"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 30 settembre 2018

La Domenica con Gesù, XXVI del Tempo Ordinario / B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Fossero tutti profeti nel popolo” Num 11,25-29 . 
“Le vostre ricchezze sono imputridite” Gc 5,1-6 . 
“Chi non è contro di noi è per noi” Mc 9,38-43.45.47-48.


In estrema sintesi, si potrebbe affermare che tutto il Vangelo consista in un bicchiere d’acqua, fornito al fratello bisognoso. Eppure, mentre un uomo opera guarigioni e fa del bene, come dice Marco nella liturgia odierna, viene, incredibilmente, “bloccato” dai discepoli del Signore, perché costui non appartiene alla loro cerchia. Essi ripetono:”non è dei nostri”. Un linguaggio usato dagli apostoli di allora, dai partiti, dalle chiese, dalle nazioni e dai sovranisti di oggi.

Noi, invece, desideriamo seguire Gesù, uomo senza barriere, il cui progetto si riassume nella parola “comunione con tutti”, perché chi non è contro di noi è per noi. Chiunque aiuti il mondo a fiorire, è dei nostri. Chiunque trasmetta libertà, è mio discepolo. E’ bello vedere che per Gesù la prova ultima della bontà della fede consiste nella sua capacità di trasmettere e custodire umanità, gioia e pienezza di vita. Questo ci pone accanto a tanti uomini e donne, diversamente credenti o non credenti, che hanno a cuore la vita e si appassionano per essa e sono capaci di fare miracoli, per far nascere un sorriso sul volto di qualcuno.

Gesù invita a passare dalla contrapposizione ideologica alla proposta gioiosa, disarmata, fiduciosa nel Vangelo. Ad imparare a godere del bene del mondo, da chiunque sia fatto; a gustare le buone notizie, la bellezza e la giustizia, da qualsiasi parte vengano. Indimenticabili parole di Gesù: “chiunque vi darà un bicchiere d’acqua, non perderà la sua ricompensa”. Come afferma, giustamente, Ermes Ronchi: “la vera distinzione non è tra chi va in chiesa e chi non ci va, ma tra chi si ferma accanto all’ uomo bastonato dai briganti, si china, versa olio e vino, e chi, invece, tira dritto”.

Un bicchiere d’ acqua, cioè, il quasi niente, che tutti hanno a casa, viene tenuto nella massima considerazione. Tutto il Vangelo in un bicchiere d’ acqua. Di fronte al male, Gesù afferma: contrapponi il tuo bicchiere d’ acqua e, poi, fidati: il male non prevarrà.

Se il tuo occhio, se la tua mano ti scandalizzano, tagliali…Ecco alcune metafore, per dire la serietà, con cui bisogna aver cura di non sbagliare la vita, per riproporre un mondo, dove le mani sappiano solo dare e i piedi andare incontro al fratello; un mondo, dove tutti siano considerati dei nostri, tutti amici della vita e tutti secondo il cuore di Dio.

                  Mons. Antonio Scarcione

martedì 25 settembre 2018

Il Nobile Quartiere Monte Mira rappresenterà il Palio a Siena in occasione del Salone mondiale del Turismo delle città e siti Patrimonio Unesco

Mancano ormai pochi giorni alla storica visita del Palio dei Normanni alla città di Siena, che per eccellenza è la "capitale del Palio". 

Siena accoglierà la folta rappresentanza del nobile quartiere Monte Mira, vincitore dell'ultima edizione della Quintana del Saraceno, capeggiata dal coordinatore del Palio, Dino Vullo, dal presidente del quartiere Filippo Rausa e da altrettanti figuranti che comporranno la delegazione che rappresenterà il Palio dei Normanni, con i costumi medievali dell'XI secolo, il tutto, in occasione  del “World Tourism Event for Unesco Cities and Sites”, che avrà luogo da venerdì 28 e domenica 30 settembre, nella rinomata Città del Palio e dove il Comune di Piazza Armerina avrà un proprio stand espositivo. 

Il World Tourism Event..., ovvero il Salone mondiale del Turismo delle città e siti Patrimonio Unesco, sarà ospitato presso il Complesso museale di Santa Maria della Scala, che mette a disposizione i suoi ambienti monumentali; il tutto organizzato da M&C Marketing Consulting con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, del MIBAC, dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco, della Regione Toscana, di Toscana Promozione Turistica, del Comune di Siena, di Confindustria Toscana Sud e con il supporto di Enit.

