"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 21 aprile 2024

LA DOMENICA CON GESU', IV DI PASQUA / B

 …… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

…Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro:…Nel nome di Gesu’ Cristo, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato…In nessun altro c’ è salvezza…” At 4,8-12 . 
“…Carissimi, noi fin da ora siamo figli di Dio…” 1 Gv 3,1-2 . 
“…Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario…vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde…” Gv 10,11-18.

“L’ IMMAGINE DI GESU’ BUON PASTORE E’ CENTRALE. Egli ha una relazione unica con Dio Padre e manifesta il suo amore nel dono della sua vita sulla croce. Le pecore che scelgono il buon pastore sono chiamate ad accogliere la sua Parola e a compiere le sue opere: dare la vita, dare la libertà, non disperdere, ma radunare il gregge e accogliere la pecora dispersa. Vivere la piena libertà significa allora amare fino in fondo, fino a dare la propria vita.”

Come giustamente afferma nel suo commento al testo evangelico odierno Luigi Verdi, Gesù stabilisce confini, delimita spazi di senso: di qua le pecore di là i lupi, di qua i pastori di là i mercenari, i guardiani a pagamento. O sei l’ uno o sei l’ altro. Dall’ appartenenza a uno di questi campi scaturiscono le scelte autentiche. Tu sei tra quelli che scappano, lasciando le pecore tra le mascelle del lupo, o sei il pastore che le difende, rischiando lui stesso e per primo il morso dei lupi ?

Papa Francesco dice: “Stai con le pecore a tal punto da portare addosso l’ odore delle pecore ? Cioè, sei indifferente oppure ti prendi cura veramente di coloro che ti sono stati affidati ? “. Così scopriamo che ognuno di noi è una persona importante, anzi insostituibile. Sì, perché Gesù, il Pastore, conosce il mio nome. E il tuo. Gli interessa di me, di te, fino a mettersi a correre, se mi perdo. “Come il vero pastore, porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le madri” (Is 40,11).

Ma oggi Gesù si spinge fino “a dare la vita”. Buono e bello nella traduzione greca coincidono, si indicano con lo stesso termine, “kalòs”: nella liturgia odierna, quindi, quando Gesù afferma “io sono il buon pastore”, è come se dicesse anche: “io sono il pastore bello”. Di una bellezza che lascia col fiato mozzato: la bellezza del donarsi. La stessa di quando l’ innamorato dona un fiore alla sua amata.

In Dio la bellezza è un amore esagerato per noi, che altro non siamo che agnellini sul suo petto.

                                  Mons. Antonio Scarcione

sabato 20 aprile 2024

Proposta di riqualificazione della scalinata di Sant’Anna, abbellita in ogni sua alzata da rivestimento in mosaico, riproducente i pavimenti musivi della Villa Romana del Casale.

Di seguito la lettera inviata al Sindaco, avv. Nino Cammarata relativamente la proposta di riqualificazione della scalinata di sant'Anna.

Piazza Armerina, 18 aprile 2024

Al Sig. Sindaco, avv. Nino Cammarata
All’Assessore ai LL.PP. dott. Epifanio Di Salvo
All’Assessore all’Urbanistica, avv. Roberta Orlando
LORO SEDI

Oggetto: proposta di riqualificazione della scalinata di Sant’Anna, abbellita in ogni sua alzata da un rivestimento in mosaico, riproducente i pavimenti musivi della Villa Romana del Casale.

Lo scrivente Filippo Rausa, unitamente al Consiglio Direttivo del nobile quartiere Monte Mira comunica alle SS.VV. quanto segue:

facendo seguito alle richieste precedenti del 12 febbraio 2015, all'Amministrazione comunale presieduta dal Sindaco Miroddi, e alla successiva datata 31 marzo 2022 indirizzata all’attuale amministrazione Cammarata, avendo come oggetto la riqualificazione della scalinata di Sant’Anna, con le alzate rivestite in mosaico, il Consiglio direttivo del Comitato di Quartiere ripropone la stessa idea di progettazione, che potrebbe essere finanziata dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Questo Comitato di Quartiere, da sempre a con ogni Amministrazione ha cercato infatti di contribuire con idee e proposte al percorso di partecipazione alla vita reale, percepita e vissuta dai quartieranti.
Il nostro Centro Storico per la sua conformazione è ubicato sul colle Mira, detto comunemente Monte.

