"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

LA STORIA



Il Nobile Quartiere Monte Mira sorge nell’estremità occidentale del Colle Mira, il quartiere nasce con la nascita della città, ovvero con la ricostruzione della città di Platia, distrutta nel 1161 dal Re normanno Guglielmo I°, il Malo.
La città subì la ritorsione del Re, per avere accolto i capi della rivolta baronale, Ruggero Sclavo con altri autorevoli baroni e un gran numero di soldati che al loro seguito si erano rifugiati nel castello normanno di Platia, credendo di sottrarsi alla rappresaglia del Re.
Il re implacabile per i fatti successi a Palermo, e per punire i nobili normanni piazzesi per avere partecipato alle successive azioni di guerriglia contro le popolazioni saracene sparse nei casali limitrofi, mise a ferro e fuoco la città.
Nel 1163, lo stesso re Guglielmo, dava l’ordine di riedificare la città sul colle Mira, oggi detto Monte, “dell’istesse pietre e materiali della distrutta Platia, acciocché non si dicesse essere un’altra, ma l’i stessa risorta”.
Il Re in persona, venendo per la posa della prima pietra, né approvò l’impianto urbano, la cui topografia è il classico esempio dell’insediamento di matrice normanna, che appare ancora oggi come una vera e propria roccaforte, come città militare, la cui struttura a “lisca di pesce” col suo decumano (oggi via Monte), nel quale confluiscono da destra e da sinistra le varie strade, tutte parallele tra loro.
La prima chiesa edificata nella nuova città fu dedicata a San Martino, santo caro ai Re e patrono delle milizie normanne.
Il toponimo colle “Mira”, così come descrive nella sua opera il generale Litterio Villari (Storia Ecclesiastica della città di Piazza Armerina), potrebbe avere avuto origine dalla presenza di un antica chiesa o cappella dedicata in epoca bizantina a San Nicola, vescovo di Mira.
E’ certo che dopo la fondazione della città o la predetta chiesa venne ingrandita oppure i Piazzesi ne costruirono una nuova che tuttora è officiata.
Lo stemma araldico di cui si fregia il Nobile Quartiere Monte Mira, è rappresentato dall’effige dell’Aquila nera, ebbe vita dall’appartenenza ad una famiglia nobile del Quartiere, i Trigona; sebbene lo stemma adottato ha subito variazioni, infatti all’interno dello scudo non compaiono più la stella cometa ed il triangolo, ma il nome del quartiere “Monte” e lo stemma araldico della città di Piazza Armerina.
Il motto del Nobile Quartiere Monte Mira è il seguente: “Mater Domini Dirige Nos” che significa “Madre di Nostro Signore Guidaci”.
Il titolo di “Nobile” è un epiteto da sempre riconosciuto dai restanti quartieri, in quando avevano le loro dimore le maggiori famiglie della nobiltà cittadina.
Il quartiere Monte Mira è il cuore spirituale della città, poiché racchiude nel suo territorio la Basilica Cattedrale dedicata a Maria SS. delle Vittorie, numerose chiese quali: l’antica chiesa madre di San Martino, la Basilica Collegiata del SS. Crocifisso, la Chiesa di San Nicola, volgarmente detta “Madonna dalla Catena”, la Chiesa degli Angeli Custodi, e inoltre la Chiesa della Madonna della Neve, che appartiene oggi alle suore della Sacra Famiglia, mentre le seguenti Chiese sono state sedi di comunità religiose: Sant’Ignazio di Loyola, San Francesco d’Assisi, Sant’Anna.
Numerosi ed importanti palazzi nobiliari caratterizzano l’aspetto monumentale del quartiere, limitandoci a citare i maggiori: palazzo Trigona della Floresta, prossimo museo archeologico ; l’ex palazzo Vescovile sede del museo diocesano; palazzo Trigona di Sant’Elia; palazzo Trigona di Geraci; palazzo Trigona di Roccabianca; palazzo Trigona di Mandrascate; palazzo Velardita; palazzo Iaci di Feudonovo; l’ex palazzo della Corte Capitanale; Palazzo di Città, sede del Consiglio Comunale, già sede del Senato cittadino; il palazzo ottocentesco attualmente sede dell’Università.
Inoltre merita di essere ricordato l’attuale caseggiato di via Crocifisso, (già Strada Maestra) al civico 25, dove re Federico III d’Aragona nell’ottobre del 1296 vi convocò il Parlamento siciliano per decidere la guerra contro il fratello Giacomo d’Aragona, e dove furono approvati i cosiddetti “Capitoli” o “Consuetudini di Piazza”, secondo i quali il Parlamento diveniva organo costituzionale di governo, veniva soppiantato l’elemento feudale da quello municipale, l’aristocrazia dalla democrazia.
Il Quartiere nella parte occidentale più alta del colle Mira è dominato dalla Basilica Cattedrale che con la sua mole seicentesca domina l’intero abitato.
Costruita su una precedente chiesa dedicata a Santa Maria Maggiore a tre navate di stile arabo-siculo del XIII secolo non rimane più nulla, tranne la maestosa torre campanaria e il battistero posto sul fianco interno della stessa torre, già arco della cappella Trigona.
La parte meridionale del colle Mira “Monte” invece è dominato dal Castello Aragonese, fatto costruire da Re Martino I° tra il 1392 e il 1396 durante i suoi numerosi soggiorni nella città.
Benché risalga alla fine del XIV secolo, per la sua concezione costruttiva si identifica fra i castelli federiciani nell’impianto planimetrico, nella regolarità delle volumetrie, nelle grandi superfici senza apertura.
Detto castello venne costruito trasformando un antico cenobio dei conventuali francescani ai quali fu dato in cambio un preesistente castello normanno, sito sull’estremità orientale del colle Mira, non ritenuto più adatto alla difesa e del quale nulla più sopravvive.
La festa del santo patrono: San Martino si festeggia l’11 novembre.

Copyright 2009 - Comitato Nobile Quartiere Monte Mira
Autore dei testi Filippo Rausa