"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 14 aprile 2024

LA DOMENICA CON GESU', III DI PASQUA / B

 …… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri Padri ha glorificato il suo servo Gesù…Voi invece…avete chiesto che vi fosse graziato un assassino…Convertitevi…e cambiate vita…” At 3,13-15.17-19 . 
“…Vi scrivo queste cose perché non pecchiate…Gesù Cristo…è lui la vittima di espiazione dei nostri peccati…” 1 Gv 2,1-5a . 
“…Mentre essi parlavano…Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: Pace a voi…Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io !...Avete qualcosa da mangiare ? Gli offrirono una porzione di pesce arrostito…! Lc 24,35-48 .

“IL MESSAGGIO DI QUESTA DOMENICA CI FA ENTRARE NEL MISTERO PASQUALE, CHE PUO’ APPARIRE OSCURO E INCOMPRENSIBILE. GRAZIE ALLE SCRITTURE, SCOPRIAMO CHE GESU’ REALIZZA IL PROGETTO DI DIO. DIO E’ UNA FORZA D’ AMORE CHE VUOLE SALVARE L’ UMANITA’. IN CRISTO SI REALIZZANO LE PROMESSE DEI PROFETI”.

Sulla liturgia della Parola di questa III Domenica di Pasqua, seguiamo il commento tracciato dallo studioso Luigi Verdi. Egli giustamente afferma: “Dio appare e scompare, si rende visibile e invisibile, tace e ci accarezza con la sua voce impercettibile”. E’ veramente così. La Risurrezione di Gesù ci spinge a conciliare gli opposti: morte e vita, carne e spirito, paura e certezza, tristezza e gioia. Quanti sbalzi di umore per i discepoli ! Era stato così facile per loro credere alla morte del maestro. Ora è, invece, così difficile credere alla vita. Eppure, tra loro, c’ erano anche i due discepoli di Emmaus. A noi sembra quasi impossibile che anche loro fossero “sconvolti e pieni di paura” nel vedere Gesù presente tra loro, arrivato senza fare rumore. Sappiamo che Dio fa così: parla e non rimprovera, ma placa i cuori agitati.

Ancora una volta, mostra la “carta d’ identità”, le sue ferite: “Guardate, toccate, sono io in carne ed ossa…”. Attraverso i sacri testi, notiamo che Egli è vivo. Tanto vivo da voler mangiare. Sicuramente, aveva desiderato che i suoi lo abbracciassero. Si attendeva forse un’ accoglienza più festosa, non un insieme di tristezza e di paura. Si sarebbe aspettato di vedere facce rigate da lacrime di felicità.

Ma il Signore riprende sempre d’ accapo. Così fa Dio. Spiega che così doveva accadere. Infatti, questo folle amore di Dio supera ogni confine, perfino quello della morte.

Di questo i suoi discepoli saranno “testimoni”. Noi compresi. Perché testimone non è solo chi viene chiamato ad affermare qualcosa che ha visto o ascoltato; lo è anche il pezzetto di legno che i corridori di un staffetta si passano di mano in mano, di corsa. Siamo chiamati ad essere quel bastoncino che corre veloce nelle mani di Dio.

Cerchiamo, quindi, Gesù là dove è apparso da risorto: nella strada, nella casa, nel giardino, sulla sponda del mare. Ascoltiamo il nostro cuore, mentre batte forte, perché Egli è tornato. Piangiamo di gioia nell’ ascoltare le parole che Egli sussurra a noi disorientati, con il cuore vagabondo, tra dubbio, stupore e gioia.

                                    Mons. Antonio Scarcione

Nessun commento: