"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 3 settembre 2023

LA DOMENICA CON GESU', XXII DEL TEMPO ORDINARIO / A

 …… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre…” Ger 20,7-9 . 
“…Non conformatevi a questo mondo…per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto”. Rm 12,1-2 . 
“…Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme…e venire ucciso e risorgere il terzo giorno…Pietro…si mise a rimproverarlo dicendo:..Questo non ti accadrà mai. Ma egli…disse a Pietro: Va’ dietro a me, Satana ! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini ! “ Mt 16,21-27-

“LA SEQUELA DI GESU’ INVITA CIASCUNO DI NOI A CONFRONTARCI COL MISTERO DELLA CROCE, EVENTO DI SALVEZZA SPESSO INCOMPRENSIBILE E DOLOSROSO. SCEGLIERE LA CROCE SIGNIFICA FARE PROPRIO LO STILE DI GESU’ E ANNUNCIARE CON LA PROPRIA VITA CHE DIO SI E’ DONATO AGLI UOMINI PER AMORE”.

Seguiamo le incisive riflessioni di E. Ronchi, uno dei più bravi studiosi del profilo biografico di Gesù. “Se vuoi venire dietro a me…”. Se vuoi: andrai o non andrai con Lui. Il Maestro degli uomini liberi non ti fa nessuna imposizione. Anche se le condizioni della sequela sono molto impegnative. 1) “Rinnegare sé stessi”. Certo, non significa annullarsi. Perché il Signore non vuole dei frustrati al proprio seguito. Ma persone e seguaci vivi e coraggiosi: discepoli geniali. Ed ancora, rinnegare sé stessi significa: non presumere di essere il centro del mondo, della famiglia, della comunità. Mentre tutti gli altri dovrebbero servirci e darci le gratificazioni di cui avremmo bisogno. Rinneghiamo, piuttosto, la forte tendenza, che è in noi, di essere dei Narcisi allo specchio: noi siamo il filo di un meraviglioso arazzo, piccolo, unico, insostituibile. Il pensatore, M. Buber, riassume così l’ itinerario dell’ uomo: “A partire da me, ma non per me”. Infatti, chi guarda solo a sé stesso non si illumina mai.

2) “Prendere la propria croce”. Un’ immagine che è negli occhi di tutti, che pende al collo di molti, che segna vette di monti, incroci, campanili, ambulanze. Ma il suo senso profondo è un altro. Per Gesù è il luogo del dolore e dell’ amore. Sostituiamo il termine “croce” con la parola “amore” e la frase diventa: Chi vuol venire con me, prenda tutto il “suo” amore, quello di cui è capace, e mi segua.

Viva e ami, con me, quelle cose che meritano di non morire, a partire da sé ma non per sé, e troverà una vita indistruttibile. Prendiamo su di noi tutto l’ amore di cui siamo capaci. E poi prendiamo anche il dolore che ogni amore comporta, perché dove mettiamo il nostro cuore, là troveremo anche le nostre ferite e le nostre spine.

“Chi vuol salvare la propria vita…”. La vita si salva come si salva un tesoro, spendendolo. Se chiudiamo le porte, la tristezza non può uscire e la gioia non può entrare. Perché la vita ama le porte aperte, essa deve scorrere. Infatti, tutto scorre nell’ universo: astri, pianeti, fiumi, uccelli migratori, sangue. La vita, se si ferma, si ammala. Gesù riesce a far sentire le persone più grandi e più preziose di quello che gli altri pensano. Libera le forze imprigionate dentro, le ricchezze addormentate in loro: il Signore è il risvegliatore della vita profonda, come nessun altro sa fare.

                               Mons. Antonio Scarcione

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