"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

martedì 12 dicembre 2023

13 DICEMBRE 1250 MORIVA FEDERICO II LO STUPOR MUNDI


Il 13 dicembre 1250 si spegneva a Castel Fiorentino, presso Foggia, Federico II di Svevia.

Per noi cittadini di Piazza Armerina dovrebbe essere una figura iconica, e invece non è mai stato tenuta nella seria considerazione, basti pensare che non gli è mai stata intitolata una via, una piazza, un giardino, un luogo pubblico. 
Eppure la nostra Platia nel 1234 veniva dall'imperatore del Sacro Romano Impero e re di Gerusalemme designata come sede per la Sicilia tutta, di quella Curia Generale in cui due volte l'anno si poteva ricorrere contro i funzionari dello Stato. Inoltre, nel 1240 la ammise tra le 11 Città Demaniali della Sicilia al Parlamento di Foggia.
Conosciuto con l'appellativo stupor mundi ("meraviglia o stupore del mondo"), Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l'attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Esperto in filologia, matematica, astrologia, algebra, medicina e scienze naturali, Federico inoltre parlava ben sei lingue, fondò la Scuola Siciliana per promuovere le lettere attraverso la poesia, salutata con entusiasmo perfino da Dante.
La sua corte in Sicilia fu luogo di incontro fra le diverse culture greca, latina, germanica, araba, ebraica, nonché luogo dei primi utilizzi della lingua siciliana.
La sua eredità culturale è incarnata nell'Università di Napoli, fondata dall'imperatore nel 1224 per disporre di un ceto di funzionari fedeli istruiti all'interno dei confini.
In politica fu astuto e violento, insofferente e tenace, rese la Sicilia la capitale morale del Mediterraneo, ingaggiò con i pontefici una lotta lunga e aspra e fu scomunicato ben tre volte.
Guidò la sesta crociata che lo vide come assoluto protagonista, l'unica crociata pacifica, risolta per vie diplomatiche, evitando lo scontro militare. A dispetto di ciò, fu anche quella che ottenne le maggiori conquiste territoriali per lo schieramento crociato, ad iniziare da Gerusalemme.
Oggi riposa nel duomo di Palermo accanto ai genitori Enrico VI e Costanza, e al nonno Ruggero II.

                                                      Filippo Rausa

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