Il Salone intende essere non solo un momento di promozione delle Città e dei siti patrimonio dell’Umanità, ma anche occasione di riflessione e confronto sulle tematiche legate allo sviluppo di un turismo sostenibile, che preservi il patrimonio culturale locale e ne faccia, in maniera responsabile, il volano di sviluppo del territorio. 


In questo scenario, il nostro Assessore al Turismo e Beni Culturali, Ettore Messina, è riuscito a proporre e portare in vetrina, il Palio dei Normanni, già iscritto nel Registro delle Eredità Immateriali (REI) della Regione Siciliana, quale momento promozionale, culturale e di rilancio della manifestazione, oltre che alla rinomata Villa Romana del Casale.

Come più volte ribadito pubblicamente dall'Assessore Ettore Messina, nel corso di "Piazza d'Estate 2018", il Quartiere che si sarebbe aggiudicata la vittoria della 62^ edizione del Palio dei Normanni, avrebbe preso parte a questo importante avvenimento in rappresentanza della storica kermesse medievale, la più antica e rinomata del meridione d'Italia.

Un avvenimento e una vetrina senza precedenti nella storia del Palio dei Normanni, che pur essendo stato nei decenni trascorsi in giro per l'Italia, alla Bit di Milano, e in altre iniziative di promozione turistica e culturale, mai era stato rappresentato al Salone mondiale del Turismo delle città e siti Patrimonio Unesco.

Il corteo che rievoca le gesta di Ruggero d’Altavilla verrà accolto dall’Amministrazione comunale di Siena alla quale sarà consegnato, in segno di incontro e stima reciproca, il vessillo papale di Maria Santissima delle Vittorie. Proprio la figura di Maria è un importante trait d’union tra le due manifestazioni: in Sicilia, a Piazza Armerina il Palio si svolge in onore di Maria Santissima delle Vittorie, festeggiata il 15 agosto, giorno dell’Assunzione, così come a Siena il Palio di agosto è in onore dell’Assunta.

In Sicilia il Palio dei Normanni, che racconta l’integrazione tra il popolo arabo e i Normanni che Ruggero mise in atto, è più che mai attuale in un momento storico dove è invece troppo spesso difficile accettare “lo straniero”. Per questo, il corteo di 70 figuranti vedrà la presenza del giovane gambiano ospite del progetto SPRAR che lo scorso 15 settembre è stato vittima di violenza da parte di razzisti proprio nella giornata della visita di Papa Francesco a Piazza Armerina.

Un plauso all'Assessore Ettore Messina che è riuscito a coniugare gli importanti eventi, riuscendo a dare voce e palcoscenico alle dinamiche dell'integrazione, che certamente avranno una risonanza mediatica non indifferente; così come un plauso ai prodi Cavalieri giostranti del nobile quartiere Monte Mira, che con la vittoria ottenuta nel recente Palio dei Normanni, permetteranno alle rappresentanze del Quartiere, di sfilare a Siena, e di potere festeggiare degnamente un'altrettanta ricorrenza, infatti, il Comitato di Quartiere proprio tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre festeggia i suoi 35 anni di vita, da quel non lontano 1983, anno di fondazione del sodalizio, che sin dall'inizio per volontà dei proponenti soci fondatori, veniva costituito per fare sentire alle istituzioni, la voce dei quartieranti, sobbarcandosi oneri ed onori nella "rappresentanza" civica dello storico quartiere.

Da quei giorni, acqua sotto i ponti ne è passata tanta, e la provvidenziale occasione di rappresentare il Palio a Siena, viene vista come la ciliegina sulla torta, a coronamento di decenni di impegno di tanti soci, di paziente lavoro svolto giorno dopo giorno per la crescita di un quartiere che seppure è il cuore del centro storico, soffre dell’incuria di una politica che fatica a capire come la bellezza dei Quartieri puo e deve essere la risposta credibile e sostenibile alla drammatica crisi economica e sociale.


