"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 24 agosto 2013

La Domenica con Gesù, XXI del Tempo Ordinario/C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: "Cosi' dice il Signore: Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingua; essi verranno e vedranno la mia gloria..." Is 66, 18 b-21.
 
"...Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore...Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre ?..." Eb 12, 5-7. 11-13.
 
"...Un tale gli chiese: Signore, sono pochi quelli che si salvano ? ..." Lc 13, 22-30

 
 Alla domanda dell' anonimo interlocutore, Gesù non risponde direttamente, ma valorizza il quesito, per fornire un insegnamento. Infatti ci sollecita a non preoccuparci per il futuro, conosciuto soltanto da Dio, ma a concentrare la nostra attenzione sul presente. A questo proposito, si serve dell' immagine del banchetto e della porta di accesso. E' una porta "stretta" e l' entrata richiede uno "sforzo" . Per comprenderne il senso, appare opportuno consultare gli "Atti degli Apostoli", dove possiamo leggere:

" Dopo aver annunciato il Vangelo...ritornarono a Listra, Iconio e Antiochia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede, " perché, dicevano, dobbiamo entrare nel regno di Dio, attraverso molte tribolazioni" ( 14, 22-23 ). Notiamo che si tratta, quindi, di perseverare nella sequela del Signore, che, per primo, percorre la via del Calvario. Alla sua comunità, che oscilla tra facili entusiasmi e successivi scoraggiamenti, Luca ricorda che occorre " prendere" la propria croce, "ogni giorno", per non essere come coloro che, "quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno" ( 8, 13 ) .

 La porta stretta potrebbe essere un' allusione all' architettura delle sinagoghe, dotate di una porta principale, larga, destinata alle persone altolocate e una porta secondaria, stretta, per coloro che vivono ai margini della società. Entrare dalla porta stretta, potrebbe, quindi, indicare umiltà e solidarietà con chi non è considerato degno di accedere dalla porta principale: donne, mendicanti, disabili, Gentili.

 Un particolare inquietante: la porta non rimarrà aperta per sempre. Il padrone di casa sta per tornare e la porta sarà chiusa. La domanda iniziale, dunque, dev'essere cosi' modificata dal lettore del Vangelo: non "quanti si salveranno", bensì , cosa fare, "per essere inclusi ? ". La parabola toglie ogni falsa sicurezza: l' ingresso non sarà garantito dalla semplice "familiarità" con Gesù !

- "Condividere il banchetto": indica la condivisione della vita del Maestro. Non basta, quindi, mangiare e bere con lui e ricevere il suo Corpo e il suo Sangue: è necessario  fare proprie le sue scelte.

 - "Ascoltare la Parola": indica accogliere il Regno, per divenire figli del Regno. Le parole di Gesù non sono "magiche": richiedono l' attuazione responsabile di coloro che ascoltano con "cuore integro e buono, capace di custodirle e di produrre frutto con perseveranza" ( 8, 15 ). L' ultima parte della parabola contrappone gli esclusi e gli ammessi: " Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel Regno di Dio, voi invece cacciati fuori" ( v.28 ).

Abramo, Isacco e Giacobbe
 E' fondamentale "operare la giustizia" (v.7): il termine greco "dìkaios" ( = giusto ) designa chi vive nel corretto rapporto con Dio e trasforma l' esistenza in un atto di adesione alla sua volontà. Il Regno appartiene ai giusti di ogni tempo. Abramo, Isacco e Giacobbe rappresentano il popolo dell' Alleanza: Luca aggiunge i profeti (perseguitati e talvolta uccisi); insieme a loro una moltitudine proveniente dai quattro punti cardinali (proprio la dimensione universale della salvezza).

 A questo punto, come identificare gli "ultimi che saranno primi e i primi che saranno ultimi ? " (v. 30). Forse Gesù parlava dei propri contemporanei; probabilmente, Luca pensava ai membri della propria comunità, che pur partecipando alla "memoria" del Signore e ascoltando le sue parole, "non le mettono in pratica". Evidentemente la riflessione può essere applicata a chiunque non "lotta", per entrare dalla porta stretta e non si lascia plasmare dalla mensa e dalla Parola del Signore.

 Chi, dunque, si salverà ? Tutti coloro che abbracceranno "la logica della croce" e seguiranno il Signore. Ognuno può essere escluso e ognuno può essere incluso; non conta l'essere giudeo o pagano, conta, invece, la "conversione" e lo sforzo perseverante, evitando di diventare "operatori d'ingiustizia". Dunque, l'appello ultimo è fatto al lettore, affinché agisca, "ora", per non rischiare di precludersi l' ingresso alla porta della vita.

 Quanti si salveranno ? La risposta è: tutti coloro che appartengono al popolo di Dio, costituito da Giudei e Gentili, poveri, disabili, donne e da chiunque "lotta" e persevera nella sequela del Signore. 
 
                               Mons. Antonio Scarcione 
                                                                                                                                                                                                                                                    

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