"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 29 luglio 2012

La Domenica con Gesù XVII del Tempo Ordinario

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

I Lettura. "...Venne un uomo, che portò venti pani d' orzo  e grano novello... Disse Eliseo: "dallo da mangiare alla gente..."  2Re 4, 42-44

II Lettura. "...Io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi...con ogni umiltà,dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda..." Ef 4, 1-6

Vangelo.  "...Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea... C' è qui un ragazzo, che ha cinque pani d' orzo e due pesci..." Gv 6, 1-15

 

La "moltiplicazione dei pani ". L' evangelista Giovanni attribuisce a questo "segno" un' importanza particolare: essa è una rivelazione del mistero, che si nasconde in Gesù. Mediante il miracolo, Egli mostra che può appagare ogni tipo di fame, presente nell' uomo.
 - Il testo è così articolato: introduzione; moltiplicazione dei pani e dei pasci; conclusione.
 E' importante tenere presente che i suoi interlocutori sono: la folla, i giudei e i discepoli. Sul monte, con Gesù, sono presenti solo i discepoli. Il tempo è quello di Pasqua, memoria della liberazione dalla schiavitù d'Egitto.
 Tutto ruota attorno a Gesù, che rimane colpito dalla fame della gente: fame di pane, ma anche della sua parola e della sua persona.
 Gesù fa sedere la folla e, così, il "segno" della moltiplicazione dei pani può avere luogo. L'evangelista osserva che restano dodici canestri di pezzi avanzati(tante sono le tribù d' Israele).
 Seguono il riconoscimento di Gesù come profeta e la sua fuga, per evitare che sia nominato re. A questo punto, Giovanni, abilmente, presenta l' identità di Gesù , attraverso i segni, che compie.
 Chiaramente, evidenzia che in Gesù " si nasconde" il Messia, il Figlio di Dio.
 - La fame della folla. Il cibo, che Gesù offre, è pane vero, ma esso diventa simbolo del suo insegnamento. Quell' insegnamento "guarisce" malati e bisognosi.
 Ancora una volta,Giovanni attira l' attenzione dei lettori su Gesù, autore e protagonista del "segno", (che ne manifesta la natura divina).
 I verbi ricevere e distribuire richiamano quello che Gesù farà nell' ultima cena, nell' istituzione dell' Eucaristia. Alla fine, la gente riconosce che Gesù è il profeta, che viene nel mondo.
 - La fede dei discepoli e il motivo del pane. Solo Giovanni racconta che è Gesù a "provocare" Filippo ( dove comprare del pane? ) , per metterlo alla "prova".
 Nella Bibbia la "prova" richiama il deserto, spazio e tempo della prova, a cui Dio sottopone il popolo. Secondo Filippo, i problemi della gente sono principalmente una questione di "mezzi".
 Andrea, invece, mostra di avere maggiore fiducia in quello che Gesù può fare. Il brano è, quindi, anche un insegnamento sulla fede. Tutto viene da Dio, ma Dio chiede la collaborazione dell' uomo.
 Questo "segno" di Gesù propone una logica diversa da quella umana. Se la nostra società pone la propria logica nel potere del denaro, qui, nel vangelo, viene introdotta un' altra logica, quella della condivisione e dell' apertura reciproca.
 C' è chi, come Filippo, partendo dall' utopia di risolvere tutto, finisce per non concludere nulla; c' è chi capisce, come Andrea, che ognuno è chiamato a dare quello che ha e a fare quello che può, perché ciascuno riceva ciò, di cui ha bisogno.
 - Il pane assume una valenza più profonda: esso è cibo, che sazia la fame del corpo; "perduto" e "offerto" dal bambino, diventa segno di condivisione; è riferito ad un "Altro", mediante il rendimento di grazie, cioè, è segno del donarsi di quest' "Altro" alla folla bisognosa.
 Esso diventa, conseguentemente, segno di un pane nuovo, al quale si accede mediante la fede.
 La moltiplicazione dei pani anticipa il linguaggio, le immagini e i motivi del discorso successivo del Signore. Questo pane non puo' essere comprato; puo' solo essere donato gratuitamente e gratuitamente ricevuto.
 Infine, Gesu' si sottrae alla folla, per orientare lo sguardo di tutti verso qualcos' altro. Egli, infatti, scompare come fornitore di un cibo materiale, per riapparire ai discepoli sul mare come "Io sono", come la presenza, cioè, di Dio.
                                                                             Mons. Antonio Scarcione 

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