"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 22 aprile 2023

La Domenica con Gesù, III di PASQUA / A

…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Uomini d’ Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret, uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi…Voi, per mezzo dei pagani, l’ avete crocifisso e l’ avete ucciso…Davide…previde la risurrezione di Cristo…Noi tutti ne siamo testimoni…” At 2,14.22-33. 
 “…Voi sapete che…foste liberati… con il sangue prezioso di Cristo…” I Pt 1,17-21 . 
“…Stolti e lenti di cuore a credere…A tavola con loro prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzo e lo diede loro…Allora…lo riconobbero…” Lc 24,13-35.

“IL MESSAGGIO DELLA III DOMEENICA DI PASQUA E’ : ACCOGLIERE E RICONOSCERE GESU’, CROCIFISSO E RISORTO. LA RESURREEZIONE NON E’ UN NUOVO MODELLO DI VITA DA PROPRRE. MA L’ APERTURA DEL CUIORE E DELLA MENTE A PERCEPIRE LA REALTA’ DI SE’ STESSI, A RILEGGERE LA STORIA, A SCRUTARE LE SCRITTURE”.

Il vangelo odierno si articola in tre momenti: liturgia della strada, quella della parola e quella del pane. Emmaus dista undici chilometri da Gerusalemme, tre ore di cammino, che i due discepoli utilizzano, per parlare del sogno in cui avevano creduto e che naufraga nel sangue con la morte di Gesù in croce. Gesù si avvicinò e camminava con loro. Come un Dio presente in tutte le strade del mondo, a cui basta un passo quotidiano. Ogni cammino gli va bene, purchè ci sia cammino.

Poi la liturgia della parola: cominciando da Mosè e dai profeti, spiegava loro le scritture, spiegava la vita con la Parola. La croce non è un incidente, ma la pienezza. E i due vedono un Dio che, così nascosto, sembra assente, ma tesse il filo della storia del mondo, partendo dalla croce.

La mano di Dio, che sembra nascosta, è potente, silenziosa ed efficace. Come uno senza fissa dimora, un Dio migratore per spazi liberi e aperti, che appartengono a tutti.

Si apre quindi la liturgia del pane, attorno al primo “altare”, che è la tavola di casa. Lo riconobbero nello spezzare il pane. Proprio così. Perché un giovedì, Gesù aveva pronunciato parole stupefacenti sul pane e il vino: “Prendete e mangiate. Questo è il mio corpo”. E’ per voi. La storia di Gesù profuma di pane.

Ma spezzare il pane, è solo il primo momento del donare. Prendo qualcosa di mio e lo do a te. Lascio nelle tue mani un pezzo di me, qualcosa che da mio diventa tuo. L’ anima di Gesù, la sua storia, la sua missione. Non chiede nulla, offre tutto.

Per secoli, la Messa è stata chiamata “fractio panis”: lo spezzare il pane e il donarlo. Come afferma Isaia (58): “Spezza il tuo pane con l’ affamato e la tua fame finirà. Illumina altri e ti illuminerai. Guarisci la ferita di altri e guarirà la tua: l’ asse portante del vangelo è il dono e non il sacrificio.

I due discepoli partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme. Partono come se la notte non dovesse venire più, con il sole dentro e senza più paura. Un miracolo. Ma il primo prodigio è stato un altro. Come dicono essi stessi: “Non ci bruciava forse il cuore, mentre spiegava il senso delle Scritture e della vita ?” Perché, come dice E. Ronchi, citando Efrem il Siro, “Chi mangia me, mangia il fuoco ! Abbiamo mangiato il fuoco nel pane”.

                                            Mons. Antonino Scarcione

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