mercoledì 26 febbraio 2025
Il Carro allegorico del Nobile quartiere Monte Mira, 27 febbraio 2025
Dopo una pausa di cinque anni, Piazza Armerina è tornata a celebrare il Carnevale, un evento che, pur non essendo una tradizione radicata, coinvolge attivamente le scuole e i quartieri della città. Quest'anno, i giovani del quartiere Monte Mira hanno superato le aspettative con un carro allegorico straordinario: un gigante di cioccolato, un M&M's - Smarties.
La realizzazione di questa opera, ha trasformato il cortile della sede del quartiere in un vivace cantiere a cielo aperto, ha richiesto un mese di intenso lavoro e ha visto la partecipazione entusiasta di persone di tutte le fasce d'età.
I lavori coordinati dal vice presidente Concetto Favella e dal responsabile musici Moreno Purrazza, hanno coinvolto tanti soci che con passione ed altruismo hanno dedicato intere giornate per la realizzazione del carro allegorico.
Un grazie a tutti coloro che si sono adoperati e per quanti sono stati di supporto, al gruppo in maschera, in particolare a Veruska Denaro, Justine Azzolina, Giuseppe e Renzo Lagati, Jessica Libro, Ketty Puglisi e Filippo Nobile, Franco Lentini, Filippo Purrazza, Filippo Aloi, Osvaldo Zitelli, Michele Favella, Asia Lavore, Andrea Galletta, Danilo Bonifacio, Filippo Cavolo, Alexander Fuardo, Ambra Lavore, Salvatore Cifalù, Valentina Pecora, Cristel La Delia, Lina Favella, Simone Grillo, Siria La Delia, Maria Favella, Martina Larganà, Manuel Favella, Andrea Rovetto, Eliana
Un ringraziamento agli sponsor che ci hanno sostenuto nell'impresa...
martedì 25 febbraio 2025
lunedì 24 febbraio 2025
sabato 22 febbraio 2025
LA DOMENICA CON GESU', VI DEL TEMPO ORDINARIO / C
…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
“…Maledetto l’uomo che confida nell’ uomo…Sarà come un tamerisco nella steppa…Benedetto l’uomo che confida nel Signore…E’come un albero piantato lungo un corso d’ acqua…Non teme quando viene il caldo…” Ger 17,5-8 .
“…Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede…Invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti”. 1 Cor 15,20-26 .
“…C’ era gran folla…da tutta la Giudea, da Gerusalemme, e dal litorale di Tiro e di Sidone. Ed egli…diceva: Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio…Beati voi, quando gli uomini vi odieranno…a causa del Figlio dell’ uomo…Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione…Lc 6, 20-26.
"E’ EVIDENTE CHE GESU’, IN QUESTO PASSO DEL VANGELO, PARLA A COLORO CHE LIBERAMENTE, ASSUMONO, COME PARADIGMA, LA POVERTA’. L’ INTENTO DEL MAESTRO E’ QUELLO DI AIUTARE I SUOI INTERLOCUTORI A COMPRENDRE, COL CUORE E CON LA MENTE, CHE PER ESSERE FELICI BISOGNA CONDIVIDERE. SI’, PERCHE’, EVANGELICAMENTE, NON SI PUO’ ESSERE FELICI DA SOLI. PURTROPPO, A DUEMILA ANNI DALLA VENUTA DEL MESSIA, DOBBIAMO PRENDERE ATTO CHE IL MONDO GLOBALIZZATO E’ SEGNATO DALLE DISEGUAGLIANZE.
OGGI, MENO DELL’ 1% DELLA POPOLAZIONE MONDIALE, POSSIEDE UNA RICCHEZZA SUPERIORE AL RESTANTE 99%".
Come, opportunamente, afferma Samuele Riva nel suo commento, che noi seguiamo, la liturgia, oggi, ci propone la lettura e meditazione del discorso-manifesto della morale secondo Cristo, che Matteo chiama “della montagna” e Luca, invece, chiama “della pianura”, perché la pianura si presta meglio all’ impresa grandiosa dell’evangelizzazione, l’annunzio del Vangelo fino agli estremi confini della terra (Cfr. Servizio della Parola n. 564, pag. 158 e ss.).