                                  Laura Saffila















lunedì 24 settembre 2018

La Sicilia arriva a Siena: il Palio dei Normanni sfila in corteo nella nostra città

Articolo tratto da http://www.sienanews.it/

La Sicilia arriva a Siena e non pensate stavolta a cannoli, cassate e arancini perché sarà un evento del tutto diverso quello che si svolgerà a Siena e che vedrà, appunto, protagonista la Sicilia venerdì Venerdì 28 e sabato 29 settembre, in occasione del “World Tourism Event for Unesco Sites”.

Succede infatti che una delegazione del palio dei Normanni di Piazza Armerina – comune in provincia di Enna, in Sicilia – sfilerà in corteo per le vie della nostra città. In nome di tradizioni che sfidano i secoli e che hanno in comune la venerazione di Maria Vergine Assunta in Cielo.

Il corteo che rievoca le gesta di Ruggero d’Altavilla verrà accolto dall’amministrazione comunale di Siena alla quale sarà consegnato, in segno di incontro e stima reciproca, il vessillo di Maria Santissima delle Vittorie. Proprio la figura di Maria è un importante trait d’union tra le due manifestazioni: in Sicilia, a Piazza Armerina il Palio si svolge in onore di Maria Santissima delle Vittorie, festeggiata il 15 agosto, giorno dell’Assunzione, così come a Siena il Palio di agosto è in onore dell’Assunta.

In Sicilia il Palio dei Normanni, che racconta l’integrazione tra il popolo arabo e i Normanni che Ruggero mise in atto, è più che mai attuale in un momento storico dove è invece troppo spesso difficile accettare “lo straniero”. Per questo, il corteo di 70 figuranti vedrà la presenza del giovane gambiano ospite del progetto SPRAR che lo scorso 15 settembre è stato vittima di violenza da parte di razzisti proprio nella giornata della visita di Papa Francesco a Piazza Armerina. Il progetto è stato ideato dall’assessore al turismo Ettore Messina, particolarmente sensibile alle dinamiche dell’integrazione.

domenica 23 settembre 2018

La Domenica con Gesù, XXV del Tempo Ordinario / B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale


“Condanniamo il giusto a morte infame” Sap 2,12.17-20 . 
“Dove c’ è gelosia, c’ è disordine” Gc 3,16-43 . 
“Se uno vuole essere il primo, sia servo di tutti” Mc 9,30-37.

Il valore evangelico degli ultimi. Gesù, “maestro inascoltato”, anche dai suoi amici. Sono i momenti dolorosi, nei quali i vicini diventano lontani. In alternativa, i lontani (gabellieri, donne di strada, peccatori…) diventano vicini. Come, opportunamente, afferma lo studioso, Alberto Carrara, esaminando il testo del vangelo odierno, si notano tre passaggi, individuabili in tre paragrafi. Nel primo: Gesù attraversa la Galilea ed annuncia il suo messianismo, che “passa attraverso la sua morte e resurrezione”. Nel secondo: a Cafarnao, Gesù e i suoi entrano in casa. Gesù chiede loro di che cosa avessero parlato per strada (avevano discusso, chi di loro fosse il più grande ). Nel terzo: Gesù colloca un bambino in mezzo e dice: “chi accoglie un bambino accoglie me…”.

I tre paragrafi si articolano in due ambiti spaziali: la strada e la casa. La strada è dominata dalla “passione” umana, che ha alla radice, l’ imitazione e il confronto. Noi, talvolta, viviamo in funzione degli altri. “Non siamo, quindi, liberi, perché divorati dall’ invidia, che è l’ esito della mania collettiva del confronto e dell’ imitazione”.

Il grande scrittore francese, La Fontaine, ha ripreso con eleganza la famosa favola de “La rana e il bue”. Una rana vide un bue. Essa, invidiosa dell’ enorme grandezza di quell’ animale, si distende, si gongia…per eguagliarlo. Si gonfiò così tanto, che scoppiò…Il mondo è pieno di gente che non è affatto più saggia della rana… Dunque, la rana non si accontenta di essere una rana, vuole diventare come il bue. E, mentre fa questo, non guarda a sé stessa, per vedersi e giudicarsi, ma si rivolge all’ amica rana e delega ad essa il giudizio su di sé. Essa, adesso, non solo dipende dalla dimensione del bue, ma anche dal giudizio che danno altri.

