…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
“IL VANGELO ODIERNO PONE IN PRIMO PIANO I “PICCOLI” E COLORO CHE SONO ”STANCHI E OPPRESSI”. GIA’ NELL’ A.T. RICORRONO CON UNA CERTA FREQUENZA I TERMINI: POVERI, PICCOLI, UMILI. INDICANO COLORO A CUI DIO RIVOLGE LE SUE ATTENZIONI. SI PENSI, AD ES. , AL GRIDO, ASCOLTATO DA DIO, CHE DA’ INIZIO ALLA LIBERAZIONE DEGLI EBREI DALL’ EGITTO. CHI E’ IL POVERO, L’UMILE ? CHI NON E’ SUPERBO, COLUI CHE RIMANE FEDELE A DIO, CHI SA CHE LA VITA STESSA E’ DONO GRATUTO DI DIO”.
Il Vangelo odierno evidenzia quegli slanci che accendevano di
stupore i piccoli, i bambini, le donne e i poveri. Vediamo che in tutta la Bibbia, la “piccolezza” attraversa la nostra storia: Dio scommette su coloro, sui quali il mondo non scommette. In un brutto momento, Giovanni il Battista è stato arrestato, i capi religiosi e politici lo braccano. I villaggi attorno al lago, dopo l’ entusiasmo iniziale, si sono allontanati.
In quell’ aria di sconfitta, Gesù, anziché deprimersi, si stupisce e si incanta: una meraviglia. Venite a me, voi tutti che siete stanchi ed oppressi, e io vi darò ristoro. Ecco le sue mani, dove appoggiare la stanchezza e riprendere fiato.
Sappiamo bene che andare da Gesù “è andare a scuola di vita”. L’uomo è senza poteri, ma è regale. Nessuno lo ha mai potuto comprare o asservire. Insegna a vivere bene.
Imparate da me, mite ed umile di cuore. Egli è il cuore. Andare tutti a scuola di cuore ! Ad imparare l’ alfabeto della vita. Dio non è un concetto. Imparate da me il mio modo, delicato, senza violenza e senza arroganza. Il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero. Il giogo: è un oggetto da museo della civiltà contadina. E’ una metafora che non sentiamo amica: abbiamo fatto di tutto, per scuoterceli di dosso i gioghi.
Gesù, però, dice: il mio giogo. Parla di un giogo che rimane suo. Non ce lo butta addosso. Perché resta suo e anche lui rimane aggiogato allo stesso legno. A me dice: amico, siamo aggiogati in due. Non sei solo.
Don Tonino Bello, in una sua famosa riflessione, immaginava: “Siamo angeli con un’ ala soltanto e possiamo volare solo abbracciati”. Gesù è l’ altra ala, il mio “cireneo”, aggiogato ai miei amori, alla mia fatica, ai miei sogni, il vero maestro che non dà ulteriori obblighi, ma ulteriori ali.
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