Siamo chiamati come chiesa all’ ascolto di quanto il Signore proclama, sia che collimi sia che contrasti con i nostri gusti e desideri. Perché le beatitudini ed i guai proclamati da Gesù Cristo tracciano la carta d’ identità del cristiano.
Per accogliere il messaggio di beatitudine e di guaio, la liturgia ci propone Geremia, che denunzia il principale peccato umano, causa ed origine di tutti gli altri: l’ idolatria. Rifiutare, cioè, Dio, per sostituirlo con cose o persone. Si tratta di scegliere liberamente, individualmente e comunitariamente, tra vita-deserto inospitale o vita-giardino lussureggiante e fruttuoso.
Il Signore accompagna le beatitudini con i relativi ed opposti guai, anzi, ha vissuto, sulla sua pelle, le beatitudini e i guai e, da Lui, le beatitudini e i guai si sono allargati a cerchi concentrici su coloro che hanno creduto ed abbracciato la sua proposta di vita. Anche il regno del dolore, addirittura, viene trasformato in regno dell’ amore e della salvezza, e quindi in beatitudine.
Gesù Cristo, crocifisso e risorto, è la beatitudine per chiunque è afflitto dai guai della vita, Gesù Cristo è il modello e riferimento per ogni ricerca di felicità e di beatitudine: Dio, esperto nel trasformare il male in bene, la tristezza in gioia, la tenebra in luce, la sofferenza in salvezza, la morte in vita. Nella povertà e miseria, Gesù si è fidato e affidato al Padre, che gli ha fatto sperimentare la beatitudine della resurrezione. Così il discepolo, oggetto di odio, di emarginazione, di insulto e disprezzo, vive una tale identificazione al Signore Gesù Cristo, da partecipare alla sua Passione, morte e risurrezione.
Ma ben altri sono i guai della vita, le sciagure che ci possono aggredire: la ricchezza che diviene prigione del cuore e della vita, la sazietà che confonde e distoglie dai veri beni della vita. Evidentemente, questi discorsi non si possono inquadrar nella logica umana, ma nel progetto e nello stile sapiente ed amorevole di Dio, che non si serve di sofismi, ma dell’ amore.
Del resto, se Cristo non è risorto, ci ricorda Paolo, ogni ragionamento o proposta evangelica collassano su sé stessi.
E’ solo la Pasqua la ragione e la forza che mantiene in vita qualsiasi proposta evangelica.
Ogni domenica, saggiamente, la chiesa fa risuonare il kerygma (l’annuncio): “Cristo è risorto”.
Mons. Antonio Scarcione
mercoledì 19 febbraio 2025
E' tornato alla casa del Padre, Massimo Rausa
Con profondo dolore annunciamo la scomparsa del nostro caro Massimo, strappato alla vita troppo presto. Figura esemplare del nostro quartiere, pioniere del gruppo musici Rullanti di Plutia del Palio dei Normanni, il suo ricordo rimarrà vivo nei nostri cuori. Ci stringiamo alla famiglia, alla moglie, ai figli, e al fratello, il nostro presidente Filippo.
Di seguito, tratti dai social, alcuni messaggi di cordoglio.
È tempo che io vada, ricordo con affetto questi vent'anni passati insieme, durante i quali vi ho consegnato i vostri pacchi.
Come in una commedia, il mondo è un palcoscenico, e noi tutti siamo attori, la mia parte, anche se in anticipo è finita, è giunto il momento di congedarmi, come un attore che lascia il palcoscenico...
Massimo Rausa

Testata giornalistica: Piazza in Diretta
UN GALOPPANTE MALE INCURABILE STRAPPA AI SUOI AFFETTI MASSIMO RAUSA. AVEVA 54 ANNI. TUTTA LA COMUNITÀ PIAZZESE RICORDA, ATTONITA E COMMOSSA, IL SUO SVENTURATO CONCITTADINO. LE ESEQUIE IN CATTEDRALE VENERDÌ 21 ALLE 15.30.

