sabato 12 luglio 2025
LA DOMENICA CON GESU', XV DEL TEMPO ORDINARIO
…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
“…Obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandamenti e i suoi decreti…Questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica” Dt 30,10-14 .
“Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile…Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa…” Col 1,15-20 .
“…Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna ? Gesù gli disse: Che cosa sta scritto nella Legge ?...Costui rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta le tua forza e con tutta la tua mente, e il prossimo come te stesso…” Lc 10,25-37.
“ATTRAVERSO LA PARABOLA DEL BUON SAMARITANO, GESU’ RIORIENTA UN MAESTRO DELLA LEGGE: L’ AMORE VERRSO IL PROSSIMO E’ UN RIVERBERO DELL’ AMORE CHE PROVIENE DA DIO. GESU’ INFATTI ESORTA A DIVENTARE PROSSIMO DEGLI ALTRI ALLA STREGUA DEL SAMARITANO. EGLI E’ IL MODELLO, AUTENTICA ICONA DEL PADRE. E’ L’ UNICO INTERPRETE DELLE SACRE SCRITTURE”.
Valorizziamo il commento di Salvatore Cumia, giovane studioso della diocesi armerina (Servizio della Parola n. 567 pag.153 e ss.). Egli si sofferma, efficacemente, sui due momenti che caratterizzano la famosa parabola del “Buon Samaritano”: l’ uomo che scende da Gerusalemme a Gerico e incappa nei briganti e la risposta di Gesù al dottore della Legge su che cosa debba fare per avere la felicità.
-Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico…Vediamo che nella parabola c’ è un rovesciamento di situazioni: il sacerdote e il levita-i più titolati ad usare misericordia- si rivelano essere coloro che non amano, non esercitano solidarietà e non usano misericordia. Mentre “colui che si poteva e doveva odiare”, cioè il samaritano, “preso da compassione”, si rivela essere colui che esercita la solidarietà verso colui che incappò nei briganti.
Si potrebbe attualizzare la parabola, facendo scorrere davanti agli occhi le varie situazioni in cui qualcuno può aver avuto bisogno del nostro aiuto o della nostra attenzione. Sappiamo bene che, tante volte, non ci accorgiamo di ciò che accade attorno a noi. Qualche volta, ciò accade nelle nostre famiglie, nel condominio, a coloro che abitano nello stesso pianerottolo.
Se, oggi, ponessimo al Signore la stessa domanda del dottore della Legge, Egli ci metterebbe di fronte alla radicalità del comandamento dell’ amore, asse attorno a cui ruotano l’ Antico e il Nuovo Testamento.
-Nella sua risposta, Gesù non pone limiti. Il samaritano ha dimostrato di amare, con i fatti, e non a parole. Ha amato, e basta. Indipendentemente da chi fosse il più prossimo.
Adesso tocca a noi. Gesù ha detto: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”.
Quante volte, quel levita o quel sacerdote siamo stati noi ! Siamo passati oltre e non ci siamo accorti dei fratelli bisognosi. Certamente, la parabola del buon samaritano è l’ esemplificazione concreta del cuore di Dio Padre, che ci invita ad “amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’ anima, con tutta la mente e il prossimo come noi stessi”.
Mons. Antonio Scarcione
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