"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 8 marzo 2025

LA DOMENICA CON GESU', I DI QUARESIMA / C

   …… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Mosè…disse:…E tu pronuncerai queste prole davanti al Signore…: Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto…Gli Egiziani…ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù…Il Signore ascoltò la nostra voce…ci fece uscire dall’ Egitto…e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele…”Dt 26,4-10 . 
“Fratelli, che cosa dice Mosè ? Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore…Se con la tua bocca proclamerai: Gesù è il Signore e…crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo…Rm 10,8-13 . 
“…Gesù… si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, tentato dal diavolo…Gli disse: Se tu se Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane. Gesù gli rispose: Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’ uomo. Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò…tutti i regni della terra e gli disse: Ti darò tutto questo potere….Se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo. Gesù gli rispose: Sta scritto: Il Signore Dio tuo adorerai: a lui solo renderai culto. Lo condusse a Gerusalemme…sul punto più alto del tempio e gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini…affinchè essi ti custodiscano…Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra. Gesù gli rispose: E’ stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo…” Lc 4,1-13.

“LO SCENARIO DI QUESTA I DOMENICA DI QUARESIMA E’ IL DESERTO: LUOGO INFIDO, PIENO DI RISCHI E DI PERICOLI, LUOGO DI DISAGIO E DI SOFFERENZA, DI DISORIENTAMENTO, DI FAME E DI SETE, LUOGO IN CUI EMERGE, DUNQUE, TUTTA LA FRAGILITA’ UMANA. PROPRIO PER QUESTE RAGIONI IL DESERTO E’ UN LUOGO DI PROVA E DI LOTTA. ANCHE PER GESU’ CHE STA PER INIZIARE LA SUA MISSIONE, DOPO IL BATTESIMO DI GIOVANNI NEL FIUME GIORDANO”.

A molti, le tentazioni di Gesù, nel deserto, sembrano strane. Come può essere tentato il Figlio di Dio ? Come può trovarsi in una situazione di prova ? Eppure, tre, dei quattro evangelisti, riportano questo particolare, senza scandalizzarsi.

Come dice bene R. Laurita nel suo commento (Cfr. “Servizio della Parola” n.565 pag. 57): “No, il regno di Dio non si realizza con mezzi facili e immediati. C’è una lotta da affrontare. Ogni anno, viene la Quaresima, perché usciamo dal nostro torpore, dalle nostre illusioni e affrontiamo la realtà del male e del peccato. Pronti ad essere nuovi, autentici e veri”.

Il termine Quaresima non è sinonimo di dieta. Indica ben altro. Quando dedichiamo al cibo un’ attenzione spasmodica, noi finiamo con l’ aprire una finestra sulla nostra esistenza. Siamo attraversati da un’ ansia nevrotica, da un bisogno di divorare, di riempirci, di colmare una fame profonda che nessun nutrimento riesce a calmare. Ma nello stesso tempo abbiamo paura di chiamare per nome questo desiderio, che ci afferra, di avvertire nel nostro io profondo il bisogno di qualcos’ altro.

Il digiuno della Quaresima, in realta’, indica un rapporto diverso col cibo, per avvertire necessità fondamentali, che cerchiamo di coprire, per provare fame e sete di Dio.

Quaresima non è sinonimo di tristezza. Di regole da osservare. Essa, anzi, deve evocare una nuova e concreta libertà. Legami e catene che ci tengono prigionieri degli idoli vengono, finalmente, recisi. Cominciamo a rispettare gli altri, evitando di sfruttarli. Tentiamo di esercitare il nostro ruolo senza essere prepotenti. Accettiamo la fatica di ascoltare, di dialogare, di collaborare.

Tutto nasce dalla fiducia, da una relazione diversa con Dio, che troppo a lungo abbiamo dimenticato o ignorato. Senza di lui, senza affidarsi alla sua bontà, alla sua misericordia, ogni guarigione è impossibile. Ma relazione è sinonimo di tempo, di attesa e di ricerca, di attenzione e di cura. La preghiera, l’ ascolto della Parola servono a questo.

                                             Mons. Antonio Scarcione

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