Ho scelto due foto modello. Modello umano. Di un uomo che era un esempio, innamorato della vita, cordiale, umile, onesto, operoso e infaticabile. Era felice Massimo Rausa. Appena ad ottobre scorso, aveva coronato il suo sogno. Con la donna della sua vita, l'amata moglie Sonia aveva inaugurato la sua attività commerciale. Vent'anni di porta a porta, casa per casa a consegnare a tutti i piazzesi pacchi e scatoloni, sorridente, affabile e cordiale ad ogni ora del giorno, tutti i giorni. Poi la grande novità, la sua nuova e colorata bottega di spedizioniere in via Benedetto La Vaccara. Allegra, colorata, assai frequentata, dietro il banco Massimo e Sonia accoglievano tutti. Rovistando i cassetti della mia memoria, un biennio balza alla mia mente. Correva l'anno 1999, corso prematrimoniale insieme, con mons. Scarcione. Appena un anno prima, era il 1998, la sua esperienza in azienda, scelto da mio padre ed inserito al reparto officina e produzione, dodici mesi di intensa formazione professionale, con i Piani d'inserimento lavorativi della regione Sicilia.
Il Palio nel cuore, storico musicante della kermesse rievocativa estiva, grande lavoratore, buon padre di famiglia, devoto sposo. Le ultime settimane trascorse all'Umberto I di Enna, unito spiritualmente alla moglie ed ai figli, vegliato dal fratello Filippo. Ha lottato, leoninamente, fino alla fine. Voleva difendere con le unghia e con i denti la sua ancor giovane vita. Dallo strappo di una sorte maledetta e crudele. Il suo post di commiato su Facebook è un testamento morale, un inno alla vita, un uscita di scena silenziosa ma assordante. Un saluto beffardo che sorride alla morte, la ridimensiona, la accarezza in attesa dell'ultimo respiro. I post che lo ricordano hanno invaso le bacheche di tanti piazzesi che hanno vissuto accanto a Massimo, avendone apprezzato le qualità umane, morali e civili. Era un uomo semplice e così, semplicemente, ci ha lasciato. Alla famiglia tutta, al fratello Filippo, giungano le mie accorate condoglianze e l'abbraccio della redazione di PiazzainDiretta.
Triste e il giorno perché
un amico di tutti e andato via
Un amico un padre un fratello
Nel cielo non vi sono strade Ne muri
Cammini in un viale infinito d'amore
Continuerai a percorrere le strade dei cuori
Non suoneriai più alle nostre porte
Per le consegne
Ma dal cielo ci guarderai
Sarai per sempre il corriere di nostro signore.
Roberto Lavuri
Ci stringiamo attorno alla famiglia Rausa esprimendo il cordoglio dell'Amministrazione comunale per la prematura perdita di Massimo. Lo ricorderemo sempre come infaticabile lavoratore e affettuoso padre e marito, che siamo certi continuerà a vegliare su Sonia e i ragazzi. Che la terra ti sia lieve, caro Massimo.
Dino Vullo Coordinatore del Palio dei Normanni
Se ne va una persona perbene, se ne va un grande lavoratore, se ne va uno dei primi musici del nostro Palio dei Normanni, se ne va un amico di tutti, sempre pronto a rendersi utile con il sorriso sulle labbra.
Il Coordinamento del Palio dei Normanni, si stringe al dolore della famiglia tutta, della moglie e dei figli, del fratello Filippo Rausa e di tutti i loro cari.
Ciao Massimo
Tele Nicosia
Massimo Rausa era una persona stimata e benvoluta a Piazza Armerina da tutti coloro che lo conoscevano.
Per questo verrà ricordato sempre con grande affetto.
La Redazione di TeleNicosia esprime le più sentite condoglianze alla famiglia (con un abbraccio particolare al fratello Filippo Rausa) e a tutti coloro che gli volevano bene.
con il cuore colmo di gratitudine desideriamo esprimere la nostra più profonda riconoscenza per la straordinaria e commovente partecipazione popolare al funerale del nostro caro amato Massimo, un tributo che testimonia l'affetto e la stima che Massimo ha saputo conquistare nel corso della sua vita.
