore…

Questa è na storiella che nun ’ha niente da insegnà,
Solo che in cielo c’è un Dio che piagne se lo chiami papà!

AUGURI DI UNA SERENA PASQUA 2020


-Ai Presidenti e/o Responsabili Osservatorio Cittadino
Città di Piazza Armerina

-Al Presidente, al Direttivo e ai Soci NOBILE QUARTIERE MONTE MIRA
Città di Piazza Armerina

-Ai Gentili Lettori

Sequenza fotografica della cerimonia in cattedrale del Venerdì Santo con mons. Antonino Scarcione
Memore e grato per il lodevole impegno socio-culturale da parte dei Sigg. in indirizzo, formuliamo i migliori AUGURI DI UNA SERENA E SANTA PASQUA, CHE QUST’ ANNO, CADE, PURTROPPO, NEL DRAMMATCO MOMENTO DELLA PANDEMIA DEL COVID 19.

Ci permettiamo, contemporaneamente, di proporre a tutti l’ acclusa Preghiera, ricavata da un antico canto francescano contro la peste (con la quale il Covid 19 ha molte analogie):

“La stella celeste(=Maria), che ha allattato il Signore, estirpò la mortale peste(=il peccato), che il padre degli uomini(=Adamo) portò nel mondo.

La stessa stella si degni di placare il Cielo, che, incollerito, affligge il popolo con crudeli piaghe mortali.

Stella piissima del mare, soccorrici contro la peste.

Ascoltaci: Nulla, infatti, il Figlio nega a coloro che onorano Colei che, ora, ti supplica ancora”.
( Preghiera contro la contagiosa peste. Breviario Romano Serafico ).

Con sincera stima e affetto.     Lucia, Carlo e Don Antonio


sabato 11 aprile 2020

AUGURI DI BUONA PASQUA A TUTTI VOI CHE CI SEGUITE


( Immagine elaborata dal nostro quartierante Sergio Piazza )

La Domenica con Gesù, PASQUA-RISURREZIONE DEL SIGNORE

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo…Lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato…” 
At 10,34a.37-43 . “Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù…” Col 3,1-4 . 
“…L’ angelo disse alle donne:…So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. E’ risorto…Andate a dire ai suoi discepoli: E’ risorto e vi precede in Galilea…” Mi 28,1-10.

La notizia della risurrezione ci è pervenuta attraverso la fede delle donne, che avevano seguito Gesù. Maria di Magdala e Maria di Giacomo escono di casa, all’ alba, con l’ urgenza di chi ama, per andare a visitare la tomba del Signore. Ed ecco un grande terremoto. La pietra del sepolcro rotola via. Un angelo dice alle donne: So che cercate Gesù. Non è qui ! Osservate il posto dove giaceva. E’ risorto. Cercatelo altrove.

Dovunque, eccetto che tra le cose morte. Come afferma E. Ronchi, “Egli è dentro i sogni di bellezza, in ogni scelta per un grande amore, dentro l’ atto di generare, nei gesti di pace, negli abbracci degli amanti, nel pianto vittorioso del bambino che nasce, nell’ ultimo respiro del moribondo, nella tenerezza con cui viene curato un ammalato”.

L’ angelo continua: andate, egli vi aspetta e vi precede in Galilea.

Vediamo che la risurrezione di Gesù è una novità assoluta, rispetto ai miracoli di risurrezione narrati dal vangelo. Ad esempio, per Lazzaro si è trattato di un ritorno alla vita precedente, quasi un cammino all’ indietro. La risurrezione del Signore, invece, è un cammino in avanti, in una dimensione nuova. E’ l’ inizio di un lento itinerario dell’ umanità verso la vita di Dio. La risurrezione, quindi, non è certamente una trovata delle pie donne.

Ovviamente, molto più facile, anzi più convincente, sarebbe stato fondare il cristianesimo sulla vita di Gesù, tutta dedita al prossimo, alla guarigione, all’ incoraggiamento, a togliere barriere e pregiudizi. Una vita buona, bella e felice, da imitare.

Molto più facile fondarlo sulla passione, sul modo coraggioso di porsi davanti al potere politico e religioso, di morire perdonando e affidandosi.

“La risurrezione, fondamento su cui sta o cade la Chiesa, non è nemmeno una scelta degli apostoli, è un fatto che si è imposto su di loro. Il più arduo e il più bello di tutta la Bibbia”.

                                                Mons. Antonino Scarcione

venerdì 10 aprile 2020

Il coronavirus cambia il Venerdì Santo: le foto dalla Cattedrale di Piazza Armerina


Un Venerdì Santo inedito quello del 2020, nell'anno del coronavirus, verrà ricordato per sempre in quanto ha forzatamente messo da parte tutti i riti, le processioni, le rievocazioni dal forte valore simbolico, che quest’anno, a causa della pandemia verranno celebrate senza fedeli e le altre annullate. 
Lo stiamo vivendo necessariamente a casa, seguendo una delle tante trasmissioni in TV o in diretta Facebook, che non è la stessa cosa, ma come si suol dire, beati noi se sapremo fare di necessità virtù.
Nelle foto di Alessio D'Alù alcuni momenti salienti della giornata con la cerimonia della commemorazione delle ore che vengono scandite dalla crocifissione, morte e sepoltura di Nostro Signore Gesù, presieduta in una Cattedrale vuota dal nostro Vescovo mons. Rosario Gisana. 


                                                                 Filippo Rausa