"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 9 settembre 2023

LA DOMENICA CON GESU', XXIII DEL TEMPO ORDINARIO / A

 …… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Se io dico al malvagio: Malvagio, tu morirai, e tu non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te…” Ez 33,1.7-9 . 
“…Qualsiasi… comandamento, si ricapitola in questa parola: Amerai il tuo prossimo come te stesso…” Rm 13,8-10 . 
“…Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo tra te e lui solo: se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello…” Mt 18,15-20.

“ABBIAMO IL DOVERE DELLA CORREZIONE FRATERNA, DA COMPIERE, PERO’, CON DISCREZIONE E CARITA’.

“Se tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo”. Fai tu il primo passo. Comincia il dialogo, mosso dal vento di comunione, che è Dio, “cemento del cosmo, forza di coesione della materia, collante delle vite” (D. M. Turoldo).

Quando un io e un tu ricompongono un noi e riparano l’ alleanza, il legame che si ri-crea è il mattone elementare della casa comune, il sentiero del Regno, la porta di Dio.

Ma che cosa mi autorizza ad intervenire nella vita di una persona ? Null’ altro che la parola “fratello” o “sorella”: Il percepirli come tali. Il profeta Ezechiele ci direbbe che ci autorizza il dovere(che tutti abbiamo) della “custodia” dell’ altro. Don Lorenzo Milani direbbe l’ “I care” (Mi sta a cuore/ Mi prendo cura).

Certo, solo chi ci ama sa prendersi cura di noi e ammonirci nel modo giusto. Gli altri sanno solo ferire o adulare. Il Vangelo odierno, invece, ci sollecita così: “Tu va’ e parla, fai il primo passo, prova a riallacciare la relazione”.

Nella vita, tutto inizia col mattone fondamentale della realtà: Il rapporto “io-tu”. Se egli ti ascolta, avrai guadagnato il tuo fratello. Bellissimo verbo: guadagnare un fratello. C’ è chi accumula denaro, chi guadagna prestigio o potere. E, poi, c’ è chi guadagna fratelli.

La crescita della fraternità è il tesoro della storia: dobbiamo investire tutto nel capitale relazionale, unico investimento che produca crescita.

Il Vangelo propone, inoltre, un’ espressione, che dobbiamo capire bene: “ se non ascolta neppure i testimoni, né la comunità, quel fratello sia per te come il pagano e il pubblicano. Attenzione, ciò non significa che si debba considerare come un escluso, uno scarto o un rifiuto. No, certamente.

La Parola ci invita a comportarci come si è comportato Gesù: Egli sedeva a mensa con Matteo e i pubblicani, discuteva di figli , di briciole e cagnolini con la donna cananea.

Questo importantissimo itinerario ci fa sentire a nostro agio, grazie alle altre parole evangeliche: “Quando due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. Come afferma molto bene il teologo, M. Buber: “Non nell’ io, non nel tu, lo Spirito risiede nell’ io-tu”. Quindi, nel noi in comunione.

                                  Mons. Antonio Scarcione

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