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Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 5 agosto 2017

La Domenica con Gesù, Solennità della Trasfigurazione del Signore

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi: “…Un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve…” Dn 7,9-10. 13-14 . “…Vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo…perché siamo stati testimoni oculari…” Pt 1,16-19 . “…Il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce…Questi è il Figlio mio, l’ amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo…” Mt 17,1-9.

Il 6 agosto, la Chiesa cattolica e quella ortodossa celebrano la Trasfigurazione del Signore. Gesù prende con sé alcuni discepoli e sale sul Monte Tabor. Pietro, Giacomo e Giovanni furono scelti, per assistere ad una realtà ineffabile. Notiamo che Cristo, mentre pregava, cambiò d’ aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Due uomini parlavano con lui: Mosè ed Elia, che rappresentano la Legge e i Profeti.

Vediamo che in questo episodio c’ è una netta contrapposizione tra Trasfigurazione (in greco metamorfosi = cambio, novità, rinascita) e agonia del Signore al Getsemani.

La Trasfigurazione è ben degna di una Liturgia, che la Chiesa, sia in Occidente che in Oriente, aveva celebrato in diversi modi, finchè Papa Callisto III, nel 1457, non la estese a tutta la Chiesa. S.Agostino precisa, in uno dei suoi Discorsi (n.78), che i vestiti del Signore sono la Chiesa. “ Se i vestiti non fossero tenuti ben stretti da colui che li indossa, cadrebbero. Cosa c’ è di strano, quindi, se mediante il vestito bianchissimo viene simboleggiata la Chiesa, dal momento che Isaia afferma: anche se i vostri peccati fossero di color rosso scarlatto, li farò diventare bianchi come neve (Is 1,18)?

Dunque, anche se i peccati commessi dagli uomini di Chiesa fossero assai gravi, la sua Sposa, la Chiesa, avrebbe, comunque, un abito candido, grazie al suo “Sole”, il Cristo.

A quella visione, Pietro esprime, con immediatezza, i propri sentimenti umani:” Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende; una per te, una per Mosè e una per Elia”. Notiamo che, chiaramente, Pietro utilizza canoni di carattere terreno.

Spiega ancora S.Agostino: “E’ bello per noi, Signore, come afferma Pietro, stare qui. Egli, infatti, era infastidito dalla folla; adesso, ha, finalmente, trovato la serenità della solitudine sul monte; lì, poteva avere Cristo, come cibo dell’ anima. Perché scendere dal monte in mezzo agli altri tra le fatiche e i dolori dell’ esistenza? Di fronte a Cristo glorioso, Pietro aveva trovato la felicità e non avrebbe più voluto muoversi da quel luogo. Mentre ancora parlava, arrivò una nube e li avvolse e da essa uscì una voce: “Questi è il Figlio mio, l’ eletto, ascoltatelo !” La medesima voce che si era udita, quando Giovanni Battista aveva battezzato Gesù al fiume Giordano.

Vi è una tradizione, attestata da Cirillo d’ Alessandria e da Girolamo, secondo la quale il monte della Trasfigurazione sarebbe il Tabor. Proprio su quel colle i bizantini costruiranno tre chiese. E, successivamente, i Benedettini edificheranno un’ abbazia.

La Trasfigurazione, secondo gli storici della liturgia, è stata fissata al 6 agosto, in quanto l’ evento si sarebbe verificato quaranta giorni prima della crocifissione del Signore.

                                                            Mons. Antonino Scarcione

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