"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 27 novembre 2022

LA DOMENICA CON GESU', I DI AVVENTO / A

   ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Il monte del tempio del Signore…s’ innalzerà sopra i colli, e ad esso affluiranno tutte le genti…Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio…Egli sarà giudice tra le genti…Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri…” Is 2,1-5 . 
“Fratelli,…gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente…non in mezzo a orge e ubbriachezze,…non litigi e gelosie…” R 13,11-14a . 
“…Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’ uomo…come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano…fino al giorno in cui Noè entrò nell’ arca, e non si accorsero di nulla finchè venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’ uomo…Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà…” Mt 24,37-44.

“LA LITURGIA ODIERNA CI PROPONE UNA PREPARAZIONE GRADUALE AL SANTO NATALE, MA IN MANIERA “SCONCERTANTE”. SI PARTE DALLA STORIA ATTUALE (ANZI DA QUELLA FUTURA) . INFATTI, IL TEMA NON E’ LA PRIMA VENUTA DI GESU’, MA L’ ULTIMA, QUELLA DEFINITIVA CHE COINVOLGE OGNI UOMO. LE SCRITTURE PRESENTANO UN GIOCO MERAVIGLIOSO: L’ ULTIMA VENUTA SI SPIEGA CON LA PRIMA, MA E’ LA PRIMA CHE SPIEGA L’ ULTIMA”.

“Nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano e non si accorgevano di nulla”. I giorni di Noè sono giorni ininterrotti delle nostre disattenzioni. Sono il grande peccato, per il quale Mariangela Gualtieri diceva: “Questo soprattutto perdonate: la mia disattenzione”. Al vertice opposto, sull’ altro piatto della bilancia, ci soccorre l’ attenzione, “che è la preghiera spontanea dell’ anima”. L’ Avvento (=Venuta del Signore) è il tempo opportuno, per essere vigili, come le madri in attesa, attente alla vita che “danza” nei grembi della Madonna, di Santa Elisabetta e di tutte le madri del mondo. Così, afferma la nostra guida, Ermes Ronchi.

Avvento è vita che nasce. Avvento: quando Dio è una realtà germinante, colui che presiede ad ogni nascita, che interviene nella storia, con la danza di un grembo.

Due uomini saranno nel campo. Due donne macineranno alla mola. Una sarà rapita, l’ altra sarà lasciata. Due soldati saranno al fronte in Ucraina, uno sarà ferito, l’ altro resta incolume. Perché questa alternanza di vita e di morte, di salvati e di sommersi ? . Gesù stesso non lo spiega.

Sappiamo però che: caso, fatalità, fortuna, sono concetti totalmente estranei alla Bibbia. Lo crediamo con tutta la mente e il cuore, che, cioè, la storia nostra e quella di tutti sia un cammino di salvezza. “Se
il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro…” Un ladro come metafora del Signore ! Lui che non ruba niente e dona tutto. Se solo sapessimo il momento…Ma risposta non c’ è. Il tempo, tutto il tempo, è il messaggero di Dio.

Viene adesso il Signore, “camminatore” dei secoli e dei giorni. E ci sorprende, quando l’ abbraccio di un amico ci disarma, quando ci stupisce il grido vittorioso di un bimbo che nasce. Egli è un ladro strano: viene per rendere più breve la notte. L’ Avvento è, certamente, tempo di albe e di strade, visto che il nome di Dio è “Colui-Che-Viene”. Cammina a piedi nella polvere della strada. E la nostra casa non è una tappa qualsiasi, ma la meta del suo viaggio.
 
                                    Mons. Antonio Scarcione

domenica 20 novembre 2022

LA DOMENICA CON GESU', NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO RE DELL' UNIVERSO / C

   ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Vennero tutte le tribù di Israele da Davide, e gli dissero:…Tu sarai capo d’ Israele…” 2 Sam 5,1-3 . 
“Fratelli, ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce…Tutte le cose sono state create per mezzo di lui. Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa…” Col 1,12-30 . 
“…Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso…L’ altro invece lo rimproverava dicendo:…Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male…E disse: Gesù, ricordati di me quando sarai nel tuo regno. Gli rispose: In verità…oggi con me sarai nel paradiso” Lc 23,35-43.

“CROCE E REGALITA’APPAIONO, UMANAMENTE, UN BINOMIO IMPROBABILE. VEDIAMO, INVECE,, CHE I DISCEPOLI E LA CHIESA DELLE ORIGINI SI SONO MISURATI CON LO SCANDALO DELLA CROCE. LA REGALITA’ DI CRISTO NON SI MANIFESTA IN MANIERA PRODIGIOSA. INFATTI, PROPRIO LA CROCE E’ IL TRONO DAL QUALE EGLI REGNA SENZA VIOLENZA”.

