"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 27 ottobre 2018

La Domenica con Gesù, XXX del Tempo Ordinario / B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

…Il Signore ha salvato il suo popolo…Tra loro ci sono il cieco e lo zoppo…” Ger 31,7-9 . “…Ogni Sommo sacerdote…Deve offrire sacrifici per i peccati anche per sé stesso, come per il popolo…” Eb 5,1-6 . 
“…Timeo, Bartimeo…Cieco…Cominciò a gridare:…Gesù abbi pietà di me !...Gesù gli disse: va’, la tua fede ti ha salvato…” Mc 10,46-52.

L’ immagine evangelica del discepolo “oscilla” sempre tra discepolo ideale e discepolo reale, proprio quello che incontriamo sulle nostre strade. Anche, oggi, la parola di Dio ci pone di fronte alla situazione concreta. Questo stato di cose è incarnato nella figura di Bartimeo, aperto all’ antica esperienza di fede: stava seduto; poi, prese a seguirlo. Ed è la strada, il luogo, in cui avviene il cambiamento radicale.

Notiamo che, se il cieco parte con la richiesta di riavere la vista, il Signore, invece, va ben oltre, annunciando la fede e la salvezza. Ancora oggi, le parole del Signore al cieco sono affidate alla Chiesa, come la base di un itinerario di salvezza:

-“Coraggio”: l’ individualismo, che spesso avvolge la nostra vita, è il sintomo dell’ incapacità a riconoscere la presenza del Signore dentro la storia.

-“Alzati”: è il verbo usato dagli evangelisti, quando parlano della resurrezione. Solo la resurrezione ci fa sentire in piedi anche quando la prostrazione sembra “anchilosare” le nostre membra.

-“Ti chiama”: prima era Bartimeo che chiamava il Signore; adesso è lui che si sente chiamato da Signore. E’ chiamato, per assaporare la gioia totale della vita. Questo è proprio il Vangelo: la “Buona Notizia”, che noi dobbiamo consegnare agli uomini.

Vediamo che il mendicante, ai bordi della strada, si fa discepolo sulla via della salvezza. La fede, sepolta sotto le incrostazioni del quieto vivere, ha bisogno di essere “rispolverata” e rianimata, perché sappia ancora rendere credibile, al mondo d’ oggi, l’ annuncio eterno della salvezza. Gesù è accompagnato dalla folla, affamata di pane e di parole di vita eterna; folla che ha trovato un tesoro prezioso. C’ è, però, chi, come il cieco, Bartimeo, non ha la possibilità di seguire Gesù. Egli, infatti, non può vedere la strada, né il Maestro. Tuttavia, desidera incontrarlo. Urla, per richiamare l’ attenzione dei Signore, come urlarono gli schiavi in Egitto. La folla, intanto, si sente disturbata da quella voce. Vorrebbe proprio che la smettesse. Alla fine, il Maestro ode quel grido e decide d’ incontrare Bartimeo. 

Quella stessa folla, che aveva ostacolato l’ incontro, ora incoraggia il cieco, con le parole: “Coraggio, alzati, Egli ti chiama! “.

Oggi le folle, in chiesa, sono sempre più rare. Deve, certamente, farci riflettere il fatto che l’ urlo della sofferenza si sia affievolito. Ma la salvezza viene proprio da un cieco, che “richiama” la Chiesa alla priorità del Vangelo. Egli non ha occhi per vedere, ma ha fiato e voce, per richiamare l’ attenzione. Dio ti chiama, perché tu accetti di rimetterti a lui, accetti che Egli compia anche ciò che a te sembra impossibile. Nulla, infatti, è impossibile a Dio !

                                                                  Mons. Antonino Scarcione

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