"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 31 dicembre 2023

Nobile Quartiere Monte Mira, un anno di grandi soddisfazioni, ultima delle quali conclusa con la presenza del gruppo storico a Cefalù

 


LA DOMENICA CON GESU', SANTA FAMGLIA DI GESU', MARIA E GIUSEPPE / B

…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Non temere, Abram, io sono il tuo scudo…Non sarà costui l’ erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede…Guarda il cielo e conta le stelle…Tale sarà la tua discendenza. Egli credette al Signore…Gen 15,1-6.21,1-13 .
 “Fratelli, per fede, Abramo…obbedì… partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità…Per fede, anche Sara…ricevette la possibilità di diventare madre…Per fede, Abramo…offrì Isacco…Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti…” Eb 11,8.11-12.17-19 . 
“…Quando ebbero adempiuto ogni cosa…fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui” Lc 2,22-40.

“LA FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA RISPLENDE NELLA SCENA DELLA PRESENTAZIONE DI GESU’ AL TEMPIO. IL FATTO E’ DETERMINATO DALLA “LEGGE” DEL SIGNORE. L’ ATTO DELLA FAMIGLIA DI NAZARET E’ BEN CONTESTUALIZZATO NELLA TRADIZIONE GIUDAICA E L’ EVANGELISTA RILEVA CHE I GENITORI DI GESU’ OSSERVANO TUTTE LE PRESCRIZIONI”.

La breve riflessione sulla Festa della Santa Famiglia fa tesoro del commento del “Servizio della Parola”.

-“Portarono il bambino Gesù a Gerusalemme”. Luca ci fa assistere a un rito suggerito dalla tradizione: “La consacrazione dei primogeniti” e l’ offerta di una coppia di colombi o tortore. Il biblista ci avverte che si tratta di una prescrizione a cui Giuseppe e Maria si sentono legati.

“Qual era il senso di questo gesto ? “. Certamente, in dissonanza col diritto romano(che considerava il figlio come proprietà dei genitori), la tradizione ebraica lo riteneva un dono di Dio. Ovviamente, nessuno più di Gesù, è un dono. Ma lo sono anche tutti i figli. Non è solamente un suggerimento pedagogico, ma un atteggiamento che nasce dalla fede. Riconoscere la vita come un dono induce a rispettare l’ originalità, la dignità e i diritti. Ma anche i limiti !

“Un riconoscimento inatteso”. E’ quello del santo vecchio Simeone. Le sue parole suscitano lo stupore di Maria e Giuseppe. Qual è, peri genitori cristiani, la realtà più importante per i loro figli ? La posizione che raggiungeranno, il successo, l’ eccezionalità professionale o sociale ? O non piuttosto il fatto di avere inteso la voce del Signore, di aver assecondato la sua chiamata, di avere vissuto la loro vocazione ?

“Un incontro che lascia il segno”. Quanto è accaduto a Gerusalemme, nel Tempio, lascerà sicuramente un segno in Maria e Giuseppe. Così come la scuola, la parrocchia, lo sport, gli amici, i conoscenti, offrono opportunità d’ incontro, che aprono ad uno scambio fecondo e favoriscono la crescita dei figli e degli stessi genitori.

“Rispettare i tempi”. Maria e Giuseppe fanno ritorno a Nazaret, alla loro casa, con i suoi ritmi ben precisi. Ritornano alla vita usuale, perché è lì che il bambino potrà diventare uomo. La vita dei genitori e dei figli si snoda dentro un contesto che prepara alla vita.

Senza scambi di ruoli: perché i figli hanno bisogno dell’ autorevolezza dei genitori e non solo della connivenza degli amici.

Senza abdicazioni alla propria responsabilità di adulti, che stanno anche “davanti” a loro, per tracciare la strada e indicare la rotta sicura. Senza rinunciare a dire una parola con la quale i figli sono chiamati a confrontarsi, anche se essa risultasse scomoda.

“Il bambino cresceva e si fortificava”. L’ avventura della crescita è esaltante, ma non priva di spine. Vedere crescere i propri figli riempie di gioia e di orgoglio i genitori. Riconoscere che la loro esistenza acquisisce solidità e forza d’ animo, li colma di consolazione e di speranza.

