domenica 17 agosto 2025
Il Nobile quartiere Monte Mira trionfa alla 70^ edizione del Palio dei Normanni e vince il suo 24esimo Palio
Il nobile quartiere Monte Mira vince la 70^ edizione del Palio dei Normanni, la sua 24^ vittoria in assoluto.
Torna a vincere il nobile quartiere Monte Mira dopo un anno di digiuno, una vittoria netta senza se e senza ma, la squadra con i cavalieri Mauro Ignazio Tagliarino junior, Salvatore Tagliarino, Calogero Stivala, Salvatore Cifalù, Salvatore Spadaro e Danilo Cagno ha schiacciato tutti.
I cavalieri giostranti hanno costruito la vittoria sin dalle prime tre prove, mazza, anello e scudo, ipotecato la vittoria nella quarta ed ultima prova, con i 30 punti totalizzati da Tagliarino Junior nella prova del giavellotto. Infatti, il giovanissimo cavaliere, diciottenne da qualche mese, confermando le prestazioni ottenute nel corso delle selezioni e nel corso della prova generale, è riuscito a fare oltrepassare il giavellotto dentro l'anello posto a circa cinque metri di altezza.
Complessivamente 250 i punti finali che hanno determinato una vittoria schiacciante e più che meritata.
I risultati con la classifica finale comunicata dal presidente di giuria Concetto Salvaggio al banditore che ha proclamato i vincitori è la seguente: Monte Mira con 250 punti, a seguire i quartieri Castellina con 217,5; Canali, con 180 punti e infine quarto il deludente Casalotto con 155 punti.
Incontenibile la gioia del presidente Rausa, del vice Favella e dei soci presenti nel campo di gara, dei cavalieri protagonisti di questa avvincente ed emozionante vittoria. Le lacrime di gioia hanno contagiato tutti, la grande emozione ha avuto ragione su tutti, lo sfogo liberatorio, la gioia e prevalsa su ogni quartierante dentro il campo e sugli spalti, momenti irripetibili e indimenticabili, abbracci e grida liberatorie di una gioia incontenibile.
Il pensiero di Filippo Rausa alla memoria del fratello Massimo, scomparso qualche mese fa, a cui l'Amministrazione comunale ha dedicato questa 70^ edizione del Palio.
Il cerimoniale ha visto la proclamazione del quartiere vincente, il conte Ruggero, interpretato dalla celebrità televisiva Luca Onestini, sceso dal palco, il Sindaco Nino Cammarata, hanno consegnato ufficialmente alla squadra del nobile quartiere Monte Mira il Palio, una copia del Vessillo papale raffigurante Maria SS. delle Vittorie; inoltre, come da tradizione è stato donato il drappo del Palio, realizzato dal concittadino, nostro quartierante, l’artista il prof. Fulvio Crescimanno, che resterà di proprietà del quartiere e troverà posto nella sede di via Floresta.
La giuria, ha riconosciuto quale miglior cavaliere giostrante della Quintana il nostro Mauro Ignazio Tagliarino junior.
L'Albo d'oro della manifestazione a conclusione della 70^ edizione è il seguente:
24 M O N T E M I R A
22 CASALOTTO
18 CASTELLINA
06 CANALI
Inoltre, un grande abbraccio e un grazie particolare a tutti i ragazzi dell'Armata dei Musici e Sbandieratrici coordinata Moreno Purrazza, Damiano Rausa e inoltre Michele Favella, Giuseppe Di Dio, Andrea Galletta, Andrea Rovetto, Ambra Lavore che sono stati come sempre l'eccellenza tra i gruppi musici presenti e la colonna sonora del Quartiere.