Infatti, l’ invidia è una forma drammatica di esproprio. Gli altri ed il confronto con loro diventano l’unità di misura del nostro comportamento. Si può aggiungere, inoltre, che la nostra società, dominata dell’ informazione, è più esposta agli altri, di quanto non lo fossero quelle delle precedenti generazioni. Poiché quella attuale risulta ancora più portata al confronto ed all’ imitazione.

La gente “lascia le case e per le vie si spande:/ e mira ed è mirata” (Cfr. G.Leopardi, “Il passero solitario” ) . A proposito di “internet”, “non è affatto strano che si parli di “piazza virtuale”, di un luogo pubblico, dove ci si vede, ci si confronta, si imita.

Al termine del cammino Gesù ed i suoi entrano in casa. Egli si siede e dice: “Siate gli ultimi, diventate bambini”. E’ opportuno ricordare che il bambino, presso le società antiche, era marginale e trascurato, non aveva nulla, non era nessuno, non poteva, quindi essere imitato e tanto meno invidiato.

Si potrebbe dire che il discepolo, invece, è invitato dal Signore a “passare dalla strada alla casa, dallo spazio indistinto, in cui ci si confronta, si imita e si invidia, allo spazio familiare, nel quale ci si apre al fratello, per lavargli i piedi e servirlo”.

                                                                         Mons. Antonino Scarcione


domenica 16 settembre 2018

La visita di Papa Francesco a Piazza Armerina: combattere disoccupazione, usura e dipendenze


Sabato 15 settembre 2018. La visita pastorale di Papa Francesco alle Diocesi di Piazza Armerina e di Palermo in occasione del 25° anniversario della morte del Beato Pino Puglisi.
Alle ore 6.30 di questa mattina, il Papa, lasciata Santa Marta in Vaticano, si è trasferito all’aeroporto di Ciampino da dove è partito per recarsi alle Diocesi di Piazza Armerina e di Palermo. 
Dopo l’atterraggio all’aeroporto “Cosimo di Palma” di Sigonella, l’elicottero con a bordo il Papa è decollato alla volta di Piazza Armerina. 
Al suo arrivo, nel Campo sportivo “San Ippolito”, il Papa è stato accolto dal Vescovo di Piazza Armerina, Mons. Rosario Gisana, dal Prefetto di Enna, Maria Antonietta Cerniglia, e dal Sindaco della città, Nino Cammarata. 
Dopo il saluto di Mons. Rosario Gisana, il Papa ha rivolto il suo discorso ai fedeli presenti.

Papa Francesco a Piazza Armerina: combattere disoccupazione, usura e dipendenze

La Domenica con Gesù, XXIV del Tempo Ordinario / B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Ho presentato il mio dorso ai flagellatori…Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi…” Is 50,5-9a . 
“…Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e…Cibo…e uno dice loro…Riscaldatevi e saziatevi, ma non date loro il necessario…A che serve…? La fede, se non è seguita dalle opere…è morta…” Gc 2,14-18 . 
“…La gente, chi dice che io sia ? …Ma voi, chi dite che io sia ? Pietro rispose: Tu sei il Cristo…” Mc 8,27-35.

Gesù è in un luogo solitario a pregare. Silenzio, solitudine e preghiera: momenti di grande intimità di un piccolo gruppo col Signore. Vediamo che, a questo punto, Gesù fa una domanda, da cui, successivamente, dipenderà tutto: “Chi dice la gente che io sia ? “E, poi, chiede: “Voi chi dite che io sia ? “. Notiamo che Gesù vuole che i suoi siano “poeti e pensatori della vita”. Certamente, come afferma Carlo Maria Martini, “la differenza profonda tra gli uomini non è quella che intercorre tra credenti e non credenti, bensì, quella che c’ è tra pensanti e non pensanti”.

Ma voi non accontentatevi di un fede “per sentito dire”. Voi che avete camminato con me per tre anni, voi, miei amici, che io ho scelto ad uno ad uno, ditemi, chi sono io per voi ? Questa domanda, come, opportunamente, afferma E.Ronchi, costituisce “il cuore della fede”. Gesù sembra chiederci: “Chi sono io per te ?”. Vediamo che Gesù cerca persone, non definizioni. Egli domanda, puntualmente, che cosa sia successo dentro di te, quando tu lo hai incontrato. Il quesito è molto simile a quello che si rivolgono reciprocamente gli innamorati: “Quale posto ho io nella tua vita ? “. E l’ altro risponde: “Tu sei la mia vita, la mia donna, il mio uomo, il mio amore “.