Anche Maria e Giuseppe devono aver sperimentato la stessa emozione.

                                      Mons. Antonio Scarcione

lunedì 25 dicembre 2023

LA DOMENICA CON GESU', NATALE DEL SIGNORE

…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace…Prorompete insieme in canti di gioia…perché il Signore ha consolato il suo popolo…” Is 52,7-10. 
“Dio…,in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio…Eb 1,1-6. 
“In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio…Tutto è stato fatto per mezzo di lui…Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi…” Gv 1,1-18.

“LA LITURGIA DEL GIORNO E’ UN ANNUNCIO DI GIOIA: ISAIA DA’ IL TONO ATTRAVERSO IL LINGUAGGIO DELLA GIOIA, PER DESCRIVERE L’ EMOZIONE, CHE DALL’ UOMO SI ESPANDE SUL MONDO ESTERNO. VIENE DAVVERO ESEGUITA LA “SINFONIA DELLA SALVEZZA” DA PARTE DI DIO NELLA STORIA DEL SUO POPOLO”.

Le letture del Natale si rivelano abbastanza impegnative. La buona novella della nascita di Gesù, oggi, ci conduce ad una conoscenza più profonda del mistero dell’ Incarnazione. Certamente, la nascita è un mistero che ci supera sempre, ma ci chiede anche di crescere in una solida intelligenza della fede.

La “Lettera agli Ebrei” e il “Vangelo di Giovanni”, ci pongono alcune questioni. Chi è Gesù per noi? E noi stessi abbiamo utilizzato tutti gli strumenti necessari, per conoscerlo meglio e seguirlo ?

La nascita del Signore deve continuare a sorprenderci, come ha sorpreso Maria e Giuseppe. Dio si fa mendicante d’ amore e attende da noi la disponibilità ad entrare in questa stupenda alleanza tra il Creatore e le sue creature, l’ invisibile e il visibile, l’ immortale e il mortale, Dio e l’ umano.

-“La Parola è diventata uomo”. Proprio così. La parola di Dio, che ha dato vita al mondo, guidato i patriarchi e ispirato i profeti, è diventata un uomo. La profezia di Dio ha assunto la carne umana. Dio è diventato uno di noi. Ha piantato per sempre la sua tenda tra noi. E’ venuto per condividere in tutto e per tutto, tranne il peccato, la nostra esistenza. Proprio questo celebriamo a Natale.

-“Il triplice Natale del Signore Gesù”. Il Natale si può considerare da diversi punti di vista. Come: 1) La nascita eterna del Figlio dal Padre; 2) La sua nascita nel mondo attraverso l’ Incarnazione; 3) La nascita del Signore nella nostra vita spirituale.

“La prima nascita” è la più sublime. Viene manifestata a noi attraverso la nostra fede cristiana: è la “nascita” eterna del Figlio nel grembo del Padre (Gv 1,18). Colui che nasce a Betlemme è prima di tutto la generazione del Figlio unigenito. Siamo invitati innanzitutto alla contemplazione di questo mistero d’ amore: la generazione divina del Figlio dal Padre.

“La seconda nascita” è inscritta nel tempo. Siamo invitati a meditare sulla venuta in mezzo a noi della Parola di Dio nella persona di Gesù. Dio diventa quello che siamo noi, perché noi diventiamo quello che è lui.

Si fa uomo, per farci diventare Dio.

“La terza nascita” si inscrive qui ed oggi nella nostra esistenza. La pace che il Signore è venuto a portare alla terra viene proposta a tutti coloro che sono amati dal Signore. Tutti i giorni e dovunque, il Signore nasce in verità, per la grazia. Dipende da noi che questo terzo Natale sia reale nella nostra vita.

                                     Mons. Antonio Scarcione

domenica 24 dicembre 2023

Il video del corteo del nobile quartiere Monte Mira a Cefalù, di venerdì 22 dicembre

Auguri, ci siamo...


 

Gli Auguri di Mons. Scarcione



AL PRESIDENTE, AL DIRETTIVO E AI SOCI DEL NOBILE QUARTIERE MONTE MIRA. 

