"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 19 ottobre 2014

La Domenica con Gesù, XXIX del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi: "Dice il Signore del suo eletto, di Ciro: Io l' ho preso per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni...Io sono il Signore e non c' è alcun altro, fuori di me non c' è dio...Is 45, 1.4-6 . "...Paolo e Silvano e Timoteo alla chiesa di Tessalonica...A voi grazia e pace...Ricordandovi nelle nostre preghiere...Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui..." I Ts 1, 1-5b . 
"In quel tempo i farisei...tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi...E' lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?...Ipocriti, perchè volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo...Questa immagine e l' iscrizione, di chi sono?...Di Cesare...Rendete dunque a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio" Mt 22, 15-21. 

Dopo le tre parabole, Matteo ci presenta le tre dispute tra Gesù e i vari gruppi religioso-politici di quel tempo. Il clima generale, però, rivela le finalità ostili contro il Signore.

- Il quadro storico dell' episodio. L' evangelista evidenzia, chiaramente, l' intenzione dei farisei: trovare il modo di far cadere Gesù in una trappola, individuando un capo d'accusa contro di lui. Per questo fine, il consiglio sceglie alcuni farisei ed erodiani: essi non sono affatto d' accordo tra di loro, anzi, hanno posizioni opposte sulla questione che stanno per porre a Gesù. Conseguentemente, qualunque risposta egli dia, essa sarà, certamente, contro gli uni e a favore degli altri. Proprio perchè i farisei sentono, come un problema di coscienza, maneggiare le monete romane (con l' immagine dell' imperatore Tiberio e le parole, "Tiberius Caesar Divi Augusti filius Augustus"). Infatti, la Bibbia condanna ogni forma di idolatria. Quindi, essi ritengono il tributo ai romani un' umiliazione, una regola che va contro la loro "Legge". 

Gli erodiani, al contrario, accettano di buon grado il pagamento delle tasse all' imperatore. Infine, gli zeloti, che, addirittura, fomentano lo scontro armato contro la dominazione romana.

- Una sfida dottrinale. La questione è stata scelta, appositamente, dai farisei, per mettere in crisi Gesù e indurlo a fare affermazioni compromettenti. Gli chiedono, dunque: "E' lecito, o no, pagare il tributo a Cesare? ". Questa è' una trappola. Infatti, se dice di sì, si mette dalla parte degli erodiani, ma si attira l' odio popolare, collocandosi tra i collaborazionisti dei romani; se, invece, dice di no, si allinea con la posizione degli zeloti e può essere accusato di sobillare la gente contro i romani.

- Ecco una soluzione sapienziale. Gesù li sbugiarda, chiamandoli "ipocriti". Sposta, quindi, saggiamente, il problema dal piano ideale a quello pratico. La moneta, esibitagli, porta il segno della proprietà: è di Cesare, l' imperatore romano; quindi, va restituita a lui. Ma aggiunge: a Dio va dato cio' che è di Dio. E', quindi, necessario chiedersi, che cosa sia di Dio. La risposta non puo' che essere: tutto. In particolare, è di Dio proprio l' uomo, creatura capace di un autentico dialogo col Creatore.

Sappiamo bene che, purtroppo, questo famoso detto è stato utilizzato, talvolta, scorrettamente, in campo politico, portando ad una netta separazione tra Stato e Chiesa.

In verità,Gesù vuole proporre una relazione totalizzante con Dio. Appare importante osservare che la prima parola di Gesù é questa: "Rendete", che indica un "ordine" di restituire. L' imperatore conia la moneta con la propria immagine, stampata sopra, quindi è cosa sua: voi la utilizzate e mediante le tasse gliela restituite. 

A Dio, invece, dovete restituire tutto ciò che gli appartiene, in quanto Signore dell' universo; ad iniziare dalla vita umana, creata "a sua immagine, secondo la sua somiglianza" (Gen 1, 26).

Grazie all' aiuto di Tertulliano, possiamo cogliere il significato profondo di questo detto di Gesù: "...Rendere a Cesare l' immagine di Cesare (che è incisa sulla moneta) e a Dio l' immagine di Dio (che è incisa nell' uomo), in modo tale che tu dia a Cesare il denaro e offra a Dio te stesso" (De idolatria XV, 3).
                                                                                 Mons. Antonino Scarcione

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