In esso, sin dal 1163 si sviluppò la città di Piazza Armerina, che attraverso i secoli si è espansa urbanisticamente lungo le pendici, dando vita ad uno dei cosiddetti “Centri storici minori” di grande importanza, per la sua conservazione monumentale dei fabbricati civili, e di quelli religiosi.

Tra gli assi viari che percorrono il quartiere Monte Mira, vi è una grande scalinata che taglia la scarpata del colle, protraendosi da via Sant’Anna a via Vittorio Emanuele II, prospiciente la piazzetta dei Gesuiti, adiacente la Biblioteca Comunale.

La scalinata di Sant’Anna è inserita in un complesso monastico e monumentale di grande bellezza e fascino architettonico. Infatti fa da spartiacque tra l’antico monastero di Sant’Anna, con l’omonima e prestigiosa chiesa ottagonale; il palazzo Trigona di Dainammare poi Sceberras, attualmente di proprietà della Diocesi, sede della Caritas, e la maestosa chiesa di Sant’Ignazio di Loyola con l’ex annesso Collegio dei Gesuiti.

Detta scalinata giornalmente è percorsa da centinaia di quartieranti, concittadini e nei periodi di affluenza turistica da migliaia di turisti e visitatori in genere.

La scalinata, non è stata mai tenuta nella seria considerazione di “attrattore turistico” ma vista come semplice struttura di passaggio, ed invece potrebbe diventare una scala monumentale, veramente unica ed originale che susciti curiosità e ammirazione nei visitatori.

La scalinata di Sant’Anna, giusta la posizione strategica tra la Cattedrale, il castello Aragonese, i principali contenitori Museo Trigona, Pinacoteca, Museo Diocesano e comunque il centro storico tutto, oltre all’elemento strutturale per la quale è nata, potrebbe assurgere a funzione “decorativa”, ovvero, con un progetto di riqualificazione essere trasformata in scala monumentale, abbellita in ogni sua alzata da un rivestimento in mosaico, riproducente i pavimenti musivi della Villa Romana del Casale, diverso per ogni singolo gradino.

Infatti, la nostra Città conosciuta nel mondo con l’appellativo di “Città dei Mosaici” non ha alcun richiamo visivo che la colleghi alla Villa Romana, né un’insegna, né una targa viaria, nulla che ne testimoni l’affinità con la Villa.

Naturalmente la nostra proposta non vuole essere la risoluzione di questa atavico problema, ma anzi, l’inizio di un percorso volto a ridisegnare l’immagine della Città funzionale al patrimonio UNESCO dell’umanità cui è stata elevata nel 1997 la Villa Romana del Casale e di cui noi piazzesi oltre ad esserne i custodi, ne siamo orgogliosi.

Cronologicamente la scalinata di Sant’Anna, nel corso di questi ultimi due secoli è stata più volte ridisegnata, all’inizio del 1900 (come da foto), si presentava con gradinate intercalate da ampie piazzette, costituite in pietra arenaria rosata.

Successivamente fu orribilmente rimodernata così come è visibile tuttora, gradinata in pietra bianca e piazzette più piccole, pavimentate con mattonelle di asfalto che stridono, ed hanno un impatto ambientale orrendo con il complesso architettonico che ivi insiste.

Considerata la grande opportunità legata al Pnrr, volta a rilanciare l'economia, sarebbe una imprudenza perdere questa occasione.

Pertanto, auspichiamo che sia la volta buona affinché questa proposta trovi la Vostra condivisione; facendo realizzare in tempi celeri un progetto per la scalinata di Sant’Anna, che oltre a valorizzare il suo asse viario, ne possa esaltare con le alzate in mosaico la specificità di elemento strutturale che si coniuga all’arredo urbano e che diventa un’opera d’arte a tutti gli effetti.

Inoltre, detto lavoro potrebbe impegnare per la realizzazione del rivestimento in mosaico delle alzate, gli esperti artigiani locali che si occupano di restauro e realizzazione di mosaici.

Pur tuttavia, si lascia nella libera espressione di codesta spett. le Amministrazione di procedere ad una propria progettualità nell’interesse primario di recupero della suddetta scalinata, che si rende necessario e non più procrastinabile.

A tal fine, certo di un Vostro solerte riscontro, cordialmente e a nome del Consiglio direttivo del nobile quartiere, porgo distinti saluti.

I componenti del Consiglio Direttivo: Osvaldo Zitelli, Filippo Purrazza, Carlo Chiarito, Filippo Aloi, Concetto Favella, Filippo Cavolo, Antonino Amato, Filippo Bologna, Laura Saffila, Lina Favella, Jordan Tudisco, Francesco Lentini, Jessica Libro, Claudio Picicuto, Francesco Galati, Giancarlo Scicolone, Verusca Denaro, Simone Grillo, Renzo Lagati, Claudio Gennaro, Alfredo Bandiera, Moreno Purrazza, Grazia Delia.  

                                                                  Il Presidente
                                                                 Filippo Rausa

Sopra, due immagini fotografiche dell’attuale scalinata, riproducenti le alzate in mosaico (foto elaborate da Giuseppe Di Vita), di seguito, oltre alla celebre scala di Caltagirone proponiamo le foto delle città di Porto Empedocle e Vizzini che negli ultimi anni hanno proceduto al recupero e rifacimento di proprie scalinate.
 





Proposta di riqualificazione piazza CASTELLO con i Fondi Pnrr e/o altri


Di seguito la lettera inviata al Sindaco, avv. Nino Cammarata relativamente la problematica riqualificazione di piazza Castello.

Piazza Armerina, 18 aprile 2024

Al Sig. Sindaco, avv. Nino Cammarata
All’Assessore ai LL.PP. dott. Epifanio Di Salvo
All’Assessore all’Urbanistica, avv. Roberta Orlando
Loro Sedi

Oggetto: proposta di riqualificazione piazza CASTELLO con i Fondi Pnrr e/o altri

Egregio Sig. Sindaco,

piazza Castello è uno dei luoghi simbolo della città medievale di Piazza Armerina, ma di fatto risulta essere uno spazio orrendo per via della pavimentazione che la contraddistingue.

Nel corso degli anni ’80 la piazza fu oggetto di un intervento, che nell’intenzione la doveva migliorare e valorizzare e invece la scelta dei materiali ne compromise ogni sua possibile aspettativa.

La piazza delimitata da un gradino è pavimentata con un’inguardabile, per non dire, vomitevole tufo, perennemente ricoperto da muschi e licheni. Nel piano sottostante vi è un lastricato in pietra arenaria, una lunga corsia percorsa dalle auto, la cui strana caratteristica è il distanziato tra basola e basola anche di 10 cm. L’insieme di queste pavimentazioni ne hanno creato uno luogo che sia nell’aspetto che nella fruibilità risultano indecorosi per il luogo, anzi sconcertanti.

Per tutto ciò e senza ulteriori giri di parole, inutili e superflue, il Consiglio direttivo del Comitato di Quartiere, chiede,

un intervento di riqualificazione di tutta la piazza e dell’intera area perimetrale del Castello, che comprende anche piano Carcere, ove insiste la chiesa della Madonna della Neve e il tratto di strada che conduce all’ingresso dell’antico maniero, attualmente pavimentato con mattonelle d’asfalto, con ampie e coreografiche toppe di asfalto in più parti, e basole di lava.

Detto ciò, la nostra idea progettuale che rivolgiamo al Sig. Sindaco è quello di promuovere attraverso i fondi Pnrr la sua riqualificazione, riconsiderando il ruolo di piazza Castello quale importante spazio urbano, non più vago, ma un biglietto da visita per i tanti turisti che giornalmente vi sostano, vi transitano per visitare il prestigioso centro storico, luogo d’accesso al trecentesco Castello Aragonese e inoltre per diventare ancor di più un spazio vissuto da tutti i piazzesi, una grande piazza, dalle tante possibilità di uso, atta ad ospitare molteplici eventi.

Riteniamo inoltre, che i lavori di riqualificazione di una delle piazze storiche più significative della Città, dovrebbe comprendere la rimodulazione della grande e inutile aiuola a ridosso del perimetro del castello, che potrebbe invece vedere aumentare la superficie della piazza ed essere arricchita con elementi di arredo urbano quali: fontana, panchine, zampillo d’acqua, giochi ludici per i bambini e altro ancora.

Pertanto, questo consiglio direttivo del nobile quartiere Monte Mira, in sinergia con i quartieranti tutti, auspica che la sua Amministrazione comunale nel condividere le aspettative di questo Quartiere, si adoperi in tempi stretti per fare predisporre la progettazione necessaria al fine di dare nuova luce, vita e valorizzazione alla piazza Castello con una più consona pavimentazione e il necessario arredo urbano, degno della nostra città e del grande patrimonio artistico e architettonico.

Infine, la risistemazione della piazza dovrebbe anche provvedere alla realizzazione di un parcheggio, che si potrebbe progettare al coperto, utilizzando il rifugio antiaereo, il cui accesso e proprio in via Vittorio Emanuele II, con il dovuto ampliamento dello stesso, sotto le due grandi aiuole e proseguendo anche sotto la stessa piazza castello.

Certo di un Vostro cortese riscontro, cordialità.

I componenti del Consiglio Direttivo: Osvaldo Zitelli, Filippo Purrazza, Carlo Chiarito, Filippo Aloi, Concetto Favella, Filippo Cavolo, Antonino Amato, Filippo Bologna, Laura Saffila, Lina Favella, Jordan Tudisco, Francesco Lentini, Jessica Libro, Claudio Picicuto, Anna La Mattina, Francesco Galati, Giancarlo Scicolone, Veruska Denaro, Simone Grillo, Renzo Lagati, Claudio Gennaro, Alfredo Bandiera, Moreno Purrazza, Grazia Delia.

                                                    Il Presidente
                                                   Filippo Rausa




lunedì 15 aprile 2024

I Musici del Monte Mira accolgono il comune di Casignana nel chiostro dei Gesuiti


Una delegazione del gruppo musici del nobile quartiere Monte Mira ha accolto domenica 14 aprile presso il chiostro della biblioteca comunale, gli ospiti di Casignana in provincia di Reggio Calabria in occasione del gemellaggio con la nostra città.

                   







domenica 14 aprile 2024

LA DOMENICA CON GESU', III DI PASQUA / B

 …… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri Padri ha glorificato il suo servo Gesù…Voi invece…avete chiesto che vi fosse graziato un assassino…Convertitevi…e cambiate vita…” At 3,13-15.17-19 . 
“…Vi scrivo queste cose perché non pecchiate…Gesù Cristo…è lui la vittima di espiazione dei nostri peccati…” 1 Gv 2,1-5a . 
“…Mentre essi parlavano…Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: Pace a voi…Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io !...Avete qualcosa da mangiare ? Gli offrirono una porzione di pesce arrostito…! Lc 24,35-48 .

“IL MESSAGGIO DI QUESTA DOMENICA CI FA ENTRARE NEL MISTERO PASQUALE, CHE PUO’ APPARIRE OSCURO E INCOMPRENSIBILE. GRAZIE ALLE SCRITTURE, SCOPRIAMO CHE GESU’ REALIZZA IL PROGETTO DI DIO. DIO E’ UNA FORZA D’ AMORE CHE VUOLE SALVARE L’ UMANITA’. IN CRISTO SI REALIZZANO LE PROMESSE DEI PROFETI”.

Sulla liturgia della Parola di questa III Domenica di Pasqua, seguiamo il commento tracciato dallo studioso Luigi Verdi. Egli giustamente afferma: “Dio appare e scompare, si rende visibile e invisibile, tace e ci accarezza con la sua voce impercettibile”. E’ veramente così. La Risurrezione di Gesù ci spinge a conciliare gli opposti: morte e vita, carne e spirito, paura e certezza, tristezza e gioia. Quanti sbalzi di umore per i discepoli ! Era stato così facile per loro credere alla morte del maestro. Ora è, invece, così difficile credere alla vita. Eppure, tra loro, c’ erano anche i due discepoli di Emmaus. A noi sembra quasi impossibile che anche loro fossero “sconvolti e pieni di paura” nel vedere Gesù presente tra loro, arrivato senza fare rumore. Sappiamo che Dio fa così: parla e non rimprovera, ma placa i cuori agitati.

