"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 20 luglio 2024

LA DOMENICA CON GESU', XVI DEL TEMPO ORDINARIO / B

  …… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Guai ai pastori che fanno perire e disperdere il gregge…Radunerò io stesso il resto delle mie pecore…e le farò tornare ai loro pascoli…” Ger 23,1-6 . 
“…In Cristo, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini…Egli ha abolito la Legge…per creare, in sé stesso, un solo uomo nuovo e per riconciliare…con Dio in un solo corpo…eliminando in sé stesso l’ inimicizia…” Ef 2,13-18 . 
“…Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto…Ed egli disse loro: Venite in disparte…in un luogo deserto, e riposatevi un po’…” Mc 6,30-34.

(Elogio del riposo).”NEL VANGELO ODIERNO, I DISCEPOLI TORNANO DA GESU’ DOPO AVER PERCORSO STRADE, INCONTRATO PERSONE, ASCOLTATO, GUARITO, CONSOLATO: POSSIAMO IMMAGINARE LA LORO FELICITA’ E INTUIRE LA LORO STANCHEZZA. GESU’ LI’ ACCOGLIE E LI INVITA A FERMARSI: VENITE IN DISPARTE, VOI SOLI, IN UN LUOGO DESERTO, E RIPOSATEVI UN PO’. CHI LAVORA DEVE INTERROMPERE, PER DEDICARSI A SE’ STESSO”.

Valorizziamo il commento di Cecilia Cremonesi, che si caratterizza per l’ interessante tentativo di attualizzare il messaggio della liturgia della XVI Domenica del tempo ordinario. Ella, infatti, afferma che la parola italiana, “riposo”, deriva dal greco “pauein” (=fermarsi, cessare da un’ attività faticosa), da cui, “poggiare, aver fondamento” e quindi “riposare sopra qualcuno, che ,in senso figurato, diventa “confidare in lui”.

La studiosa, sostanzialmente, dice che ci si riposa, quando ci si può fermare e appoggiare su qualcosa. Ma anche, quando si ha il dono di poter stare con qualcuno, in cui confidiamo. Ognuno di noi ha i propri punti d’ appoggio: un paesaggio, contemplato con calma, senza fretta; il silenzio dei sentieri di campagna, da percorrere a piedi e non in macchina; i paesaggi marini, dove acqua e cielo si confondono.

O, ancora, in senso figurato: persone care, con cui si può tranquillamente essere sé stessi, senza preoccuparsi di cosa dire, come vestirsi, come comportarsi; i momenti di gioco con i propri figli; un monastero, una chiesa, dove mettersi in ascolto del proprio cuore; pregare, entrando in dialogo col Signore, intuito nella bellezza del creato e delle relazioni.

In queste settimane cerchiamo, quindi, i nostri “punti d’ appoggio”, “i pascoli erbosi”, che il Signore ci dona; dedichiamo ad essi il tempo necessario. Un tempo buono, libero da pensieri, un tempo che non sia scandito dalle lancette dell’ orologio. E’ il tempo da dedicarci per star bene con noi stessi, per riconnetterci col nostro cuore.

“In questo spazio di pace, nel nostro intimo, là dove intuiamo la nostra essenza, troveremo Dio. Sarà bello incontrarlo lì e appoggiarci su di Lui” (Cecilia Cremonesi).

                                      Mons. Antonio Scarcione

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