Gesù desidera sapere, se Pietro sia innamorato del Signore, se gli abbia aperto il suo cuore. Infatti, il nostro cuore può essere “la culla o la tomba” di Dio. L’ infinito è grande o piccolo, nella misura in cui noi gli diamo spazio dentro di noi stessi. Cristo non è ciò che diciamo di lui, ma ciò che viviamo di lui. In ogni caso, comunque, la risposta alla domanda del Signore deve contenere, quanto meno implicitamente, l’ aggettivo “mio”, proprio come quello che formulò S.Tommaso nell’ apparizione del Risorto: “Mio Signore e mio Dio”. Mio, come il respiro. Ed io, senza di esso, non potrei vivere.

                                                              Mons. Antonino Scarcione

giovedì 13 settembre 2018

Aspettando Papa Francesco, ricordiamo la storica Udienza Generale in piazza San Pietro del 27 agosto 2014



Giovedì 27 agosto è una data importantissima per il nobile quartiere Monte Mira poiché ricorre il quarto anniversario della storica visita dal santo padre, papa Francesco.

E' ancora vivo il ricordo di quel mercoledì di fine estate, il 27 agosto 2014 quando il nobile quartiere Monte Mira partecipò per la prima volta nella sua storia all'Udienza dal Santo Padre in piazza San Pietro. 

In Vaticano, il papa veniva accolto da una rappresentanza di figuranti del nobile quartiere Monte Mira (capitano, magistrati, notabili, dame, paggi, vessillifero), nei consueti abiti storici del Palio dei Normanni, per celebrare il 50° anniversario dalla 1^ vittoria al Palio. 

La nutrita delegazione di oltre 150 quartieranti e concittadini, era guidata da Sua Ecc. il Vescovo di Piazza Armerina mons. Rosario Gisana; da mons. Antonino Scarcione preposto della Cattedrale e consulente ecclesiastico del Comitato di Quartiere; da Filippo Rausa presidente del nobile quartiere Monte Mira, dal Sindaco di Piazza Armerina Filippo Miroddi e in rappresentanza del Consiglio Comunale, dal consigliere comunale Laura Saffila.

Filippo Rausa, mons. Antonino Scarcione, il Sindaco Filippo Miroddi
"Momenti unici, bellissimi e irripetibili" queste le prime parole di Filippo Rausa subito dopo avere stretto la mano e parlato con papa Francesco, "mi ritengo fortunato, un predestinato, perché sto realizzando i sogni, i progetti giovanili al di là di ogni avversità".

Subito dopo l'Udienza, sul sagrato di piazza San Pietro, i doni del Quartiere (il foulard appositamente realizzato per l'occasione e la bandiera del quartiere); della Fondazione Prospero Intorcetta e della Città, una riproduzione dell'icona bizantina della Madonna, Maria S.S. delle Vittorie. 

Papa Francesco, nel rivolgere il suo benedicente e affettuoso saluto al presidente Filippo Rausa, a mons. Scarcione, al Sindaco Filippo Miroddi e al Vescovo Rosario Gisana, manifestava la viva gratitudine a tutti i quartieranti giunti a Roma, invocando la santa benedizione al nobile Quartiere Monte Mira ed la città di Piazza Armerina.



Il Vescovo Mons. Rosario Gisana, Laura Saffila, Filippo Rausa, Pietro Rausa con il Palio
Pietro Rausa con il Palio, il Vessillo papale di Maria S.S. delle Vittorie
per la prima volta in assoluto in piazza San Pietro
Pietro Rausa, Pino Parlascino e il Dott. Giuseppe Portogallo



Il saluto del papa ai pellegrini italiani presenti in piazza San Pietro e al Nobile Quartiere Monte dal minuto 59:00

I viaggi dei Papi in Sicilia, dalla mafia alle tragedie dell'immigrazione


Ci siamo, mancano due giorni all'arrivo di papa Francesco a Piazza Armerina e tutto sembra così surreale, un'attesa spasmodica per ogni singolo piazzese, un evento che passerà alla storia della Città e dell'Isola tutta e che verrà ricordato e tramandato alle generazioni future con cognizione di particolari e di singole suggestioni, che ognuno di noi percepirà e scolpirà indelebili nella propria mente e nel proprio cuore.

