"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 20 luglio 2024

LA DOMENICA CON GESU', XV DEL TEMPO ORDINARIO / B

  …… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Vattene, veggente, ritirati nella terra di Giuda: là mangerai il tuo pane e profetizzerai, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re…Amos rispose…: Non ero profeta né figlio di profeta; ero un mandriano…il Signore mi disse: va’, profetizza al mio popolo…” Am 7,12-15 . 
“Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo…In lui…abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe…In lui anche voi…avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo…”Ef 1,3-14 . 
“…Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due…E ordinò loro di non prendere…nient’ altro che un bastone: né pane, né sacca, né danaro…Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finchè non sarete partiti…Se in qualche luogo non vi accoglieranno…andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi…Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse…” Mc 6,7-13.

“ESSERE CHIAMATI, SCELTI E INVIATI COME PROFETI E ANNUNCIATORI DELLA PAROLA DEL PADRE, E’ LA VOCAZIONE DI OGNI CRISTIANO. LA LITURGIA CI AIUTA A RIAPPROPIARCI DI QUESTA PREROGATIVA”.

Nella breve riflessione facciamo tesoro del commento, tracciato da
Luigi Verdi (Cfr. Avvenire. Giovedì 11 luglio 2024). Egli così esordisce: “Eccoli i suoi amici…pronti a fare quello che hanno imparato dal Maestro: guarire i malati, scacciare i demoni, annunciare che c’ è un Dio vicino. Così vicino che quasi non si vede”. Portano nel loro cuore un sogno. Sospinti solo dalle sue parole, appaiono pronti ad azzardare una sfida “anche alla legge di gravità”. Gli alberi possono volare e spostarsi da un posto all’ altro. Una pecora vale più delle altre novantanove. Si può nascere di nuovo e ritornare ad essere bambini. I discepoli portano solo un bastone su cui appoggiare i passi, perché la strada si fa sempre con qualcuno, mai da soli.

Non serviranno provviste e cambiamenti d’ abito, ma piuttosto fantasia e scioltezza e quegli stessi occhi, carichi d’ amore, con cui essi stessi sono stati guardati e chiamati dal Signore.

Una casa li aspetta e questo basterà: Dio cerca una casa dove spezzare il pane, ascoltare il cuore dell’ altro, riposare e ridere e piangere insieme. Nella normalità della vita, nella quotidianità, da abitare, con uno sguardo fiducioso e ripulito dal possesso, dal sospetto, dal rancore, i suoi amici potranno portare le parole del Maestro. Parole che raccontano di un Padre pronto a guarire, a perdonare, a ricominciare, ogni volta, insieme. Una cosa dell’ altro mondo per chi, invece, vuole “costringere” Dio in giudizi implacabili e definitivi. Come afferma Cristina Campo: “Ci sono due mondi, noi siamo dell’ altro”. Questo messaggio portano i discepoli in giro per le strade. Questo dovremmo annunciare noi nel nostro cammino.

Un mondo libero e leggero, pieno della libertà dei figli di Dio, che vivono come passeri fiduciosi, come granelli di senape, pronti a diventare alberi, con il cuore di bambini sempre in movimento. Pronti a sorprendersi della vita. E’ lo stile di Gesù quello di oggi ? Lo stile di chi cammina e non rallenta, capace di accoglier tutto. Anche le delusioni , anche la morte. Perché ciò che vale è sempre e comunque la vita: da guarire e consolare, da incoraggiare ed abitare.

                                  Mons. Antonio Scarcione

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