Seguo con piacere i progressi e i successi del Nobile Quartiere Monte Mira, a partire dalla esaltante Vittoria al Palio dei Normanni (Edizione 2023), conseguita grazie ai bravissimi cavalieri che si sono distinti nell’ evento. Non mi sfuggono altresì le richieste, provenienti ormai da molte città della Sicilia, di esibizioni del Gruppo Musici e Sbandieratori e del Corte Storico del Quartiere. Non posso non rallegrarmene con i ragazzi e i giovani, protagonisti indiscussi e con il Quartiere tutto.

Mi è particolarmente gradita l’ occasione, per formulare sinceri Auguri di Buon Natale e Felice Capodanno 2024.

                                             Mons. Antonino Scarcione

LA DOMENICA CON Gesù, IV DI AVVENTO / B

…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Il re Davide…disse al profeta Natan…Io abito in una casa di cedro, mentre l’ arca di Dio sta sotto…una tenda…” 2 Sam 7,1-5.8b-12.14a-16 . 
“…A Dio, che solo è sapiente,…la gloria nei secoli. Amen” Rm 16,25-27 . 
“…L’ angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una Vergine, promessa sposa di un uomo…di nome Giuseppe…Entrando da Lei, disse: Rallegrati, piena di grazia: …concepirai un figlio e lo chiamerai Gesù…” Lc 1,26-38.

“CONTEMLPIAMO IL MISTERO DELL’ INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO. RINGRAZIAMO DIO PER IL “SI’” DI MARIA. MA ANCHE PER IL SI’ DI TUTTI I NOSTRI FRATELLI E SORELLE NELLA STORIA DELLA SALVEZZA”.

Come afferma, opportunamente, il classico commento dello studioso Ermes Ronchi, l’ angelo Gabriele vola dal tempio verso una giovane laica, in una casa come tante. Così inizia il Vangelo: Dio esce dal recinto del sacro e si immerge nella normalità della vita. L’ angelo parla in modo chiaro. La sua prima parola è: “Xaire”, rallegrati, gioisci, sii felice, Maria. Non le ordina: inginocchiati, obbedisci, prega. Gabriele “brucia” le distanze tra Dio e l’ umano. Proprio adesso scocca la prima scintilla tra i due poli, la scintilla della felicità. Essa sarà il primo tema del Maestro nella prima lezione sul monte (Mt 5). Nella seconda parola, invece, troviamo il motivo della gioia: “sei piena di grazia”. La grazia di Dio è la vita stessa di Dio, è il suo amore.

Dio ha detto sì a Maria prima ancora che Maria dicesse sì a Dio.
Come lei, anche tutti noi siamo amati per sempre, di amore asimmetrico, unilaterale, incondizionato. “Il Signore è con te”. Notiamo che quando Dio nella Bibbia dice a qualcuno, “Io sono con te”, gli sta offrendo un futuro bello e arduo (Virgili), un compito alto e difficile: il tuo figlio sarà figlio di Dio. Dio è uno, non ha figli. Ma nel vangelo gli angeli vengono proprio per dire questo: che, cioè, l’impossibile è diventato possibile.

“Non aver paura, Maria”, se l’ infinito si nasconde in un pugno carne, in una perla di sangue nel tuo grembo. Non aver paura delle nuove, sconosciute vie di Dio, che diventa bambino. Non temere questo Dio bambino, che vivrà perché tu lo amerai. Lo nutrirai di latte, di carezze, di sogni.

Ragazza concreta, Maria vuole sapere: “come è possibile, non conosco uomo ? . E, così, dopo la risposta dell’ angelo , Maria, con gioia, si mette sulle vie di Dio: eccomi, io ci sono, ci metto la mia fede, il mio corpo, la mia femminilità.

                                               Mons. Antonio Scarcione  

domenica 17 dicembre 2023

Piazza In Diretta intervista il nostro Presidente Filippo Rausa sulla Capanna di Gesù bambino

 

LA DOMENICA CON Gesù, III DI AVVENTO-"GAUDETE" (Rallegratevi) / B

…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Il Signore mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri…a proclamare la libertà degli schiavi…” Is 61,1-2.10-11 .
“…Siate sempre lieti…astenetevi da ogni specie di male…” 1Ts 5,16-24 . 
“…Tu chi sei ?...Io non sono il Cristo…Sei tu Elia ?. Non lo sono…Sei tu il profeta ?. No…Che cosa dici di te stesso ?...Io sono voce di uno che grida nel deserto…Colui che viene dopo di me: a lui non sono degno di slegare il laccio del sandalo…” Gv 1,6-8.19-28.