La Città si prepara alla visita-evento più grande della sua millenaria storia, la visita di un Pontefice, il vicario di Gesù Cristo, il successore di San Pietro, che giunge in questa terra nel cuore di Sicilia, ...."Platia un ben munito fortilizio, cui appartiene un vasto contado con terre da semina veramente benedette dalla provvidenza".... come scriveva Al-Idrisi (il più famoso dei geografi arabi), nel Libro di Ruggero, redatto nel 1154.

La trepidante Piazza Armerina accoglierà il Papa e sul palco di piazza Falcone e Borsellino oltre alle autorità, sarà Lei a volgere il suo materno sguardo a Francesco, l'icona bizantina della Madonna delle Vittorie, venerata da secoli dal popolo piazzese; che per l'occasione lasciato l'altare della Cattedrale, farà bella mostra di se accanto al ..'Papa che viene dalla fine del mondo'...

E a proposito della storia dei papi, che nei secoli si sono succeduti, la tradizione vuole, che l'icona bizantina della Madonna delle Vittorie, fu inviata da papa Alessandro II, al conte Ruggero d'Altavilla, il normanno, dopo la famosa battaglia di Cerami nel 1063.

Per la cabala e la numerologia, saranno un caso i 955 anni da quella data?; così come, saranno un
caso gli 855 anni dalla rifondazione della Città? (1163), e inoltre, a distanza di secoli la Madonna delle Vittorie continua a portare quel messaggio di pace, ieri volto alla ricristianizzazione della Sicilia, oggi, quale messaggio di pace nel seno dell'accoglienza e dell'integrazione.

Detto ciò, Papa Francesco, torna in Sicilia a distanza di cinque anni dalla prima volta, quell'8 luglio del 2013 a Lampedusa che coincide anche con la prima visita ufficiale di Bergoglio fuori dalla diocesi di Roma.

Sabato 15 settembre 2018, visiterà la città di Piazza Armerina, in questo anno particolare dedicato al Bicentenario della istituzione della Diocesi piazzese 1817, e concluderà la sua visita pastorale a Palermo per ricordare il sacrificio di don Pino Puglisi, nel 25° anniversario dalla morte per mano della mafia.

Ma andiamo in ordine cronologico, indicando quante volte i papi sono venuti in Sicilia. Per cinque volte, nel corso del suo lungo pontificato durato oltre 26 anni, Giovanni Paolo II si è recato in visita pastorale in Sicilia. 

Solo una quella di Benedetto XVI anche se il suo periodo sul soglio di Pietro è stato molto più breve di quello del suo predecessore, meno di 8 anni. 

La prima volta che Giovanni Paolo II mise piede in Sicilia fu il 20 e il 21 novembre del 1982, quando si recò a Palermo e nella Valle del Belice dove celebrò la messa proprio nei luoghi che 14 anni prima erano stati devastati dal terribile terremoto. 

Sei anni dopo (precisamente l'11 e il 12 giugno del 1988) il pontefice fu a Messina e a Tindari luoghi nei quali è molto forte il culto della Vergine Maria, a Messina si venera la Madonna della Lettera a Tindari c'è il santuario dedicato alla Madonna Nera. 

Nella storica visita del 8, 9 e 10 maggio 1993 Wojtyla andò a Trapani, Mazara del Vallo, Caltanissetta e Agrigento. In quella occasione pronunciò l'anatema contro la mafia: ..."Dio ha detto 'non uccidere'....

Il 4 e 5 novembre 1994 Giovanni Paolo II andò in visita pastorale a Catania e Siracusa.

Il 23 novembre 1995, Giovanni Paolo II si recò a Palermo in occasione del 3° convegno della Cei.

Il 3 ottobre 2010, Papa Ratzinger visitò Palermo nella sua unica volta in Sicilia in occasione del convegno su giovani e famiglia. In quella occasione il Papa ricordò don Pino Puglisi, Falcone e Borsellino, e esortò i giovani a non aver paura della mafia. Ma citò anche la mancanza di lavoro e la precarietà dei giovani siciliani. Al ritorno in aeroporto il pontefice fece un fuori programma fermandosi davanti alla stele che ricorda le vittime della strage di Capaci dove depose una corona di fiori.