Per cogliere il centro di questa importante pagina del vangelo di Luca, valorizziamo la riflessione di E. Ronchi, il quale, così esordisce: “Sul Calvario, fra i tre condannati alla stessa tortura, l’ evangelista colloca l’ ultima sua parabola sulla misericordia”. Essa inizia sulla bocca di un delinquente. Uno che “spreme dal dolore il miele della compassione per il compagno di croce, Cristo. E prova a difenderlo e proteggerlo dalla derisione degli altri. Le sue parole suonano come una rivelazione per noi, perché anche nella vita più contorta abita una briciola di bontà. Nessun uomo è senza un po’ di luce. Proprio un assassino mette in circuito la bontà e Gesù “entra in quel regno di grande umanità”. Egli patisce con noi. Ecco una bellissima definizione di Dio: Dio è dentro il il nostro patire, crocifisso in tutti gli infiniti crocifissi della storia, naviga in questo fiume di lacrime.

Signore, “sei un Dio che pena nel cuore dell’ uomo” (D.Turoldo). Per essere con loro e con me. Ecco, una bella definizione di Gesù: “Egli non ha fatto niente di male”, a nessuno, mai. Solo bene. Dio e l’ uomo “si appoggiano” ciascuno all’ altro. E il ladro che ha offerto compassione, ora, riceve compassione: “Ricordati di me quando sarai nel tuo regno”. Gesù si ricorda e lo porterà con sé: “Oggi, sarai con me in paradiso”. Come un pastore che si carica sulle spalle la pecora perduta. “Ricordati di me” prega il peccatore. ”Sarai con me”, risponde l’ amore divino. Sintesi di tutte le preghiere. “Ricordati di me, dice il peccatore. Sarai con me, risponde l’ amore. Non solo il ricordo, ma l’ abbraccio: con me, per sempre”. Le parole di Cristo sulla croce sono tre da principe, da vero re dell’ universo: “oggi-con me-nel paradiso”.

Gesù, idealista irriducibile, ha la morte addosso e pensa alla vita per quel discendente di Caino.

                                   Mons. Antonio Scarcione

domenica 13 novembre 2022

LA DOMENICA CON GESU', XXXIII DEL TEMPO ORDINARIO / C

   ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“ …Sta per venire il giorno rovente come un forno…Tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno…li brucerà…” Mal 3,19-20 . 
“…Noi…non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi…né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato…per non essere di peso ad alcuno di voi…Chi non vuole lavorare, neppure mangi…” 2 Ts 3,7-12 . 
“…Mentre alcuni parlavano del tempio,…ornato di belle pietre…Gesù disse: Verranno giorni nei quali,…non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta…Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno…Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto…” Lc 21,5-19.

“QUANDO VERRA’ LA FINE DEL MONDO ? SU QUESTO, AI DISCEPOLI E’ CHIESTO DI ORIENTARE L’ ATTESA SU GESU’ CRISTO, COLUI CHE DELLA STORIA E’ IL FINE E IL COMPIMENTO. L’ ULTIMO DISCORSO CHE GESU’ RIVOLGE AI DISCEPOLI, RIGUARDO ALLA DISTRUZIONE DEL TEMPIO DI GERUSALEMME, LE GUERRE, LE PERSECUZIONI, CHE METTERANNO A DURA PROVA LA FEDELTA’ AL VANGELO, L’ APPELLO DI GESU’ A PERSEVERARE NELLA FEDE: DIO NON ABBANDONA MAI I SUOI FIGLI”.

(Oggi ricorre la VI GIORNATA DEI POVERI). Nel vangelo odierno affiorano linguaggio, immagini e simboli da fine del mondo. Astri, pianeti in fiamme e cosmo che si consuma. Eppure, come giustamente afferma il teologo, E. Ronchi, Gesù non si appassiona di tutto questo. Vuole lasciare un messaggio ai suoi. Come la macchina da presa inizia con il campo largo e poi con una zoomata restringe la visione, così Luca nella narrazione, a poco a poco, “cerca un piccolo uomo”, al sicuro, nelle mani di Dio. Fino a mettere a fuoco un dettaglio: “neanche un capello del vostro capo andrà perduto”.