“IN QUESTA DOMENICA LA PAROLA, ATTRAVERSO L’ INVIATO DEL SIGNORE, GIOVANNI BATTISTA, GARANTISCE CHE DIO HA UNPROGETTO DI SALVEZZA E DI VITA PIENA PER TUTTI NOI”.

Venne Giovanni, il profeta del Giordano. Egli è il testimone che la roccia, su cui si fonda la storia di Dio, è la luce, non il male, ma la grazia. Ogni credente è chiamato ad avere occhi così limpidi, da vedere Dio dovunque, sandali da pellegrino e cuore di luce. Noi siamo chiamati ad essere rabdomanti del buono e del bello, seminato anche nei nostri deserti della vita. Giovanni afferma: in mezzo a voi sta Uno che voi non conoscete.

Ed ecco un’ apposita delegazione, per interrogarlo: sacerdoti e leviti, provenienti da Gerusalemme, si recano da Giovanni. Quasi una commissione d’ inchiesta, arrivata, non per capire, ma per affermare il proprio potere. Certo, Giovanni era un levita, apparteneva anche lui a quella casta sacerdotale. Ma egli aveva scelto di essere semplicemente una voce. Lo affrontano, così, con sei domande incalzanti. Ad esse Giovanni risponde “no”, per ben tre volte. E anziché affermare ”io sono”, preferisce affermare: “io non sono”. Egli risponde, indicando soltanto l’ essenziale.

Davanti al sole, come davanti a Dio, non c’ è nulla di meglio che essere nulla: aria, pura trasparenza. Giovanni afferma, cioè, di essere solo una voce. Come sobriamente riferisce il sacro testo: “Giovanni venne per dare testimonianza alla luce”. Notiamo, senz’ altro, che il profeta roccioso, l’ uomo della sabbia e delle acque, è il testimone del sole. Così, come Isaia testimonia che, in qualche parte del mondo, già ora, il lupo e l’ agnello pascolano insieme, egli attesta, altresì, che Dio viene, quale guaritore delle vite, cercatore di prigionieri da liberare. “Venne un uomo mandato da Dio”, è detto per Giovanni e per noi. Ciascuno è un uomo mandato, è una sillaba pronunciata da Dio e che il Signore non ripeterà mai più.

Ognuno è testimone che Dio c’ è, è qui, ed ha un cuore di luce. E il nostro cuore ci dirà che anche noi siamo fatti per la luce.

                                      Mons. Antonio Scarcione

giovedì 14 dicembre 2023

Il nobile quartiere Monte Mira alla corte di re Ruggero II a Cefalù

 

  22 dicembre 2023  Magico Natale a Cefalù

Venerdì 22 dicembre la Magia del Natale a Cefalù vi porterà indietro nel tempo grazie ad una manifestazione nel giorno in cui Re Ruggero II “festeggia” il suo compleanno, denominata "Alla Corte del Re".
La figura portante della storia cittadina è infatti nata il 22 dicembre del 1095 a Mileto, dall’unione fra Ruggero I d’Altavilla e Adelasia del Vasto.
Anche quest'anno celebreremo l'anniversario della nascita del Re normanno con una kermesse, inserita all’interno del calendario natalizio, in cui corteo storico, composto da musici, sbandieratori, dame e notabili, ancelle, paggi e armigeri del Nobile Quartiere Monte Mira di Piazza Armerina, porteranno tra le vie del centro storico un’atmosfera di festa medievale, accompagnati dai falconieri di Promomadonie Sicilia, e guidati dal Re Ruggero II e dalla consorte Elvira di Castiglia.
Il corteo inizierà alle ore 18:00 dalla Villa comunale e si concluderà in piazza Duomo, ai piedi della magnifica Basilica Cattedrale, voluta e costruita nel 1131 da Ruggero II d'Altavilla.

martedì 12 dicembre 2023

13 DICEMBRE 1250 MORIVA FEDERICO II LO STUPOR MUNDI


Il 13 dicembre 1250 si spegneva a Castel Fiorentino, presso Foggia, Federico II di Svevia.