Ancora una volta, mostra la “carta d’ identità”, le sue ferite: “Guardate, toccate, sono io in carne ed ossa…”. Attraverso i sacri testi, notiamo che Egli è vivo. Tanto vivo da voler mangiare. Sicuramente, aveva desiderato che i suoi lo abbracciassero. Si attendeva forse un’ accoglienza più festosa, non un insieme di tristezza e di paura. Si sarebbe aspettato di vedere facce rigate da lacrime di felicità.

Ma il Signore riprende sempre d’ accapo. Così fa Dio. Spiega che così doveva accadere. Infatti, questo folle amore di Dio supera ogni confine, perfino quello della morte.

Di questo i suoi discepoli saranno “testimoni”. Noi compresi. Perché testimone non è solo chi viene chiamato ad affermare qualcosa che ha visto o ascoltato; lo è anche il pezzetto di legno che i corridori di un staffetta si passano di mano in mano, di corsa. Siamo chiamati ad essere quel bastoncino che corre veloce nelle mani di Dio.

Cerchiamo, quindi, Gesù là dove è apparso da risorto: nella strada, nella casa, nel giardino, sulla sponda del mare. Ascoltiamo il nostro cuore, mentre batte forte, perché Egli è tornato. Piangiamo di gioia nell’ ascoltare le parole che Egli sussurra a noi disorientati, con il cuore vagabondo, tra dubbio, stupore e gioia.

                                    Mons. Antonio Scarcione

sabato 6 aprile 2024

LA DOMENICA CON GESU', II DI PASQUA / B

 …… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un’ anima sola…Tra loro tutto era comune…Quanti possedevano campi o case li vendevano…il ricavato…veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno” At 4,32-35 . 
“…In questo…consiste l’ amore di Dio, nell’ osservare i suoi comandamenti…” 1 Gv 5,1-6 . 
“…Gesù disse loro di nuovo: Pace a voi…Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati…Tommaso…chiamato Didimo, non era con loro…Gli dicevano gli altri discepoli: Abbiamo visto il Signore ! Ma egli disse: Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi…e non metto il mio dito nel segno dei chiodi…Io non credo…Venne Gesù…Stette in mezzo e disse…a Tommaso: Metti qui il tuo dito…e non essere incredulo, ma credente !...Rispose Tommaso: Mio Signore e mio Dio ! Gesù gli disse:…Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto ! “ Gv 20,19-31.

“LA DIFFICOLTA’ DI CREDERE VIENE PERSONALIZZATA IN UNA FIGURA, QUELLA DI TOMMASO, IL DISCEPOLO INCREDULO PER ECCELLENZA. GIUSTAMENTE POI NON SI PARLA PIU’ DI MANI E PIEDI TRAFITTI, MA DI MANI E DEL FIANCO. IN PARTICOLARE, PERO’, LA PROSPETTIVA GIOVANNEA SOTTOLINEA LA GRANDEZZA DI QUESTO GIORNO, IL PRIMO DOPO IL SABATO: E’ LA DOMENICA, PASQUA DEL SIGNORE. NOTIAMO CHE LA PROSPETTIVA GIOVANNEA E’ TOTALIZZANTE: INFATTI, TUTTA LA VITA DI GESU’ SI E’ SVOLTA IN VISTA DELL’”ORA”, QUELLA DELLA GLORIA, IL PUNTO PIU’ ALTO DELLA STORIA, L’ ASSE INTORNO AL QUALE RUOTA LA STORIA UMANA”.

Il commento di Luigi Verdi, caratterizzato dalle sue ben note capacità di sintesi, ci aiuta ad inquadrare bene la riflessione sulla pagina odierna di Giovanni. Egli così esordisce: il Risorto passa a porte chiuse, passa anche attraverso i muri tra i quali i discepoli si sono rifugiati “per paura”. Cosa si dicevano tra loro ? Dovevano credere a quello che avevano detto la Maddalena e le altre donne, che, invece, le loro porte le avevano aperte al mattino presto e si erano recate al sepolcro ? E Pietro e Giovanni che avevano visto la tomba vuota, possibile che non avessero trovato di meglio che chiudersi in casa con gli altri ?

