venerdì 1 novembre 2024
LA DOMENICA CON GESU', TUTTI I SANTI
…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa.
“…E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: Centoquarantaquattromila segnati…Provenienti da ogni tribù…Dopo…Vidi…una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare…” Ap 7,2-4.9-14 .
“…Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio…Noi saremo simili a lui…” 1 Gv 3,1-3 .
“…Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli…Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio…” Mt 5,1-12a.
“IL VANGELO DELLE BEATITUDINI E’ IL “PROGRAMMA DI VITA” DI OGNI CRISTIANO. ESSO E’ STATO FATTO PROPRIO DA TUTTI COLORO CHE HANNO SEGUITO GESU’ CRISTO PER GIUNGERE ALLA SALVEZZA”.
Seguiamo la presentazione della liturgia odierna proposta dal “Servizio della Parola” ( n. 561/62, pag.93 e ss.), anche se appare eccessivamente analitica.
-“Struttura delle beatitudini”. Certamente, lo scenario in cui si svolge il discorso della montagna è alquanto significativo. Quanto dice Gesù Cristo rappresenta l’ interpretazione definitiva della “Legge” di Dio (La Tora’). Appare opportuno, prima di leggere la singola beatitudine, fare una puntualizzazione formale. 1) La prima parola di ogni beatitudine è “beati…”. Essa mette in risalto un elemento fondamentale: la felicità, che è il fine di ogni desiderio umano, il frutto che Dio dona a coloro che vivono le beatitudini. 2) La seconda parte di ogni beatitudine, invece, si riferisce alla condizione, mediante la quale si può ottenere tale felicità (ad es. povertà di spirito, mitezza ecc.). 3) La terza descrive in cosa consista la beatitudine. Ad esempio, quando Gesù dichiara beati i poveri in spirito, non dice che sono beati perché poveri in spirito, ma che lo sono, perché la povertà è una condizione per poter accedere alla vita, cioè, il Regno che è Dio stesso.
In questo modo, le beatitudini si presentano come un potente annuncio di speranza. Perché anche condizioni molto difficili possono diventare un’ occasione di grazia.
-“Buona notizia”. Poiché le beatitudini si realizzano grazie ad un’ azione divina, esse sono, anzitutto, un ritratto di Gesù. Egli è povero, perseguitato e crocifisso, ha provato tristezza e dolore, ha avuto sete, è stato mite di fronte al male ed ha amato i suoi uccisori, perdonandoli con misericordia. Il Padre lo ha risuscitato e fatto sedere nei cieli, da dove intercede per l’ umanità. Quindi, nella solennità di Tutti i Santi, la Chiesa ricorda che Dio può realizzare nei fedeli la medesima immagine dell’ uomo nuovo.
-“Poveri in spirito”. Non si fa riferimento solo alla persona povera economicamente, ma si allude a una condizione interiore: è povero “in spirito” chi sa che non può salvarsi da solo: “Chi riconosce la propria povertà e si affida a Dio, può vivere già nel presente il possesso del Regno dei cieli, che è Dio stesso”.
-“Il pianto”. Gesù dichiara beati coloro che sono nel pianto. Molti possono essere i motivi di lutto: la morte di una persona cara, la malattia, una situazione traumatica, il peccato. La beatitudine, quindi, annuncia che tali circostanze dolorose possono diventare, per grazia, una consolazione anche maggiore, un’ opera divina, che sarà pienamente compiuta nel futuro, quando “Dio asciugherà ogni lacrima”.
-“La mitezza”. Il termine greco, usato da Gesù, può riferirsi anche alla mansuetudine, di chi rinuncia alla violenza: la persona mite riceverà la terra, eredità promessa da Dio a Israele, simbolo di fecondità e pienezza.
-“La giustizia”. In Matteo non fa riferimento all’ equità sociale, ma è legata alla Torà e alla parola di Dio, va cercata con impegno. La persona che ha fame e sete di giustizia, sa di non essere retta, ma vorrebbe fortemente diventarla.
-“Misericordiosi”. Solo chi è stato perdonato può perdonare. Solo chi perdona, potrà accedere al perdono di Dio e diventare simile a lui, misericordioso.
-“Puri di cuore”. La beatitudine promette la visione di Dio, una conoscenza diretta e piena della sua persona. Nella Bibbia è puro ciò che può entrare nella sfera di Dio e che non è mescolato con altri elementi.
-“Operatori di pace”. Nella beatitudine, si rivela che sarà figlio di Dio, quindi suo familiare e intimo, chi accoglierà e metterà in pratica l’ amore di Cristo, che promuove la riconciliazione e il perdono anche quando si ha di fronte un nemico.
-“Perseguitati”. La persecuzione e la morte a causa della fede in Cristo possono essere condizioni per entrare nella vita eterna. In questo modo, i discepoli possono veramente diventare simili al loro Maestro, morto in croce per gli uomini.
Mons. Antonio Scarcione
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