"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 18 luglio 2020

La Domenica con Gesù, XVI del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Non c’ è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose, perché tu debba difenderti dall’ accusa di giudice ingiusto. La tua forza infatti è principio della giustizia, e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indulgente con tutti…” Sap 12,13.16-19 . 
“Fratelli, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili…” Rm 8,26-27. 
“Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo…Mentre tutti dormivano, venne il suo Nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò…” Mt 13,24-43.

Bene e male: il buon seme e le erbe cattive si “disputano” il cuore umano. La nostra prima reazione, di fronte alle erbacce, è identica a quella dei contadini, che dicono al padrone: Vuoi che andiamo a raccogliere la zizzania (=pianta con semi tossici e con effetto narcotico) ? L’ istinto suggerisce di agire proprio così: sradica subito ciò che è in te puerile, sbagliato, immaturo…Strappalo e starai bene e produrrai frutto.

Ma in noi c’ è anche uno sguardo consapevole e adulto, seminato da Dio, che ci dice: non strappate, per ora, le erbacce, perché rischiate di sradicare anche il buon grano. La maturità di una persona non dipende da reazioni immediate, ma da grandi pensieri positivi e da grandi valori buoni.

In realtà, il Signore cosa cerca in me ? La presenza di quella “profezia di pane” , prefigurato nelle spighe. Vediamo che, a questo punto, nel sacro testo, traspare la prospettiva di un Dio seminatore, che guarda al buon grano, che arriverà nel futuro e che fa coincidere l’ uomo, non con i peccati, ma con la bontà e la grazia. Perché io non coincido con i miei difetti. Non sono stato creato ad immagine del Nemico, che di notte ha seminato la zizzania, ma a somiglianza del Padre e del suo pane buono.

Certamente, il vangelo propone, come nostra atmosfera vitale, il respiro della fecondità: grappoli di uva che maturano lentamente al sole, spighe che si “gonfiano” di buon seme e non un utopistico sistema di vita perfetta. Noi siamo al mondo non per essere perfetti, ma fecondi. Il bene è più importante del male, una spiga di buon grano vale molto di più di tutta la zizzania del campo.

La nostra coscienza chiara, illuminata, sincera deve scoprire ciò che di vitale, bello, buono, promettente, Dio continua a seminare in noi e lo cura e custodisce come nostro Eden. Veneriamo le forze di bontà, generosità, tenerezza e accoglienza che Dio ci consegna.

Vedremo, così, che la zizzania scomparirà dal campo.

                                      Mons. Antonino Scarcione

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