"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 11 maggio 2014

La Domenica con Gesù, IV^ di Pasqua

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi: "...Che cosa dobbiamo fare, fratelli...E Pietro disse loro: convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo...". At 2, 14a.36-41 . "Carissimi, se facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio...Perchè anche Cristo patì per voi...Perchè ne seguiate le orme..." . "In verità, in verità io vi dico: Io sono la porta delle pecore...Se uno entra attraverso di me, sarà salvato...". Gv 10, 1-10

Gesù è il Signore di tutti, costituito tale dal Padre, nella risurrezione. Questo annuncio apre una porta per un cammino, che comincia dalla conversione, passa attraverso il battesimo e il perdono dei peccati. Gesù è il Signore, perchè è il Pastore, atteso, per radunare il Popolo di Dio. Gesù è la porta e il suo cuore è stato trafitto, quindi è aperto: "dalle sue piaghe siamo stati guariti".

-Battesimo e comunità, peccato e perdono, voce e Spirito. Questi sono i dinamismi pasquali della vita cristiana. E' proprio la Pasqua, il "passaggio": dall'accoglienza dell' annuncio al dono del battesimo; dal peccato al perdono; dall'esclusione alla vita, attraverso Gesù, la porta; dalla dispersione all'ascolto dell'unica voce, che costituisce un solo popolo in cammino dietro al Pastore.

- Un popolo in cammino. La dimensione ecclesiale emerge, in modo forte, dalle letture. Infatti, le orazioni esprimono la dimensione del cammino della Chiesa "accanto al Padre, dove ci ha preceduto Cristo, nostro Pastore" e chiedono di guidare il gregge "ai pascoli eterni del cielo". L'esperienza e la metafora del cammino comunicano efficacemente il dinamismo della Chiesa. La similitudine del Pastore che chiama, raduna, cammina davanti, apre alla vita e porta al pascolo, è un ottimo spunto, per ravvivare la coscienza di essere un popolo, che segue le orme del suo Signore, con gioia e speranza, anche nella sofferenza.

L' affidamento a Dio richiede un cambiamento, richiede un passo, ma ugualmente dona "fonti di perenne letizia". In quest' ottica ognuno è chiamato a far parte del popolo di Dio e, chi lo vuole, può servirLo in forme di speciale consacrazione. Lo fa nell' ottica del cammino di tutti e di obbedienza al Pastore, che chiama.

- Lavati, unti e nutriti, verso la casa del Signore. Sappiamo bene che i sacramenti sono segni pasquali. La prima lettura parla di battesimo, di perdono, di Spirito Santo. L'intera dinamica sacramentale fondamentale, in particolare l'Eucaristia, possono essere ben illustrati, commentando il salmo responsoriale. Infatti, proprio il Salmo 22 veniva cantato nella Veglia Pasquale, in occasione del conferimento dei tre sacramenti: Battesimo, Cresima ed Eucaristia. Il percorso del salmo attraversa i "luoghi" e le esperienze dei tre sacramenti. L'ascolto del Signore, il Pastore, conduce alla vita e chiede un cambiamento:: conversione e battesimo. Il dono dello Spirito "unge di olio il capo" e riempie del perdono e del profumo di Cristo, l' Unto. Il nostro corpo, "lavato ed unto", viene continuamente nutrito, perchè il Pastore "davanti a me prepara una mensa": il banchetto eucaristico.

L' essere parte del gregge, è esperienza, che accompagna tutta la vita "nella casa del Signore", verso la Casa del Padre.

- Muri, porte, soglie e chiavi. Il filosofo Paul Ricoeur ha dedicato un ampio studio alla metafora. Lasciarsi condurre dalla metafora della porta, che Gesù sceglie, può rivelarsi un'esperienza feconda. Muri, porte, soglie e chiavi sono immagini di intensa coloritura vocazionale. Esistono muri senza porte, ma non esistono porte senza muri. Pensando alla porta non dobbiamo riferirci agli elementi, che la costituiscono, cioè gli stipiti, l' architrave, le ante, la maniglia. La porta, prima di tutto, è uno "spazio aperto"; spazio di libertà, spazio creativo.

La porta, poi, ha molti significati nella Bibbia. La soglia, ad es., è uno spazio liminale, allo stesso tempo confine e passaggio. Entrare ed uscire, aprire e chiudere: esperienze elementari della vita, che raccontano molto. Scavare, evocare e lasciar lavorare queste immagini, può essere fruttuoso, come anche una loro lettura, come dinamiche vocazionali di ciascuno e di storie particolari.

Il legame tra il Risorto e la porta è molto stretto: un sepolcro, che rimane aperto; l' entrare a porte chiuse; il presentarsi come porta. L' incontro con il Risorto e l' essenza della risurrezione sono l'esperienza di uno "spazio aperto, libero, creativo e sorgivo".

                                                                                 Mons. Antonino Scarcione

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