Un ringraziamento speciale va agli amati compari Antonio e Tiziana e a tutti i cari amici di Massimo e Sonia, che hanno dimostrato una vicinanza e un affetto toccante durante i giorni del ricovero in ospedale. Inoltre al caro Amico d'infanzia Salvatore Speciale, la vostra preziosa vicinanza è stata un faro di luce in un momento buio.
Ringraziamo di cuore il parroco della Cattedrale don Alessio Aira, Mons Antonio Antonino Scarcione, il Vicario Generale, Mons Nino Rivoli, per le parole di conforto e la toccante cerimonia funebre. L'Associazione dei Tamburi di Plutia per il loro commovente omaggio, il nobile quartiere Monte Mira e l'Armata dei Musici e sbandieratrici, il Magistrato dei Quartieri, il Borgo San Giovanni, l'agenzia Enel di Piazza Armerina, il Sovrano Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, Cavalieri di Malta, per la loro partecipazione sentita e rispettosa.
Un sentito ringraziamento va anche alla Scuola IIS.Leonardo Da Vinci e la 5^c bio; alle testate giornalistiche Piazza In Diretta e Tele Nicosia , che hanno dato voce al nostro dolore, al Sindaco e a tutti coloro che attraverso i social media hanno espresso il loro cordoglio, stringendosi alla nostra famiglia in questo momento di lutto.
Inoltre, alle attività commerciali dell'isolato di via Benedetto La Vaccara e tutti gli amici che Massimo frequentava presso i saloni da barba di Alessio Alberghina e Guido Giunta.
Un ringraziamento speciale, di cuore va all'Associazione Nucleo Volontari Protezione Civile di Piazza Armerina, ai medici dell'ospedale Chiello di Piazza Armerina, all'intera equipe dell'ospedale Umberto I di Enna: reparto medicina interna, Oncologia, i medici, gli infermieri, il personale OSA e OSS. La loro professionalità, la loro competenza e la loro umanità sono state un conforto prezioso in questa tristissima circostanza.
La vostra presenza e il vostro sostegno ci hanno dato la forza di affrontare questa tragica perdita di Massimo che all'età di 54 anni torna alla casa del Padre.
Grazie di cuore a tutti per aver onorato la memoria del nostro caro Massimo."
sabato 8 febbraio 2025
LA DOMENICA CON GESU', V DEL TEMPO ORDINARIO / C
…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
“…Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito…Uno dei serafini…teneva in mano un carbone ardente…mi toccò la bocca e disse:…Questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua colpa…” Is 6,1-2a.3-8 .
“…Cristo morì per i nostri peccati…fu sepolto…è risorto il terzo giorno…” 1 Cor 15,1-11 .
“…Disse a Simone: Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca…Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla…Ma sulla tua parola getterò le reti…E presero una quantità enorme di pesci…Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore…” Lc 5,1-11.
“IL TESTO DI LUCA (LC 5,1-11) SINTETIZZA TRE EVENTI: A) L’ INSEGNAMENTO DI GESU’; B) LA PESCA ABBONDANTE; C) LA VOCAZIONE DI PIETRO E DEI PRIMI DISCEPOLI. GESU’ E’ PROPOSTO COME FIGURA DIVINA.PIETRO COME PROTOTIPO DEL DISCEPOLO. LA PAROLA DI GESU’ E’ IL MOTORE DEL RACCONTO FINO ALL’ APICE DELLA NARRAZIONE, CHE DEFINISCE LO STATUTO DEL PESCATORE-APOSTOLO: D’ ORA IN POI SARAI ANIMATORE DI VITA”.
Ci sembra di vederli quei poveri pescatori. Essi, come afferma Luigi Verdi, che noi seguiamo nel suo breve commento, “con aria afflitta e delusa, dopo una notte di fatica inutile,… lavano quelle reti che non sono servite a niente”. Essi certamente guardano quel giovane Maestro, che li prega di poter salire sulla barca. Cosa avrà detto Gesù, seduto su quella barca, alla folla ? E come risuonano quelle parole nei cuori stanchi e sfiniti di Simone e soci ? Ce lo immaginiamo il sorrisetto di Pietro nell’ ascoltare il racconto di pecore e lievito, uccelli del cielo e fiori dei campi. La realtà per lui e compagni è in quelle reti vuote, nella fatica sprecata in quella notte. Non è Egli il figlio del falegname ? Cosa ne può sapere della pesca?
