"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

lunedì 27 febbraio 2017

Bellissima l'esperienza del Carnevale di Acireale


Sabato 25 febbraio oltre cinquanta quartieranti e molti componenti il consiglio direttivo del nobile quartiere Monte Mira, sono stati ad Acireale per partecipare al “Più Bel Carnevale di Sicilia”, slogan che sottoscriviamo, poiché i carri allegorici, per la bellezza stupefacente hanno ripagato ogni aspettativa.








domenica 26 febbraio 2017

Martedì 28 ritorna il Carnevale in PIAZZA


Appello per salvare dallo stato di degrado la Chiesa di San Lorenzo-Teatini




Di seguito riportiamo il testo dell'interrogazione che la Consigliera comunale Laura Saffila ha inviato al Sindaco, al Vescovo, agli Assessorati Regionali ai BB.CC., alla Famiglia, Politiche sociali e Autonomie locali, alla Soprintendenza BB.CC.AA. di Enna, al Presidente del Consiglio Comunale e al Presidente della V° Commissione Consiliare relativamente la problematica sulla Chiesa di San Lorenzo-Teatini.



  

Piazza Armerina, 21 febbraio 2017
                                                                                                                   
Oggetto: Appello per salvare dallo stato di degrado la Chiesa di San Lorenzo-Teatini.
                   
 Egregio sig. Sindaco,  

  la scrivente Laura Saffila, pone all'attenzione delle SS.LL. la proposta di seguito descritta, quale contributo di idee al percorso di partecipazione alla vita politica ed amministrativa che mi lega nella funzione di Consigliere Comunale.

Da notizie di stampa apparse sul giornale “La Sicilia” di lunedì 20 febbraio c.a., pagina 14, enna provincia, “Appello per salvare dallo stato di degrado la Chiesa di San Lorenzo” a firma di Marta Furnari; si premette, che tutta l’area a breve sarà interessata dal recupero degli affreschi del Borremans nella chiesa di San Giovanni Evangelista e del recupero dell’ex Istituto Magistrale che sarà adibito a Commissariato di Polizia di Stato.
Pur tuttavia, l’area circostante resta degradata in quanto il complesso della chiesa dei Teatini/San Lorenzo, risulta in precarie condizioni e poco decoroso alla vista di quanti giornalmente vi transitano, residenti e turisti, poiché insiste lungo l’asse viario di via Umberto; nonché un serio pericolo per l’incolumità pubblica come risulta dal transennamento effettuato a suo tempo, un immagine desolante del sito che ne pregiudica la bellezza circostante dei luoghi limitrofi.
A fronte di quanto detto, risulta lodevole l’appello lanciato dal dott. Francesco Galati, che pone un serio problema per il recupero della chiesa. Tale recupero, ritengo può essere effettuato solo esclusivamente da parte della Curia Vescovile dal momento in cui dovesse effettuarsi il passaggio di proprietà dalla Regione Sicilia (ex Ipab) alla Diocesi di Piazza Armerina.
Il problema attuale della proprietà sarebbe opportuno verificarlo e qualora dovesse essere effettivamente della Regione Sicilia, la sottoscritta con la presente interpellanza chiede che la nostra Amministrazione Comunale si attivi con la Curia Vescovile affinché la Regione attraverso l’assessorato competente trasferisca di fatto e di diritto la chiesa alla più volte citata Curia piazzese, la quale, condicio sine qua non, proceda al recupero per restituirla alla comunità quale chiesa di culto, dalla quale traspare la storia e la cultura della città di Piazza Armerina.

Pertanto, in attesa di un Vostro cortese riscontro, cordialmente porgo distinti saluti.

                                              Laura Saffila
                                      Consigliere Comunale

sabato 25 febbraio 2017

La Domenica con Gesù, VIII del Tempo Ordinario

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: “…Si dimentica forse una donna del suo bambino…? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai” Is 49,14-15 .

Fratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio” I Cor 4,1-5 .

“…Nessuno può servire due padroni…Non potete servire Dio e la ricchezza…Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono…Eppure il Padre vostro celeste li nutre…Cercate, invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia…”Mt 6,24-34.



