…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
…Una donna vestita di sole…La luna sotto i suoi piedi…Sul capo una corona di dodici stelle…Un enorme drago rosso, con sette teste e dodici corna e sulla testa sette diademi…” Ap 11,19a;12,1-6a.10ab” . “…Se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la resurrezione dei morti…” 1 Cor 15,20-27a .
“…L’ anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché ha guardato l’ umiltà della sua serva…” Lc 1,39-56.
“CONTEMPLIAMO LA VERGINE ASSUNTA IN CIELO IN CORPO E ANIMA…IL CRISTIANO HA IN LEI UN SEGNO DI SICURA SPERANZA E DI CONSOLAZIONE. SONO BEATI, INFATTI, COLORO CHE, COME MARIA, ACCOLGONO E CREDONO NELL’ ADEMPIMENTO DELLA PAROLA DEL SIGNORE”.
La fede di Maria ed Elisabetta, donne “sconosciute e insignificanti”
.jpg)
per tanti potenti di quel tempo, è meravigliosa. Persino il futuro Giovanni Battista, ancora nel grembo della madre, riconosce già Maria e Gesù. Ecco, cosa è capace di cambiare davvero il mondo: collaborare al piano d’ amore infinito di Dio per tutti. Non operando cose sensazionali, ma, semplicemente, cercando di accogliere la luce che Dio manda con delicatezza, a misura, gradualmente, per ciascuno.
Ecco il canto del “Magnificat”. Tra i tanti significati, c’ è anche questo: uno sguardo profondo nella storia umana. A questo punto, appare opportuno soffermarci sulle parole di Elisabetta, che costituiscono una parte integrante della preghiera dell’ “Ave Maria”. Insieme al “Padre Nostro” una preghiera evangelica, biblica e per questo meravigliosa e fresca. Sempre nuova, anche oggi.
Certamente, tante preghiere, composte dagli uomini, risentono del grande cammino dell’ uomo nella storia: pur essendo belle, esse manifestano anche, in varia misura, una certa rigidità e/o cupezza e/o pesantezze…Diciamolo con semplicità: l’“Ave Maria” e il “Padre Nostro” non sono forse le preghiere più belle?
Osserviamo con sincerità che talvolta preghiamo Dio e poi, alla fine, aggiungiamo una preghiera alla Madonna. I santi, in realtà, ci insegnano a pregare, con fiducia filiale, Maria e poi, insieme a Lei e sostenuti da Lei, in comunione con tutti i cuori aperti a Dio, pregare Il Signore.
Notiamo che anche questo itinerario appare biblico ed evangelico.
“Ave Maria” e “Padre Nostro”, quindi, si possono definire, forse anche insieme, le due preghiere fondamentali, paradigmatiche. Certamente, ben ancorate nella Parola di Dio e nell’ Eucarestia.
Possiamo osservare che sulla croce, presente ai piedi di Gesù la Beata Vergine Maria, è come se il Signore stesso ci abbia fatto dire un’ “Ave Maria”. Dunque forse lui stesso la considera propedeutica al “Padre Nostro”.
Mons. Antonio Scarcione
Nessun commento:
Posta un commento