Allora, non è la fine del mondo che Gesù fa intravedere, ma il fine del mondo. C’ è una radice distruttiva nelle cose, nella storia, in noi, ma essa non vincerà. Perché nel mondo c’ è anche una radice di tenerezza, che è più forte. Il mondo e l’ uomo non finiranno con una conflagazione nucleare, ma nella bellezza e nella tenerezza. Non resterà pietra su pietra delle nostre splendide costruzioni, delle piramidi, della magnificenza di S. Pietro, ma l’ uomo resterà per sempre. Nemmeno il più piccolo capello andrà perduto.

E’ meglio che crolli tutto, piuttosto che crolli un solo uomo. L’ uomo resterà, perché il nostro è un Dio innamorato dll’ umanità. Ad ogni descrizione di dolore, ad ogni tornante di distruttività appare una parola di speranza: non spaventatevi, risollevatevi, perché la vostra liberazione è vicina. Alzate il capo e guardate lontano, perché la realtà non è solo ciò che appare: viene il Liberatore.

Il mondo è un immenso pianto, ma è anche un immenso parto. Questo mondo porta un altro mondo nel grembo. La storia non finirà nel caos, ma dentro un abbraccio. Che ha un nome: Dio.:

                                       Mons. Antonio Scarcione  

venerdì 11 novembre 2022

San Martino, premiati 17 bambini nel concorso di disegno


Giovedì 10 novembre come da ventennale tradizione ricordando la figura di san Martino santo patrono del nobile quartiere Monte Mira, sono state organizzate alcune iniziative che hanno coinvolto i ragazzi delle 6 classi delle V elementari dell’Istituto comprensivo Roncalli/Chinnici.

Alle 11:30 nell'auditorium di sant'Anna sono stati accolti tutti i bambini che hanno partecipato alla 22^ edizione del concorso di disegno su San Martino.

Alla presenza dei ragazzi, degli insegnanti, della vice preside prof.ssa Stefania Cincotta, erano altresì presenti, mons. Antonio Scarcione, il presidente Filippo Rausa che ha fatto gli onori di casa, insieme ad una nutrita rappresentanza del direttivo, i soci Salvatore Di Dio, Filippo Purrazza, Filippo Aloi, Jessica Libro, Laura Saffila, Tony Amato.

Il presidente ha esortato i ragazzi nel ricordare sempre la figura di San Martino santo caro ai nostri antenati, i normanni che nel 1163 ricostruendo la città di Platia nel quartiere Monte, vi edificarono la prima chiesa madre, intitolandola appunto a San Martino.

L’esempio di dividere il mantello pur nella sua semplicità è un atto di grande generosità, che i nostri ragazzi porteranno sempre nel loro cuore come messaggio di altruismo, ha affermato Rausa,

Mons. Antonio Scarcione, nel porgere il saluto ha parlato della figura del santo ed il perché festeggiare San Martino con un concorso di disegno, infine ha invitato tutti i ragazzi ad essere testimoni di Gesù nella vita di tutti i giorni.

E seguita la proiezione di un cartone animato sulla vita di san Martino

La vice preside prof.ssa Stefania Cincotta nel salutare gli alunni, i genitori presenti, ha rivolto importanti e significative parole di apprezzamento al lavoro che il Comitato Nobile Quartiere Monte svolge nel territorio, quale esempio e modello da perseguire, per l’attaccamento alla storia, alle tradizioni, alla cultura, plaudendo la passione con la quale il presidente ed i soci si impegnano nel rappresentare le istanze degli abitanti del quartiere alle Amministrazioni.

Sono stati chiamati i 17 vincitori a ognuno è stato consegnato un premio, ai primi classificati un libro a fumetti sulla storia della Città, libri, messi a disposizione dall’Amministrazione comunale, a tutti i restanti bambini/ragazzi è stata consegnata una cartolina di San Martino e un adesivo con lo stemma araldico del nobile quartiere.

Di seguito riportiamo i nominativi dei vincitori.

Classe V° a)
Classe V° b)
Classe V° c)
Classe V° d)

                                                                   Laura Saffila

domenica 6 novembre 2022

Venerdì 11 novembre 2022, Santa Messa alle ore 18:00 nella Chiesa di San Martino.

 


Venerdì 11 novembre 2022, Giro Pizza di San Martino...

 


Aspettando San Martino, 22° Concorso di disegno e poesia

 


                     

Anche quest’anno, per il ventiduesimo anno consecutivo, il Comitato di Quartiere, per ricordare la figura di San Martino santo Patrono del Nobile Quartiere Monte Mira, a cui i piazzesi dedicarono la prima chiesa madre della città nel 1163, in collaborazione con il mondo della scuola l’Istituto Comprensivo Roncalli/Chinnici, il patrocinio del Comune, con gli Assessorati Turismo-Beni Culturali e Pubblica Istruzione, organizza il Concorso di disegno e poesia su “San Martino e la vendemmia” .