I temi, che caratterizzano questa domenica, sono sintetizzati nel versetto biblico del canto al vangelo: “La Parola di Dio…discerne i sentimenti e i pensieri del cuore, mostra le certezze su cui l’uomo fonda la sua vita ed evidenzia i carismi e i doni, da far fruttificare, per il bene degli altri. Il credente di oggi è preoccupato di sé, del futuro, dei suoi figli, della crisi economica, della povertà, del surriscaldamento del pianeta e dei disastri ambientali.

Di fronte a questi problemi, non è possibile “delegare a Dio” interventi risolutivi. Bisogna, invece,
interrogarsi sul progetto di Dio per il mondo ed essere pronti alla cooperazione. La fiducia nell'intervento di Dio consiste nel seguire il suo insegnamento; esso inizia nel momento in cui il credente nota l’ ingiustizia e si sforza di agire secondo il vangelo, prendendosi cura dell’ uomo, come fa il Creatore.

Costruire il Regno e cercare la giustizia sono gli elementi, che garantiscono la certezza che tutto il resto, cibo, vestito e cosmo, gli saranno dati in aggiunta (Mt 6,33).

Vediamo che la società odierna sperimenta soprusi, ingiustizie, contrasti e malvagità. Ma il credente, in questo mondo, è chiamato ad intervenire, ad es., attraverso le opere di misericordia spirituale e corporale, che costituiscono, grazie a lui, una testimonianza dell’ amore di Dio nella storia. Come dice R. Follereau: “Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani,…Non ha piedi, ha soltanto i nostri piedi”.

Proprio in questo consiste la seconda richiesta della “colletta”: il servizio, a cui la Chiesa si dedica con fiducia, è esattamente quello di mostrare agli uomini e alle donne che Dio si rende presente attraverso la carità dei fratelli.

Le persone, con cui condividiamo la vita, parenti, amici, colleghi di lavoro e compagni di studio, sono “gli strumenti”, le vie attraverso cui Dio è presente e agisce nella nostra quotidianità. L’ egoismo e l’ avidità privano l’ uomo della gioia della comunione, lo rinchiudono nella solitudine e lo isolano dai fratelli, rendendolo egocentrico.

Un’ autentica comunione tra le persone è l’ unica via che conduce ciascuno a comprendere pienamente sé stesso. Il dono dell’ amore, che ogni persona rappresenta per gli altri, mostra che la tenerezza di Dio è incomparabile. Alla luce della parola di Dio, ogni battezzato esamina la sua esistenza e tende verso la perfezione dell’ amore di Dio, nella quale ogni anima trova ristoro e pace. A questo punto, appare opportuno introdurre anche un riferimento alla custodia del creato, la casa comune, di cui parla la “Laudato sì” di Papa Francesco; alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani; alla cura per il quartiere, sottolineando l’ importanza di uscire da una mentalità assistenziale, secondo cui dovrebbe essere lo Stato( con i suoi organismi e le sue istituzioni) a dover provvedere alla manutenzione, mentre i cittadini, man mano, si de-responsabilizzano nei confronti del bene comune e si disinteressano, agendo, talvolta, con incuria e superficialità (si pensi, ad es., agli incendi casuali dei boschi) o arrecando volontariamente danni al patrimonio (ad es., con l’ inquinamento ambientale).

Invece, non dev’ essere così, perché Dio ha creato il mondo e lo ha affidato all’ uomo, affinchè se ne prenda cura.

                                                                    Mons. Antonino Scarcione

mercoledì 22 febbraio 2017

L'aforisma della Settimana


Consiglio di Biblioteca Comunale


Giovedì 16 febbraio con una sobria cerimonia a Sala delle Luci, presieduta dal Sindaco Filippo Miroddi e alla presenza degli Assessori, Carmelo Gagliano ai Beni Culturali, Rita Marotta alla Pubblica Istruzione e del vice sindaco Giuseppe Mattia, si è insediato il Consiglio di Biblioteca Comunale.

A comporre il Consiglio sono i Sigg. Masuzzo Gaetano, Paternicò Giuseppe, Pisana Giuseppe, Cincotta Stefania, L'Episcopo Angela Malvina e 

 





martedì 21 febbraio 2017

“Uomini dell’anno 2016” Premio al Gip Lirio Conti e a don Lino Di Dio

Servizio di Massimo Sarcuno, Rete CHIARA ...


