"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

lunedì 21 giugno 2010

La Pinacoteca "dimenticata"

E’ proprio vero, prendersi cura di qualcosa o qualcuno è davvero cosa importante.
L’esordio potrebbe non apparire dei migliori se non fosse finalizzato all’intenzione e all’attenzione che si intende attirare verso il centro storico cittadino come unico elemento di vero interesse per la valorizzazione di una città turistica come Piazza Armerina.
Diverse infatti risultano essere, sollevate sia da associazioni cittadine che da privati, le attenzioni che vengono date all’incuria in cui versa il centro storico; ma quello che ancora di più viene chiesto, è il ripristino di tutte quelle funzionalità che da sempre hanno determinato la peculiarità di questi luoghi che sanno così d’antico ma anche così di vissuto.
E’ il caso, secondo noi, di segnalare la sezione dell’ex convento dei francescani nella centralissima via Monte, luogo che per molto tempo ha ospitato la scuola dell’infanzia, ma che da un po’ di anni è stata (non si sa per merito di quale passata amministrazione) “espropriata” all’uso scolastico per prospettare l’apertura di una futura pinacoteca comunale che portasse cultura e incrementasse turismo.
Nonostante i nobilissimi fini dati all'ex convento dei Francescani minori conventuali destinazione d’uso, la fine dei suddetti locali, è sotto gli occhi di tutti: il centro è stato restaurato, rifinito con porte e finestroni in legno che ben si concordano con la facciata storica e l’ambientazione locale, infine completato anche nei servizi essenziali.
Ma tutto rimane fermo lì ad attendere non si sa cosa.
La nostra segnalazione mira alla vera e pratica utilizzazione di questi luoghi visto che, restaurati e resi fruibili da finanziamenti pubblici, possano essere resi utilizzabili da tutti affinché non vengano sprecate le opportunità, artistiche e non, date alla città, ai suoi artisti, agli abitanti del quartiere Monte, ma soprattutto ai suoi cittadini, che a conti fatti, sono carenti anche di un centro polivalente e polifunzionale che permetta loro di riunirsi, organizzare, dibattere.
E’ il caso di ricordare che i luoghi chiusi non recano beneficio a nessuno, né tanto meno possono essere motivo di vanto e memoria di alcuna amministrazione, né passata né futura.
Luisa Ficarra

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Angelo Baglio ha detto...
attenti...un popolo che trascura la propria pinacoteca e un popolo che non ha storia ne cultura.
Adoperiamoci tutti in ogni modo affinchè la pinacoteca torni prestissimo al suo antico splendore...anza approfittiamo per invitare i pittori e gli artisti locali e non, a donare un'opera alla pinacoteca, per arricchirla sempre di più e per rendere immortali nell'arte gli artisti locali.
Io, da parte mia, con il mezzo televisivo che mi ritrovo, sono pronto a fare la mia parte....offro uno spot per la valorizzazione della pinacoteca e un programma televisivo per parlare ad un certo livello dell'importanza di tale struttura turistico-culturale nella città dei mosaici.
Angelo Baglio

Nobile Quartiere Monte Mira ha detto...

Grazie Angelo, SEI UN GRANDE

Anonimo ha detto...

io prima di tutto darei un pugno in testa a maurizio che con la sua strategia di dimettersi ci ha lasciato in mano a questa amministrazione a cui darei gli altri pugni in testa!
in questa città tutto è fermo tutto tace. i cantieri ogni tanto si aprono qua e la e non si sa mai quando finiscono, è il caso del momento è quello di piano duilio da piu di un anno ormai sotto cantiere... viene proprio da dire:"E chi stanna facennu na Cattedral?"

Anonimo ha detto...

QUALCHE PRECISAZIONE STORICA
Quello che nell'articolo viene chiamato "ex convento dei francescani nella centralissima via Monte", del quale si vede nella foto l'ingresso, era, in realtà, l'ingresso della chiesa della SS. Trinità, già chiesetta di S. Maria di Gesù. La chiesa faveva parte del vasto Monastero Femminile delle Benedettine chiamato, appunto, della SS. Trinità. Il monastero nacque per volontà della nobile Graziana Villardita che, nel 1444, ristrutturò il proprio palazzo del Monte, dopo aver trasferito l'ospedale che vi ospitava, chiamato di S. Calogero e di S. Maria degli Angeli, in un grande edificio nei pressi della "porta della Scattiola", oggi via Mazzini di fronte la chiesa di S. Giuseppe.
Prof. Gaetano Masuzzo