"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 13 novembre 2022

LA DOMENICA CON GESU', XXXIII DEL TEMPO ORDINARIO / C

   ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“ …Sta per venire il giorno rovente come un forno…Tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno…li brucerà…” Mal 3,19-20 . 
“…Noi…non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi…né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato…per non essere di peso ad alcuno di voi…Chi non vuole lavorare, neppure mangi…” 2 Ts 3,7-12 . 
“…Mentre alcuni parlavano del tempio,…ornato di belle pietre…Gesù disse: Verranno giorni nei quali,…non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta…Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno…Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto…” Lc 21,5-19.

“QUANDO VERRA’ LA FINE DEL MONDO ? SU QUESTO, AI DISCEPOLI E’ CHIESTO DI ORIENTARE L’ ATTESA SU GESU’ CRISTO, COLUI CHE DELLA STORIA E’ IL FINE E IL COMPIMENTO. L’ ULTIMO DISCORSO CHE GESU’ RIVOLGE AI DISCEPOLI, RIGUARDO ALLA DISTRUZIONE DEL TEMPIO DI GERUSALEMME, LE GUERRE, LE PERSECUZIONI, CHE METTERANNO A DURA PROVA LA FEDELTA’ AL VANGELO, L’ APPELLO DI GESU’ A PERSEVERARE NELLA FEDE: DIO NON ABBANDONA MAI I SUOI FIGLI”.

(Oggi ricorre la VI GIORNATA DEI POVERI). Nel vangelo odierno affiorano linguaggio, immagini e simboli da fine del mondo. Astri, pianeti in fiamme e cosmo che si consuma. Eppure, come giustamente afferma il teologo, E. Ronchi, Gesù non si appassiona di tutto questo. Vuole lasciare un messaggio ai suoi. Come la macchina da presa inizia con il campo largo e poi con una zoomata restringe la visione, così Luca nella narrazione, a poco a poco, “cerca un piccolo uomo”, al sicuro, nelle mani di Dio. Fino a mettere a fuoco un dettaglio: “neanche un capello del vostro capo andrà perduto”.

Allora, non è la fine del mondo che Gesù fa intravedere, ma il fine del mondo. C’ è una radice distruttiva nelle cose, nella storia, in noi, ma essa non vincerà. Perché nel mondo c’ è anche una radice di tenerezza, che è più forte. Il mondo e l’ uomo non finiranno con una conflagazione nucleare, ma nella bellezza e nella tenerezza. Non resterà pietra su pietra delle nostre splendide costruzioni, delle piramidi, della magnificenza di S. Pietro, ma l’ uomo resterà per sempre. Nemmeno il più piccolo capello andrà perduto.

E’ meglio che crolli tutto, piuttosto che crolli un solo uomo. L’ uomo resterà, perché il nostro è un Dio innamorato dll’ umanità. Ad ogni descrizione di dolore, ad ogni tornante di distruttività appare una parola di speranza: non spaventatevi, risollevatevi, perché la vostra liberazione è vicina. Alzate il capo e guardate lontano, perché la realtà non è solo ciò che appare: viene il Liberatore.

Il mondo è un immenso pianto, ma è anche un immenso parto. Questo mondo porta un altro mondo nel grembo. La storia non finirà nel caos, ma dentro un abbraccio. Che ha un nome: Dio.:

                                       Mons. Antonio Scarcione  

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