"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 30 agosto 2020

La Domenica con Gesù, XXII del Tempo Ordinario / A

  ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale



“Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre…E hai prevalso…Mi dicevo: Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome…Ma nel mio cuore c’ era come un fuoco ardente…Mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo” Ger 20,7-9 . 
“Fratelli,…Lasciatevi trasformare, rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” Rm 16,21-27 . 
“…Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva…soffrire molto…venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro …si mise a rimproverarlo…Signore, questo non ti accadrà mai. Ma egli…disse a Pietro: vai dietro a me Satana !...Perchè non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini !...Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua…Quale vantaggio avrà un uomo, se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita ?...” Mt 16,2127.

Valorizziamo la riflessione del teologo, E. Ronchi, che con un linguaggio semplice e, nello steso tempo, profondo, ci aiuta a cogliere il centro del messaggio dell’ odierno vangelo di Matteo. “Se qualcuno vuol venire dietro a me…”. Ecco un garbato invito del Signore a fare un’ esperienza di vita con lui. Fin da subito, percepiamo una grande delicatezza: “Se vuoi”. Potrai andare o non andare con lui. Scegli, non c’ è nessuna imposizione. Le condizioni, però, sono impegnative.

1)“Rinnegare sé stessi”. Rinnegarsi, non significa annullarsi, mortificare le caratteristiche, che ti rendono unico. Vuol dire semplicemente: non pensare sempre e solo a te stesso. Il pensatore Martin Buber riassume così il cammino del’ uomo: “A partire da te, ma non per te”. Perché chi guarda solo a sé stesso, non si illumina mai.

2)“Prendere la propria croce” e accompagnarlo. Ecco una delle frasi più famose, più citate e fraintese del Vangelo. La croce, un segno semplicissimo: due sole linee, lo vedi in un uccello mentre vola, in un uomo a braccia aperte, nell’ aratro che solca la terra, in un’ immagine che pende al collo di molti, che segna vette di monti, incroci, campanili, ambulanze, che “abita” i discorsi come sinonimo di disgrazie e di morte. Ma il suo vero significato è questo: “la croce è una follia”. Addirittura, come sostiene Alain Resnais, è “un suicidio”. La croce che ormai si profila all’ orizzonte, Gesù sa bene che è un cammino, che lo condurrà alla morte in croce.

Egli dice al credente: prendi la tua croce e scegli qualche elemento della mia vita: il coraggio che osa toccare i lebbrosi, sfidare i boia, pronti a lapidare l’ adultera; la forza che caccia i mercanti fuori dal tempio; la tenerezza che si commuove per due passeri; il rabbì che ama i banchetti e le albe nel deserto; il povero che non è entrato mai nei palazzi dei potenti; l’ uomo libero che non si è fatto comprare da nessuno; l’ uomo mite che non ha vinto nessuna battaglia ed ha conquistato il mondo.

Ma perché seguire Gesù ? E’ proprio questo il dramma del profeta Geremia. Egli, scoraggiato, dice le famose parole: Signore, tu mi hai sedotto e io mi sono lasciato sedurre. Ora basta ! Ho chiuso con te. Chi non ha fatto una simile esperienza ? Beato, però, chi continua, come fece Geremia, il quale afferma: nel mio cuore c’ era come un fuoco, mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo. Senza questo fuoco, potrei anche guadagnare il mondo intero, ma perderei me stesso.

                                                            Mons. Antonino Scarcione

domenica 23 agosto 2020

La Domenica con Gesù, XXI del Tempo Ordinario / A

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Così dice il Signore a Sebna, maggiordomo del palazzo: Ti toglierò la carica. Io chiamerò il mio servo Eliakim…e metterò il tuo potere nelle sue mani…Se egli apre, nessuno chiuderà; se egli chiude, nessuno potrà aprire…” Is 22,19-23 . 

“ O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio…Chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore ?...” Rm 11,33-36 . 

“…Gesù giunto nella regione di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli…Ma voi chi dite che io sia ? Rispose Simon Pietro: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. E Gesù gli disse: Beato sei tu, Simone…E io a te dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa…” Mt 16,13-20.

Dalle domande alla comprensione vera di Gesù. "Ma tu…chi sei ? “La domanda non è banale. Neppure tra una madre e un figlio o tra un marito e una moglie. Perché è purtroppo facilissimo rischiare di vedere l’ altro, non per quello che è, ma per quello che appare a me, che piace a me, che vorrei che lui fosse. Ed è un cammino di umiltà e di attenzione, lasciare che l’ altro possa dirsi, nella profondità della sua identità: “ma tu…chi sei per me ?". La domanda richiede il livello massimo di interazione personale: “Ma io…chi sono in verità per te“.


