"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 6 aprile 2024

LA DOMENICA CON GESU', II DI PASQUA / B

 …… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un’ anima sola…Tra loro tutto era comune…Quanti possedevano campi o case li vendevano…il ricavato…veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno” At 4,32-35 . 
“…In questo…consiste l’ amore di Dio, nell’ osservare i suoi comandamenti…” 1 Gv 5,1-6 . 
“…Gesù disse loro di nuovo: Pace a voi…Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati…Tommaso…chiamato Didimo, non era con loro…Gli dicevano gli altri discepoli: Abbiamo visto il Signore ! Ma egli disse: Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi…e non metto il mio dito nel segno dei chiodi…Io non credo…Venne Gesù…Stette in mezzo e disse…a Tommaso: Metti qui il tuo dito…e non essere incredulo, ma credente !...Rispose Tommaso: Mio Signore e mio Dio ! Gesù gli disse:…Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto ! “ Gv 20,19-31.

“LA DIFFICOLTA’ DI CREDERE VIENE PERSONALIZZATA IN UNA FIGURA, QUELLA DI TOMMASO, IL DISCEPOLO INCREDULO PER ECCELLENZA. GIUSTAMENTE POI NON SI PARLA PIU’ DI MANI E PIEDI TRAFITTI, MA DI MANI E DEL FIANCO. IN PARTICOLARE, PERO’, LA PROSPETTIVA GIOVANNEA SOTTOLINEA LA GRANDEZZA DI QUESTO GIORNO, IL PRIMO DOPO IL SABATO: E’ LA DOMENICA, PASQUA DEL SIGNORE. NOTIAMO CHE LA PROSPETTIVA GIOVANNEA E’ TOTALIZZANTE: INFATTI, TUTTA LA VITA DI GESU’ SI E’ SVOLTA IN VISTA DELL’”ORA”, QUELLA DELLA GLORIA, IL PUNTO PIU’ ALTO DELLA STORIA, L’ ASSE INTORNO AL QUALE RUOTA LA STORIA UMANA”.

Il commento di Luigi Verdi, caratterizzato dalle sue ben note capacità di sintesi, ci aiuta ad inquadrare bene la riflessione sulla pagina odierna di Giovanni. Egli così esordisce: il Risorto passa a porte chiuse, passa anche attraverso i muri tra i quali i discepoli si sono rifugiati “per paura”. Cosa si dicevano tra loro ? Dovevano credere a quello che avevano detto la Maddalena e le altre donne, che, invece, le loro porte le avevano aperte al mattino presto e si erano recate al sepolcro ? E Pietro e Giovanni che avevano visto la tomba vuota, possibile che non avessero trovato di meglio che chiudersi in casa con gli altri ?

Arrivano allora come un balsamo le parole del Signore: “Pace a voi”. Egli lo sapeva che i discepoli avevano bisogno di un antidoto alla paura. Cos’ è la pace, se non il contrario della paura ? Certo, erano pieni di sensi di colpa per i tradimenti e per la solitudine a cui lo avevano abbandonato.

E ora una carezza: le parole “Pace a voi”, “state tranquilli, quello che è stato è stato, vi voglio ancora bene”. Certamente, solo chi è stato perdonato, può perdonare, solo chi ha vissuto la forte emozione di essere stato abbracciato dopo un errore può, a sua volta, abbracciare.

Eppure, li ritroviamo, otto giorni dopo, ancora là, con la porta ben chiusa. Gesù ritorna. C’ è anche il famoso Tommaso. Il Risorto, come segno di riconoscimento, ha le ferite. Solo queste bastano a Tommaso, per farGli una dichiarazione di amore.

Notiamo che questi discepoli ci assomigliano molto nelle loro paure, nel loro credere “ad intermittenza” . E se perfino per loro fu difficile credere, la carezza di Gesù è, invece, tutta per noi: “beati”. Lo riconosciamo anche nella carne e nell’animo straziati degli uomini e delle donne del nostro tempo.

                                    Mons. Antonio Scarcione

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