Dopo tre anni di lungaggini burocratiche finalmente sono
iniziati i lavori di restauro degli affreschi del Borremans della chiesa di san
Giovanni Evangelista di Piazza Armerina.
La predetta chiesa interamente affrescata con apologie religiose
fu definita dal noto critico d’arte Vittorio Sgarbi “La Cappella Sistina di
Sicilia”.
Il grazie sentito va rivolto principalmente al Rettore della
predetta chiesa, mons. Antonino Scarcione, e a tutte le associazioni che si
sono prodigate affinché non si spegnessero i riflettori sul recupero di tale
bene culturale, in particolare nella fattispecie l’Associazione Mira 1163 il
cui presidente è il del dott. Francesco Galati, il quale, ab illo tempore, fin
da quando era responsabile del settore Beni Culturali del Comune di Piazza
Armerina si è sempre prodigato affinché gli affreschi "in primis" venissero posti
in sicurezza e ora grazie alla sinergia dei vari enti e associazioni culturali,
si è raggiunto lo scopo del restauro.
Naturalmente anche la nostra attività, vista l'importanza del recupero degli affreschi, seppure la chiesa non sia nel territorio del quartiere Monte, ha trovato grande risalto attraverso le pagine del blog, creando quell'informazione necessaria a tenere alta la guardia.
Pur tuttavia, questi lavori debbono considerarsi un primo
intervento, in quanto è doveroso che da parte delle autorità competenti, vengano finanziati anche i lavori degli altri affreschi e soprattutto i restauri del campanile e del
prospetto della chiesa, che versano in pessime condizioni.
Filippo Rausa
Segue perte della rassegna stampa del periodo:
"Piazza Armerina, collassano gli affreschi di Borremans in San Giovanni. Il rettore offre la sua liquidazione per salvarli"
si informa la S.V. Ill/ma che, grazie ad un finanziamento del Ministero dell'Interno, in quanto la Chiesa di San Giovanni Evangelista di Piazza Armerina (EN) - Sicilia - appartiene al FEC, sono iniziati in data 6 febbraio u.s. i lavori di restauro dei settecenteschi affreschi del fiammingo GUGLIELMO BORREMANS, eseguiti tra il 1730 e il 1735.
Ritenuto che la S.V. si occupò della problematica, lo scrivente Francesco Galati, Presidente dell'Associazione Culturale MIRA 1163, ritiene doveroso dare contezza della positiva soluzione della problematica del restauro degli affreschi che sono effettuati dalla Soprintendenza di Enna.
Piazza Armerina, collassano gli affreschi di Borremans in San Giovanni. Il rettore offre la sua liquidazione per salvarli
![Un particolare degli affreschi di Guglielmo Borremans nella chiesa di San Giovanni a Piazza Armerina](https://lh3.googleusercontent.com/blogger_img_proxy/AEn0k_tQyT7jWS4tp78g203DHXqslV3gE80WHDeBkgf3FM270OnHpsSwhLx9x9EiUQ-yOul9umHoq-VVMDd7ztZxA825kmc6UIHPE_5XNMVD0OihHmLBIaLX_k8mFveswcIHNPAD_yMVL5g=s0-d)
Piazza Armerina (Enna). Disperato l’appello di monsignor Antonino Scarcione, rettore della chiesa di San Giovanni Evangelista a Piazza Armerina. Dopo 20 anni di abbandono, i settecenteschi affreschi del fiammingo Guglielmo Borremans (eseguiti tra il 1730 e il 1735) stanno cedendo per le copiose infiltrazioni d’acqua dalle finestre e dal tetto della chiesa. Per bloccare il disastro la Soprintendenza di Enna aveva promesso di intervenire nel 2000, quando lo stato degli affreschi era già gravissimo. Venne così attuato un primo intervento sulle pitture, ma i tecnici si accorsero subito che oltre agli affreschi si stavano perdendo anche gli stucchi: per rimediare al disastro parte delle pitture sollevate dall’umidità e delle piogge vennero fissate con una «velinatura» della pellicola pittorica. Quell’intervento provvisorio, in attesa del restauro mai avvenuto, è diventato permanente e oggi la situazione è peggiorata. Le veline staccandosi trascinano giù porzioni di figure, dice monsignor Scarcione.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOTNeLrOzatb89bDspz7mpxHFB3dsFBxxivDJ6YYBNSDHg40bDLLepcERGfn7BNWNKoJv9syEy1QQI7o9JqggeSJzmE6qAZ_PoMcVQqSfrkSmK8lUZ3VuxE82MA4NGfd2zT7-GO0YH3Nl-/s320/borremans2.jpg) |
mons. Antonino Scarcione |
Dopo appelli alla Soprintendenza di Enna, alle associazioni culturali e ai privati per salvare uno dei più importanti cicli di affreschi in Sicilia, ha messo a disposizione il suo Tfr, la liquidazione, per «iniziare almeno a mettere in sicurezza le parti più pericolanti».
Una prima risposta è arrivata dall’associazione Mira 1163, presieduta da Francesco Galati, componente del
comitato tecnico-scientifico dell’associazione italiana siti Unesco che ha inviato una lettera all’assessore ai Beni regionali Mariarita Sgarlata e al sindaco di Piazza Armerina: «Gli interventi sulla chiesa, pur tra le difficoltà finanziarie della Regione, non sono più rinviabili.
Eventuali rimpalli di competenza tra Regione e Comune sarebbero deleteri per gli affreschi di Borremans, per la sicurezza strutturale della chiesa, e una condanna irreparabile per l’arte».
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpKg-E15Bxa9A3XEIQn4Z1imHOQbGpXf-Xw-1iFlPRgx3m3yy9qfBaQp5BrrLgFx5YE5dmTESSjKSRUvkj6PkQT6D5DXx65tfThV-uvCdgIWnB0dJZYrMor-gZZldHBlr35bxXi06YOJsd/s1600/francesco_galati.jpg) |
Francesco Galati |
Dopo un rapido sopralluogo, Mariarita Sgarlata ha promesso un finanziamento di 70/80mila euro sui 150 necessari per un primo restauro. Ha anche rivolto un appello a banche e imprese e Cei perché partecipino alle spese. Anche il Comune, sostiene l’assessore, potrebbe intervenire con parte degli incassi della Villa Romana di Piazza Armerina.
di Tina Lepri, edizione online, 11 febbraio 2014
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