domenica 14 aprile 2019
La Domenica con Gesù, Delle PALME / C
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
“…Il Signore Dio mi ha aperto l’ orecchio ed io non ho opposto resistenza…” Is 50,4-7 .
“…Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sottoterra…” Fil 2,6-11 .
“…Gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù…Stendevano i loro mantelli sulla strada…Dicendo: Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore…” Lc 19, 28-40.
Abbiamo vissuto una Quaresima all’ insegna della misericordia (ricordiamo, ad es.: l’accoglienza del figlio prodigo e il perdono dell’ adultera).
-Lo scenario narrativo. Vediamo che l’ evangelista Luca attenua la responsabilità dei giudei, che perseguitano un innocente; dei sacerdoti, che condannano colui che dovrebbero adorare come Signore e Messia; dei soldati, che lo trattano come un animale da macello. Sembra che attorno alla croce di Gesù ci siano solo amici, anche se questi lo hanno pugnalato: c’ è un governatore gentile, Pilato, dalle belle maniere, quasi costretto a condannarlo; c’ è un soldato mutilato, che viene guarito; c’ è il primo tra gli apostoli, perdonato dallo sguardo del Signore; c’ è un avanzo di galera, il buon ladrone, che diventa il primo dei salvati.
Nell’ evento della croce, sembra quasi realizzarsi quanto afferma la “Lettera agli Efesini”: Egli è la nostra pace, abbattendo il muro dell’ inimicizia. Attorno alla croce siamo chiamati ad essere amici, anzi, fratelli.
- Il servo perseguitato. A che pro ? La risposta è evidente: c’ è tanto dolore nel mondo, lo ha descritto molto bene il profeta Isaia. Persino Dio, la suprema luce, è stato trattato alla stregua del male assoluto; infatti, il servo tratteggiato dal profeta è una personalità, che riassume il male del mondo.
La croce di Cristo ci fa sentire amici e fratelli. Non si tratta di un’esortazione superflua. Tutti abbiamo constatato quanto sia facile passare dall’ “osanna” ( quando si è presi dall’ entusiasmo) al “crucifigge” (quando siamo vittime del ripiegamento si noi stessi e dei facili cambiamenti d’umore).
Eppure, Luca mette in luce gli elementi di correttezza del sinedrio, di Pilato, di Erode e di altri personaggi della drammatica vicenda. Tutto l’ insieme proclama che Cristo è l’ innocente, che si fa carico del male del mondo. Quando gli occhi dell’ umanità onesta si aprono e si accorgono di questo intrico, sono preludio di un riconoscimento esplicito di Gesù come Signore.
Ognuno può fare sue le parole del centurione, che afferma: “Veramente quest’ uomo era giusto”.
La passione di Gesù e la sua morte, che potevano apparire il culmine della sconfitta, possono diventare, per l’ uomo di ogni tempo e di ogni luogo, un momento propizio, per contemplare la vittoria, nella fede, del Signore Gesù.
- Un accorato appello ai giovani. A questo punto, l’ invito si fa particolarmente pressante per i giovani, proprio oggi, Giornata Diocesana dei Giovani: Siete così affamati di amicizia, che per non perdere gli amici, a volte, perdete voi stessi e la vostra identità. Cercate quest’ amicizia all’ interno della Chiesa, per essere una presenza viva, giovane ed esigente.
E’ un dovere per tutti pregare il Signore, perché i nostri ragazzi ed i nostri giovani, presi talvolta nella foresta delle idiozie che noi adulti prepariamo per loro, abbiano, nel profondo del cuore e della coscienza, questa esigenza fondamentale: voler cercare il Signore, vedere il Signore, incontrare il Signore, diventare amici del Signore.
Mons. Antonino Scarcione
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