Arrivano allora come un balsamo le parole del Signore: “Pace a voi”. Egli lo sapeva che i discepoli avevano bisogno di un antidoto alla paura. Cos’ è la pace, se non il contrario della paura ? Certo, erano pieni di sensi di colpa per i tradimenti e per la solitudine a cui lo avevano abbandonato.

E ora una carezza: le parole “Pace a voi”, “state tranquilli, quello che è stato è stato, vi voglio ancora bene”. Certamente, solo chi è stato perdonato, può perdonare, solo chi ha vissuto la forte emozione di essere stato abbracciato dopo un errore può, a sua volta, abbracciare.

Eppure, li ritroviamo, otto giorni dopo, ancora là, con la porta ben chiusa. Gesù ritorna. C’ è anche il famoso Tommaso. Il Risorto, come segno di riconoscimento, ha le ferite. Solo queste bastano a Tommaso, per farGli una dichiarazione di amore.

Notiamo che questi discepoli ci assomigliano molto nelle loro paure, nel loro credere “ad intermittenza” . E se perfino per loro fu difficile credere, la carezza di Gesù è, invece, tutta per noi: “beati”. Lo riconosciamo anche nella carne e nell’animo straziati degli uomini e delle donne del nostro tempo.

                                    Mons. Antonio Scarcione

venerdì 5 aprile 2024

Il Vessillo papale di Maria Ss. delle Vittorie, in corteo trasferito alla chiesa degli Angeli Custodi


Domenica 7 aprile alle ore 10:30 il Vessillo papale di Maria Ss. delle Vittorie, vinto dal Nobile quartiere Monte Mira nel corso della 68^ edizione del Palio dei Normanni, sarà portato in corteo dalla sede del Quartiere, alla chiesa degli Angeli Custodi, per essere custodito fino al prossimo Palio.
Il vessillo, sarà scortato dai Musici del Nobile quartiere, dal Direttivo, dai Soci e dai Quartieranti. 
Alle ore 11:00 Santa Messa celebrata da don Alessio Aira.


giovedì 4 aprile 2024

Quando la classe non è acqua, i Musici del Nobile quartiere Monte Mira.

I Musici del Nobile quartiere Monte Mira, insieme ad alcuni degli altri gruppi dei quartieri, testimonial alla puntata di Sicilia in Festa di Video Mediterraneo, di Giovedì 4 aprile.








Auguri a Mons. ROSARIO GISANA nel giorno del suo X ANNIVERSARIO in Diocesi


Auguri al nostro Vescovo Mons. ROSARIO GISANA nel giorno del suo X ANNIVERSARIO dal suo insediamento alla guida della Diocesi di Piazza Armerina


lunedì 25 marzo 2024

Realizzato per il 18° anno consecutivo il Calvario al Castello Aragonese.


Il Nobile quartiere Monte Mira scrive il numero 18, tante sono le edizioni in cui i soci del quartiere si sono cimentati per realizzare il Calvario sul costone esterno in Castello Aragonese, simbolo sacro e importante dei cristiani nel mondo.
La croce è il simbolo cristiano più diffuso e riconosciuto in tutto il mondo, una rappresentazione stilizzata del supplizio che secondo i vangeli e la tradizione cristiana è stato inflitto a Gesù Cristo.
Abbiamo voluto anche quest'anno rendere partecipi tutti i quartieranti, i cittadini, affinché la visione delle croci poste in un luogo diverso dalla Chiesa, ci ricordi sempre che per noi cristiani la croce costituisce:
• un ricordo della passione, morte e risurrezione di Gesù;
• un monito dell'invito evangelico ad imitare Gesù in tutto e per tutto, accettando pazientemente anche la sofferenza.

Se per noi cristiani la crocifissione è un simbolo di speranza e un monito, affinché l'uomo si redimi, la comunità di Piazza Armerina si fermi per perdonare il suo prossimo, ed insieme costruire un futuro migliore.
Grazie ai soci che si sono impegnati per la collocazione delle croci Filippo Cavolo, Lagati Renzo, Osvaldo Zitelli, Francesco Lentini, Filippo Aloi, Tony Amato, Giuseppe Lagati, Simone Grillo, Filippo Rausa e con la supervisione del grande Filippo Purrazza, 
Un particolare ringraziamento al proprietario del Castello Giancarlo Scicolone per la sua fattiva e grande collaborazione.

                                                            Veruska Renova