Il concorso di disegno e poesia per bambini e ragazzi delle V classi dell’Istituto Comprensivo Roncalli/Chinnici il cui tema è:

“ San Martino, la Vendemmia ”

La premiazione si terrà, nella mattinata di giovedì  10 novembre presso l'Auditorium di sant'Anna, alle ore 11:00, alla presenza delle classi e dei vincitori.

Verranno premiati i primi tre elaborati per ciascuna delle 6 classi partecipanti, inoltre verrà consegnato una cartolina di partecipazione a tutti concorrenti.   I disegni premiati verranno pubblicati sul sito del Quartiere Monte Mira

La manifestazione prevede la visita guidata presso la chiesa di San Martino dalle ore 9:00 alle 10:30, inoltre sarà proiettato un cartone animato sulla vita di San Martino.


                                                                                     Filippo Rausa

LA DOMENICA CON GESU', XXXII DEL TEMPO ORDINARIO / C

   ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Ci fu il caso di sette fratelli che…furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite…Uno di loro…disse:…Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri…” 2 Mac 7,1-2.9-14 . 
“Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio…conforti i vostri cuori…” 2Ts 2,16-3.5 . 
“…C’ erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette,…morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna…alla resurrezione di chi sarà moglie ?...Gesù rispose:…Quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione non prendono né moglie né marito…Perché sono uguali agli angeli…” Lc 20, 27-38.

“COSA CI ATTENDE DOPOLA MORTE ? E’ UN INTERROGATIVO CHE IMPONE ALL’ UOMO UNA SERIA RIFLESSIONE. LA FEDE NELLA VITA ULTRATERRENA SI CONSOLIDA PROGRESSIVAMENTE IN ISRAELE, E GESU’ NE CONFERMA LA VERIDICITA’. LA SUA RISURREZIONE E’ PRIMIZIA DELLA REDENZIONE DEI CREDENTI. I SADDUCEI, INVECE, NON CREDONO CHE L’ ANIMA POSSA SOPRAVVIVERE AL CORPO, MA GESU’ DIMOSTRA CHE DIO NON E’ DEI MORTI, MA DEI VIVI”.

Seguiamo la riflessione del teologo, Roberto Laurita. Egli esordisce, dicendo che I sadducei (=che non credono alla risurrezione), si recano da Gesù con l’ intenzione di mettere in ridicolo coloro che credono nella risurrezione. Pensano proprio di avere buon gioco con lui. Infatti, la storiella dei sette fratelli, che raccontano, presumono che debba distruggere qualsiasi possibilità di parlare di risurrezione. Non sarà nemmeno necessaria una lunga discussione, perché chi la pensasse diversamente sarebbe “sepolto da una risata”. L’ arma scelta si rivela, invece, un fallimento. Sì, perché attraverso di essa, gli interlocutori rivelano il loro modo errato di concepire il rapporto con Dio.

A loro avviso, la relazione di Dio con gli uomini è provvisoria, dura solo quanto dura la vita di un uomo. Poi, tutto è finito. L’ amore di Dio, quindi, svanirebbe come neve al sole. Da questa visione emergono una “filosofia di vita” e un “comportamento”, che Gesù non può accettare affatto.

Non è certamente questo il Dio che si è rivelato ai patriarchi, il Padre che Gesù ha rivelato agli uomini e che lo ha mandato a manifestare un progetto di salvezza, generato da un amore smisurato. L’ alleanza che egli offre non è una passeggiata, destinata a terminare presto.

Egli è un Dio che ama la vita. E’ un Dio che si impegna per la vita, al di là di qualsiasi nostra immaginazione e congettura. E’ un Dio che, per salvaguardare la vita, è disposto a pagare un prezzo altissimo: la morte del proprio figlio in croce. E’ il Dio che entra nella storia dell’ umanità, per trasformarla e trasfigurarla.

                                         Mons. Antonio Scarcione

martedì 1 novembre 2022

Ripercorrendo le tre giornate maltesi

Di seguito alcuni scatti fotografici della compagine del nobile quartiere Monte Mira, nella tre giorni di Malta, che ha visto la firma dei gemellaggi tra la nostra Piazza Armerina e le città di San Giuliano e la capitale La Valletta. Nell'isola dei Cavalieri, le rappresentanze dei quartieri e di alcune associazioni hanno rappresentato lo storico Palio dei Normanni.