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Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

giovedì 11 novembre 2010

11 novembre San Martino la tradizione a Piazza Armerina

Chi era San Martino di Tours?

Martino nacque a Sabaria in Pannonia (Ungheria), nel 316; era figlio di un importanta ufficiale dell'esercito romano, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra. Fu educato nella città di Pavia, dove passò la sua infanzia.

A scuola Martino prese i primi contatti con i cristiani e, all'insaputa dei genitori, si fece catecumeno e prese a frequentare con assiduità le assemblee cristiane; ancora adolescente, si convertì al cristianesimo.

Fu arruolato nella guardia imperiale all'età di quindici anni e venne mandato in Gallia.

La leggenda del Mantello

Quando Martino era ancora un soldato, ebbe la visione che diverrà l'episodio più narrato della sua vita.
Si trovava alle porte della città di Amiens con i suoi soldati quando incontrò un mendicante seminudo, d'impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante.
Quella notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso; udì Gesù dire ai suoi angeli: "Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito". Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro.

Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia, ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei Franchi. Il termine latino per "mantello corto", cappella, venne esteso alle persone incaricate di conservare il mantello di san Martino, i cappellani, e da questi venne applicato all'oratorio reale, che non era una chiesa, chiamato cappella.
Decise di lasciare l'esercito ottenendo dall'imperatore l'esonero dal servizio militare, Martino si recò a Poitiers presso il vescovo Sant'Ilario, che completò la sua istruzione religiosa, lo battezzò e lo ordinò sacerdote.

                                     Culto popolare

Martino si adoperò per la conversione alla cristianità della popolazione gallica, facendo molti viaggi per predicare nella Francia centrale e occidentale, soprattutto nelle aree rurali.

Nel corso di questa opera divenne estremamente popolare, e nel 371 venne consacrato Vescovo per volontà popolare. Accettò la carica di Vescovo contro i suoi desideri, nei suoi viaggi apostolici fondava parrocchie, monasteri, e convertiva intere folle.

Divenne celebre per avere resuscitato un catecumeno e uno schiavo che si era impiccato.

A Chartres guarì una donna muta, a Parigi un lebbroso, a Treviri un paralitico e un ossesso, a Vienne guarì gli occhi di San Paolino da Nola (l'inventore delle campane).

Eresse il monastero di Ligugè, il più antico d'Europa, e quello di Marmontier, tuttora esistente.

Martino lottò contro l'eresia ariana consentendo di vincerla e creando le premesse per il Concilio di Nicea.

Morì ottantenne a Candes, l’8 novembre 397, le esequie ebbero luogo l’11 novembre fra un immenso concorso di popolo venuto d'ogni parte.

La sua fama si diffuse in tutta la Francia, dove è ancora invocato come primo patrono, in Italia e in tante altre nazioni, la sua tomba divenne oggetto di molti pellegrinaggi e su di essa venne eretta una straordinaria basilica, la cattedrale di Tours.

Fu uno dei santi più popolari dell'Europa occidentale, tanto che molte chiese e parecchi comuni presero il suo nome.

La nostra città, PLATIA, edificata dai Normanni, nel nuovo insediamento di Monte Mira, dopo la distruzione della vecchia città avvenuta nel 1161 ad opera di re Guglielmo I d’Altavilla, volle legare la sua storia a questo grande santo a cui intitolò la prima chiesa madre costruita nel 1163

Gli storici del tempo, ci dicono pure, che il re in persona, Guglielmo I d’Altavilla, venendo per la posa della prima pietra, approvava l’impianto costruttivo della nuova città, che veniva proclamata demaniale o regia, dando inizio alla fabbrica di San Martino.

Filippo Rausa

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