"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 1 marzo 2025

LA DOMENICA CON GESU', VIII DEL TEMPO ORDINARIO / C

   …… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti; così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti…Non lodare nessuno prima che abbia parlato…” Sir 27,4-7. NV 27,5-8 . 
“…Quando questo corpo corruttibile si sarà vestito d’ incorruttibilità e questo corpo mortale d’ immortalità, si compirà la parola della scrittura: Dov’ è, o morte, la tua vittoria ?...” 1 Cor 15,54-58 . 
“…Può forse un cieco guidare un altro cieco ? Non cadranno tutti e due in un fosso ?...Perchè guardi la pagliuzza che è nell’ occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio ?...Ipocrita ! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’ occhio del tuo fratello…” Lc 6,39-45.

“DOPO GLI ENUNCIATI ESORTATIVI (L’ AMORE AI NEMICI E LA MISERICORDIA), LUCA INTRODUCE UNA SERIE DI DETTI METAFORICI. IL PRIMO DETTO ENUNCIA L’ IMPOSSIBILITA’ DI UN CIECO DI “GUIDARE” UN ALTRO CIECO. LA METAFORA CONDUCE ALLA COMUNITA’ CRISTIANA DOVE GLI ANZIANI SONO CHIAMATI A INSEGNARE AI GIOVANI E AI CATECUMENI (METAFORICAMENTE “CIECHI” O “IPOVEDENT”) LA SALVEZZA IN CRISTO”.

Il messaggio che il vangelo di questa domenica ci propone è costituito da una metafora che incisivamente rappresenta una verità profonda. Ivo Seghedoni, che noi seguiamo in questa breve riflessione, afferma: “Come non esiste l’ albero cattivo, non esistono uomini e donne buoni o cattivi: tutti nasciamo buoni, ma liberi di scegliere, tra verità e menzogna, giustizia e iniquità”. ( Servizio della Parola n. 564, pag. 198). La bontà la possiamo apprendere. Possiamo scegliere, se depositare e custodire nel cuore il bene e il male.

Per questo il primo di tutti i comandamenti è: “Ascolta, Israele”, per crescere come albero buono, per capire, per cambiare, per portare frutto. Il primo comandamento non è “amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza…Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Questo grande comandamento è anticipato dalla parola “semà”, ascolta.

Solo chi ascolta impara. Coltiva il cuore. Chi non ascolta produce frutti cattivi e conduce la propria vita al disastro, come un cieco che guida un altro cieco.

Ma che cosa significa ascoltare ?

Sappiamo che la vita cristiana ha un proprio fondamento nell’ ascolto. Essere cristiani significa essere discepoli dell’ unico maestro e imparare da lui, per interiorizzare la mitezza e l’ umiltà del cuore che sono suoi propri. Eppure, tra tutte le competenze che cerchiamo di assumere, l’ ascolto non sembra in cima ai nostri pensieri. Dobbiamo, quindi, compiere una notevole conversione, per identificarci in questa forma di cristianesimo: il cristianesimo dell’ ascolto. Gesù ci dice, quale sia il cuore della vita cristiana: “Beati coloro che ascoltano e osservano la parola di Dio” (Lc 11,28) e ci richiama il problema centrale della fede: “Fate attenzione a come ascoltate” (Lc 8,18). Se “la fede nasce dall’ ascolto (Rm 10.17), la nostra disponibilità all’ ascolto della Parola è il segnale della verità del nostro amore per Lui.

Il maggior lavoro, richiesto dall’ amore, è l’ attenzione. Quando amiamo qualcuno, gli concediamo la nostra attenzione, ci occupiamo di lui. La forma più importante dell’ attenzione è, certamente, l’ ascolto. Noi dedichiamo all’ ascolto molto tempo, che per buona parte è sprecato, perché quasi sempre ascoltiamo con scarsa attenzione.

Credo che ascoltiamo la parola di Dio con la stessa distrazione. Ci sono cinque modi di ascoltare ( o di non farlo, pur fingendo di farlo !), secondo lo studioso, M. Scott Peck. Basta osservare in che modo i grandi si relazionano ai bambini:Chiudere la bocca al bambino. In molte famiglie vige la legge: I bambini si devono vedere, ma non si devono sentire, 24 ore su 24.
Lasciarli parlare quanto vogliono, ma di non ascoltarli. Il bambino in questo caso non interagisce con l’ adulto, ma parla letteralmente al muro.
Fingere di ascoltare il bambino, continuando a fare le proprie faccende, buttando lì un ”ma davvero” o un “già già”.
L’ ascolto selettivo. Un modo attento di fingere di ascoltare, aguzzando le orecchie appena il bambino dice qualcosa di interessante, nella speranza di riuscire a separare facilmente la zizzania dal grano buono.
Il quinto sistema è naturalmente quello di ascoltare il bambino con la massima attenzione, senza perdere una parola.

Ciascuno di noi può riportare gli esempi di ascolto dei nostri bambini a come noi ascoltiamo Dio che parla, tanto nelle Scritture, come nella vita. Da come ascoltiamo o non ascoltiamo dipende ciò che uscirà dal nostro cuore .

Quale sarà il nostro valore nel ragionare o nel discutere ? Che cosa traboccherà dal nostro agire, quando si tratta di giudicare o correggere il fratello o la sorella ? Dipende da ciò che, ascoltando, abbiamo raccolto nel cuore.

                                                    Mons. Antonio Scarcione