"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 27 giugno 2021

LA DOMENICA CON GESU' XIII DEL TEMPO ORDINARIO

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Dio non ha creato la morte…Ma per l’ invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo…” Sap 1,13-15.2.23-24 . 
“…Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della vostra povertà…” 2 Cor 8, 7-9. 13-15 . 
“…Ma Gesù udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: Non temere, soltanto abbi fede !...La bambina non è morta, ma dorme…Prese la mano della bambina e le disse: Talità kum, che significa: Fanciulla, io ti dico: Alzati !...” Mc 5,21-43.

DIO NON HA CREATO LA MORTE…LA MORTE E’ ENTRATA NEL MONDO PER INVIDIA DEL DIAVOLO. Alcune linee del commento di Ermes Ronchi. A Cafarnao la morte ha “messo piede” in una delle famiglie importanti. Quella del capo della sinagoga. La vittima è una bambina di dodici anni. Il padre, Giairo, va in cerca di Gesù. Lo trova e si getta ai suoi piedi: “La mia figlioletta sta morendo, vieni ! “. Vediamo che Gesù ascolta il grido del padre, cambia i suoi programmi e si incamminano insieme, Il Maestro e il padre. Il dolore e l’ amore: Gesù vi entra.

“Dalla casa, intanto, vennero a dire: tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il maestro ? “ . Allora, Gesù si avvicina, diventando argine al dolore, e dice: “Non temere, abbi fede”. Giunti alla casa, il Signore prende il padre e la madre con sé, ricompone il cerchio vitale degli affetti, quello che fa vivere. Perché, “Amare è dire: tu non morirai” (Gabriel Marcel ).

A questo punto, prende con sé i tre discepoli preferiti, Pietro, Giacomo e Giovanni, quasi “mettendoli alla scuola dell’ esistenza”. Non spiega loro, perché si muore a dodici anni, perché esiste il dolore, ma li porta con sé, in un confronto con l’ ultima nemica, la morte. “Prese la mano della bimba”. Immagine bellissima. Come afferma E. Ronchi, “Dio e una bambina, mano nella mano”. Gesù ci insegna che bisogna “toccare la disperazione delle persone”, per poterle rialzare. In tutte le case, vicino al letto del dolore, il Signore, attraverso i parenti e gli amici, “è una mano tesa. Come lo è stato per Pietro, mentre stava affondando nella tempesta: una mano forte che ti afferra. “Talità kum. Cioè, bambina, alzati”. Lui può aiutarla, ma è lei soltanto che può risollevarsi. “E subito la bambina si alzò e camminava”. Il Signore “ordinò ai genitori di darle da mangiare”. Come se avesse aggiunto: Custodite questa vita, fatela crescere, perché possa diventare il meglio di ciò che può essere. Nutritela di sogni, di carezze e di fiducia.

 Mons. Antonino Scarcione

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