L’ amato non si domanda chi sia un fidanzato “in generale” o chi sia una fidanzata “in generale”, ma domanda a sé stesso, se sia davvero fidanzato di quella donna e chiede all’ amata che posto abbia egli stesso nella vita dell’ amata.

E così avviene in ogni relazione vera, da quella parentale (familiare, filiale, coniugale) a quella amicale. “Ma tu…chi sei per me…in verità ? “. A questo livello di interrogazione e d’ interazione, non è possibile rispondere per “sentito dire”, è possibile solo, condividendo spazio e tempo,  cuore e mente, mani e piedi con la persona che si vuole conoscere. Perché non c’ è altra via per conoscere in profondità una persona che entrando in relazione con lei, una relazione vera, in cui ci si apre con fiducia e ci si accoglie con rispetto e continuità (perché non si può contrarre il tempo e lo spazio, immaginando una “concentrazione” “spazio-temporale”, che in quattro e quattr’ otto offra  le chiavi della soluzione.).

Anzi, è proprio nel momento della fatica e della sofferenza che si rivela chi io sia, chi sia l’ altro per me…e quanto l’ altro sia decisivo per me e quanto io sia decisivo per l’ altro. Tutto questo capita già nell’ esperienza di ogni vera relazione profonda tra due persone umane. Così dovrebbe accadere con quella persona speciale, quell’ amato decisivo, che è Gesù di Nazaret.

“Ma tu, Gesù…chi sei ? “ Quante risposte sono state date in duemila anni di storia ! Il Novecento ce lo ha insegnato: l’ interpretazione ebraica fa fatto di Gesù, un buon ebreo; l’ interpretazione marxista ha fatto di Gesù un proto-comunista; l’ interpretazione umanista ha fatto di Gesù un modello di brav’ uomo; l’ interpretazione anti-borghese ha fatto di Gesù una specie di hippy “ante litteram…”.

Come è difficile riuscire a vedere e ascoltare Gesù per quello che veramente è ! “Ma tu, Gesù…chi sei per me ? “. Gesù stesso, a questo punto, deve approfondire la sua prima domanda: chi sono io per “la gente”…ma chi sono io per voi, per te ! Ed è notevole che alla risposta a “chi sia Gesù per me”, corrisponda, correlativamente, la risposta, “chi sono io per Gesù”: “ E io a te dico: tu sei Pietro…”. Ma tu, Gesù…chi sei per me…in verità ? “ Pietro pensava di sapere chi fosse Gesù, dando pure una risposta ineccepibile a livello informativo, catechistico-dogmatico (“Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”), ma che, in realtà, nascondeva un pesante fraintendimento della verità di Gesù, della sua missione e dell’ importanza della presenza di Gesù nella vita di Pietro.

 Ma tutto questo non lo si può semplicemente affermare, lo si deve vivere. Certamente, la risposta vera implica un “cammino” . E sarà in una regione ancora più “straniera”, non dal punto di vista geografico, ma esistenziale e religioso, è sotto la croce, che la domanda si imporrà: “Sei tu il Cristo ?…”.

Il discepolo di Gesù, che vuole essere davvero credente, ha da riconoscere che ci sono molti pregiudizi e pre-comprensioni, che ciascuno ha su Gesù, sulla sua parola, sul suo messaggio, sulla sua missione; che è facilissimo ridurre Gesù a una bella informazione, tipo “usa e getta”…più che ad un Amato, che continuamente ci chiede di entrare in una relazione sorprendente, che si rivelerà dentro il buio della salita al Calvario.
 
                                                 Mons. Antonino Scarcione 

venerdì 21 agosto 2020

Cerimonia di chiusura del Palio dei Normanni e consegna riconoscimenti


Venerdì 21 agosto presso il Chiostro della Biblioteca comunale, si è svolta la cerimonia di chiusura del Palio dei Normanni, con la consegna dei riconoscimenti ai Quartieri e la consegna delle Chiavi del cancello del Sant'Ippolito e della Porta della Città, che quest'anno dopo oltre un decennio verranno custodite nella sede del Nobile Quartiere Monte Mira, giunto quarto in classifica nel corso della Quintana del Saraceno.

Il quartiere Castellina giunto quarto in classifica nel 2019 per mano di uno dei suoi dirigenti, Salvatore Grancagnolo, ha consegnato il pesante fardello al Presidente Filippo Rausa, che ne conserverà con cura il prezioso onere.

