"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 16 settembre 2018

La Domenica con Gesù, XXIV del Tempo Ordinario / B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Ho presentato il mio dorso ai flagellatori…Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi…” Is 50,5-9a . 
“…Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e…Cibo…e uno dice loro…Riscaldatevi e saziatevi, ma non date loro il necessario…A che serve…? La fede, se non è seguita dalle opere…è morta…” Gc 2,14-18 . 
“…La gente, chi dice che io sia ? …Ma voi, chi dite che io sia ? Pietro rispose: Tu sei il Cristo…” Mc 8,27-35.

Gesù è in un luogo solitario a pregare. Silenzio, solitudine e preghiera: momenti di grande intimità di un piccolo gruppo col Signore. Vediamo che, a questo punto, Gesù fa una domanda, da cui, successivamente, dipenderà tutto: “Chi dice la gente che io sia ? “E, poi, chiede: “Voi chi dite che io sia ? “. Notiamo che Gesù vuole che i suoi siano “poeti e pensatori della vita”. Certamente, come afferma Carlo Maria Martini, “la differenza profonda tra gli uomini non è quella che intercorre tra credenti e non credenti, bensì, quella che c’ è tra pensanti e non pensanti”.

Ma voi non accontentatevi di un fede “per sentito dire”. Voi che avete camminato con me per tre anni, voi, miei amici, che io ho scelto ad uno ad uno, ditemi, chi sono io per voi ? Questa domanda, come, opportunamente, afferma E.Ronchi, costituisce “il cuore della fede”. Gesù sembra chiederci: “Chi sono io per te ?”. Vediamo che Gesù cerca persone, non definizioni. Egli domanda, puntualmente, che cosa sia successo dentro di te, quando tu lo hai incontrato. Il quesito è molto simile a quello che si rivolgono reciprocamente gli innamorati: “Quale posto ho io nella tua vita ? “. E l’ altro risponde: “Tu sei la mia vita, la mia donna, il mio uomo, il mio amore “.

Gesù desidera sapere, se Pietro sia innamorato del Signore, se gli abbia aperto il suo cuore. Infatti, il nostro cuore può essere “la culla o la tomba” di Dio. L’ infinito è grande o piccolo, nella misura in cui noi gli diamo spazio dentro di noi stessi. Cristo non è ciò che diciamo di lui, ma ciò che viviamo di lui. In ogni caso, comunque, la risposta alla domanda del Signore deve contenere, quanto meno implicitamente, l’ aggettivo “mio”, proprio come quello che formulò S.Tommaso nell’ apparizione del Risorto: “Mio Signore e mio Dio”. Mio, come il respiro. Ed io, senza di esso, non potrei vivere.

                                                              Mons. Antonino Scarcione

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