Per noi cittadini di Piazza Armerina dovrebbe essere una figura iconica, e invece non è mai stato tenuta nella seria considerazione, basti pensare che non gli è mai stata intitolata una via, una piazza, un giardino, un luogo pubblico. 
Eppure la nostra Platia nel 1234 veniva dall'imperatore del Sacro Romano Impero e re di Gerusalemme designata come sede per la Sicilia tutta, di quella Curia Generale in cui due volte l'anno si poteva ricorrere contro i funzionari dello Stato. Inoltre, nel 1240 la ammise tra le 11 Città Demaniali della Sicilia al Parlamento di Foggia.
Conosciuto con l'appellativo stupor mundi ("meraviglia o stupore del mondo"), Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l'attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Esperto in filologia, matematica, astrologia, algebra, medicina e scienze naturali, Federico inoltre parlava ben sei lingue, fondò la Scuola Siciliana per promuovere le lettere attraverso la poesia, salutata con entusiasmo perfino da Dante.
La sua corte in Sicilia fu luogo di incontro fra le diverse culture greca, latina, germanica, araba, ebraica, nonché luogo dei primi utilizzi della lingua siciliana.
La sua eredità culturale è incarnata nell'Università di Napoli, fondata dall'imperatore nel 1224 per disporre di un ceto di funzionari fedeli istruiti all'interno dei confini.
In politica fu astuto e violento, insofferente e tenace, rese la Sicilia la capitale morale del Mediterraneo, ingaggiò con i pontefici una lotta lunga e aspra e fu scomunicato ben tre volte.
Guidò la sesta crociata che lo vide come assoluto protagonista, l'unica crociata pacifica, risolta per vie diplomatiche, evitando lo scontro militare. A dispetto di ciò, fu anche quella che ottenne le maggiori conquiste territoriali per lo schieramento crociato, ad iniziare da Gerusalemme.
Oggi riposa nel duomo di Palermo accanto ai genitori Enrico VI e Costanza, e al nonno Ruggero II.

                                                      Filippo Rausa

domenica 10 dicembre 2023

Aspettando il Santo Natale per il 28° anno consecutivo realizzata la capanna di Gesù bambino in piazza Castello


Come è ben visibile da circa una settimana, i soci del nobile quartiere Monte Mira, hanno realizzato, con tanta passione ed amore la classica capanna di Gesù bambino nella grande aiuola di piazza Castello, ai piedi dell'imponente castello Aragonese, con un effetto scenografico non indifferente.

Anche quest'anno il gruppo dirigente del nobile quartiere non ha voluto fare mancare la costruzione della capanna di Gesù bambino, simbolo del santo Natale, che quest'anno taglia i suoi 28 anni di vita, infatti, correva l'anno 1995 allorquando il Comitato di Quartiere si cimentò nel realizzare il simbolo del Natale, la capanna di Gesù bambino. Un vero e proprio record di longevità da riportare negli annali di vita del Comitato di quartiere.

Negli anni '90 il Comitato di quartiere, avente la sede legale presso i locali della casa canonica della chiesa del Crocifisso, era il braccio operativo della comunità della Collegiata del SS. Crocifisso, guidata dal compianto don Michele Nicosiano, e proprio in quegli anni tra le tante attività venne realizzato il primo presepe, vivente, nel giardino esterno del Castello Aragonese.
Un’esperienza unica e irripetibile, furono coinvolte oltre 50 persone e si lavorò sodo per oltre un mese e mezzo per la costruzione degli ambienti e le scenografie.
Il risultato fu un successo di critica e pubblico, i concittadini accorsero da ogni angolo della città per vedere un Presepe vivente in un luogo fino a quel momento inaccessibile ai più.

L’anno successivo venne realizzata la prima capanna di Gesù nel giardino Carmelo Scibona di via Floresta, proprio davanti la statua di pietra, nello stesso luogo fu realizzata nel 1997 e nel 1998.