«Oggi, con amarezza registriamo tante forme di decadenza in vari settori, ma nello stesso tempo, abbiamo delle "gocce di acqua pulita", così come le avrebbe definite Madre Teresa di Calcutta e noi prendiamo esempio e forza da queste persone perché sono di stimolo alla realtà, alla società contemporanea che è in una difficoltà inenarrabile». 
Con queste parole mons. Antonino Scarcione, direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, ha aperto la cerimonia per la premiazione "Uomo dell’Anno 2016" svoltasi venerdì presso la chiesa Sant’Agostino venerdì 17 scorso. Il premio, giunto alla 3ª edizione, si propone di mettere in luce le personalità che si sono distinte per correttezza etica e professionale nei diversi settori della vita sociale.

Sono stati insigniti del riconoscimento il magistrato Lirio Conti (nativo di Niscemi) e don Lino Di Dio (sacerdote gelese). Conti, Gip a Gela e Caltanissetta, vive sotto scorta da oltre un decennio. Spesso partecipa ad incontri e convegni organizzati dalle scuole anche fuori dalla Sicilia su tematiche di etica, religione e giustizia e libertà costituzionale. Don Lino, fondatore e assistente spirituale della Piccola Casa della Misericordia di Gela, è delegato vescovile per il Giubileo.

«La telefonata del Papa – ha detto Don Lino nel corso del suo intervento – è stato un momento di benedizione, che ora ha un volto, un cuore: la Piccola Casa della Misericordia. Papa Francesco ha voluto rivolgere alla nostra città, alla nostra diocesi, un segno di attenzione verso gli ultimi. Sappiamo quanto il Santo Padre tenga a questa chiesa povera, per i poveri. Ringrazio di cuore il vescovo per la fiducia che ha riposto in me in questi anni. Vorrei ricordare – ha aggiunto – tutti i collaboratori che nell'anno giubilare hanno tanto faticato e i volontari della Casa. A loro va il merito di questo riconoscimento».

Il dott. Lirio Conti, visibilmente emozionato, dopo aver ringraziato gli organizzatori del premio, ha detto: «Sinceramente, non penso di meritare questo riconoscimento per gli obiettivi raggiunti, se non per il mio impegno nel raggiungere gli obiettivi. Impegno che condivido con tanti colleghi, in una terra difficile, nell’interesse dell’intera comunità. Il premio – ha aggiunto il magistrato – è per la correttezza professionale ed etica dimostrata. Penso che questi aspetti siano un obbligo, un dovere per  chi, come me, riveste funzioni pubbliche ed esercita dei poteri rispetto, in particolare modo, alla libertà degli altri. Molte persone – ha continuato – avrebbero meritato più di me questo riconoscimento. Accolgo il premio come un’esortazione a raggiungere quell'obiettivo che il premio rappresenta e con un carico di responsabilità che mi spingerà ad impegnarmi ancora di più».

Presenti alla cerimonia alcuni dei componenti della commissione, la prof.ssa Marianna La Malfa, il dott. Francesco Galati e il presidente del Nobile Quartiere Monte, Filippo Rausa.

A chiudere la cerimonia, mons. Scarcione, il quale ha voluto lanciare un messaggio improntato sul dialogo e la convivenza pacifica. «Semplicemente tre parole. La prima, riferimento alla Bibbia; la seconda, riferimento alla costituzione italiana; la terza parola, Carta Ecumenica di Strasburgo, relativamente alla convivenza, se possibile armonica, tra le varie confessioni religiose. È importante – ha concluso – che la Chiesa, la società, la scuola, la cultura e le Istituzioni, dialoghino e lavorino in sintonia e in sinergia».                                                                                            Lucrezia Ferro




 





domenica 19 febbraio 2017

La Domenica con Gesù, VII del Tempo Ordinario

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: “…Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello…Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo…” Lv 19,1-2.17-18. 
“…Se qualcuno tra voi si crede un sapiente…Si faccia stolto per diventare sapiente…, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio…” I Cor 3,16-23 . 
“…Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’ altra…Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano…Affinchè siate figli del Padre vostro…Egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni…” Mt 5,38-48.

