"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 1 aprile 2018

La Domenica con Gesù, PASQUA /B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti” At 10,34a.37-47 . “Cercate le cose di lassù, dove è Cristo” Col 3,1-4 . 
“Egli doveva risuscitare dai morti” Gv 20,1-9.

Dal testo del vangelo affiorano alcuni elementi: la tomba, il giardino, la casa e un andare e ritornare di donne ed uomini. 
Proprio così. Maria di Magdala, quando è ancora notte, esce di casa. A questo punto balzano subito evidenti il buio del cielo e quello del cuore. Vediamo chiaramente che essa tenta di “controllare” in sé stessa la ribellione alla morte di Gesù. Perché, come giustamente dice il filosofo G.Marcel, amare “è affermare: Tu non morirai mai ! “ Il sacro testo rievoca, chiaramente, il famoso libro, “Il Cantico dei Cantici”. 
Infatti, riscontriamo in esso, tutti gli elementi caratterizzanti: l’ innamorato e l’ innamorata in un quadro ben delineato ed, inoltre: il giardino, la notte e l’ alba, la ricerca spasmodica del “perduto” amore, la corsa, le lacrime e l’ invocazione del nome dell’ amato, come solo chi ama è capace fare. 

L’ amato del cuore, che le aveva aperto grandi orizzonti, adesso è in una tomba, scavata nella roccia. Tutto è ormai finito. Come dice, giustamente, il pensatore Eckhart, Maria, pur essendo donna, si è recata al sepolcro, perchè ella gli appartiene: il suo cuore era presso il Signore e, quindi, non aveva paura.

Vide che il sepolcro era aperto. Fuori, è già primavera. Il sepolcro, aperto come un guscio di seme, è vuoto. Maria di Magdala corse e andò da Simon Pietro e dall’ altro discepolo. E’ sempre lei, la donna forte, nominata per prima negli elenchi delle donne, che seguono Gesù. E’ lei che fa ripartire il racconto della fede.

Sugli apostoli era caduto un macigno. Ma essi hanno fatto una scelta intelligente, quella di stare insieme, senza separarsi. Il singolo può essere travolto; insieme, invece, si può costruire un argine, correre ed arrivare alla meta. Pietro e l’ altro discepolo arrivano e vedono: manca un corpo “alla contabilità della morte”. Quell’ assenza richiede che la nostra vista si affini, per vedere in profondità. “Non è qui”, dice l’ angelo alle donne. Lui c’ è, ma non qui. Dev’ essere cercato fuori, altrove: per le strade, in mezzo ai viventi. Si trova ovunque, è dentro i sogni di bellezza, in ogni scelta di vita, nei gesti di pace, negli abbracci degli innamorati, nella fame di giustizia, nel grido del bambino che nasce, nel’ ultimo respiro di chi muore.

                                            Mons. Antonino Scarcione



Caro Presidente, Cari Amici del Direttivo e Soci del Nobile Quartiere Monte Mira,

Cari Lettori,

Cordiali Auguri di Buna Pasqua.

Antonino Scarcione

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