"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 19 agosto 2017

La Domenica con Gesù, XIX del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi: “Il Signore era nel soffio di una brezza leggera” 1 Re 19,9a.11-13 a . 
“ La verità nello Spirito” Rm 9,1-5 . 
“Coraggio, sono io, non abbiate paura” Mt 14,22-33.

La pagina del vangelo di Matteo presenta uno dei miracoli più famosi: la tempesta sedata. Il testo rientra tra le manifestazioni del Signore agli uomini, cioè, è una delle rivelazioni della sua divinità, con la formula “io sono”, che rievoca il nome di Dio, come, ad es. , presso il roveto ardente, dove Egli si manifesta a Mosè. Appare importante notare come Gesù abbia cercato dei momenti di preghiera e di comunione col Padre.

A differenza del testo di Marco, Matteo, invece, pone l’ accento sul tema della fede: gli apostoli non riconoscono subito il Signore, anzi lo scambiano per un fantasma ed hanno paura. Ma Gesù si manifesta loro e dichiara la su divinità: “Coraggio, non abbiate paura, sono io”.

-La professione di fede di Pietro. La richiesta di Pietro di camminare, come Gesù, sulle acque, rivela il desiderio dell’ uomo di affidarsi con fiducia al Signore: il valore della fede, il coraggio nel credere che Gesù dona la capacità di compiere cose straordinarie. Ma l’ esperienza di Pietro rivela anche la debolezza e la fragilità dell’ uomo. Infatti, appena il vento diventa più forte, egli dubita, ha paura ed inizia ad affondare. A questo punto, c’ è l’ immagine più bella dell’intera pagina: Gesù che tende la mano, afferra Pietro e lo solleva. Cristo tende la mano all’ uomo e lo rialza dalla sua condizione di peccatore.

I discepoli rimangono stupiti per l’ accaduto, il vento cessa e si fa subito quiete. Qui, notiamo che affiorano, evidenti, alcuni segni: camminare sulle acqua e “governare” il vento, che sono elementi sufficienti, per far riconoscere la sua divinità: “Davvero tu sei il Figlio di Dio”.

Questa professione di fede sottolinea l’aspetto teologico del brano: Matteo indica, chiaramente, che Gesù di Nazareth è il Messia, atteso da Israele, il Figlio di Dio.

-Nella prova Gesù ci tende la mano. La traversata degli apostoli verso l’ altra riva rappresenta la vita di ogni cristiano, il quale affronta diverse difficoltà, talvolta, anche il martirio. Ma tra le prove e le persecuzioni si rende presente Gesù, che si manifesta come il Signore della storia, che nella sua morte e risurrezione ha vinto il male. La richiesta di Pietro, quindi, di camminare sull’acqua, rispecchia il desiderio di eternità scritto nel cuore dell’ uomo ed il Signore invita Pietro a fidarsi di lui. Ma quando, per il forte vento, Pietro si lascia prendere dalla paura e la sua fede viene meno, egli affonda. Gesù tende la mano a Pietro e lo solleva. Accade proprio così: l’ uomo, nonostante il suo peccato, non è abbandonato al proprio destino.

                                                                  Mons. Antonino Scarcione

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