Vuole forse insegnare a loro il mestiere del pescatore ? E poi pescare di giorno ? E’, casomai, di notte che abboccano i pesci ! Pietro, “Prendi il largo”…Impara ad andare oltre i fallimenti e gli scoraggiamenti. Prendi il largo con me…andremo insieme a scoprire cosa ci sia un po’ più in là. Ora, la barca, piena di pesci, quasi affonda.
Sulla tua parola, Signore, getterò le reti. Anche se non ci capisco più niente. Ma sento che di Te mi posso fidare, anche se mi chiedi, come in questo caso, l’ impossibile.
Pietro, tra sé e sé, dice: quasi mi vengono le lacrime. Non tanto nel vedere la barca piena di pesci, ma perché percepisco che Tu hai azzerato le distanze tra il mare e il cielo, tra fallimento e vittoria, tra peccato e perdono.
“Ci tufferemo insieme”, Signore. Vedo che le barche sono troppo piccole in questo mare immenso di donne e uomini stanchi. E le reti non bastano. Signore, noi faremo tutto “sulla Tua Parola”.
Mons. Antonio Scarcione
sabato 1 febbraio 2025
LA DOMENICA CON GESU', PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO
…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
“GESU’ E’ IL MESSIA PREANNUNCIATO DAI PROFETI. EGLI E’ IL FIGLIO DI DIO CHE ENTRA NEL TEMPIO, CASA DEL PADRE, PER RISTABILIRE L’ AUTENTICO CULTO DI DIO E, IN QUALITA’ DI PORTATORE DELLA “GRAZIA” DIVINA, LIBERA I POPOLI DALLA SCHIAVITU’ DEL PECCATO E DELLA MORTE”.
La Festa della Presentazione fa parte del mistero del Natale. Seguiamo la riflessione di Roberto Laurita, studioso dei sacri testi (Cfr. Servizio della Parola n.564 pag.115). Vediamo che Gesù, alla nascita, è presentato ai pastori e ai Magi. Adesso, invece, viene riconosciuto dal popolo dell’ alleanza, personificato da Simeone ad Anna. A noi, oggi, viene chiesto di accoglierlo.
Nella narrazione dell’ evento, Simeone occupa, accanto ai genitori, un posto centrale. Appartiene agli uomini giusti e pii, che attendono il Messia. Simeone prende il bambino tra le braccia ed intona un canto di ringraziamento, ispirato al libro di Isaia.
Egli riconosce in lui la luce che rischiara le nazioni pagane. Simeone è, giustamente, definito “uomo dell’ attesa”. Non sappiamo niente di lui, se non che aveva vissuto per questo incontro. Così, proprio lui, è diventato l’ umile testimone dell’ attesa del Cristo. Anche a noi, oggi, viene chiesto di essere portatori di speranza.
In mezzo alla perdita del senso di Dio, di punti di riferimento etici e
spirituali, lo Spirito ci svela che Cristo agisce nel cuore del mondo.
spirituali, lo Spirito ci svela che Cristo agisce nel cuore del mondo.
Siamo disposti a vivere e ad agire con questa certezza ?
“Simeone, uomo di fede”. Egli certamente ha uno sguardo acuto. Il Salvatore gli viene incontro con i tratti di un bambino: povero tra i poveri. Ci chiediamo, come abbia potuto riconoscere Gesù . Certamente la fede ha rischiarato i suoi occhi di anziano.
Simeone è un’ icona del “credente”, che sa ascoltare Dio e sa cogliere i segni dello Spirito.
Noi che oggi riconosciamo il Salvatore nell’ umile segno del pane e del vino, noi che li prendiamo tra le nostre mani, siamo chiamati a benedire il Signore. La nostra missione è proclamata, con la parola e con la vita, che Gesù è venuto per tutti noi.
Mons. Antonio Scarcione
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