Una bellissima cerimonia all'insegna dell'amicizia, della sportività e dell'amore verso una manifestazione che contraddistingue la nostra cara e antica Città di Piazza Armerina.

Tra le autorità presenti il sindaco Nino Cammarata e l'onorevole Luisa Lantieri a testimonianza dell' unità di intenti di tutti.






domenica 16 agosto 2020

La Domenica con Gesù, XX del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo…li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia…” Is 56,1.6-7 . 
“Fratelli, a voi, genti, ecco che cosa dico…Io faccio onore al mio ministero, nella speranza di suscitare la gelosia di quelli del mio sangue e di salvarne alcuni…” Rm 11,13-15.29-32 . 
“..Una donna cananea…si mise a gridare:…Mia figlia è molto tormentata da un demonio. Egli non le rivolse neppure una parola…Ma quella…si prostrò dinanzi a lui dicendo: Signore, aiutami ! Ed Egli rispose: non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini. E’ vero, Signore, disse la donna. Eppure, i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni. E Gesù le disse: Donna, grande è la tua fede ! Avvenga per te come desideri…! “.

“Pochi personaggi del Vangelo sono simpatici come questa donna” ( Ermes Ronchi). Una madre straniera, che non si arrende mai. Anzi intuisce che sotto l’ apparente rifiuto di Gesù c’ è quasi l’ impazienza di dire sì. La donna è proprio una madre pagana, che non conosce Javè, che viene dichiarata dal Signore, addirittura, donna di grande fede. Colpisce non tanto la sua perseveranza nel gridare il proprio dolore, quanto la sua intuizione di madre, che percepisce Dio più attento alla felicità che alla fedeltà dei suoi figli. Ella crede in un Dio che considera la salute di una ragazza più importante che non il culto e le formule di fede. “Crede che la gloria di Dio è l’ uomo vivente”.

Certo questa donna non ha la fede dei teologi, ma quella delle madri
che soffrono. Sa che la legge suprema di Dio è che l’ uomo viva, sa che Dio “dimentica” i propri diritti a favore dei diritti dell’ uomo, che soffre. Stupende le parole formulate dal Signore: “Grande è la tua fede ! “. Allora, è grande ancora la fede sulla terra, dentro la Chiesa e fuori della Chiesa.

Certo, tanti sono coloro che non conoscono il nome di Javè, ma ne conoscono il cuore. Sanno bene che se un figlio soffre, Dio si fa vicino e appartiene al loro dolore. Notiamo che nel dialogo tra Gesù e la donna cananea, c’è una frase che imprime una svolta decisiva: “Anche i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola del loro padrone”.

In questo periodo di fame e di sete, di vacanza e di miseria, un corteo enorme di madri implora ancora delle briciole per sfamare i propri “cuccioli”. Le chiedono a noi, discepoli di Gesù di Nazaret. Ci dicono: compite dei segni, magari delle “briciole di miracolo” per “i cagnolini della terra”. Affinchè nessuno sia senza pane e i “cuccioli” vengano trasformati in figli. La pietà del Signore ci chiama a chinarci sugli ultimi della terra.

                                                             Mons. Antonino Scarcione

venerdì 14 agosto 2020

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia.

“…Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle…” Ap 11,19a; 12,1-6a.10ab . 
“Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti…L’ ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte…” 1 Cor 15,20-27a . 
“…Maria…andò in fretta verso la regione montuosa…Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo…Allora Maria disse: L’ anima mia magnifica il Signore…Perché ha guardato l’ umiltà della sua serva…Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili…” Lc 1,39-56.

Il 14 agosto, Massimiliano Maria Kolbe, nel lager di Auschwitz, offrì serenamente il braccio al carnefice per l’ iniezione di veleno letale e gli chiese: “ Oggi, che giorno è ? “.Aveva, infatti, perso la cognizione del tempo a causa dell’ isolamento in cui lo avevano relegato. Il soldato, bruscamente, rispose: “E’ il 14 agosto”. Massimiliano Kolbe esclamò: “Che è bello ! E’ la vigilia dell’ Assunta: domani farò festa con Lei in cielo ! ”

Notiamo che Massimiliano Kolbe era un credente che aveva sempre presente la meta del proprio cammino sulla terra. Anche noi dovremmo ricordarci- anche se ci viene difficile- che siamo sempre alla vigilia del grande giorno, quello che cade sulla soglia luminosa dell’ eternità.

