"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 27 giugno 2015

La Domenica con Gesù, XIII del Tempo Ordinario/B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: "Dio non ha creto la morte...Sì, Dio ha creato l' uomo per l' incorruttibilità...Ma per l' invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo..." Sap 1,13-15;2,23-24 . "Ti esalterò, Signore, perchè mi hai risollevato". Sal 29 . "Fratelli, come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità...così siate larghi anche in quest' opera generosa..." 2 Cor 8,7.9.13-15 . "...La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perchè sia salvata e viva...Perchè vi agitate e piangete ? La bambina non è morta, ma dorme. E lo deridevano...Ma egli...le disse: Talità kum(=Fanciulla, io ti dico: alzati...)".

Due miracoli: Gesù ridà la vita alla figlia di Giairo (vv.21-24 e 35-43), poi, in viaggio, guarisce una donna, che soffre di emorragia (vv.25-34). Dopo aver mostrato la sua potenza sulle malattie e sui demoni, Gesù la mostra sull'ultimo nemico: la morte. A tal proposito, ci chiediamo, con lo studioso Giacomo Canobbio, perchè, nei nostri tempi, la fede non opera più miracoli ? Relativamente ai miracoli, il contesto, in cui viviamo,presenta tendenze totalmente opposte. Da una parte, c' è lo scetticismo, per cui i miracoli apparterrebbero ad uno stadio infantile o fiabesco dell' uomo; oggi, comunque, non più sostenibile. Conseguentemente, se qualcosa di inaspettato accade, lo si deve attribuire a fenomeni fisici o biologici, che ancora non conosciamo, ma che, tra non molto, saremo in grado di conoscere. Dall' altra parte, ad es. nei movimenti carismatici, i miracoli "si moltiplicano".
Ovvio, quindi, che nella prima opinione figura una concezione agnostica della realtà: "Dio non c' è, e se c' è non interferisce con i processi della natura". E', esattamente, la concezione dei secoli XVII e XVIII, secondo la quale, se Dio ha posto le leggi della natura, sarebbe in contraddizione con sè stesso, se poi le sospendesse.
Vediamo che la condizione fondamentale, per scorgere miracoli in alcuni eventi prodigiosi è, certamente, la relazione con Dio, che suppone chiaramente la fede in lui. Nella tradizione apologetica il miracolo era inteso come segno per la fede: grazie ad esso, si poteva provare la divinità di Gesù (solo Dio può compiere miracoli, cioè interrompere le leggi naturali).
In tale visione il miracolo precede la fede. L' obiettivo di questa concezione, per un verso, contrastare la negazione del miracolo, per un altro verso, dare una giustificazione "razionale" dell' atto di fede. La scienza, infatti, non riesce a spiegare alcuni fenomeni prodigiosi; l' unica spiegazione è quella di un intervento straordinario di Dio, che sospende le leggi da lui stesso poste nella natura.
Due obiezioni a questa visione: 1) Le leggi della natura sono meno fisse di quanto non si pensasse in passato. Di conseguenza, ciò che oggi non si riesce a spiegare, si potrà spiegare domani. 2) La concezione biblica di miracolo è ben più complessa. Anzitutto, la Bibbia ha una visione della natura, come realtà, che Dio preserva dal caos. Certo, Dio interviene, liberamente, per creare il mondo nuovo, che gli uomini desiderano e invocano. Sappiamo che il miracolo è un segno prodigioso, che manifesta la cura di Dio per l' umanità, segnata dalla morte. A questo punto, si evidenzia, cioè, la dimensione salvifica del miracolo e l' intenzionalità rivelatoria di esso. Proprio per questo, esso è sempre collegato con la fede.
Il miracolo, comunque, resta sempre aperto ad una duplice interpretazione, come chiaramente emerge dai testi del vangelo odierno: Gesù scaccia i demoni, perchè è amico di Beelzebul oppure perchè è il procuratore del Regno di Dio ? Va da sè che il miracolo rientra nel secondo tipo di interpretazione. Chi legge in questo modo è già credente. Lo "sbocco" del miracolo è la relazione salvante. Non a caso, coloro che hanno beneficiato dell' azione miracolosa di Gesù si sentono dire: " La tua fede ti ha salvato". Ovviamente, la salvezza è ben di più della salute. Ciò si coglie, prestando attenzione al contesto, nel quale l' espressione è pronunciata: non mentre il prodigio viene operato, bensì, quando il beneficiato ha stabilito un rapporto con Gesù stesso.
Perchè, oggi, la nostra fede non produce più miracoli ? Di fronte alle richieste di miracoli, Dio non sempre risponde, per questo le persone invocano, a volte, con insistenza, il Signore. Eppure, Dio non risponde. Perchè ? Per assenza o scarsità di fede ? Eppure ci sono persone, che lo invocano con tutto il cuore. Per rispondere a questi interrogativi, si deve, prima di tutto, precisare che non è la fede che opera miracoli, bensì Dio.
Inoltre, si deve dire che il miracolo è un segno e nessun segno coincide con tutta la realtà. Dio opera miracoli, per indicare quale sia il suo intento nei confronti dell' umanità.

                                                                            Mons. Antonino Scarcione  

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