"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 8 maggio 2021

LA DOMENICA CON GESU', VI DI PASQUA / B

   ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Pietro stava per entrare (nella casa di Cornelio), questi…si gettò ai suoi piedi…Ma Pietro lo rialzò, dicendo: Alzati, anch’ io sono un uomo ! Poi disse…In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone…a qualunque nazione appartenga…E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo…” At 10,25-26 . 
“Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché Dio è amore…Non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi…” 1 Gv 4,7-10 . 
“…Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici…Non vi chiamo più servi…” Gv 15,9-17.

COSA VUOL DIRE AMARE ? TUTTO, IL CONTRARIO DI TUTTO E QUALCOS’ ALTRO ANCORA. La I Lettera di Giovanni e il suo vangelo sono i testi più letti e meditati del Nuovo Testamento. Sintetizzano bene il messaggio del cristianesimo: l’ amore di Dio verso l’ uomo e la carità fraterna. La lettera ripete continuamente: Dio è amore. E invita ad amarci gli uni gli altri.

Ci chiediamo: cosa vuol dire amare ? Probabilmente anche noi ne abbiamo parlato e ne parliamo anche troppo. Cosa vuol dire amore ? Già i primi cristiani hanno avuto un problema di linguaggio e di comunicazione. Il vocabolario greco aveva a disposizione queste parole: “philia” (=affetto naturale tra parenti ed amici); “éros” (=attrazione verso il bello, il desiderio del bene, l’ attrazione e il desiderio della persona amata, passione e innamoramento). La novità della proposta di Gesù ha invece una caratterizzazione specifica: “agàpe” (= amore gratuito e benevolenza di Dio verso di noi. Dio è “agàpe”, noi quindi siamo chiamati all’ “agàpe”, cioè all’ amore gratuito verso Dio e verso gli altri. L’ amore vero è un cammino permanente di conversione, per diventare un dono gratuito per gli altri.

-“Questo è il mio comandamento” : gratuità e fraternità. Vediamo che qui affiora chiaramente l’ immagine della vite e dei tralci. L’ amore che viene richiesto è quello contenuto nelle parole di Gesù: “amatevi come io ho amato voi”. La manifestazione massima di tale amore è quella di aver dato la propria vita sulla croce per la redenzione dell’ umanità. La caratteristica distintiva dell’ amore del Signore è la gratuità: ci ha amati senza nulla pretendere. Non ha cercato utili, né guadagni, se non la libertà, la salvezza e la felicità dell’ uomo.

La gratuità è inscritta nella vita umana: è un dono consegnatoci gratuitamente ed è chiamato a proiettarsi come dono negli altri. Esiste una legge psicologica e spirituale, che si può formulare così: “solo chi è grato saprà essere gratuito”. Si diffidi di un amore scollegato dalla gratitudine.

Un’ altra qualità dell’ amore evangelico è quella della fraternità. Si riferisce all’ aspetto sostanziale e all’ obiettivo finale: “Che vi amiate gli uni gli altri”. Papa Francesco ci ricorda, in modo accorato, “la fraternità come coordinata fondamentale ed imprescindibile per l’ annuncio del vangelo e il servizio.

Trasformare le comunità da costellazioni di singoli, a spazi di fraternità vissuta è il primo percorso del lavoro pastorale. “Ai cristiani di tutte le comunità del mondo chiede una testimonianza di comunione fraterna che diventi attraente e luminosa” (Cfr.Evangelii gaudium). Evocare la fraternità non significa stare sulla superficie dei rapporti di predilezione emotiva. La fraternità cristiana non si edifica sulle affinità elettive e sulla selezione dei simili. Essa è piuttosto convocazione dei differenti. Nella fraternità non ci si sceglie, ci si trova. La fraternità comunitaria dei cristiani dev’ essere sacramento e appello dell’ universale comunione dell’ umanità.

                                                                            Mons. Antonino Scarcione

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