L'8 luglio del 2013 il neo eletto Papa Francesco decise che la prima visita fuori da Roma sarebbe stata in Sicilia e precisamente a Lampedusa, luogo di grande simbolo perché primo approdo per i migranti che attraversano il Mediterraneo per giungere in Europa.

Sabato 15 settembre 2018, come detto in premessa, visiterà la città di Piazza Armerina, per poi concludere la sua visita pastorale a Palermo.

                                                                                              Filippo Rausa


martedì 11 settembre 2018

VESTIRE L’ICONA, QUANDO LA MODA INCONTRA LA FEDE. INAUGURATA LA MOSTRA DI ABITI DEDICATA A PAPA FRANCESCO

“Vestire l’Icona la mostra di abiti e costumi sacri dedicati all’arrivo di Papa Francesco in Sicilia, a Piazza Armerina, è un esempio di come la moda possa reinventare un nuovo linguaggio per descrivere la storia e l’iconografia sacra lasciando immutate le tradizioni ed esaltandone la fede e la sacralità”

"Vestire l'icona", curata dalla Prof.ssa Liliana Nigro e dagli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Catania, fino al 17 settembre in esposizione a Palazzo Trigona (orari: da lunedì a venerdì ore 9-14, il mercoledì ore 9-18).

Tra gli abiti, quello realizzato dallo scenografo Pietro Rausa, nostro quartierante e concittadino, connubio tra arte sartoriale e architettura che rappresenta la cupola del Duomo di Catania.
 








domenica 9 settembre 2018

La Domenica con Gesù, XXIII del Tempo Ordinario / B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Ecco il vostro Dio…Si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi…” Is 35,4-7a . 
“…Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite : Tu siediti qui, comodamente” e al povero dite: “Tu mettiti là in piedi”…Non fate forse discriminazione ? Gc 2,1-5 . 
“…Gli portarono un sordomuto…Emise un sospiro e gli disse: “Effatà, cioè, Apriti”…Gli si aprirono gli occhi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente…” Mc 7,31-37. 
 
Vediamo che Gesù cammina attraversando la Galilea, le città fenice di Tiro e di Sidone, fino alla Decapoli. Gesù, “uomo senza confini”, come afferma E.Ronchi, mette insieme e “cuce” i lembi di una ferita, sempre alla ricerca di una dimensione dell’ umano, che accomuna tutti, a prescindere da ogni divisione culturale, religiosa e razziale. Gli portarono un sordomuto, un uomo “imprigionato nel silenzio” . Ma viene portato da una comunità, che gli vuole bene, fino quel maestro straniero, per il quale ogni terra è patria. 
 
Lo pregarono di imporgli la mano. Ma Gesù fa ben di più. Infatti, appartiene alla pedagogia dell’ attenzione, perché alle parole fa seguire i gesti. Il Signore lo prende e lo porta con sé, in disparte, e, così, gli esprime un’ attenzione particolare. Non è più un emarginato, adesso è il preferito. Gesù, successivamente, pose le dita negli orecchi del sordo: il tocco delle dita e delle mani che parlano senza parole. Notiamo che Gesù entra in un rapporto corporeo, come quello di un medico ricco di umanità. Poi, tocca la sua lingua con la saliva. Come se dicesse: Ti dò qualcosa di vitale, che sta nella bocca insieme al respiro e alla parola. Questo, certamente, appare come un vangelo di contatti, di odori e di sapori. Guardando, quindi, verso il cielo, gli disse: “Effatà”, cioè, Apriti ! In aramaico, nella lingua del cuore. Apriti agli altri e a Dio. Gesù parte dalle orecchie, perché sa parlare solo chi sa ascoltare. Gli altri alzano barriere comunicative, quando parlano. Gesù non guarisce i malati, perché diventino credenti, ma per creare uomini liberi, perché, come afferma Sant’ Ireneo, “La gloria di Dio è l’ uomo vivente”, l’ uomo ritornato nella pienezza della vita. 
 
                                                                       Mons. Antonino Scarcione