Grazie a tutti coloro che hanno interpretato un ruolo in questa 70^ edizione del Palio, in particolare a tutti coloro che hanno lavorato dietro le quinte Concetto Favella, Laura Saffila e tutto il gruppo dirigente che è la colonna portante del Quartiere, Osvaldo Zitelli, Aloi Filippo, Lina e Benedetto Pulici, Filippo Nobile, Ketty Pugisi Renzo Lagati - Alfredo Bandiera Denaro Veruska - Anna D'Aria - Jessica Libro - Massimo Parlascino - Grazia Delia - Giuseppe Lagati - Aloi Filippo - Filippo Cavolo - Lentini Francesco - Manuel Favella - Mons. Scarcione Antonino - Filippo Purrazza - Simone Grillo e tanti altri soci ancora. (Perdonatemi se mi sono scordato qualcuno). Gli sponsor: OFFICINA della PIZZA di via Dott. Salvatore La Malfa, l'AVIS Piazza Armerina. A tutti grazie ancora, ed ora organizziamoci per rendere degna la festa del Palio di domenica 24 agosto in Piazza Cattedrale.
sabato 16 agosto 2025
LA DOMENICA CON GESU', XX DEL TEMPO ORDINARIO
…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
“…Si metta a morte Geremia…Perchè egli scoraggia i guerrieri…Il re Sedecia rispose: Egli è nelle vostre mani…Essi presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malachia…Nella cisterna non c’ era acqua ma fango e così Geremia affondò nel fango…Egli morirà di fame là dentro, perché non c’ è più pane…Allora il re diede quest’ ordine a Ebed-Mèlec…: Prendi con te tre uomini…e tira su il profeta Geremia…” Ger 38,4-6.8-10 .
“…Anche noi corriamo…tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento…” Eb 12,1-4 .
“…Sono venuto a gettare fuoco sulla terra…Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra ? No…Ma divisione…Se in una famiglia vi sono cinque persone…si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre…” Lc 12,49-53.
“IL TEMA CENTRALE E’ LA RADICALITA’, CHE VA PERO’ DISTINTA DAL FONDAMENTALISMO E CHE INVECE VA RICONDOTTA ALLA MOTIVAZIONE “VOCAZIONALE” DI GESU’. CHE COSA E’ VENUTO A FARE GESU’ ? QUAL E’ LA SUA MISSIONE ? “
Seguiamo il commento di Luigi Verdi. Egli afferma: “C’ è chi accende e chi spegne…E c’è anche chi non fa né l’ una né l’ altra cosa, ma, per indifferenza, comodità o pigrizia non sceglie da che parte stare…potremmo dire quelli che invitano al realismo a scapito dei sogni…Dante nella Divina Commedia mette costoro nell’ Antinferno, tra gli ignavi, senza infamia e senza lode. Sono come spettatori della vita che scorre loro accanto, delle tragedie che non sfiorano il loro cuore, del dolore degli altri che non li ferisce nemmeno lontanamente. Sono quelli né caldi né freddi, che, come dice l’ “Apocalisse”(3,16), saranno vomitati nell’ ultimo giorno.
Gesù, invece, è come un fuoco scagliato a piene mani, che attende di bruciare per trasformare il mondo. Per renderlo fraterno, regno di un Dio che sovverte gli ordini umani. Lui , come dice L. Verdi, è fuoco. Presenza miracolosa che addita nuove mete di vita intensa.
Certo, ci fa sussultare ciò che leggiamo più avanti: “Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra ? No, io vi dico, ma divisione. Ma come ? Il Signore non si era presentato come un soffio di pace. “Pace agli uomini di buona volontà”. E il primo messaggio da Risorto non era stato: “Pace a voi ?”. Non aveva detto che ci lasciava la sua pace ?.
Un messaggio duro quello di oggi. Un messaggio rivolto a coloro che immaginano la pace come una campana di vetro sotto la quale stare tranquilli. La pace di Dio, non è comunque un’ utopia. La pace di Dio mette sempre tutto in discussione. Chiede di “ustionarci” anche a costo di divisioni. Una pace “non come la dà il mondo”, ma, come opportunamente dice L. Verdi, una pace che non ama il quieto vivere e ci chiede di stare dalla parte di Dio e degli ultimi, dei deboli e dei feriti della vita.
Mons. Antonio Scarcione
venerdì 15 agosto 2025
Gli Auguri di Mons. Scarcione
AL PRESIDENTE, AL DIRETTIVO E AI SOCI DEL NQMM. CONTENTO DEL VOSTRO COSTANTE IMPEGNO NELLE NUMEROSE E LODEVOLI INIZIATIVE FORMULO CORDIALI AUGURI DI BUON FERRAGOSTO E UNA BELLA VITTORIA AL PALIO 2025 PRESSO IL CAMPO S. IPPOLITO.