Dal 1999 al 2000 la capanna venne posta in piazza Cattedrale prospiciente la Basilica; dal 2001 al 2009 la “Capanna di Gesù bambino” trovò dimora nella grande aiuola di piazza Castello, dal 2010 al 2017 venne costruita all’interno del castello Aragonese, sul costone del giardino esterno, ed infine dal 2018 è ritornata sulla grande aiuola di piazza Castello.

La scelta di questo luogo non a caso, l’ambientazione suggestiva, il castello medievale è infatti il simbolo del “potere” che porta intatto il sapore del tempo passato, l’umilissima capanna ai piedi del maniero evoca che Gesù è nato in una capanna povera, spoglia, riscaldato da due animali e la sua collocazione in questo luogo vuole richiamare l’attenzione di tutti piazzesi, spesso e volentieri distratti e in preda al galoppante consumismo.

L'augurio è che tutti coloro che passano da li, non guardino solo l’aspetto esteriore della capanna, ma colgano il messaggio di Salvezza e di Amore che Dio ci ha lasciato.

                                                             Filippo Rausa

Di seguito alcuni scatti fotografici












venerdì 8 dicembre 2023

8 dicembre 2023 l'Amministrazione comunale e i 4 Quartieri collocano le corone di fiori sulla lapide dell'Immacolata Concezione del 1692 di via Monte


Venerdì 8 dicembre 2023 festa dell’Immacolata Concezione; l'Amministrazione comunale e i 4 Quartieri storici Monte Mira, Castellina, Canali e Casalotto hanno collocano le corone di fiori sulla lapide dell'Immacolata Concezione del 1692 di via Monte, continuando a scrivere pagine di storia che si aggiungono alle tante della città di Piazza Armerina, coniugando storia, fede e tradizione.

La cerimonia, al suo decimo anno di vita, come da consuetudine ha coinvolto il vescovo della Diocesi piazzese mons. Rosario Gisana, l'Amministrazione comunale con la presenza del Sindaco Nino Cammarata e il Cerimoniere Lucio Paternicò, il Capitano dei Carabinieri della Compagnia di Piazza Armerina, Fabio Armetta e una delegazione della corale della Cattedrale guidata da Marianna La Malfa.

Inoltre, presente all'evento una folta delegazione del Governo del quartiere con Filippo Purrazza, Concetto Favella, Filippo Cavolo, Lina Favella, Nicolò Castoro, Francesco Lentini, Filippo Bologna, Annamaria Patricola, Elisabetta Lo Presti, Alfredo Bandiera, Massimo Parlascino, oltre a diverse autorità civili e tanti quartieranti e concittadini.

Alle ore 10:30 nella Basilica Cattedrale la Santa Messa presieduta dal Vescovo, a seguire, intorno le ore 12:00, la cerimonia, che con partenza da piazza Cattedrale, ha visto il corteo con gli omaggi floreali all'Immacolata portarsi ai piedi dell'edicola di via Monte, nel palazzo dei marchesi Trigona di Roccabianca; lì, il Presidente del quartiere Monte Mira, Filippo Rausa, nel salutare e ringraziare tutti gli intervenuti ha spiegato le motivazioni dell'evento, sottolineando con orgoglio come il popolo piazzese fosse stato precursore di eventi, maturati dalla Chiesa oltre un secolo dopo.

Sono seguiti gli interventi del Vescovo mons. Rosario Gisana e del Cerimoniere del Comune Lucio Paternicò.

E' stato reso omaggio all'Immacolata Concezione con la posa di cinque corone floreali, nel luogo dove i nostri antenati nel 1692, ben 162 anni prima che Chiesa, ufficialmente, si pronunziasse con il dogma proclamato l’8 dicembre 1854 da Papa Pio IX, avevano affermato, scolpendolo sulla pietra, che la Vergine Maria è stata concepita senza peccato originale, ossia su di essa non gravava il peso dell’antica colpa che commisero il primo uomo e la prima donna, Adamo ed Eva, i quali disubbidirono a Dio e furono perciò allontanati dal Paradiso Terrestre.

La cerimonia si è conclusa con la preghiera e il canto alla Madonna, gli auguri ed un arrivederci al prossimo anno.