Il messaggio della 7^ Domenica è il seguente: amore senza misura. Totalmente, disinteressato. Il libro del “Levitico”, così, ci ammonisce:“Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Bisogna amare, quindi, non solo coloro che ci fanno del bene, ma anche i nemici e, addirittura, coloro che ci perseguitano ! L’ uomo, infatti, è chiamato ad essere perfetto come il Padre celeste, “che fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni”. Alla violenza, al male e all’odio, il cristiano risponde con la carità, la bontà e la riconciliazione.

-Vediamo che i testi liturgici definiscono la “nostra identità”, con parole precise: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo”. La via che porta alla santità è molto concreta: non c’ è bisogno di compiere azioni straordinarie, è sufficiente vivere con amore, riconoscendo che il fratello è un dono di Dio ed evitando di alimentare l’ odio, il rancore e la divisione.

-“Il Vangelo ci invita, appunto, ad essere perfetti come il Padre”. Dobbiamo amare non solo chi ci vuole bene, ma anche i nemici e, addirittura, pregare per chi ci perseguita. Siamo, quindi, chiamati ad un amore incondizionato e a rispondere al male con gesti di bontà. Certamente, non è facile amare chi provoca le guerre, chi compie atti di terrorismo, chi usa la violenza contro i più deboli; sarebbe, infatti, naturale “ricambiare con la stessa moneta”. Gesù ci chiede, invece, di imitare l’ amore, che il Padre nutre per noi e di pregare per coloro che ci odiano. Possiamo affermare che, se si agisce in questo modo, si è cristiani autentici.

-“Importante e molto attuale è il tema della correzione fraterna”. “Rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui”. Dovremmo sentirci responsabili gli uni degli altri, avendo a cuore il bene dell’ altro. Per questo, anche se ci costa, siamo chiamati a dirci, reciprocamente, quando non agiamo, secondo il Vangelo. “La correzione fraterna è un aspetto dell’ amore e della comunione, che devono regnare nella comunità cristiana…Correggere il fratello è un servizio ed è possibile ed efficace, solo se ciascuno si riconosce peccatore e bisognoso del perdono del Signore. La stessa coscienza che mi fa riconoscere lo sbaglio dell’ altro, prima ancora mi ricorda che io stesso ho sbagliato e sbaglio tante volte” (Cfr. Papa Francesco, “Angelus” di Domenica 7 settembre 2014).

                                                                           Mons. Antonino Scarcione

mercoledì 15 febbraio 2017

Gita Turistica a Napoli e ....dal 1 al 4 giugno 2017

Anche quest'anno il gruppo dirigente del nobile quartiere Monte ha inteso programmare una gita turistica volta alla visita dei luoghi più suggestivi d'Italia. 
E così dopo le bellissime mete degli anni scorsi, l'obbiettivo come da programma e la "scoperta" di Napoli e del suo vasto hinterland costellato da paesaggi mozzafiato e luoghi d'incanto che hanno scritto pagine della storia d'Italia. 
Di seguito il programma ricco di visite guidate, escursioni, itinerari in battello e tanto altro ancora.....Vi aspettiamo per condividere una vacanza unica e scoprire l'emozione di un sogno… Insieme!.

Riprendono i lavori di restauro degli affreschi del Borremans nella chiesa di San Giovanni Evangelista



Dopo tre anni di lungaggini burocratiche finalmente sono iniziati i lavori di restauro degli affreschi del Borremans della chiesa di san Giovanni Evangelista di Piazza Armerina.
La predetta chiesa interamente affrescata con apologie religiose fu definita dal noto critico d’arte Vittorio Sgarbi “La Cappella Sistina di Sicilia”.
Il grazie sentito va rivolto principalmente al Rettore della predetta chiesa, mons. Antonino Scarcione, e a tutte le associazioni che si sono prodigate affinché non si spegnessero i riflettori sul recupero di tale bene culturale, in particolare nella fattispecie l’Associazione Mira 1163 il cui presidente è il del dott. Francesco Galati, il quale, ab illo tempore, fin da quando era responsabile del settore Beni Culturali del Comune di Piazza Armerina si è sempre prodigato affinché gli affreschi "in primis" venissero posti in sicurezza e ora grazie alla sinergia dei vari enti e associazioni culturali, si è raggiunto lo scopo del restauro.

Naturalmente anche la nostra attività, vista l'importanza del recupero degli affreschi, seppure la chiesa non sia nel territorio del quartiere Monte, ha trovato grande risalto attraverso le pagine del blog, creando quell'informazione necessaria a tenere alta la guardia.

