sabato 8 febbraio 2025
LA DOMENICA CON GESU', V DEL TEMPO ORDINARIO / C
…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
“…Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito…Uno dei serafini…teneva in mano un carbone ardente…mi toccò la bocca e disse:…Questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua colpa…” Is 6,1-2a.3-8 .
“…Cristo morì per i nostri peccati…fu sepolto…è risorto il terzo giorno…” 1 Cor 15,1-11 .
“…Disse a Simone: Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca…Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla…Ma sulla tua parola getterò le reti…E presero una quantità enorme di pesci…Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore…” Lc 5,1-11.
“IL TESTO DI LUCA (LC 5,1-11) SINTETIZZA TRE EVENTI: A) L’ INSEGNAMENTO DI GESU’; B) LA PESCA ABBONDANTE; C) LA VOCAZIONE DI PIETRO E DEI PRIMI DISCEPOLI. GESU’ E’ PROPOSTO COME FIGURA DIVINA.PIETRO COME PROTOTIPO DEL DISCEPOLO. LA PAROLA DI GESU’ E’ IL MOTORE DEL RACCONTO FINO ALL’ APICE DELLA NARRAZIONE, CHE DEFINISCE LO STATUTO DEL PESCATORE-APOSTOLO: D’ ORA IN POI SARAI ANIMATORE DI VITA”.
Ci sembra di vederli quei poveri pescatori. Essi, come afferma Luigi Verdi, che noi seguiamo nel suo breve commento, “con aria afflitta e delusa, dopo una notte di fatica inutile,… lavano quelle reti che non sono servite a niente”. Essi certamente guardano quel giovane Maestro, che li prega di poter salire sulla barca. Cosa avrà detto Gesù, seduto su quella barca, alla folla ? E come risuonano quelle parole nei cuori stanchi e sfiniti di Simone e soci ? Ce lo immaginiamo il sorrisetto di Pietro nell’ ascoltare il racconto di pecore e lievito, uccelli del cielo e fiori dei campi. La realtà per lui e compagni è in quelle reti vuote, nella fatica sprecata in quella notte. Non è Egli il figlio del falegname ? Cosa ne può sapere della pesca?
Vuole forse insegnare a loro il mestiere del pescatore ? E poi pescare di giorno ? E’, casomai, di notte che abboccano i pesci ! Pietro, “Prendi il largo”…Impara ad andare oltre i fallimenti e gli scoraggiamenti. Prendi il largo con me…andremo insieme a scoprire cosa ci sia un po’ più in là. Ora, la barca, piena di pesci, quasi affonda.
Sulla tua parola, Signore, getterò le reti. Anche se non ci capisco più niente. Ma sento che di Te mi posso fidare, anche se mi chiedi, come in questo caso, l’ impossibile.
Pietro, tra sé e sé, dice: quasi mi vengono le lacrime. Non tanto nel vedere la barca piena di pesci, ma perché percepisco che Tu hai azzerato le distanze tra il mare e il cielo, tra fallimento e vittoria, tra peccato e perdono.
“Ci tufferemo insieme”, Signore. Vedo che le barche sono troppo piccole in questo mare immenso di donne e uomini stanchi. E le reti non bastano. Signore, noi faremo tutto “sulla Tua Parola”.
Mons. Antonio Scarcione
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento