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Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

giovedì 6 aprile 2023

Contrarietà all'apertura di un centro di accoglienza migranti nel quartiere Monte Mira, in via mons. Brunaccini.

Di seguito il documento inviato alle autorità in indirizzo relativo la contrarietà all'apertura di un centro di accoglienza migranti, per 30 minori non accompagnati, nel quartiere Monte Mira di Piazza Armerina.

Al Prefetto di Enna
Al Sindaco di Piazza Armerina
Al Presidente del Consiglio Comunale
LORO SEDI

Piazza Armerina, 06 aprile 2023


Oggetto: Contrarietà all'apertura di un centro di accoglienza migranti nel quartiere Monte Mira di Piazza Armerina.

In questi giorni, in un antico palazzo condominiale di via Mons. Brunaccini, una traversa di via Monte, il trasporto di brande, materassi e altre suppellettili di arredamento, hanno non poco incuriosito i passanti e gli abitanti delle vie limitrofe; motivo di così tanto allarmismo, l’allestimento di un centro di accoglienza per migranti, che a quanto pare dovrebbe ospitare circa 30 minori non accompagnati.

Su detto centro di accoglienza, in fase di preparazione, il Presidente del nobile quartiere Monte Mira e i componenti del Consiglio direttivo tutto, esprimono perplessità per la scelta di individuare in pieno Centro storico una struttura del genere.

Infatti, l’antico palazzo condominiale di via Mons. Brunaccini, la cui costruzione è databile al XVII secolo, dista appena 100 metri dai più importanti monumenti cittadini: Cattedrale, Palazzo Trigona, Museo Diocesano, Pinacoteca Comunale, Castello Aragonese, da innumerevoli altre chiese, da un ufficio postale e ancora la presenza di un istituto Comprensivo da cui dipende la scuola elementare Trinità.

In questi giorni siamo stati contattati da decine di famiglie e tanti quartieranti, ed abbiamo ascoltato anche i pareri di alcuni operatori commerciali della zona, di strutture ricettive e tanti altri ancora e non possiamo non rilevare diverse criticità.


Sebbene, innegabilmente lodevole ne sia la finalità, si indicano di seguito alcune delle principali ragioni che depongono nel senso dell'inopportunità dell'apertura di un centro di 'accoglienza di circa 30 migranti nella sede individuata, risultando invece più opportuna l'individuazione di altra e più congrua sede possibilmente nella periferia della città.

In primo luogo, l'apertura di detto centro di accoglienza per migranti nella già menzionata via, si muoverebbe in direzione contraria rispetto al percorso di riqualificazione turistica che interessa il centro storico della città. Le unità immobiliari del centro storico e in particolare quelle insistenti sulle vie con maggiore vocazione turistica, tra cui quella qui interessata, dovrebbero, infatti, essere fisiologicamente destinate alla ricezione turistica sia essa intesa quale attività di ristorazione sia di hosting o commerciale.

In tale contesto, senza dubbio, appare distonica l'apertura di detto centro che dovrebbe piuttosto trovare collocazione in altro contesto cittadino, come detto prima, ovvero in quelle zone della città connotate da un'urbanistica più moderna e in quanto tali, dotate di tutti quei servizi pubblici (ivi inclusi i collegamenti, che ne garantiscono una pronta e agevole accessibilità e le strutture che garantiscano il mantenimento di idonei livelli igienico-sanitari) di cui gli ospitati possano necessitare.

Inoltre, ancora sul piano della riqualificazione del centro storico, l'apertura di una tale struttura non può che rappresentare un vulnus a un mercato immobiliare già ripetutamente afflitto in passato e che solo di recente, grazie proprio a una nuova cultura di rivalutazione del centro storico, comincia a mostrare timidi segnali di ripresa. L'apertura di un centro di accoglienza potrebbe con ogni probabilità rappresentare un freno ai deboli segnali positivi registrati.

Infine, il collocamento di una siffatta nuova realtà nel contesto di un centro storico già scarsamente abitato e con tanta popolazione anziana residente, potrebbe lasciar prevedere l'insorgere di problematiche di ordine pubblico che si presenterebbero in misura certamente ridotta e potrebbero essere più facilmente affrontabili in altre aree della città caratterizzate da una maggiore densità abitativa e da un miglior controllo del territorio da parte delle autorità di pubblica sicurezza.

Pertanto, si chiede al Sig. Prefetto, al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale di attenzionare, innanzitutto, le ragioni dei quartieranti, valutando l'opportunità dell'apertura di una siffatta struttura in un contesto urbano dai tratti peculiari sopra evidenziati sia sotto il profilo dello sviluppo turistico che il quartiere sta vivendo sia sotto il profilo della sicurezza urbana del quartiere stesso e dell'idoneità strutturale dei luoghi in generale e del palazzo in questione in particolare a divenire sede di tale struttura.

A tal fine, in attesa di un vostro solerte riscontro, auspichiamo nell’interesse dei condomini del palazzo, dei quartieranti e nello specifico dei tanti residenti degli isolati circostanti, di conoscere le autorizzazioni tendenti alla apertura di detto centro riservandosi di poter agire anche con altri mezzi ed in altre sedi.

Il Presidente
Filippo Rausa

Per il Consiglio direttivo, firmato…

SALVATORE DI DIO, FILIPPO PURRAZZA, FILIPPO ALOI, CARLO CHIARITO, JESSICA LIBRO, CONCETTO FAVELLA, JORDAN TUDISCO, ALFREDO BANDIERA, OSVALDO ZITELLI, GIUSEPPE LAGATI, GIANCARLO SCICOLONE, PIETRO RAUSA, GRAZIA CURCURACI, GRAZIA DELIA, LINA FAVELLA, FILIPPO BOLOGNA, VERUSKA RENOVA, ANTONINO AMATO, SIMONE GRILLO, RENZO LAGATI, FRANCESCO GALATI, CLAUDIO GENNARO, CLAUDIO PICICUTO, FILIPPO SECONDO, FRANCESCO LENTINI, GIUSEPPE BANDIERA, SALVATORE MARETTA, LAURA SAFFILA, ANNA LA MATTINA, LIDIA PURRAZZA, SONIA GUAIETTA, SIRIA LA DELIA, GIUSY LO PRESTI, MORENO PURRAZZA.

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