Di seguito, riportiamo un articolo anche della rivista nazionale, “Il Giornale dell’Arte”, a cura di Tina Lepri http://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/2014/2/118469.html, che, a suo tempo si occupò della problematica degli affreschi. 
Pur tuttavia, questi lavori debbono considerarsi un primo intervento, in quanto è doveroso che da parte delle autorità competenti, vengano finanziati anche i lavori degli altri affreschi e soprattutto i restauri del campanile e del prospetto della chiesa, che versano in pessime condizioni.
                                 Filippo Rausa

Segue perte della rassegna stampa del periodo:

"Piazza Armerina, collassano gli affreschi di Borremans in San Giovanni. Il rettore offre la sua liquidazione per salvarli"
si informa la S.V. Ill/ma che, grazie ad un finanziamento del Ministero dell'Interno, in quanto la Chiesa di San Giovanni Evangelista di Piazza Armerina (EN) - Sicilia - appartiene al FEC, sono iniziati in data 6 febbraio u.s. i lavori di restauro dei settecenteschi affreschi del fiammingo GUGLIELMO BORREMANS, eseguiti tra il 1730 e il 1735.
Ritenuto che la S.V. si occupò della problematica, lo scrivente Francesco Galati, Presidente dell'Associazione Culturale MIRA 1163, ritiene doveroso dare contezza della positiva soluzione della problematica del restauro degli affreschi che sono effettuati dalla Soprintendenza di Enna.

Piazza Armerina, collassano gli affreschi di Borremans in San Giovanni. Il rettore offre la sua liquidazione per salvarli
Un particolare degli affreschi di Guglielmo Borremans nella chiesa di San Giovanni a Piazza ArmerinaPiazza Armerina (Enna). Disperato l’appello di monsignor Antonino Scarcione, rettore della chiesa di San Giovanni Evangelista a Piazza Armerina. Dopo 20 anni di abbandono, i settecenteschi affreschi del fiammingo Guglielmo Borremans (eseguiti tra il 1730 e il 1735) stanno cedendo per le copiose infiltrazioni d’acqua dalle finestre e dal tetto della chiesa. Per bloccare il disastro la Soprintendenza di Enna aveva promesso di intervenire nel 2000, quando lo stato degli affreschi era già gravissimo. Venne così attuato un primo intervento sulle pitture, ma i tecnici si accorsero subito che oltre agli affreschi si stavano perdendo anche gli stucchi: per rimediare al disastro parte delle pitture sollevate dall’umidità e delle piogge vennero fissate con una «velinatura» della pellicola pittorica. Quell’intervento provvisorio, in attesa del restauro mai avvenuto, è diventato permanente e oggi la situazione è peggiorata. Le veline staccandosi trascinano giù porzioni di figure, dice monsignor Scarcione.

mons. Antonino Scarcione
Dopo appelli alla Soprintendenza di Enna, alle associazioni culturali e ai privati per salvare uno dei più importanti cicli di affreschi in Sicilia, ha messo a disposizione il suo Tfr, la liquidazione, per «iniziare almeno a mettere in sicurezza le parti più pericolanti».
Una prima risposta è arrivata dall’associazione Mira 1163, presieduta da Francesco Galati, componente del comitato tecnico-scientifico dell’associazione italiana siti Unesco che ha inviato una lettera all’assessore ai Beni regionali Mariarita Sgarlata e al sindaco di Piazza Armerina: «Gli interventi sulla chiesa, pur tra le difficoltà finanziarie della Regione, non sono più rinviabili.
Eventuali rimpalli di competenza tra Regione e Comune sarebbero deleteri per gli affreschi di Borremans, per la sicurezza strutturale della chiesa, e una condanna irreparabile per l’arte».

Francesco Galati
Dopo un rapido sopralluogo, Mariarita Sgarlata ha promesso un finanziamento di 70/80mila euro sui 150 necessari per un primo restauro. Ha anche rivolto un appello a banche e imprese e Cei perché partecipino alle spese. Anche il Comune, sostiene l’assessore, potrebbe intervenire con parte degli incassi della Villa Romana di Piazza Armerina.
di Tina Lepri, edizione online, 11 febbraio 2014