Cordialità. Antonio
sabato 2 agosto 2025
LA DOMENICA CON GESU', XVIII DEL TEMPO ORDINARIO
…… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
“Vanità delle vanità…tutto è vanità…Chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato…” Qo 1,2;2,21-23 .
“Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di quassù, dove è Cristo…Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria…” Col 3,1-5.9.11 .
“…Uno della folla disse a Gesù: Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’ eredità. Ma egli rispose: “O uomo, chi mi ha costituto giudice o mediatore sopra di voi ?...Poi disse loro una parabola: “La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante…Egli ragionava tra sé: “Che farò…Poiché non ho dove mettere i miei raccolti ?...Demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi…Poi dirò a me stesso: Anima mia hai a disposizione molti beni…Riposati, mangia, bevi divertiti !...Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita…Quello che hai preparato, di chi sarà ?...” Lc 12,13-21.
UN TALE CHIEDE A GESU’ UN INTERVENTO A SUO FAVORE PER OTTENERE UN’ EQUA EREDITA’. MA IL SIGNORE RIFIUTA IMMEDIATAMENTE QUALSIASI RUOLO NELLA QUESTIONE. QUINDI, RIMANDA IL RICHIEDENTE AL GIUDIZIO DEGLI ORGANI PREPOSTI DALLE CONSUETUDINI E DAL DIRITTO GIUDAICO. E AGGIUNGE: “STOLTO, QUESTA NOTTE STESSA TI SARA’ RICHIESTA LA TUA VITA. E QUELLO CHE HAI PREPARATO, DI CHI SARA’ ? “. COSI’ E’ DI” CHI ACCUMULA TESORI PER SE’ E NON SI ARRICCHISCE PRESSO DIO”.
Come afferma, incisivamente, Luigi Verdi nel suo commento, “non siamo cambiati. Sono passati secoli. Abbiamo tecnologie e novità, che rendono la nostra vita, in apparenza più facile, ma il nostro cuore è rimasto quello di sempre. Siamo convinti che per star bene basti possedere, che per essere felici bastino i soldi e il potere.
Eppure le ricchezze, nell’ Antico Testamento, sono state sempre il segno di una benedizione di Dio, di un premio per una vita onesta e fedele. Forse il nocciolo della parabola odierna non sono le ricchezze in sé, ma l’ uso che se ne fa.
Gesù, infatti, parla di “cupidigia”, cioè di bramosia e/o desiderio continuo di possedere. Come se il domani fosse esclusivamente nelle nostre mani. Come se il senso della vita si esaurisse in uno sfrenato bisogno di accumulare denaro. Dimenticandoci degli altri. Dimenticandoci di Dio. Sempre sottomessi al nostro io, che non lascia spazio ad altro.
Certo, possiamo pianificare, investire, programmare tutto, così come aveva fatto lo stupido ricco della parabola. Ma Gesù sembra chiederci: “E’ davvero questo che ci fa felici ? Pensiamoci bene. Ecco quei verbi utilizzati dallo stolto: “Demolirò”. Costruirò”. Raccoglierò”. Mi riposerò”. Mi divertirò”.
E’ davvero solo questo che ci dà il senso della nostra esistenza ?. No, questa parabola non è un invito a riflettere sulla provvisorietà della vita. Piuttosto è una chiamata alla libertà, una sveglia alla nostra vita, prostrata davanti agli idoli di ogni giorno. Ha certamente ragione lo scrittore H. D. Thoreau, che dice: “Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza e in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, sbaragliare ciò che non era vita e non scoprire in punto di morte che non ero vissuto”.
“Dio dei porti, Dio dei passaggi, vieni ad infrangere le catene, donami il coraggio di volare…. Che né potere, né soldi, né ambizioni mi comprino più” (L. Verdi).
Mons. Antonio Scarcione
venerdì 1 agosto 2025
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