Fin dai primi secoli della loro storia, i cristiani hanno percepito che
in Maria era prefigurata la meta, che attende ogni vivente: la Solennità del 15 agosto, quindi, è un richiamo di ciò che sarà il futuro. La Chiesa, fin dalle origini, ha custodito la bella notizia nella sua memoria. In Oriente, la Festa della “Dormitio Virginis” (La morte di Maria è definita dormizione della Vergine) è antichissima. La Madonna è rappresentata, mentre è attorniata dagli apostoli come nel giorno di Pentecoste. Gesù, invece, tiene tra le sue braccia una “bambina”: la “bambina” è Maria Vergine, diventata piccola per il regno dei cieli.

San Giovanni, autore dell’ Apocalisse, l’ha contemplata come donna, vestita di sole, coronata da dodici stelle (le tribù d’ Israele), partoriente il Messia. Pertanto, Maria, colei che è stata assunta in cielo in corpo e anima, rimane Madre per sempre, attenta alle sofferenze degli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi.

Il Sommo Pontefice, Papa Pio XII, nell’ Anno Santo del 1950, ha dichiarato che questa notizia, custodita nella memoria del popolo di Dio, è una notizia autentica.

Ci chiediamo, perché la Beata Vergine Maria è stata assunta in cielo in anima e corpo ? Noi possiamo, a tale riguardo, soltanto balbettare. Secondo alcuni studiosi, sembra che l’ Assunzione della Madonna in cielo sottolinei il legame profondo tra il Figlio e la Madre. Ottime appaiono, quindi, le parole del Prefazio della Messa: “Oggi, la Vergine Maria, Madre di Gesù, è stata assunta nella gloria del cielo. Tu, o Signore, non hai voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro, colei che ha generato il Signore della vita”-

                                                  Mons. Antonino Scarcione

lunedì 10 agosto 2020

Battesimo di Quartiere, 20 i nuovi Battezzati


Domenica 02 agosto ha avuto luogo la 9^ edizione del "Battesimo di Quartiere" celebrato anche quest'anno in piazza Castello, in osservanza delle norme di distanziamento a causa del coronavirus, la manifestazione non si è svolta all'interno del grande androne dell’antica dimora dei Roccazzella, ma davanti il palazzo.

Una celebrazione particolare teneva a precisare il presidente Filippo Rausa, per due ordini di motivi, il primo la pandemia che ha colpito l'intero pianeta, la seconda la morte del nostro caro amico e socio, già presidente del Quartiere, Paolo Roccazzella.

Infatti, la cerimonia è stata dedicata a Paolo che è stato ricordato ad inizio della manifestazione dal presidente Rausa e dalla moglie Sonia Conti, che ha letto una toccante poesia.

Una rappresentanza di figuranti in abiti storici, scortata dai musici, ha accompagnato per le principali vie medievali del quartiere, nobili, paggi, ancelle, con il gonfalone del quartiere.

In piazza Castello ad attenderli il presidente del quartiere Filippo Rausa, e l’eccellentissimo consiglio direttivo con Salvatore Oliva, Filippo Purrazza, Salvatore Di Dio, Antonino Amato, Valeria Aloi, Laura Saffila, Grazia Curcuraci, Filippo Aloi.

Dopo l’esibizione appassionata dei Musici, ha avuto luogo il Battesimo di Quartiere, che rappresenta un modo per fare percepire lo spirito di appartenenza al Quartiere, infatti il Battesimo di Quartiere “consacra” per tutta la vita l’appartenenza al Nobile Quartiere Monte Mira, in modo da trarne comune beneficio.

Presente per l'occasione il consulente dell’Amministrazione comunale, nostro quartierante Lucio Paternicò che ha portato il saluto del Sindaco Nino Cammarata e dell'Amministrazione Comunale, assenti perché impegnati nelle operazioni di coordinamento volte allo spegnimento del grosso incendio doloso presso il bosco Bellia. 

Il presidente Rausa, prendendo spunto della presenza dell'amico Lucio Paternicò, ha comunicato ai presenti che l'iniziativa già programmata, subito dopo la Pasqua, di conferimento del titolo di "Socio Onorario" ad alcune personalità individuate dal governo del quartiere, quali il capitano dei Carabinieri, Emanuele Grio, l'arciprete della Cattedrale, don Giovanni Tandurella, del quartierante Lucio Paternicò e del conferimento della presidenza onoraria del quartiere al Vescovo mons. Rosario Gisana, non era stata possibile conferire loro, causa il Covid 19 e che comunque a Dio piacendo sarà conferita loro entro il corrente anno solare, salvo ritorni di focolai della pandemia.

I battezzanti che hanno preso parte alla cerimonia ufficiale del Quartiere sono stati 20, a testimonianza che seppure le stringenti norme di distanziamento per evitare possibili contagi, hanno partecipato alla cerimonia mostrando un attaccamento alle tradizioni ed alla cultura paliesca, che anno dopo anno cresce sempre più.

Il Presidente Filippo Rausa, nella qualità di massima autorità e rappresentante del popolo, ha così battezzato "quartierante a vita", usando l'acqua; questa con una conchiglia (capasanta), è stata raccolta da un bacile in vetro e versata sulle mani del quartierante.

Un battesimo laico, che ha lo scopo di "sacralizzare" l'appartenenza perpetua al proprio Quartiere, e simboleggia la volontà da parte del quartierante nell'impegnarsi nel fare per il bene comune del Quartiere. La formula solenne recitata dal Presidente è stata la seguente:

“In nome del Popolo del nobile quartiere Monte Mira
e con il bene placido dell' Eccellentissimo Consiglio direttivo,
io, Presidente di questo nobile quartiere
con queste cristalline acque a Te,
faccio dono del Battesimo di questo Quartiere
ti consacro ‘Aquilotto’ vita natural durante
con l’augurio di tramandare alle generazioni future
l’amore e la fedeltà al nobile quartiere Monte Mira
e alla terra di Platia.
Ti accolgo con gioia del popolo di questo Quartiere,
oggi per te in festa” ! .

Come da cerimonia, allo scandire del nome e cognome da parte del presidente è seguito lo squillo delle trombe e il rullare dei tamburi; ai battezzati, in ricordo è stata consegnata una pergamena e il fazzoletto, che è stato indossato legandolo al collo.

Tra i 20 battezzati, diversi bambini accompagnati dai genitori, tra cui la piccola Anna Stivala, di tre mesi, figliola del cavaliere Calogero Stivala e di Valentina Conti, Maria Alissa La Mattina, Emanuele Convento i cavalieri Danilo Cagno e Concetto Favella e tanti altri tra cui il più anziano quartierante il sig. Gaetano Schillaci, con i suoi 76 anni d'età.
Alla cerimonia non è mancata la presenza del consulente ecclesiastico Mons. Antonino Scarcione, che dalla prima edizione ha condiviso ed ha supportato detta iniziativa volta a valorizzare e a far crescere il sentimento di appartenenza al quartiere.

Il presidente a conclusione della serata ha ringraziato quanti si sono adoperati per la buona riuscita dell’evento, i soci del quartiere, i musici, capeggiati da Moreno Purrazza, i figuranti, Sonia Conti vedova Roccazzella e la ditta Salvatore Schillaci per avere realizzato come ogni anno, a titolo gratuito, l'impuntura ai foulard.

Filippo Rausa si è detto felice e soddisfatto, consapevole che l’idea del "Battesimo laico", con gli anni diventerà una tradizione imprescindibile.
Grande desiderio, ha ribadito Rausa, è che in sinergia con l’Amministrazione comunale si possa realizzare una fontanina, quale arredo urbano nella grande aiuola di piazza castello, per diventare il luogo deputato alle cerimonie future. 

Un entusiasmante pomeriggio di festa, che contraddistingue ancora una volta lo stile, la passione e la bontà delle iniziative che il nobile Quartiere Monte Mira propone, per esaltare l'importante rievocazione storica del Palio dei Normanni, con la sua Quintana al Saraceno, che se da un lato divide i quartieri nella competizione, dall'altro li unisce sotto il manto protettivo della Madonna delle Vittorie. 

La serata si è conclusa presso il Ristorante Primavera con la cosiddetta Cena dei Battezzati e dei simpatizzanti al quartiere.

Di seguito l'elenco dei Battezzati, i piccoli e grandi Aquilotti.
1.STIVALA ANNA 
2.LAVORE NUNZIO
3.CAGNO DANILO
4.CONVENTO EMANUELE
5.SPECIALE GABRIELE
6.LA MATTINA MARIA ALISSA
7.SERENO CRISTIAN
8.FAVELLA MANUEL
9.FAVELLA MARIA
10.FAVELLA CONCETTO
11.LA DELIA KRISTEL
12.SCHILLACI GAETANO
13.FUARDI ALESSANDRO
14.ROVETTO
15.GALLETTA ANDREA
16.CALCAGNO NICOLO'
17.PARLASCINO ANGELO
18.ARDITO LUCA
19.D'AGATA BENEDETTO
20.CHIARITO CARLO

                                                                            Salvatore Di Dio

Di seguito alcuni scatti fotografici che riassumono la nona edizione del Battesimo di Quartiere.